L’enciclopedia Treccani indica la parola Collezionismo come “la tendenza a ricercare, raccogliere, ordinare e catalogare gli oggetti più disparati del passato e del presente. A tale tendenza la civiltà va debitrice delle cose che le sono pervenute…”. Dunque molte qualità lodevoli meritano i collezionisti che possono essere anche chiamati "raccoglitori", "catalogatori", "amatori", "esperti" o "intenditori". Ora è palese che i più noti collezionisti sono quelli delle monete ed in particolare dei francobolli tanto che anche la Fibs attraverso gli appassionati, a partire da Cesare Ravaldi dal lontano 1980 ed ora proseguita da Vladimiro Capecchi, cura questa branca con accertata perizia evidenziando eventi locali ed internazionali ma è fuor di dubbio che sono gli autsider a destare interesse e curiosità per aver scelto di collezionare insoliti oggetti che però nella loro completezza delineano una particolare storia adombrata di vitalità ed ingegno figurativo.
Leggo su una newsletter che a Rimini in località Miramare si propongono “Vacanze antistress con la mazza in mano”, poiché c’è un albergo che propone pacchetti turistici alquanto particolari. Dal Carlino si legge che: << “Da metà giugno a metà settembre, le quattordici camere dello Stupido Hotel si trasformeranno in ‘no stress room’: si potrà rompere tutto a scopo terapeutico.
Sono le 3 del pomeriggio quando il bullpenn coach mi dice: “tocca a te, scaldati”. Ho un attimo di mancamento, ma faccio un respiro profondo e sono pronto. Dopo l'esperienza dello scorso anno a fine stagione, gli Angels mi hanno richiamato tre giorni fa. E' stata una gioia incontenibile. Non sapevo se prima o dopo fosse successo o se mi avrebbero lasciato in minor per molto tempo, magari per sempre ed invece sono qui. Mentre inizio a muovere le braccia guardo verso l'alto. La folla del Fenway Park è li sopra di me. Sono nel tempio del baseball, con il Green Monster ancora più temibile visto da avversario. Sono pronto, il coach mi sorride, "vai! inizia a tirare, fatti valere". La palla esce dalle dita senza fatica, mi sento bene. Ho voglia di dimostrare il mio valore. Sento l'ansia benefica che mi da una forza quasi violenta. Fastball, fastball, changeup, breacking ball. Sto comandando agevolmente il mio lancio. So che questo è ciò che so fare, so che lo posso fare.
libera traduzione da:
Baseball Excellence
Una lezione di vita
2^ parte -
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Il genitore troppo affettuoso
Troppo spesso assistiamo a una situazione che può inibire la crescita e la maturità di un giovane atleta. È il genitore che non riesce a vedere le carenze tecniche e caratteriali del proprio figlio. Dopo aver allenato per 41 anni e aver visto migliaia di genitori, ora capisco le parole di mio padre quando mi diceva “lo sport giovanile non costruisce il carattere, lo rivela”.
libera traduzione da: Baseball Excellence
Una lezione di vita
Adattamento, Carattere, Competitività, Compostezza, Coraggio, Correzione, Decisione, Determinazione, Dignità, Disciplina, Etica, Fiducia, Gestione del tempo, Integrità, Lavoro di squadra, Leadership, Lealtà, Obbedienza, Obiettivo, Onore, Passione, Pazienza, Resistenza (mentale & fisica), Responsabilità, Risolutezza, Self control, Sportività, Umiltà, Umorismo. Queste sono tutte parole e frasi imponenti, ma quale genitore non vorrebbe avere un figlio con tutte queste caratteristiche?
Ecco una nuova iniziativa sempre con lo scopo di migliorare la tecnica di gioco unendo il piacere di stare assieme. Il Padova Baseball in collaborazione con la FIBS organizza questo evento sempre nello stile Draft e pertanto raggruppando ragazzi e ragazze U13 provenienti da ogni parte d'Italia e formando squadre che si incontreranno poi nel Torneo. La formula vincente già sperimentata lo scorso anno prevede uno showcase e alcuni momenti tecnici per concludere poi con diverse partite, sempre sotto gli occhi di coach molto qualificati.
Era l'ormai lontano 2005 quando a Verona per opera di un gruppo di coach: Giovanna Armani (Presidente), Gianfranco Vinco, Nicoletta Bonaconza, Andrea Sartori e Paolo Castagnini, aprimmo la prima Accademia privata in Italia grazie a una collaborazione con uno dei più grandi organizzatori di Centri di addestramento mondiali, Tony Abbatine. Sembra ieri ed invece sono passati 20 anni da quella data in cui all'interno della Facoltà di Scienze Motorie di Verona venne aperta la Frozen Ropes accademia rivolta ai giovani. All'inaugurazione assieme ai tecnici dello staff c'erano Roberto Cabalisti per il baseball, Sun Yue Fen per il softball, ma arrivarono poi Claudio Liverziani e Eva Trevisan. In quegli anni organizzammo anche dei Camp estivi. E quest'anno dopo vent'anni Tony Abbatine torna a Verona per un attesissimo Camp rivolto agli U14 nell'ambito del Progetto di Sviluppo promosso dalla FIBS Next Generation e la collaborazione della Società Verona Baseball. Sotto la locandina con tutte le informazioni. Più sotto ancora un articolo di Tony Abbatine pubblicato dalla prestigiosa rivista Baseball America.
C’è una bella canzone di Luca Carboni, noto cantante bolognese, che dice una gran verità, ossia che “forse Bologna è una regola”: una formula ed è proprio così, senza forse e senza ma. Eh sì, perché mercoledì 14 maggio 2025 è una data che resterà per sempre nella storia sportiva della nostra città, poiché dopo ben cinquantuno anni il Bologna F.C. ha vinto la Coppa Italia contro il Milan A.C.. Bologna vs Milano: una sfida infinita.
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Una particolare postilla meritano due libri catalogati “Science Fiction” che involontariamente hanno anticipato i tempi odierni. Si tratta di “Stay Loose” scritto nel 1959 da Bud Nye e dato alle stampe da Doubleday and Co. dove si focalizza l’attenzione sulla versatilità del computer che un giorno avrebbe potuto, come in effetti sta facendo, influenzare i risultati delle partite. Si avverte una scandalosa battaglia intellettuale tra Heart vs Univac che fa ridere e meditare rimandando ad altri tempi la diatriba su chi può vincere tra l’amore per il baseball, che si avverte con il cuore, e la nominalistica freddezza di un baseball che risulta gradito solo alla tecnologia.
“Bob!!” è il tweet di un vaticanista americano, anzi statunitense che quando è stato eletto il nuovo papa, Papa Leone XIV ha così deciso di esternare la sua gioia per un’elezione quanto mai imprevista, anche se un Papa americano, americano del nord sembrava essere nell’aria. Non tanto per quelli che un tempo si chiamavano fotomontaggi con la foto di Trump vestito da Papa e in posa ieraticamente benedicente e blasfema, ma, perché dagli USA arrivano spesso cambiamenti epocali e questo è quello che un po’ ci aspettiamo, perché abbiamo bisogno di cambiare l’inerzia bellica che ci sta sulla testa e non ci piace per niente. Papa Leo quattordicesimo, al secolo Robert Francis Prévost Martinez è nato a Chicago nel 1955 e quindi ha quasi settant’anni e provenendo dagli USA è uno sportivo che pratica il tennis ed è naturalmente amante del baseball.
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Molto seguiti e letti sono stati poi i testi ispirati dalla coraggiosa vicenda che interessò Jackie Robinson e la problematica razziale. E diversi film sono stati prodotti, tra cui l’eccellente ultimo “42” diretto da Brian Helgeland con interpreti Harrison Ford e Chadwich Boseman sullo schermo nel 2013, a dimostrare come solo attraverso il baseball fosse possibile abbattere il muro razziale in una disciplina sportiva che prima del 1947 viaggiava su binari paralleli: la Major League e la Negro League. Tra i tanti che hanno delineato a più riprese la vicenda, è preciso e scorrevole il testo scritto dal giornalista Scott Simon nel 2002 “Jackie Robinson and the Integration of Baseball” molto ben tradotto in italiano da Marco Bertoli “Il mio nome è Jackie Robinson” ed edito in Italia nel 2011 grazie all’iniziativa della benemerita casa editrice 66th and 2nd che ha scelto anche libri sul baseball come argomento da divulgare.
Quando dopo due mesi dalla sua dipartita avvenuta ad Hollywood l’8 marzo del 1999 le librerie statunitensi misero in vendita il libro “Joe DiMaggio: the Hero’s Life” biografia non autorizzata scritta dal giornalista scrittore premio Pulitzer Richard Ben Cramer ai più sembrò che fosse compiuta l’enorme mole di volumi e saggi scritti sul grande Joe DiMaggio quand’ecco che a chiuderla, con i tipi dell’editore di New York Simon & Schuster, nel 2017 apparve un curioso e particolare volume “A Dinner with Joe DiMaggio” scritto a quattro mani dai fratelli Positano, Rock e John, con la prestigiosa prefazione di Francis Ford Coppola.
Quando nell'articolo del 16 aprile raccontavo delle iniziative che stanno nascendo in Italia, ecco questa che vi illustro oggi è una di quelle. Montefiascone che è una stupenda città del baseball organizza uno di quei Tornei nella categoria "Draft" che per chi ancora non conosce i dettagli è un modo diverso di praticare il nostro sport. Non sono le squadre a partecipare, ma i singoli atleti. Un gruppo di qualificati Coach, tra i quali Stefano Burato e Simona Conti, seguiranno il gruppo dando a loro le stesse possibilità di giocare e imparare. Basta solo la voglia e il piacere di giocare a baseball.
Questa volta voglio intrattenermi sui miei amati Chicago Cubs, perché in questo periodo si stanno rendendo protagonisti di una serie di record e particolarità davvero interessanti. Lo sapevate, per esempio e tanto per scaldare i motori, che Matthew Boyd, rilievo dei Cubs è discendente di Dolley Payne Todd Madison (1768 – 1849), moglie del quarto presidente degli Stati Uniti, James Madison? L’odierno e famosissimo Donald Trump, tanto per capirci, è il quarantasettesimo.
Per chi come me ha passato decadi sui campi da baseball, non può essere passato inosservato il cambiamento nella gestione dell'attività giovanile nel baseball. Per il softball è iniziato anche prima più per necessità che per opportunità. Io che ho iniziato ad occuparmi di giovani dagli anni 70 del secolo scorso, cosa che faccio tutt'ora, posso sostenere che fino ai primi anni 2000 in realtà non ho visto grandi cambiamenti, ma dopo alcune modifiche dei regolamenti federali ci sono state scelte e azioni che hanno profondamente cambiato questo settore, quello appunto giovanile e lo hanno portato ai giorni nostri completamente rivoluzionato per alcuni migliorato per altri peggiorato e di questo ognuno di noi ha la propria opinione.
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Con il crescente gradimento del pubblico che incominciava a far lievitare la presenza dei tifosi sulle tribune dei vari diamanti ed a far sviluppare gli utili del nascente business, la casa editrice Maynard and Co. di Boston nel 1911 pubblicò l’idea vincente del giornalista Charles Emmet Van Loan nel confezionare “The Big League”, un volume contenente nove storie inerenti gare e aneddoti dei giocatori più acclamati in quel periodo. Fu un successo editoriale e qui anche la semantica dei numeri, che coinvolge il diamante, incominciò a fare breccia nella curiosità speculativa. Lo stesso Van Loan, questa volta con i caratteri dell’editore George H. Doran Co., licenziò successivamente nel 1919 con “Score By Innings” una ulteriore raccolta di 10 storie tutte incentrate sullo svolgimento di alcune particolari gare.
Tratto da blessyouboys.com
ERA? FIP? WHIP?
Quest'anno abbiamo due giovani lanciatori prospetti italiani: Samuel Aldegheri e Alessandro Ercolani in MILB. Seguiamoli attraverso le statistiche. Ecco una guida per capire come leggerle.
Lanciare è un processo complicato. Lanciatori possono avere a disposizione 5/6 differenti tipi di lanci con diverse rotazioni, indirizzate in varie locazioni con una variabilità di risultati. La conseguenza è che esistono una miriade di statistiche che spesso possono confondere il tifoso occasionale. Al fine di rendere il tutto di più facile interpretazione, per il momento ci limiteremo ad analizzare solo quelle basilari. Come per le statistiche di battuta, mostreremo un box score di una gara delle majors.
Nel 1973 nel licenziare alle stampe il suo geniale capolavoro “The Great American Novel”, Philip Roth ebbe a scrivere un saggio dal titolo “My Baseball Years” in cui precisava come fosse stato importante per lui, come lettura della sua fanciullezza, aver potuto leggere libri sulla tradizione, le leggende e le diverse personalità del mondo del baseball. Essi avevano soddisfatto del tutto il suo “appetito letterario” sino ai diciotto anni quando poi fu interessato dal romanzo “Lord Jim” di Joseph Conrad che lo condusse ad ulteriori considerazioni della vita. Coinvolto così tra due mondi, il gioco e la realtà della vita, Philip ha avuto un’arguta vitalità nello scrivere il suo romanzo capolavoro come ricreazione satirica dell’ontologica tradizione del baseball consapevole che la continua evoluzione della mitologia del gioco antico appaga il gusto ricercato della mente sull’angoscia triste delle introverse caratterizzazioni dell’anima.
Il Corriera della Sera nella sezione online "Corriere Life" attraverso la penna del bravissimo Filippo Fantasia dedica un lungo articolo al mitico Fenway Park il più antico stadio del baseball della MLB dove giocano i Boston Red Sox. L'articolo dal titolo
Fenway Park, viaggio nel tempio del baseball: qui dove batte il cuore di Boston è leggibile cliccando il link. L'amico Filippo come sempre appassionato del nostro sport mi ha raccontato che altri ne seguiranno. Pertanto condividiamo il più possibile l'articolo perché anche con queste cose aiuteremo il nostro baseball e softball.
Paolo Castagnini
Molti appassionati italiani avranno notato la nuova mazza denominata "Torpedo bat" appunto la mazza siluro. La mazza utilizzata dai New York Yankees è stata, progettata da un professore laureato al MIT ( Massachusetts Institute of Technology) una delle più prestigiose università americane. Nel fine settimana contro gli sventurati Milwaukee Brewers gli Yankees hanno totalizzato nove fuoricampo in una partita, quindici in tre partite e trentasei punti totali segnati. Da quel momento tra gli appassionati di baseball americani non si parla d'altro. E ha senso, perché prima di questo weekend, una cosa del genere non si era mai vista nemmeno ai tempi di Babe Ruth, Lou Gehrig e Mickey Mantle,
Articolo tratto da ESPN.
Era il 5 maggio 1998 e Kerry Wood aveva appena eliminato 20 avversari al piatto, aveva appena 20 anni, era la sua quinta apparizione per i Chicago Cubs e aveva appena sconfitto gli Houston Astros, una delle migliori squadre in battuta di quell’anno. Qualcuno attribuì il successo al fatto che era una giornata nuvolosa e gli Astros non riuscivano a vedere bene la palla, ma lo stesso si potrebbe dire per i Cubs.
Quante volte abbiamo visto nelle nostre squadre battitori colpiti dal lanciatore, una rotolante che prende lo stinco del difensore, un arrivo incerto sulla base e conseguente caviglia dolorante. La prima cosa che succede, ancora prima che chi ha subito il trauma si lamenti, è una voce che da qualche parte si alza: "GHIACCIO!". E a questo punto dalla panchina sfreccia un giocatore che non ha mai corso così veloce nemmeno quando deve correre casa-prima, o il dirigente accompagnatore con la bomboletta di ghiaccio spray in mano e subito parte lo spruzzo miracoloso sulla parte dolorante.
È di qualche giorno fa la notizia che alcune ragazzine ferraresi, di tredici anni, si sono sentite male dopo aver assunto del tabacco da masticare, contenente un’alta concentrazione di nicotina, vietata agli Under 18; questa pratica - assolutamente insana e illegale in Italia - è nota come “Snus” e consiste nell’assumere tabacco macinato, essiccato, umidificato a vapore ed infine raccolto in bustine piccole, simili a quelle del the. A parte il fatto che non si capisce come i bimbi e i ragazzi di oggi, un po’ come quelli di ieri per la verità, “una ne pensano e cento ne fanno” e che se faccio considerazioni di questo genere sono una boomer preoccupata, devo dire che anche nel nostro amato gioco, sia in Italia che negli USA e altrove, ci si tratta veramente male, magari inconsapevolmente, magari per ragioni anche culturali, come vedremo, ma con possibili gravi ripercussioni salutari.
Se Dan Brown, il noto autore di best sellers quali Angeli e Demoni e Il Codice Da Vinci, dopo aver ammirato la visione dell’apoteosi di George Washington, dipinta dal michelangiolesco italo-americano Costantino Brumidi, ed individuato da par suo, nel terzo libro in cui appare Robert Langdon, il ricercato “Simbolo Perduto” unitamente alla parola smarrita che è Laus Deo, ovvero Lode a Dio, avesse poi avuto l’ardire di scivolare più in là da Washington Square sino all’incrocio tra la 47th e la 27th strada di Manhattan, avrebbe permesso al suo geniale professore di simbologia di delineare e concretizzare, sicuramente all’ombra di uno strike, anche il senso compiuto della parola ritrovata: e pluribus unum (da molti, uno), oltre agli indizi e le linee di un campo dove si era giocato a baseball già a partire dal 1845.
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NETTUNO
Nello stesso periodo 1959 a Nettuno si giocava nell’impianto costruito all’interno della villa del Presidente Federale Steno Borghese, impianto quasi a norma ed accettabilissimo per quei tempi anche se distante anni luce dall’odierno impianto. Ricordo la scarsa distanza della casa base dal back stop per come si sentivano vicine le voci del pubblico quando eri alla battuta.
GROSSETO
Sempre in quel periodo a Grosseto non c’era l’attuale splendido impianto, ma si giocava in un campo da calcio situato sotto le mura della città: lo ricordo perché il mio esterno destro si lamentava perché dall’alto delle mura alcuni bambini gli buttavano della terra e non tanto per colpirlo, ma per distrarlo dalla gara.
C'è un nostro lettore che appena pubblico un articolo riguardante i lanciatori o un articolo in cui al suo interno si parla di un pitcher della MLB, con grande attenzione scruta parola per parola e se intravvede una frase tipo "il lanciatore Xyz ha tirato un cambio" nel giro di pochi minuti arriva il commento con su scritto: "Caro Paolo ti ricordo che i lanciatori "lanciano" e non "tirano" e come dargli torto? Ogni volta che ripasso un pezzo mio o di uno dei miei bravi scrittori, cerco al laser se trovo il verbo "tirare" anziché "lanciare" e faccio l'opportuna correzione. Devo dire che a volte mi farebbe comodo per evitare ripetizioni del tipo "il lanciatore ha lanciato una curva" scrivere "il lanciatore ha tirato una curva", ma niente, l'attento lettore mi "tira" le orecchie.
E’ sufficiente un accenno ad un argomento del passato che subito vecchi amici mi telefonano per rinvigorire un ricordo e nuovi lettori ti mandano mail di incredulità su quanto hai scritto. Mi dispiace che gli uni e gli altri non usino i commenti agli articoli favorendo il coinvolgimento di tutti i lettori. L’argomento preso in considerazione questa volta è la dimensione o meglio l’idoneità al gioco dei campi da baseball del passato ed accennavo, ad esempio, in un recente scritto, ai campi “Pirelli” di Milano e di Via della Grazia o dell’”Oca” a Bologna: “Ti ricordi che ci sembravano campi formidabili rispetto a quelli che il calcio ci prestava in quasi tutte le città?”
In occasione dell’8 marzo, data evidenziata come “Giornata Internazionale della Donna”, Baseball on the Road è lieto di ricordare la figura di Amelia Jenks Bloomer (Homer, 27 maggio 1818 – Council Bluffs, 30 dicembre 1894) e le cosiddette “Bloomer Girls”. La prima, donna di primo piano oltre che fervente attivista, si cita perchè oltre a rivendicare la parità delle donne e la loro capacità di svolgere professioni allora riservate solo agli uomini, con incisivi articoli sul proprio giornale “The Lily” non solo si impegnò a rivendicare i “Diritti delle Donne” ma anche a favorire un diverso look femminile ben distante dall’allora moda tradizionale, ovvero a favorire che le donne potessero indossare ampi pantaloni sbuffanti coperti in parte da una gonna.
Sulla scrivania di un appassionato di baseball tre sono i tomi che non devono mai mancare. Primo: il Regolamento Tecnico di Gioco, secondo: il “Make the Right Call” edito dalla Major League Baseball e terzo: il ricercato “Knotty Problems” che raccoglie il meglio dei problemi scabrosi successi durante lo svolgimento di una gara e la giusta interpretazione da dare in base al citato Regolamento. In realtà una prima edizione dei problemi scabrosi o casi insoliti verificatesi durante le gare di baseball fu curata dall’allora Federazione Italiana Palla Base nel 1957, stampata dalla tipografia Risorgimento in Roma con corpo 8, e che racchiudeva in 190 pagine ben 18 capitoli: dal balk all’interferanza, dall’infield fly al giuoco d’appello e via cosi. Una seconda edizione fu curata dal Comitato Nazionale Arbitri della ormai rinnovata Federazione Italiana Baseball Softball nel 1980 e qui i capitoli erano 17 spalmati su 73 pagine e stampata sempre in corpo 8 dalla litografia Alpha Beta di Bologna. Entrambe le edizioni si integrano e la loro lettura diventa un piacevole diversivo in contrapposizione alla severa e rigida interpretazione del Regolamento Tecnico del Gioco.
Credo non sia la prima volta che racconto di Lindor, perché ha questo cognome così “cioccolatoso” e poi naturalmente, perché è l’interbase dei Mets di New York, squadra che anche per la prossima stagione si sta dando molto da fare, dimostrando grande ambizione. Di recente poi Francisco Miguel Lindor, classe 1993, ha partecipato alla settimana della moda francese in quel di Parigi, manifestando anche il suo essere molto, ma molto “modaiolo”. Lindor, infatti, ci tiene moltissimo e ogni giorno cura il suo outfit, ossia ciò che indosserà, con grande cura, assemblando i vari pezzi con un gusto tutto suo, che però fa tendenza.
Era il 30 settembre del 2024 quando la ferale notizia della scomparsa di Peter Edward Rose, poi Pete Rose, giunse inaspettata ai tifosi dei Reds e con essa si inasprì la diatriba se ancora fosse no o sì idoneo alla sua induzione nella Hall of Fame del baseball statunitense. Nel dubbio comunque resta la sua straordinaria partecipazione al gioco del baseball che in lui ha avuto un eccellente precursore a partire dall’impareggiabile etica profusa nel portare innovazioni alla preparazione atletica sino alla leggendaria passione per il gioco stesso.
Caro Blue,
l’inizio della primavera, unitamente ai glabri e negativi concetti più volte evidenziati verso il mondo degli Ufficiali di Gara ed enfatizzati più del dovuto dalla stampa, mi invitano a scriverti queste poche righe. Ancor più ora, come allora e come sarà sempre, essendo effervescente l’inizio dell’attività agonistica del nuovo anno, queste note permetteranno a me di risentire così, almeno attraverso te, quell’indimenticabile profumo di terra e di erba tagliata che tanto mi manca. E se del caso, poter rivivere, sempre attraverso te, l’ebbrezza della chiamata dello strike e la determinazione nella gestualità di un giudizio.
Tratto da qcbaseball.com
Per analisi dei battitori e lanciatori si intende un diverso modo di raccogliere informazioni per meglio valutarli. Si può analizzare un singolo turno alla battuta, una gara, una serie di partite o una intera stagione. L’analisi può essere intesa come un approfondimento del box score e in questo tipo di analisi non vanno prese in considerazione le statistiche più comuni, ma va prestata attenzione alle informazioni che possono aiutare a migliorare le prestazioni dei propri giocatori.
Storia della Italian Umpires Association
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Il ritorno in ambito del CNA da parte di Enrico Carlini, ex umpire in esilio volontario a seguito della nota querelle del 1978, coincise con l’incarico di responsabile della Commissione Softball. Con le sue nuove iniziative, questa ebbe una ulteriore spinta professionale realizzando uno stage di perfezionamento per diciotto Ufficiali di Gara presso la prestigiosa scuola del softball canadese a Toronto dall’8 al 14 agosto del 1986.
Da un coach di College (che stava osservando ragazzi da reclutare)
Lo scorso fine settimana ero ad una gara di torneo e ho potuto notare alcune cose che mi hanno fatto girare le spalle e andare via e che riguardavano i ragazzi che avevo sotto osservazione: Genitori dalle tribune che gridavano contro gli arbitri e contro i giocatori in campo, compresi i loro figli; Giocatori che durante la partita uscivano dal dugout per andare a parlare con i genitori circa le decisioni del coach, delle chiamate arbitrali o chiedendo qualcosa da mangiare. Per quanto possa sembrare strano, personalmente non voglio ragazzi che corrono dai genitori per criticare e ragazzi ai quali servono raccomandazioni durante la gara;
Altre considerazioni sull'articolo del 3 febbraio dal titolo: "Dai 16 ai 18 anni, i giovani dimenticati"
Il Prof. Walter Bragagnolo dell'ex ISEF di Verona in una lezione disse questa frase: "L'esperienza non si può trasmettere" alla quale ne scaturì un'animata discussione. La frase di cui a quel tempo non ero per nulla d'accordo a distanza di quarant'anni mi accompagna e non lascia la mia mente ogni qualvolta programmo un qualsiasi allenamento o seguo una partita. Per qualcuno questa frase dice poco o niente, ma a me fa un certo effetto. Per fare un esempio tu potrai dare a qualsiasi atleta tutte le istruzioni che vuoi, ma finché non proverà personalmente su di se, saranno solo informazioni, ma non potranno mai essere esperienza.
Storia della Italian Umpires Association
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La prospettiva olimpica diede una ulteriore spinta emotiva alla preparazione mentale e addestrativa dei Giudici di Gara e su questi aspetti le due Commissioni, ben coadiuvate da Riva, attuarono un ciclo di stage di particolare intensità unitamente all’attuazione delle prime norme di disciplina sanitaria a totale interesse per gli umpire impegnati nella direzione delle gare e vararono le norme del “Premio Enrico Spocci”, in onore del compianto collega parmense, da assegnare al miglior umpire esordiente nella massima serie. Il primo ad essere menzionato fu il palermitano Francesco Vassallo, estroso e verboso avvocato che la sorte in seguito rapì giovanissimo, poi il toscano Sergio Felsini, quindi il determinato nettunese Marco Screti a cui il futuro riserverà, oltre alle proprie iniziative in merito alle direzioni di gare, una carriera strepitosa ed affascinante sino in campo internazionale. In definitiva si era del tutto esaurito il periodo cosiddetto scolastico ed era iniziato in modo capillare quello competitivo.
Omaggio a Samuel Aldegheri
E’ vero, il manager glielo aveva accennato. Ora era lì e quello era il tempo ed il luogo e non poteva essere altrimenti così come anche quel giorno non poteva essere un giorno diverso o più straordinario. Le premesse c’erano tutte anche perché il suo sogno di debuttare finalmente in una gara di Major League non era come i soliti sogni che sono destinati a morire all’alba poiché il suo, in verità, stava incominciando alle tre del pomeriggio sotto un sole di pieno agosto. In effetti in quel dugout, in verità mai blasonato come tanti altri, lui si sentiva ripetutamente sospeso, tra l’incertezza dei modi, da quel continuo vociare dei presenti, dagli amati profumi del cuoio e da quello pungente degli unguenti.
di Redazione
Società del Nord Italia con squadra in Serie B cerca una lanciatrice esperta che possa tornare al suo amato sport e rimettersi in gioco, sia per lanciare in partita che per aiutare le giovani lanciatrici in questo importante ruolo. La ASD è molto seria e assicura un rimborso spese da concordare. Contattare la e-mail di Baseball On The Road.
Leggo con grande interesse l’articolo pubblicato da baseball.it di Filippo Fantasia sul nuovo incarico di Francisco Cervelli nuovo Manager della Nazionale e Nel Coletti GM dell’Italia Baseball. Finalmente qualcosa si muove. Ora mi auguro che qualcuno inizi a fare un progetto vero per la crescita dei giocatori italiani. Parliamo di baseball perché il softball ha altre preoccupazioni. Nell’intervista Cervelli dice: “Voglio costruire il più forte team possibile. Inizierò a lavorare da subito al progetto, sarà dura e ci vorrà del tempo, passione e conoscenza per far crescere la nostra Italia. Cercherò di far capire ai nostri giocatori che l’Italia può essere una potenza mondiale, non è una questione di 1-2 anni o un torneo, ma è un percorso lungo. Voglio andare alle Olimpiadi, è il mio sogno. Collaborerò anche con Under 23 e 18, un progetto a medio e lungo termine”.
tradotto da un articolo di Mike Orchard – Central Arizona College
Sicuramente vi sarà capitato di perdere una partita durante lo scorso campionato e vi siete chiesti come avete fatto a perdere contro quel determinato lanciatore. Probabilmente la risposta sta nel fatto che quel giovanotto mancino non mostrava nulla di straordinario, almeno apparentemente.
Quando i ricordi donano un’antica realtà, allora essi superano anche i limiti della fantasia ed i loro risvolti diventano un piacevole colloquio invernale. Così è stato l’incontro con Edoardo Winspeare, talentuoso regista che da par suo è riuscito a portare sul grande schermo la passione, l’armonia, l’etica e la poesia del Salento, sua terra d’adozione, essendo egli nato a Klagenfurt in Austria, verso la quale nutre grande sintonia. Ora in attesa di andare a vedere il suo ultimo lavoro dal titolo provvisorio “Didì” ispirato alla vita della mamma ed aver incamerato nella personale cineteca i suoi sei film “Pizzicata”, “Sangue Vivo”, “Galantuomini”, “Il Miracolo”, “In grazia di Dio”, “La vita in comune”, nei quali emerge a viva testimonianza momenti di osmosi con la cultura salentina nella quale è cresciuto, ecco emergere il nome di un suo antenato, Morgan Gardner Bulkeley, cugino della bisnonna Deidamia.
Come ben sappiamo, le ultime World Series ci hanno consegnato una vittoria netta per i Dodgers di Los Angeles, contro i New York Yankees e tra le tante storie e i tanti aneddoti su cui ci siamo già intrattenuti, ve ne è uno ulteriore, perché questo capitolo ancora non si chiude … Dovete sapere infatti che quando il bravo Freddie Freeman ha battuto il walk-off Grand Slam home run con cui sono entrati quattro punti alla decima ripresa di Gara1, cosa che non era mai successa durante le partite di World Series e che quindi costituiva già di per sé un record, lo stesso episodio ha procurato molta felicità in casa Ruderman.
Tratto dall'articolo su
Human Kinetics.com
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Sintesi della continuazione della specializzazione
La superspecializzazione è una specializzazione frenetica poiché si ottiene con il sacrificio dell'elemento più importante: il benessere dell’atleta a causa dell’egoismo degli adulti. Dovrebbe essere assolutamente evitata a tutti i costi. La decisione di variare o specializzare è una scelta che deve essere lasciata all’atleta. Ci sono atleti che hanno scelto la specializzazione per uno sport specifico per la loro passione, perché lo amavano e per la scelta di spendere il loro tempo focalizzandolo solo su di esso.
Presentazione di
A che età è meglio iniziare a fare sport? Quanto tempo è meglio dedicare allo sport nei primi anni della scuola? La domanda importante è: Da che età è meglio specializzare o super specializzare? La risposta noi tecnici che abbiamo partecipato ad ogni tipo di corso è: più tardi possibile. Eppure i fatti sono sempre diversi dalle parole.
L’attenzione verso le induzioni nella Hall of Fame della Fibs, da parte della Commissione, proseguì anche per diramare l’elenco del 2021, che fu inviato nei termini dovuti dopo attente consultazioni. Questo elenco però fu disatteso poiché nel mentre si stava proponendo un cambiamento dell’iter procedurale di induzione. Questa infatti sarebbe dovuta scaturire dalla base degli appassionati come copia di quella degli USA. Si fece notare tuttavia che era un utopistico sogno poiché in Italia vi è una diversa cultura ed i molti non conoscono che il proprio orticello. Chi infatti potrebbe essere oggi a conoscenza di meritevoli personaggi visto che oggigiorno solo la Gazzetta di Parma è l’unico quotidiano che ancora offre spazio all’attività dei due giochi, pur avendone limitato le cronache?. Si stavano portando avanti le tematiche di questi distinguo quando inattesi problemi di salute in ambito familiare mi costrinsero ad inoltrare nel 2022 la personale lettera di dimissioni ed il conseguente scioglimento della Commissione stessa inviando al Presidente il nominativo di Enzo Di Gesù quale eventuale sostituto che avrebbe potuto sostituirmi.
Al fine di spolverare i vetusti faldoni e fare chiarezza ho pensato fosse interessante delineare le scelte di induzione e quelle rimaste inevase circa alcuni “Protagonisti” meritevoli di essere indotti nella Hall of Fame della Fibs. Correva l’anno 2019, 25 febbraio, quando sono stato molto onorato per essere stato proposto ad assumere l’incarico di Presidente della Commissione Hall of Fame della Fibs poiché per me significava riportare in auge la filosofia di Roberto Buganè con il quale avevo portato avanti l’idea della HoF italiana del Baseball e del Softball. Compilai per l’approvazione la scheda dei miei collaboratori che sono stati Paola Marfoglia, Sabrina Del Mastio, Enzo Di Gesù e Franco Ludovisi e subito incominciai a rovistare nel mio archivio ed a seguire la filosofia animatrice comune a Roberto al fine di individuare personaggi “Protagonisti” custodi della storia dirigenziale ed agonistica del baseball e del softball.
Storia della Italian Umpires Association
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La vicenda degli Ufficiali di Gara si chiuse con la Derbigum Rimini a vincere il campionato 1979 senza alcune polemica di rilievo e con la Nazionale Azzurra a Trieste a riappropriarsi del titolo europeo contro l’eterna Olanda. Ma la fine di quell’anno è ancor più da ricordare per via di una notizia che pose il baseball ad una considerevole attenzione dei mass media, ovvero l’imminente ingresso del baseball tra i giochi olimpici. Sia Giorgio Gandolfi in una pregevole lenzuolata su “La Gazzetta dello Sport” del 14 agosto sia Mario Bruno su “Tuttosport” del 18 agosto, nel commentare le vicissitudini del campionato europeo a Trieste, entrambi evidenziarono premesse e precise volontà da parte sia di Raoul Dedeaux, ovvero la più popolare figura del baseball dilettantistico della California sia del presidente dei Dodgers Piter O’Malley.
Presentazione di Paolo Castagnini
Quando si parla di Lucio Taschin viene in mente un ottimo coach, bravo dirigente, inserito nelle squadre Nazionali, organizzatore di un ottimo "Ground Force Elite Camp" unico corso privato per lanciatori in Italia studiato assieme al compianto Bill Holmberg e inserito nel High Perfomance Camp di Regensburg (Germania), insomma un uomo che spazia a 360° nel baseball d'elite, ma i più attempati come me lo ricordano come lanciatore mancino, per un micidiale pickoff sempre ai limiti del balk che ha fatto infuriare generazioni di coach e di giocatori. Lucio però è anche un amico, veneto come me e che condivide con me l'Accademia Veneta FIBS. Da anni lo stresso perché mi mandi un articolo dove spiega i segreti del suo pickoff e finalmente ricevo questo pezzo che condivido con tutti voi. Studiatelo bene perché è una chicca da non perdere. Buona lettura!
di Redazione
Il 1° dell'anno 2025 si apre con un'opportunità unica nel suo genere. L'Agenzia con cui collaboriamo è alla ricerca urgente di una giocatrice di softball che intende frequentare il 4° anno di scuola superiore negli Stati Uniti con partenza ad agosto 2025. L'Agenzia ci comunica che ha già la famiglia assegnata quindi il placement immediato. Per informazioni scrivete a info@baseballontheroad.com
Siamo giunti al 2025 e ognuno di noi ha delle "speranze". Come ha detto il Papa che ha iniziato il "Giubileo della speranza" definendolo "il desiderio e l'attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé". Ma prima di scrivere di baseball dove elencherò le mie speranze, faccio un auspicio affinché il 2025 sia un anno di pace dove si possa tornare al confronto sereno, dove la tecnologia sia un aiuto all'essere umano e non la sua mortificazione. Un anno in cui il mondo trovi i suoi equilibri e finiscano le guerre per risolvere le controversie. Speranza.... speriamo. Ma adesso andiamo su un argomento più frivolo, ma a cui tutti noi teniamo. Il nostro Baseball e Softball.
Di recente sono andata a vedere teatro lo spettacolo “Quando un musicista ride”, dove Elio delle “Storie Tese”, al secolo Stefano Belisari, insieme ad altri musicisti interpreta canzoni surreali dal repertorio di Cochi e Renato, Jannacci ed altri grandi artisti degli anni ‘60 e ’70. Durante lo spettacolo, ad un certo punto, nell’eloquio di Elio si favoleggia di una “gallina”, da cui poi la famosa canzone a lei dedicata e tale per cui “la gallina non è un animale intelligente …”, ma che Elio, nell’introdurla, finge di non ricordarne il titolo e quindi comincia a dire un sacco di parole che iniziano con la “G” e tra queste salta fuori, pensate un po’: “Galarraga”, con l’aggiunta “… quello del baseball, ricordate?”. Figurati tu, se tra il pubblico, a parte me e il mio devoto marito, c’era qualcuno che si ricordava di Galarraga, ma come sempre il baseball compare di soppiatto nella vita di tutti noi e allora vediamo di chi stiamo parlando. Ma prima due parole su Elio e il suo amico e collega Faso uniti, oltre che dalla musica, anche dalla passione per il baseball.
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Il piccolo Giorgio era rimasto affascinato da quel pacco arrivatogli da così lontano e poi, apertolo, subito aveva toccato e quindi indossato quella divisa da giocatore di baseball che subito gli trasmise intensi fremiti ed orgoglio. Era quella la divisa originale dei Royals che lo zio Paolo aveva portato da Kansas City con tanto di documentazione della Major League Baseball. E quindi prontamente gli sembrò che nell’indossarla stesse assorbendo compiaciuto la lunga storia di quella blasonata franchigia, lunga ben 55 anni e due World Series vinte, con i relativi aspetti salienti di tutti i giocatori del line up e del loro gioco sempre elegante nello stile e nelle scelte.
Come si può evincere da questo primo esame delle società e da quelle successive molte di esse presero vita grazie all’attività ed ai sottaciuti principi politici di molti Enti di Promozione Sportiva quali la Libertas, la Fiamma, il Csen, l’Edera, il Cus, il Cantro Sportivo Italiano ed Associazioni Dopolavoristiche che permisero attraverso i loro statuti di poter finanziare economicamente la partecipazione ai campionati che a partire dal 1953 furono articolati nelle canoniche tre serie, “A” con 10 squadre, “B” con 12 squadre suddivise in due gironi e “C” con ben 37 squadre suddivise per vicinanza in 8 gironi. Se poi si andasse a controllare lo svolgimento della prima gara internazionali della nazionale italiana contro quella della Spagna a Roma il 31 agosto del 1952 dinnanzi ad oltre dodicimila spettatori si può affermare che il baseball era diventato uno sport condivisibile pur essendo d’élite visti i canoni che lo delineavano quali la complessità del regolamento, i pochi stadi ad esso congeniali, il costo dell’attrezzatura, la poca visibilità sui media e soprattutto là dove non circolava adeguato denaro di rimborso….
A nord invece prese vita, mentore l’eclettico Max Ottino, il baseball ed il dato carismatico si puntualizza il 20 settembre, sempre nel 1946, quando a Milano si fondò la prima squadra “Milano Baseball Club” a cura di Franco Milesi. Di contro poi, a seguire le ricerche dello studioso ed ex giocatore triestino Marino Bosdachin, fu in quello che era stato politicamente nominato Territorio Libero di Trieste dal 1947 sino al 1954 ad accadere che nel 1947 fossero proprio i militari americani dell’88esima divisione “Blue Devils” a richiamare l’attenzione dei tanti giovani giuliani ed esuli mentre disputavano accese gare inizialmente di softball poi subito di baseball. La permanenza dei vari reggimenti inoltre richiese anche da parte dei comandi una precisa attenzione al tempo libero da impegni da parte dei soldati e fu così che il primo diamante in Italia fosse realizzato a Borgo Grotta Gigante e nominato “Heroes Field” in memoria dei commilitoni caduti in guerra sul suolo italiano.
"Foto tratta da baseballsoftballtriestino"
Un amato poeta sognatore una volta ebbe a recitare che le diverse verità a tutti interamente si donano ma poi non a tutti del tutto si svelano…un ossimoro dunque pieno di ontologiche interpretazioni cui nulla può sfuggire. Ed anche la nascita del baseball e del softball in Italia non sfugge a queste considerazioni… Dunque, ferma restando la data del 27 giugno 1948 quando sul campo Giurati di Milano fu giocata una gara dimostrativa dinnanzi ad oltre 4.000 spettatori tra due formazioni meneghine, il Milano b.c. contro gli Yankees b.c., delle quali è doveroso ricordare i nomi:
Milano b.c. Costa,, Milesi, Del Fante, Dossari, Setti, Ducci, Donnabella, Caligaris, De Gennaro, Gribaldi, Buonamore, D’Andrea;
Yankees: Porrati, Jacchini, Rossi, Cossu, Brambilla, D’Odorico, D’Orio, Fante, Maggi, Luise, Morandi, Sioli, Legnani,
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Il campionato del 1978, che stava vivendo in totale preparazione di quello che diventerà uno dei più seguiti mondiali che vide agonisticamente il coronamento di un baseball uscito dall’anonimato, si inceppò la domenica del 9 luglio durante la seconda gara Biemme Bologna – Glan Grant Nettuno: 7 – 6. Umpire: Saccani, Malpeli, Carbognani. Recitò la Gazzatta dello Sport lunedì 10 su cinque colonne: “La partita di Bologna è finita in rissa” con il chiaro occhiello “Gravi incidenti hanno turbato l’incontro Biemme - Glan Grant” ed un eloquente ma sintetico riassunto su ben tre righe: “Nell’ottava ripresa, in seguito ad una decisione arbitrale controversa, si è scatenato il parapiglia – Espulsi Monaco e Rinaldi – Gli arbitri hanno considerato l’incontro concluso al termine della settima ripresa – La partita è comunque finita col successo della Biemme per 7-6”. Quasi un campanello d’allarme per quanto si verificherà a fine d’anno.
I “Piedi Neri” (Blackfeet) non sono una rievocazione dei Pieds-noirs algerini, bensì una squadra di baseball che specialmente negli anni dal 1974 al 1988 ha giocato a livello agonistico e poi a livello amatoriale, nella Bassa bolognese, in quel di San Pietro in Casale, paese di circa dodicimila anime, molto concentrato, con il suo bel Campanile, il Municipio e dove si mangia e si compra davvero bene: andare per crederci! E sabato 16 novembre 2024, ci sono andata, come peraltro faccio di solito, perché nella bellissima Biblioteca dedicata a Mario Luzi, uno dei più grandi poeti italiani, più volte candidato al Nobel, vi è stata la presentazione del libro “I Piedi Neri della bassa bolognese. L’improbabile saga del baseball a San Pietro in Casale” scritto da Giuseppe Guerrini con prefazione di Giuliano Barigazzi.
Sul Quotidiano di Lecce di ieri 4 dicembre 2024 un bellissimo pezzo scritto dalla penna di Renato DE CAPUA che prende spunto dai libri scritti dal nostro collaboratore Michele Dodde e dai suoi articoli su Baseball On The Road più volte citato dal giornalista. Una visione poetica del baseball partendo dalla sua storia americana per arrivare alla terra pugliese in quel "Matino" dove "Giocatori col sapore di polvere sulle labbra sognano di vincere". Qui sotto potete leggere l'articolo allargando l'immagine. Grazie al Quotidiano di Lecce e al giornalista Renato DE CAPUA per questa bella sorpresa e grazie a Michele per il suo puntuale lavoro per il Baseball.
Presentazione di Paolo Castagnini
Dopo le prime puntate della pubblicazione della tesi di Laurea di Andrea Salvarezza "Eccezionale quel baseball!" mi resi conto di avere in mano uno straordinario documento sulla nascita e lo sviluppo del nostro sport. Ovviamente parliamo di Stati Uniti, ma analogamente gli eventi che si susseguirono influenzarono anche il baseball nostrano. E' altresì interessante capire il perché del suo successo e attingere dalla storia quelle informazioni che potrebbero favorirne almeno in parte lo sviluppo anche in Italia. Oggi per voi lettori l'ultima puntata. (L'immagine è di prprietà della Biblioteca del Congresso Washington D.C.)
Con la nuova Presidenza Federale ritengo interessante ripubblicare questo articolo che avevo scritto nel marzo 2017, poi ripubblicato nel 2022. L'idea in realtà era parte del Progetto Giovanile (del quale ero il referente) del Gruppo Change Up nel 2016 che come tanti altri progetti è finito nel cestino della carta straccia. Sono fiducioso che il nuovo Presidente Federale Marco Mazzieri faccia un buon lavoro e pertanto rilancio per l'ennesima volta questa idea nella speranza che diventi uno spunto di discussione. Questo articolo non parla di chi ha avuto o avrà la fortuna di volare negli USA, ma propone un'idea per chi resta. Come possiamo stimolare i ragazzi che superano i 15 anni e che si affacciano al mondo degli adulti? - (Per rendersi conto di quanto sia sentito questo problema basta leggere i commenti dei lettori a fine articolo)
Come sappiamo, le recenti World Series hanno visto i Dodgers di Los Angeles scontrarsi con gli Yankees di New York e, alla fine, con un 4 a 1 i primi hanno prevalso sui secondi, vincendo una rocambolesca gara5 proprio nella Grande Mela. A parte l’esito vincente per i Dodgers, durante le partite ho scoperto tutta una serie di aneddoti molto umani, molto veri, che hanno coinvolto i giocatori di entrambe le squadre, perché il baseball è una fucina di aneddoti ed è sempre uno sport popolare, ancorché molto ricco. Dalle dita rotte di Anthony Rizzo, prima base degli Yankees con le quali ha comunque giocato durante la conquista dell’American League e quindi tutte le World Series, al bimbo di Freddie Freeman che durante la stagione ha sofferto di una malattia autoimmune, fino alla vicenda umana di Anthony Volpe shortstop degli Yankees, sono davvero tante le storie che hanno fatto da corredo alla conquista delle World Series del 2024.
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Le gare nel week end sportivo intanto, per quanto riguardava la serie A, o Serie Nazionale, erano passate da due a tre ed anche la direzione per una maggiore efficienza passò da due a quattro umpire. Pertanto gli stage a Tirrenia, divenuti per gli umpire il classico incontro di inizio dell’attività agonistica, diventarono una proficua scuola di aggiornamento ed in particolare di preparazione e perfezionamento della meccanica a tre (thre men system) e di quella a quattro (four men system).
Il cammino dell’affermazione del baseball (con il contestuale rigetto del cricket), e soprattutto i significati che tale affermazione ha veicolato, lasciano supporre che le ipotesi messe a verifica nel corso della ricerca siano vere. Ma alla luce di quanto analizzato, la scelta degli Americani di sviluppare ed adottare giochi propri appare non solo comprensibile, quanto probabilmente inevitabile. Perché, in altre parole, avrebbero dovuto agire diversamente? Quando le precondizioni resero possibile lo sviluppo e l’affermazione dell’idea moderna di sport, gli Americani avevano di fronte due sole possibili opzioni: da una parte il cricket, dall’altra il baseball. L’uno era caratterizzato da una forte identificazione con la ex madre patria, in un contesto che invece stava sentendo crescere a più livelli l’esigenza di un carattere nazionale autoctono; l’altro al contrario non aveva mantenuto alcun collegamento con l’Inghilterra, da cui pure proveniva.
di Redazione
Riceviamo e con piacere pubbichiamo il lavoro di Paolo Bossi su Lippanews in occasione del 57mo anniversario del Baseball Novarese.
Le World Series sono finite e naturalmente, in special modo alla TV, sono state commentate da esperti, tifosi amanti del gioco del baseball ed anche dai suoi praticanti e tra questi ultimi, una simpatica sorpresa è stata ascoltare la voce di Samuel Aldegheri. Samuel Aldegheri, classe 2001, come sa ogni fan di baseball italiano che si rispetti, ha esordito come lanciatore partente, nel 2024, nelle Major League con gli Angels di Los Angeles e si è fatto rispettare. Sul suo esordio si sono spese giustamente tante parole, tanti articoli ed io arrivo buon’ultima, sfruttando quanto Aldegheri ha commentato durante Gara 1 delle World Series tra i Dodgers di Los Angeles e i New York Yankees e conclusasi, agli extra innings con la vittoria dei losangelini.
di Redazione
Alle prossime elezioni per il rinnovo della carica di Presidente Federale e per il Consiglio Federale anche la sezione BXC (Associazione Italiana Baseball Giocato da Ciechi, sta cercando di inserire un suo rappresentante nel Consiglio Federale a sostituire la Consigliera dimissionaria Barbara Menoni che in questi ultimi quattro anni ha dato un grande contributo per lo sviluppo di questa disciplina. A tal proposito il Candidato Consigliere Federale Danilo Musarella chiede il voto a tutti i Rappresentati delle Società italiane. Ecco la sua lettera:
Come ogni anno Tom Ricketts, Proprietario dei Chicago Cubs, alla fine di una stagione tra le più “insipide” dei Cubbies, almeno per me, degli ultimi anni, ha visto bene di scrivere ai fans e supporters dei Chicago Cubs, tra i quali ci sono anch’io dall’Italia, così come tantissimi altri nel mondo. Ogni anno, infatti, alla fine della Stagione o della Post Season, quando va bene, il Presidente ci scrive, firmandosi amichevolmente “Tom” per analizzare quel che è stato fatto e quello che si farà. Quest’anno la lettera è stata particolarmente asciutta e onesta, perché nessuno si aspettava di non arrivare almeno ad una Wild Card. Nonostante tutte le speranze e gli sforzi, ottobre, il mese più importante da giocare per una squadra di baseball americana, è andato perduto.
Storia della Italian Umpires Association - di Michele Dodde
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Nel 1975 dal 22 febbraio al 2 marzo una Commissione federale composta dal Vice Presidente della Fibs Aldo Notari, dal Segretario Generale della Fibs Massimo Ceccotti e dall’UdG Carmelo Pettener visitò la Specialized Umpire Course di St. Petersburg (Florida) per esaminare la possibilità di un concreto appoggio tecnico didattico alla cosiddetta scuola statunitense ma la complessiva valutazione fu molto negativa tanto che furono riavviati rapporti di collaborazione con la scuola cubana che permise in seguito ulteriori esperienze a gruppi di umpire che andranno a perfezionarsi sempre più a Cuba ad iniziare dal 1981.
Da anni la Gazzetta Dello Sport organizza un grande evento nella Città di Trento. In questi 4 giorni dal 10 al 13 ottobre puoi incontrare qualsiasi personaggio dello sport mondiale come Leclerc, Velasco, Lewis, Pogacar, Weah, Domenicali, ma l'edizione di quest'anno ha qualcosa in più per noi: La presenza di un particolare giocatore della Major League Baseball, si ormai lo conoscete tutti è il nostro Samuel Aldegheri che ci ha travolti tutti, noi del nostro baseball italico con la "salita" sul monte della MLB. Ma Samuel non sarà solo, a fargli da spalla due ospiti d'eccezione: Mike Piazza grandissimo catcher della MLB per tanti anni ed ora Manager della Nazionale Italiana e il grande Faso bassista del gruppo Elio e Le Storie Tese, anche lui giocatore di baseball oltre che musicista e intrattenitore ormai conosciutissimo. E non è finita qui perché a moderare il dibattito ci sarà il nostro amatissimo Mario Salvini giornalista della Gazzetta che racconta il baseball sui social tramite il suo Blog "Che Palle"
Tratto dal sito baseball excellence e efastball.com
Sempre caro mi fu quest’erme colle… recitava Leopardi nel suo canto L’infinito. Con tutto il rispetto verso il sommo poeta e con il suo implicito permesso, ho voluto usare le sue parole per introdurre l’argomento di oggi che mi sta molto a cuore, l’impugnatura della mazza da baseball. Per quanto osservato sui vari campi in molti anni, ho avuto l’impressione che questo è un aspetto di cui non si dedica la giusta importanza in particolare nelle giovanili. Una corretta impugnatura è essenziale in quanto ha lo scopo di mantenere in equilibrio il busto, aiuta a generare la massima velocità dello swing con il minimo sforzo, permette di avere il pieno controllo dello swing stesso e facilita l’estensione delle braccia dopo il contatto. Tenuto conto che l’impugnatura è semplicemente tecnica e ha nulla a che fare con la forza, essa deve essere insegnata sin dall’inizio, anche in principio quando si utilizza il tee. E qui mi fermo poiché non voglio anticipare oltre quanto riportato nell’articolo originale.
Il successo del baseball sembrerebbe quindi legato alla maggiore capacità di evidenziare ed esaltare il ruolo della prestazione individuale; del resto una simile impostazione sarebbe coerente con il frame culturale in cui il baseball si è affermato, poiché la Democrazia americana posta sotto la lente di ingrandimento da Tocqueville ha fra i suoi valori fondanti proprio quello dell’individualismo. Ma allora ancora maggiore popolarità avrebbero dovuto avere, nel panorama sportivo americano, discipline completamente individuali come il tennis, l’atletica o il nuoto.
Si è concluso nelle scorse settimane sul campo di Rivabella il secondo “HAVE FUN TOURNAMENT Showcase & Draft” di questa stagione. Con Stefano Burato, che insieme a Simona Conti ha dato vita a questo innovativo format e facciamo un bilancio delle due settimane. Dopo l'intervista a Simona Conti, e una mia relazione essendo stato presente a Rivabella, ecco oggi un'altra intervista molto interessante a Stefano Burato. Buona lettura.
Storia della Italian Umpires Association - di Michele Dodde
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Nel 1973 gli umpire italiani si trovarono dinnanzi ad una sorpresa che stupì non poco. Nella richiesta di ammodernamento della divisa, causata dal miglioramento del materiale protettivo e per una voglia di copia conforme con i colleghi statunitensi, il Presidente Federale sancì una divisa ben appariscente in diamante ed apparentemente elegante: il chief umpire avrebbe diretto la gara indossando una comoda giacca di colore rosso rubino da indossare sopra la pettorina di protezione ed a completamento un paio di pantaloni neri, il base umpire invece avrebbe indossato, sempre sui pantaloni neri, una tee schirt a righe bianche e rosse verticali. In quel periodo era famoso anche un dentifricio similare per cui ironicamente quella divisa fu soprannominata “all’esaclorofene”.
Quando La Gazzetta Sportiva dell’1 settembre, numero domenicale de La Gazzetta dello Sport, ha liquidato due eventi di particolare interesse inerente una disciplina sportiva quale il debutto nella massima lega statunitense del baseball professionistico con le seguenti parole: “ intanto anche se sconfitto con i suoi Los Angeles Angels opposti a Seattle 9-5, Samuel Aldegheri ha destato una buona impressione venerdì per il debutto in MLB”, e poi con più parole ha dato notizia della conquista dello scudetto dopo 14 anni da parte del Parma sul San Marino in tal guisa “il Parma conquista lo scudetto atteso da 14 anni. E’ l’11° tricolore della storia e gli emiliani lo concretizzano chiudendo a San Marino la serie finale al meglio di 7 per 4-1 ( 2-4, 7-9, 0-2, 7-5, 0-6). Il sigillo lo mette Alex Liddi (mvp) col fuoricampo da 2 punti al 7°, mentre 2 punti al 2° e 2 al 6° avevano creato le basi per questo trionfo dei parmigiani di Saccardi.
Qualche tempo fa ho avuto modo di andare a vedere una partita di baseball in quel di Reggio nell’Emilia, dove ho trovato, insieme ad un gran fermento organizzativo e di tifo per la squadra locale, la A.S.D. Reggio Rays, anche un volantino con una bimba disegnata alla maniera dei fumetti giapponesi che invita a scoprire il softball con lo slogan “amicizie ed emozioni che fanno grandi”. La squadra è la “ASD Reggio Dream Team baseball e softball” e leggendo l’assai considerevole volantino ho letto tante informazioni sul gioco del softball, tra un po’ di storia, i ruoli dei giocatori ed in poche righe, pure la descrizione del gioco: un mezzo miracolo data la nota complessità. Ad un certo punto, poco sopra la lettura della possibilità di provare a giocare a softball gratuitamente per un mese, che non è poco, per “conoscere uno sport diverso!” mi imbatto in un nome ed in un numero telefonico, così lo metto in memoria su Whatsapp e dopo qualche giorno, scrivo un messaggio.
Oltre che eccezionali per aver adottato discipline sportive assolutamente peculiari, comunemente battezzate “sport americani”, gli Stati Uniti lo sono anche per il modo in cui hanno messo i loro sport (in particolare il baseball) al centro della propria vita culturale. Non sono molti i contesti in cui uno sport ha assunto una funzione così importante: a partire dagli anni ’60 dell’ottocento il baseball è stato un fenomeno sociale e culturale fondamentale per la storia d’America. Specialmente dopo l’avvento del professionismo, con cui la competizione divenne più intensa e il sistema di partite più regolato, il baseball svolse una funzione cruciale nell’appagare quel bisogno di appartenenza e quel senso di identità che negli Americani ardevano in modo particolarmente intenso.
C'è un gruppo in Facebook che si chiama Il Bar dei Tecnici del Baseball. Il gruppo è stato aperto all'inizio del 2023 con l'ambizione di riunire le persone ma amcor di più le idee sul "che cosa fare" per far crescere l'attività giovanile. Il Gruppo iniziale è stato formato dalla capostipite Simona Conti, sempre pronta alle innovazioni e tutto il gruppo che a quel tempo era lo staff delle Nazionali U12 quindi Stefano Burato, Alessandro Rosacolombo, ecc, Anch'io entrai immediatamente in questo Bar sicuro che sarebbe stato propositivo e non mi sbagliavo. Tra le tante proposte e discussioni che scaturirono in questa sede ci fu l'iniziativa del Torneo Draft, nato come mi confessò Simona da una mia dichiarazione in cui sostenevo che "i ragazzi che vogliono giocare devono poter giocare." Detta così la frase dice tutto e niente. Quando mai qualcuno è contrario. Simona però assieme a Stefano Burato e al resto del gruppo prese questo spunto e ci costruì il 1° Torneo Draft che si svolse il 5-6-7 settembre 2023 (Chi vuole approfondire può andare alla presentazione qui e al resoconto finale qui)
Ed eccoci qui a raccontare l'esordio del primo lanciatore italiano in Major Leage Baseball. Il 30 agosto 2024 (31 agosto in Italia) Samuel Aldegheri si presenta sul monte davanti al pubblico di casa dei Los Angeles Angeles incuriosito da questo giovane che appare sullo schermo gigante con un tricolore sullo sfondo. E' da ieri saputa la notizia che gli appassionati italiani sono tutti in fermento per questo evento. Gli avversari sono i Seattle Mariners guarda caso le stesse due squadre però invertite quando un altro italiano, Alex Liddi aveva fatto il suo esordio, ma non dal monte di lancio. Era il 7 settembre 2011 e Alex giocò in terza base. Anche allora fu una grande soddisfazione per il baseball italiano. Alex giocò 61 partite in MLB tra il 2011 e il 2013. Oggi è il momento di Samuel e lui è pronto e il suo primo battitore è J.P Crawford da 8 anni in Major oltre 2700 turni alla battuta. A chiunque tremerebbero la gambe.
Di recente abbiamo vissuto i giochi olimpici che hanno visto l’Italia eguagliare il numero di medaglie conseguito a Tokyo, incrementando le medaglie d’oro, anche se quest’anno a differenza dell’edizione nipponica non c’era il baseball, a pro di Break Dance e Skateboard e forse, perché le Majors mal digeriscono questo impegno sportivo nel pieno della Regular Season … Ad ogni modo il calcio c’era, anche se noi italiani, molto amaramente, non eravamo rappresentati in nessun modo, né dalla squadra maschile, né da quella femminile ed in finale, per l’oro del Torneo femminile, indovinate invece chi c’era? La rappresentativa femminile statunitense, che ha battuto la compagine brasiliana. E sapete chi ha segnato l’unico goal della partita? Mallory Diane Pugh, coniugata Swanson (1998) e sapete chi è Mr. Swanson? James Dansby Swanson (1994), interbase dei Chicago Cubs, città dove gioca anche Mallory, solo che lei gioca a soccer per i Chicago Red Stars.
Storia della Italian Umpires Association -di Michele Dodde
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L’Umpire dunque in virtù di questa iniziativa, lasciava il proprio cortile di interesse venendo motivato a divenire un ideale perfezionista. Questo principio, o esigenza richiesta anche dalle Società, superava tutte le primitive puntualizzazioni dando l’avvio alla completa formazione del Giudice di Gara che nulla ha a che vedere con la figura dell’arbitro.
Dopo il grande successo dell'edizione 2023 non solo si ripete ma si duplica. Quest'anno infatti oltre alla categoria U11 ci sarà anche la U13. L'evento unico in Italia è sempre organizzato dai Falcons di Torre Pedrera e dal gruppo Tecnici ben consolidato che fa capo a Simona Conti e Stefano Burato. Ed allora eccovi l'intervista a Simona sull'edizione 2024.
Proviamo per un momento ad assumere i panni indossati da Spalding in quella primavera-estate del 1905: egli ha cercato per anni di far attecchire l’idea dell’origine “interamente americana” del baseball, formulando a tale scopo anche un’astrusa teoria secondo cui il gioco si sarebbe evoluto a partire dal primitivo one-old cat a tre partecipanti, con la progressiva aggiunta di giocatori fino ad arrivare ai nove d’ordinanza. Incapace di sradicare la ben più convincente tesi del rounders, da pochi mesi il magnate ha giocato la carta della commissione d’inchiesta, subito formatasi in stretta osservanza delle direttive da lui stesso impartite. Improvvisamente gli arriva tra le mani la testimonianza chiave, tanto attesa quanto insperata: Sullivan gli inoltra una lettera di tale Abner Graves, vecchio ingegnere minerario, che indica in Abner Doubleday l’uomo che ad un certo punto diede la forma moderna ed attuale al baseball.
Finite da pochissimo le Olimpiadi di Parigi gli appassionati del baseball si stanno chiedendo se alle prossime che si giocheranno a Los Angeles, visto che il baseball e il softball sono stati riammessi per il 2028, potranno vedere i campioni della MLB ai giochi olimpici. La risposta purtroppo probabilmente è no, almeno per ora. Il commissario Rob Manfred il mese scorso ha detto di essere aperto alla possibilità che i giocatori della Major League vi partecipino, ma la storia ci dice che ci sono molti ostacoli. Il baseball è stato abbandonato dopo i Giochi del 2008, è tornato nel 2021 in Giappone, poi è stato escluso quest'anno a Parigi. Lo sport tornerà per i Giochi di Los Angeles tra quattro anni. (foto di copertina tratta da Los Angeles Time)
In una delle tante Birmingham che ci sono negli Stati Uniti, vi è uno degli stadi di baseball più antichi e affascinanti di sempre: il Rickwood Field. E molti, ma molti anni fa, nella Birmingham che si trova in Alabama, vi giocavano due squadre che afferivano a due leghe diverse, per non condivisibili questioni razziali: i Birmingham Barons formata da soli giocatori bianchi e i Birmingham Black Barons. I Birmingham Barons sono nati nel 1885, giocano in doppio A, sono affiliati ai Chicago White Socks e fino al 1987 hanno giocato nel Rickwood Field. E in quello stadio ci hanno giocato anche i Birmigham Black Barons, squadra di Negro League, nella quale hanno militato anche Satchel Paige (1906 – 1982) e Willie Mays (1931 - 2024), ricordato per essere stato un grandissimo esterno dei New York Giants, prima del loro esodo sulla West Coast.
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In quel periodo, tra i tanti che frequentarono i corsi per divenire Ufficiali di Gara, ricevettero in consegna il contastrike a Macerata l’universitario e studioso Gianni Franceschetti con il sognatore radicale Paolo Gentilozzi, a Torino Domenico Latanza, Enrico Mattioli, Carlo Canonico e Matteo Lo Turco che da ex ricevitore di rango andò a cambiare in meglio il suo ruolo a casa base, a Genova il preciso ed innovativo Andrea Parentini con Enrico Carlini ed Enrico Parodi, entrambi questi ultimi amanti della filosofia dei principi, a Trieste, provenienti dall’alta scuola di Carmelo Pettener, Antonio Valberghi, Roberto Medelin e Aldo Stefanich unitamente allo studioso
Nella Spalding Baseball Commission figuravano i sei personaggi di spicco indicati da Spalding, fra cui ben due Senatori degli Stati Uniti, a testimonianza della rilevanza politica del baseball e di quanto fosse sentita la volontà di farne un qualcosa di “interamente” americano. Ne fece parte anche quello stesso A.G. Mills che aveva arringato la folla da Delmonico’s, mentre segretario fu eletto James E. Sullivan, che all’epoca ricopriva anche il ruolo di Presidente dell’Amateur Athletic Union e che, giova ricordarlo, era un dipendente di Spalding. Il magnate americano invece non vi figurò formalmente in alcun modo, ma solo perché aveva una tale influenza sulla commissione da potersi tranquillamente permettere di non farne parte. Fu Sullivan a fare la maggior parte del lavoro: per più di due anni, tra il 1905 e il 1907, egli si preoccupò di raccogliere testimonianze, reperti, lettere e ogni altra possibile fonte in grado di dirimere la controversia. Gli altri membri della commissione venivano informati dalle relazioni inviate loro da Mills. E fu lo stesso Mills ad asserire, nel rapporto finale della Special Baseball Commission uscito il 30 dicembre 1907, che il baseball era un gioco interamente americano, che era stato inventato nel 1839 e che il suo creatore era niente di meno che Abner Doubleday, il generale americano eroe vittorioso della Civil War.
Negli ultimi due decenni, il baseball ha subito un cambiamento epocale guidato dai progressi della tecnologia e dalla proliferazione di nuove statistiche. Le organizzazioni della Major League Baseball o dovremmo dire l'intero mondo del baseball hanno abbracciato questa rivoluzione dei dati, trasformando il gioco con metriche che offrono approfondimenti senza precedenti sulle prestazioni dei giocatori. Tuttavia, questa adozione dell'analisi non è avvenuta senza conseguenze. Mentre le strategie basate sui dati hanno rivoluzionato il modo in cui comprendiamo e giochiamo a baseball, hanno anche inavvertitamente contribuito a un preoccupante aumento degli infortuni dei lanciatori.
La complessità del corpo umano: oltre le leggi di Newton
Nello sport, c'è una credenza comune che il successo possa essere raggiunto applicando le leggi del moto di Newton al corpo umano. Questo approccio, tuttavia, è carente quando si ha a che fare con la natura complessa e adattabile della biomeccanica umana. A differenza delle macchine, i corpi umani sono intrinsecamente unici e complessi, e richiedono approcci personalizzati per ottimizzare le prestazioni e la salute.
Scritto con un linguaggio decisamente giovanile ma pieno di contenuti ontologici rari in un concreto affabulatore quale compagno di viaggio, Pietro Striano, licenziando alla stampa il secondo volume di “Battitori Brutti”, ha completato la sua personale ed interessante ricerca di personaggi del baseball statunitense che per la loro singolarità “fatti foste per vivere come brutti” mai hanno avuto positivi bagliori di vita e notorietà ma al contrario dei tanti che hanno raggiunto lo zenit in apprezzata notorietà non disgiunta da una gradevole consistenza economica, loro hanno toccato nell’esistenza solo marginali opportunità sino all’oscuro nadir. Ed ecco allora che il lettore avrà la simpatia di completare l’album di figurine con personaggi apparentemente normali ma sviati nel loro modo di giocare e di esistere che però destavano allegria essendo la sintesi di geni e sregolatezze.
di Redazione
Baseball On The Road su richiesta del Godo Baseball offre con piacere il patrocinio attraverso l'utilizzo del Logo in questa bella iniziativa.
"Godo Baseball On The Road."
Ecco il comunicato stampa.
Il Godo Baseball, una piccola società proveniente dall'Emilia Romagna e sotto la provincia di Ravenna, ha deciso di fare tappa nel pittoresco Veneto per una settimana di partite, esplorazioni e divertimento. I giovani giocatori si sono preparati per sfidare le squadre locali e avranno l'opportunità di scoprire alcune delle gemme nascoste della regione.
Come ho già avuto modo di scrivere in altre occasioni, non credo sia un bene che lo sport s’intrecci con la politica e se lo fa, deve unire, più che dividere. So bene, peraltro, che dal pugno guantato di nero sollevato nelle Olimpiadi del 1968 a Città del Messico in poi, tra boicottaggi e altre esclusioni coatte del “nemico” di turno, anche lo sport è rimasto contaminato dal lato più triste della politica, realizzato, magari anche a fin di bene, per far riflettere, questa o quella popolazione sul fatto di quanto sia brutto, restare esclusi dalle competizioni sportive, come conseguenza di determinate azioni, ma tant’è. Da quando poi la Russia ha indubitabilmente aggredito ed invaso l’Ucraina, bisogna sempre iniziare con una premessa chiara che è già insita nelle parole iniziali di quanto sto scrivendo, ma una cosa me la sono comunque chiesta: possibile che in Russia non ci siano squadre di baseball?
“L’EQUILIBRIO” nello swing
L'equilibrio è fondamentale in uno swing di baseball. Come abbiamo discusso in un post precedente sul lancio, puoi usare di più la parte inferiore del corpo (fianchi) per iniziare il movimento (Trigger) o fare più affidamento sulla parte superiore del corpo (spalle), a seconda che tu abbia a che fare con un punto mobile alto o basso! - Quando si parla di
equilibrio, si dice spesso che il peso del corpo dovrebbe essere perfettamente centrato al centro dei piedi, ma non è sempre così semplice.
Storia della Italian Umpires Association - di Michele Dodde
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Nel frattempo, nel 1964 dal 3 al 7 febbraio presso la base aerea statunitense a Rhein Main, una delegazione italiana composta da giocatori e Giudici di Gara frequentò la Usafe Base Training School. Gli umpire furono Walter Zuffi, Adolfo Barbuti, Gianni Di Giusto e Carmelo Pettener e la significativa prima lezione che divulgò l’umpire dell’America League Louis J. Dimuro fu “Filosofia, Mentalità, Attitudine ed Approccio al Baseball” che ancora oggi e sempre dovrebbe evidenziare l’incipit di qualsiasi corso o stage. Durante il quadriennio del presidente Giuseppe Ghillini, succeduto al principe Borghese, il baseball ed il softball incominciarono ad assumere una propria personalità e vitalità con la presenza costante sui mass media locali e nazionali. Anzi nel 1967 nelle edicole fu diffuso il settimanale sportivo “Sport Olimpici” che cercò di richiamare l’attenzione degli sportivi finalmente fuori dalle regole del calcio.
da Redazione
Inizia tra poco il GROUND FORCE ELITE CAMP quinta edizione!
Si tratta di un camp molto specifico e aperto a chi realmente vuole migliorare i propri fondamentali individuali riservato SOLO a LANCIATORI (14/16 POSTI) E RICEVITORI (4/6 POSTI).
La novità 2024 è rappresentata dall’analisi e lavoro di sviluppo in battuta. Le età degli atleti vanno preferibilmente dai 14 ai 18 anni.
E' stato preparato un programma personalizzato in modo tale da aiutare gli atleti a migliorare in modo concreto le proprie abilità personali per provare a diventare un giocatore di alto livello. Il camp è patrocinato da BASEBALL WITHOUT FRONTIERS nell’ambito di un circuito di alta formazione rivolto a giovani giocatori di baseball italiani
Tratto dal New York Times
Il professore Duane Knudson, docente di kinesiologia (studio del movimento) alla California State University, afferma che lo stretching che troppo spesso osserva sui campi, nei vari sport, causa più danni che benefici. Come ogni comune mortale, sin da quando abbiamo iniziato a fare sport, siamo stati abituati a praticare il riscaldamento in una certa maniera e l’abbiamo ripetuto per anni. Ma la scienza ha fatto progressi. I ricercatori ora sono convinti che alcuni dei più trincerati elementi del riscaldamento degli atleti non solo è una perdita di tempo, ma anche dannoso. La vecchia teoria di stendere i muscoli per 20/30 secondi, conosciuto come stretching statico, è completamente sbagliata. Recenti studi effettuati all’University of Nevada, sono arrivati alla conclusione che gli atleti generano meno forza nelle gambe dopo lo stretching statico che se non l’avessero mai fatto. Altri studi hanno dimostrato che questa forma di stretching diminuisce la forza muscolare di circa il 30%. Inoltre, fare lo stretching con una gamba sola può ridurre la forza dell'altra gamba considerato che i movimenti sono in contrasto con il sistema nervoso centrale.
Mentre stavo vedendo al Gianni Falchi di Bologna la partita tra la Fortitudo baseball e la squadra di Macerata, conclusasi alla decima ripresa con la vittoria della Effe, mi è stato fatto notare un cognome particolare. Tra le fila maceratesi, infatti, giocava il prima base Juremi Gregorius Profar (1996) che ha un cognome particolare per due ragioni. La prima è che Profar ricorda l’omonima ditta parafarmaceutica, mentre la seconda, ben più importante è che l’ottimo Juremi, oltre ad aver battuto un homer, è fratello di Jurickson Bartholomeus Profar (1993), esterno dei San Diego Padres.
Cooperstown, 1939: mentre il mondo è sull’orlo della guerra, il baseball festeggia il suo falso centenario, e lo fa nel più sfarzoso dei modi. Viene inaugurata la Hall of Fame, la più antica di tutto lo sport mondiale, che da lì in poi assumerà la funzione di conservare la memoria storica del gioco e dei suoi protagonisti; viene allestita una parata celebrativa che ripercorre i momenti salienti dell’evoluzione del baseball; va in scena una sfida tra due selezioni di all-star composte dai più grandi di sempre. Persino il governo degli Stati Uniti non si lascia sfuggire l’occasione, e benedice laicamente l’evento con l’emissione di un apposito francobollo commemorativo.
La sua firma nel 2021 era costata 125.000 dollari. Per carità son soldi, ma ben poco a confronto ad esempio di Harry Davis stesso ruolo (catcher) prima scelta dei Pirates pagato ben 6.5 Milioni di dollari e che quest'anno ha una media battuta di .153 con 1 fuoricampo. Ben Rice è stato scelto dagli Yankees al 12mo round (363ma scelta) Ben però dopo aver fatto la sua esperienza nelle minor, quest'anno in doppio e triplo A, è stato chiamato per sostituire in prima base l'infortunato Anthony Rizzo. Ebbene, il suo esordio il 18 giugno contro gli Orioles dove batte un singolo in campo destro. Quel singolo è stato di buon auspicio visto che cosa è poi successo il 6 luglio allo Yankee Stadium.
Storia della Italian Umpires Association -
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Le disposizioni del Vademecum comunque non furono di facile attuazione in quanto l’approccio mentale degli umpire italiani non fu tra i più semplici: fermi restando i principi etici insiti in ogni arbitro di qualsiasi disciplina, il loro operato sui campi necessitava di una convinta preparazione a volte purtroppo anche fuorviata da indicazioni, oggi valutate maldestre, quali ad esempio quelle riportate a pag. 40 sul libro “Baseball” di Oriani – Lattarulo edito da Sperling & Kupfer: (1959).
“Se un solo arbitro viene assegnato alla partita, i suoi compiti e la sua autorità si estendono su tutti i punti del campo di gioco e a tutte le regole contemplate dal R.T. ed egli potrà occupare qualsiasi posizione sul campo di gioco che, a suo giudizio, gli permetta di meglio disimpegnare i suoi compiti (…) e (…) l’arbitro di campo inoltre prende quella posizione sul campo di gioco che, a suo giudizio, si addice per meglio rendere le imminenti decisioni sulle basi (…)”