Il "modaiolo" Francisco Lindor

Francisco Lindor (Wikipedia)
Francisco Lindor (Wikipedia)

Samuel Aldegheri tra i ragazzi del Verona

di Allegra Giuffredi

Credo non sia la prima volta che racconto di Lindor, perché ha questo cognome così “cioccolatoso” e poi naturalmente, perché è l’interbase dei Mets di New York, squadra che anche per la prossima stagione si sta dando molto da fare, dimostrando grande ambizione. Di recente poi Francisco Miguel Lindor, classe 1993, ha partecipato alla settimana della moda francese in quel di Parigi, manifestando anche il suo essere molto, ma molto “modaiolo”. Lindor, infatti, ci tiene moltissimo e ogni giorno cura il suo outfit, ossia ciò che indosserà, con grande cura, assemblando i vari pezzi con un gusto tutto suo, che però fa tendenza.

In un’intervista, Lindor, ha descritto il suo outfit del giorno, ossia come si sarebbe vestito, mettendo insieme un’accozzaglia di roba, che però su di lui stava benissimo. Del resto, anche il grandissimo Alessandro Michele, che “disegna” per Valentino ed ha lavorato, tra l’altro anche per Gucci quando si presenta è talmente ricco di strati, stili ed accessori che, pur lasciando un po’ intontiti alla vista, alla fine capisci che tutte ‘ste cose, un perché ce l’hanno e su di lui stanno appunto benissimo.

 

E allora tra la descrittiva della sua “mise” (come si diceva un tempo lontano in francese!?) e degli accessori, come una collana che Lindor si è disegnato, perché naturalmente il nostro è anche designer, ad un certo punto emerge una vera e propria “perla” di saggezza, perché (meditate gente, meditate!) “se ti vesti bene, stai bene e se stai bene, giochi bene”.

 

Ad ogni modo, essendo che Lindor è anche un papà di ben due figlie femmine, al mattino deve far presto a vestirsi, perché la sua cabina armadio (espressione afrodisiaca che solitamente impressiona assai il genere femminile!!) è pervasa dai giochi delle figlie che però, come nel caso di una borsetta rosa tutta glitterata (glitter = lustrino) lo ispirano nella ricerca dell’outfit giornaliero ed anche nell’indossare le scarpe rosa che compaiono spesso, del resto Lindor dice che “il futuro è donna!” (100 punti! In un colpo…).

 

Ma non è finita qui, perché Lindor ha anche uno style coach, persona di cui io non necessiterei per niente, ma l’armocromista qualche tempo fa ha sfondato anche a Sinistra, quindi bene così!

Lindor prosegue dicendo che, quando si veste prende ispirazione anche dalla vita (ma va?) e magari dalla squadra che andrà ad incontrare, come per esempio gli Athletics di (ex) Oakland, che per quanto siano simpatici ispiratori del film Moneyball, hanno dei colori orrendi quali il giallo e il verde: roba che non si può vedere, ma Lindor, riesce, smorzando le tinte e con qualche ricamo applicato a mettere insieme un bel completo anche in questo caso.

 

Oltre agli abiti, naturalmente il buon Francisco non poteva disdegnare gli orologi che vanno dai normali Casio agli Audemars Piguet o Patek Philippe, insomma “mica cotiche”, ancorché pronunciati alla “boia d’un cane”.

 

Quando poi è senza ispirazione, non ci sono problemi, perché intervengono le sorelle a suggerirgli l’abito e gli abbinamenti del giorno.

 

Insomma, Lindor e credo non solo lui è un patito della moda e a Parigi ha fatto un vero e proprio servizio di moda con foto davanti alla Torre Eiffel e un’auto pazzesca e davvero bella come la Citroen DS, non l’ultima, ma quella degli anni Cinquanta e Sessanta, che poteva andare anche su tre ruote! 

 

Lo aspettiamo a Milano e chissà che non detti regole di stile anche a noi italiani e tifosi di baseball.

 

Allegra Giuffredi

 

 

Scrivi commento

Commenti: 0