Finalmente un accordo economico anche per la Minor League

di Paolo Castagnini

tratto da ESPN.com

Era diventata la barzelletta tra tutti gli sport americani. In Major League giocatori pagati svariati milioni di dollari, mentre nelle Minor League stipendi al di sotto della linea di povertà. E proprio su questo un gruppo di ex giocatori che hanno trascorso gli anni nelle Minors, hanno fatto causa collettiva alla Major ottenendo finalmente un risarcimento, ma ancora più interessante hanno costretto chi di dovere a prendere le opportune scelte per dare a questi giocatori, molti anche con famiglia da mantenere, uno stipendio che non sia da fame. Come nelle Majors anche per le Minors questi ragazzi passano sei mesi oltre lo spring training tutti i giorni di calendario sui campi da baseball. Oltretutto oltre allo stipendio sotto la linea di povertà si aggiunge che detto stipendio viene elargito solo in campionato obbligando i giocatori a ricercarsi un lavoro stagionale per il resto dell'anno.

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Nuove regole, osserviamole nel dettaglio

Da Los Angeles Times
Da Los Angeles Times

Da Los Angeles Times 

di Frankie Russo

tratto da MLB.com e ESPN.com

E’ ormai arcinoto quali saranno le nuove regole che entreranno in vigore dal prossimo campionato MLB, ma oggi vogliamo dimostrare come funzioneranno in pratica. L’introduzione dell’orologio per i lanciatori, l’abolizione degli shift e le basi più larghe sono le più significative alterazioni del gioco degli ultimi decenni e ci vorrà del tempo prima che tutti riescano a capirne le sottigliezze. La parola ultima è che le variazioni miglioreranno lo spettacolo creando più azioni ed in tempi più brevi. Gli spettatori ritorneranno a vedere i migliori atleti di questo sport giocare a ritmi piacevoli e entusiasmanti come era negli anni 70 e 80. 

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I 30 record che difficilmente saranno battuti - #1

Alec Zumwalt a dx è l'hitting coach dei Kansas City Royals dal 16 maggio 2022 (foto da Sport Illustrated) 

di Frankie Russo

tratto da calltothepenn.com

1- 232 BASI SU BALL IN UNA SINGOLA STAGIONE

Barry Bonds era un vero incubo per i lanciatori avversari, ogni volta che metteva i piedi nel box di battuta si aveva la sensazione che la palla finisse nelle tribune. Ovviamente Bonds detiene il record di HR con 762 e tutti cercavano di escogitare il modo di eliminarlo o che almeno facesse meno danni possibile. Il 2004 è stato il suo anno più produttivo con numeri strabilianti. Gli HR furono 45, 101 RBI, guidò altre categorie offensive come la MB, Media arrivo in Base e SLG. Ma quella che più impressionò furono le 232 basi su ball  concesse, e pensare che chi lo segue è sempre lui con 177 nel 2001. Il numero massime di basi concesse per qualsiasi altro giocatore è di 64, quindi ci sembra verosimilmente impossibile che questo record venga battuto. 

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Il World Baseball Classic non è una finta; è un Mondiale vero

di Kevin Senatore

presentazione di Paolo Castagnini

Ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Kevin durante le manifestazioni nazionali giovanili tra il 2016 e il 2018. Lui è uno di quei giovani giornalisti nati sotto l'ala di MLB Italia di Andrea Andrian che ha trovato in FIBS la giusta collocazione. Dire che è bravo è troppo poco. Durante questo Classic ha pubblicato sul sito federale il "Diario Classic" come inviato sul campo. Ha accompagnato la nostra Nazionale soffrendo e gioendo facendoci vivere questa avventura 2023 nel modo più bello. Kevin oltre al Diario Classic delle partite ha scritto questo pezzo pubblicato sul suo profilo Facebook in cui racconta le emozioni di una notte durante la vittoria contro l'Olanda e gentilmente ha acconsentito la pubblicazione qui su Baseball On The Road. Grazie Kevin!

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A Milano la prima scuola media sportiva

di Paolo Castagnini

Ecco una bella notizia in un articolo pubblicato dal "Corriere delle Sera" a firma. di Giovanna Maria Fagnani. Nel suo pezzo la giornalista scrive ".......Molte le discipline che i ragazzi potranno praticare, grazie a intese con associazioni sportive: baseball, tiro con l’arco, calcio a cinque, atletica, ginnastica artistica, orienteering, ecc."

Per una volta è citato pure il baseball e non solo. E' citato come primo sport e gli è stata dedicata la foto di copertina. Il Progetto coinvolge 62 scuole in tutta Italia.

Complimenti a Giovanna Maria Fagnani Leggi l'articolo completo

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Un evento di spessore....

 DJ Suonandajie (Photo Amy Kontras for The New York Times) 

di Michele Dodde

E’ stata la prima volta che ad un Festival cinematografico, per l’esattezza il “Sundance Film Festival”, un documentario fosse poi accolto al termine da una incredibile standing ovation di diversi minuti. Era questo il documentario “The Battered Bastards of Baseball” del 2014, ennesima testimonianza di una ultima grande storia vera di chi ha voluto realizzare una visibilità del baseball fuori dalle regole. Correva l’anno 1973 ed un ormai anziano attore di Hollywood, tal Bing Russell nato Neil Oliver Russell, avendo nel suo DNA l’essere stato un giocatore di baseball professionista, a 47 anni, dopo aver riposto le sue diverse apparizioni di secondo piano in molti film western, tra cui “Un dollaro d’onore”, “Soldati a cavallo”, “I Magnifici sette” e soprattutto il ruolo di sceriffo in “Bonanza”, decise, e non per gioco, di realizzare una squadra di baseball indipendente, i leggendari “Portland Mavericks”, portando il baseball in una città sempre non considerata bacino del baseball professionista e permeata da una nuova filosofia attuativa. 

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Italia sconfitta a testa alta - Il Condensed Game

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Shohei Ohtani il lanciatore partente contro l'Italia

di Paolo Castagnini

E così sarà lui, il grande Ohtani ad affrontare l'Italia al prossimo turno del Classic e questa è la prova che il manager giapponese non sottovaluta gli azzurri. Il Giappone ha vinto tutte e quattro le partite del primo turno. La stella Ohtani il lanciatore Darvish e i loro compagni di squadra hanno iniziato ad allenarsi martedì intorno a mezzogiorno al Tokyo Dome, dove si giocheranno i quarti di finale. 

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Le sconosciute gesta di Spottswood Poles

Alec Zumwalt a dx è l'hitting coach dei Kansas City Royals dal 16 maggio 2022 (foto da Sport Illustrated) 

di Frankie Russo

Articolo tratto da MLB.com

Questa è una storia straordinaria, le gesta di Spottwood Pooles sono sconosciute ai più principalmente perché ha cominciato a giocare nel 1909, ancora prima che nella Negro League si cominciasse a tracciare le statistiche che poi avvenne nel 1920. Le gesta dei giocatori afro-americani cominciarono ad essere tramandate ai posteri negli anni 30 e 40 quando, all’epoca, molti dei pionieri della Negro League erano già passati a miglior vita. Ma come John Donaldson e Cannonball Dick Redding, Poles fu una legenda.  Poles giocò per varie squadre come i Philadelphia Giants, i New York Lincoln Giants e Atlantic City. Seppure resta difficile trovare degli score ufficiali, Poles è conosciuto per essere stato un ottimo battitore la cui media battuta dovrebbe essere tra 300 e 400. John Holway, noto ricercatore di SABR, sostiene che Poles abbia battuto 440 nel 1911, 364 nel 1912 e un incredibile 487 nel 1914. La sua bravura in battuta non si limitava solo contro lanciatori della Negro League ma anche contro lanciatori della Major League in occasione di gare di rappresentanza. Poles affrontò questi ultimi per 41 volte realizzando 25 valide pari a una MB di 610 e tra questi lanciatori alcuni sono oggi nella HOF.  

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Due storie particolari, due film di successo

 DJ Suonandajie (Photo Amy Kontras for The New York Times) 

di Michele Dodde

Da quel grande contenitore di storie, eventi, particolarità e similitudini che è il baseball ed i suoi effetti collaterali sono stati tratti nel 2016 due ulteriori film di profonda meditazione e giustificato interesse in quanto entrambi ispirati da storie vere: “The Phenom” e “Weeds on Fire”. Il primo, scritto e diretto in modo impeccabile da Noah Buschel è stato realizzato ispirandosi alle notizie ad onda lunga inerente i primi anni di vita sportiva resa altalenante dalla mentale lotta professionale vissuta dall’ex giocatore della Major League Richard “Rick” Alexander Ankiel. Questi era un talentuoso lanciatore che, dopo due anni passati su quei banchi di prova che è la Minor League, debuttò nella Major League il 23 agosto del 1999 con la casacca dei St. Louis Cardinals contro la franchigia dei Montreal Expos.

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Sul sito della MLB, Nettuno città del Baseball

Alec Zumwalt a dx è l'hitting coach dei Kansas City Royals dal 16 maggio 2022 (foto da Sport Illustrated) 

di Frankie Russo

Articolo tratto da MLB.com

La città sulla costa tirrenica ossessionata dal baseball. Il baseball per questa città è tutto, si respira baseball e ci si bagna con il baseball anche se quando si pensa all’Italia, il baseball non è la prima cosa che ti viene in mente. Si pensa alla pizza, alla pasta, al vino, a Roma, esiste il calcio, Leonardo da Vinci e Roberto Benigni. Vi sono anche altre città innamorate del baseball, ma una delle più famose si trova sulla costa sud ovest dello stivale, un’ora a sud di Roma, una città con circa 50.000 abitanti. E’ una zona di vacanza sul Mar Tirreno. Viaggiando da sud verso nord, seppure distratti dall’acqua limpida del mare a sinistra e dalle ville sulle colline a destra, è difficile non notare la città Nettuno e la sua grossa insegna che riporta: Benvenuti a Nettuno, città del baseball. La città si innamorò di questo sport 80 anni orsono. 

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Quando leggere altrove è istruttivo…

 DJ Suonandajie (Photo Amy Kontras for The New York Times) 

di Michele Dodde

Potrebbe sembrare un paradosso ma sono fermamente convinto che gli attuali quotidiani sportivi italiani, avendo indirizzato del tutto l’attenzione degli appassionati di sport esclusivamente verso il gioco del calcio e la sua emergente miseria economica, non sarebbero mai stati capaci di illustrare agli italiani in modo coinvolgente cosa sia e cosa significhi per gli statunitensi il gioco del baseball così come ha fatto invece “Il Foglio”, un giornale da molti imitato ma da nessuno eguagliato e che si misura con i fatti e con la loro interpretazione. Ed ecco infatti che sulla pagina due di questo apprezzato e ricercato contenitore di svariati segmenti culturali sul numero abilitato al week end di sabato 12 febbraio, a firma di Joseph H.H.Weiler, appare un significativo articolo inerente a quello che “è molto di più di uno sport: è pura cultura”  ovvero il gioco del baseball che in sintesi è “il simbolo dell’eccezionalismo americano”.

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I nuovi coach della battuta

Alec Zumwalt a dx è l'hitting coach dei Kansas City Royals dal 16 maggio 2022 (foto da Sports Illustrated)
Alec Zumwalt a dx è l'hitting coach dei Kansas City Royals dal 16 maggio 2022 (foto da Sports Illustrated)

Alec Zumwalt a dx è l'hitting coach dei Kansas City Royals dal 16 maggio 2022 (foto da Sport Illustrated) 

di Frankie Russo

Articolo tratto da totallytigers.com

Non esiste al mondo cosa più facile che dare la colpa all’hitting coach se la squadra non batte. E’ ormai voce comune che il ruolo dell’hitting è quello più a rischio e più difficile da conservare. Nelle majors mediamente un hitting coach non dura oltre i due anni. Solo due squadre hanno conservato il posto per 5 anni, e solo 6 squadre, Astros, Blue Jays, Braves, Dodgers, Rays e Giants, hanno avuto lo stesso hitting coach per più di due anni. Basta guardare le statistiche. In un anno, dal 2021 al 2022, 17 delle 30 squadre hanno cambiato il loro hitting coach. Nel 2023 10 squadre hanno cambiato il loro istruttore di battuta.  Perché si cambia così di frequente? Come per tutte le domande le risposte sono molteplici.

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La gara più pazza di sempre

Kelley L Cox-USA TODAY Sports 

di Frankie Russo

Articolo tratto da MLB.com

Per ben 7 volte è cambiata la squadra in vantaggio, realizzate 38 valide e 10 HR. E non è tutto!

La gara più pazza nelle majors fu vinta per un punto e fu caratterizzata da una serie di errori. Ben 11 lanciatori salirono sul monte e nessuno di loro ne è uscito indenne senza aver concesso almeno un punto. Cinque di essi hanno bruciato la salvezza che rappresenta ancora oggi un record. Delle 18 mezze riprese giocate, in 14 di queste sono stati segnati punti. La squadra ospite ha battuto 6 HR inclusi tre consecutivi su tre lanci consecutivi nel secondo inning, nonostante fosse in vantaggio di due punti nel nono  ha perso la gara. Per ben 7 volte è cambiata la squadra in vantaggio e sono state realizzate 38 valide e 10 HR. Il seconda base della squadra di casa rubò 6 basi, record ancora imbattuto, compreso quando ha rubato la seconda, la terza e casa base nel terzo inning.

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Farmmenti di Baseball - Judith Testa

 DJ Suonandajie (Photo Amy Kontras for The New York Times) 

di Michele Dodde

Pubblicata precedentemente su questo sito la recensione dell’emblematico e struggente libro Frammenti di Baseball scritto da Stefano Duranti Poccetti in cui ha raccolto a piene mani le fantasie, le sensazioni ed ancor più i ricordi che il baseball a sua volta ha permeato nel suo stile formativo e nella sua vita, ecco che il libro, tradotto in inglese grazie all’accurata interpretazione di Daria Morelli, i “Frammenti”, divenuti “Fragments”,  hanno incominciato a vivere una seconda vita verso un pubblico più vasto. La scrittrice Judith Anne Testa, già docente d’arte presso la Northern Illinois University, oltre ad aver scritto intriganti e significativi libri d’arte relativi alle bellezze architettoniche presenti in Italia ed in particolare su Firenze e Roma, cresciuta nella zona di New York durante gli anni ’50 divenendo un’ appassionata al baseball tanto da finire poi a scrivere, come una storia di un amore che per lei è durato tutta una vita, la completa e capillare biografia del mitico lanciatore di origini italiane Salvatore Anthony Maglie, più noto come “Sal the Barber”, ora, letto il libro, ha pubblicato la sua personale visione di “Baseball Fragments” sul periodico “Fra Noi”, portavoce della “Chicagoland’s Italian American Voice”. Per sua gentile autorizzazione Baseball on the Road è lieto di pubblicarla.   

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Cambiamenti nel baseball: non tutti sono d'accordo

Nella foto Jerff Frye (Getty Images)
Nella foto Jerff Frye (Getty Images)

 

di Frankie Russo

Di seguito riportiamo alcune riflessioni di Jerff Frye, ex giocatore delle majors che ha giocato per 10 anni dal 1992 al 2001 per varie organizzazioni tra cui i Rangers, Red Sox, Rockies e Blue Jays. Jerff è molto critico nei confronti del commissario Rob Manfred. Le sue riflessioni in buona parte, almeno a mio parere, possono essere condivise al 100% mentre altre meriterebbero una maggiore riflessione.  

Jerff Frye - Per tutti coloro che dicono che il gioco è cambiato perché il vecchio modo di giocare non va più bene voglio semplicemente dire: SIETE IN ERRORE!

 

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Frammenti di Baseball

DJ Suonandajie (Photo Amy Kontras for The New York Times) 

di Michele Dodde

Lo struggente “Haiku”: 

Sul verde campo la palla si srotola,

s’abbatte sul piatto. Ride e geme il partente.

Infranta è l’attesa del trionfo la morte.

scritto da Stefano Duranti Poccetti delinea apertamente la vitalità di poeta samurai di questo autore che si pregia altresì di spolverare e ritrovare la vera poesia intima. E spazia la sua ricerca, che mensilmente riporta su un mensile di politica e cultura, soffermandosi con incisività pulsante sia sui 2.279 sonetti che Giuseppe Gioacchino Belli dedicò a Roma, sua amata città eterna, sia sulla triste voce semidimenticata della poesia russa rinverdendo l’eccezionale personalità sconosciuta della poetessa Marina Ivanova Cvetaeva. E si sublima il suo dire affondando nell’ermetica poesia dell’Haiku, componimento poetico nato in Giappone nel XVI secolo composto da tre versi secondo lo schema 5/7/5 che lo ha affascinato, riproponendo la raccolta poetica di Maura Del Serra fermandosi poi a meditare su quella tristezza velata da profondo misticismo intimamente sentito da i Nuovi Poeti.

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Il Ghost Runner

Kelley L Cox-USA TODAY Sports
Kelley L Cox-USA TODAY Sports

Kelley L Cox-USA TODAY Sports 

di Frankie Russo

Articolo tratto da mlbtraderumors.com

Tra le nuove regole introdotte quest’anno, è stata confermata anche questa: "Si chiama Ghost runner, ovvero corridore fantasma”. La regola che vede un corridore posizionato in seconda in extra inning continuerà non solo per il 2023, ma è divenuta definitiva. Inoltre, sarà concesso a un position player di lanciare solo in extra inning  oppure nel nono se la squadra in vantaggio è avanti di 10 o più punti o se la squadra in svantaggio è sotto di 8 o più punti.  Il corridore fantasma fu utilizzato per la prima volta nel 2020. Tenuto conto della ridotta Spring Training e la limitata Regular Season, vi erano non pochi dubbi per l’incolumità dei giocatori soggetti a maggiori infortuni. Lo scopo del corridore fantasma era di abbreviare le gare maratona e quindi limitare gli sforzi dei giocatori nelle riprese a venire. 

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Quando un solo occhio può bastare.....

DJ Suonandajie (Photo Amy Kontras for The New York Times) 

di Michele Dodde

Foto filmato e documenti tratti dal sito elguanton.org 

Sono molti i film che, rappresentando una conseguenza di episodi che poi lasciano allo spettatore momenti di autentica riflessione ed aspetti dei valori etici, in seguito sui titoli di coda fanno apparire la sintetica frase: “tratto da una storia vera”. Bene, anche il presente racconto è tratto da una storia vera e lo si dice subito per non fuorviare l’attenzione. Inizia da molto lontano, dal 1940. I nefasti eventi della seconda guerra mondiale non hanno mai sottaciuto di aver lasciato tristezza e drammi tali da sconvolgere mentalità e modi di vita. Ma è in questa sintesi che si intreccia la storia. Una famiglia, per non incorrere tra le atrocità che si verificavano tra gli apparati urbani, decise di lasciare la città e recarsi nella solitudine delle montagne dove il loro figliolo felicemente fu coinvolto nella natura e con la quale incominciò attraverso la fantasia a crearsi giochi e modalità innovative e di conseguenza ad irrobustirsi misurandosi nella corsa con gli animali ed anzi ad alcuni con cipiglio afferrandosi dietro la loro coda. 

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Qual'è il metodo migliore per allenare la battuta?

di Paolo Castagnini

Forse per chi ha giocato o gioca in questo sport è una delle domande più affascinanti. La stessa cosa è per gli allenatori. Ma in realtà quanto tempo passiamo a porci questo problema e quanto invece facciamo l'allenamento secondo una nostra routine? In realtà la risposta alla domanda del titolo è assolutamente semplice. Quel'è il metodo migliore per allenare la battuta? Risposta: quello più simile alla gara se non la gara stessa. In major league nonostante gli atleti passino tutto l'inverno ad allenarsi alla battuta la forma arriva spesso a campionato inoltrato dopo aver superato 80/100 turni di battuta durante le partite di spring training.

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Dopo Giappone e Taiwan, ora la Cina…

DJ Suonandajie  (Photo Amy Kontras for The New York Times)
DJ Suonandajie (Photo Amy Kontras for The New York Times)

DJ Suonandajie (Photo Amy Kontras for The New York Times) 

di Michele Dodde

Dopo il Giappone e Taiwan sarà la Cina l’interessante bacino da dove individuare futuri giocatori di Baseball? E’ una domanda espressa da molti a bassa voce nei corridoi, tuttavia una flebile risposta ma molto interessante e significativa la dà una nota diramata dal giornalista Joe Guzzardi, noto editorialista che scrive di questioni e impatti sull'immigrazione oltre ad essere uno storico del baseball, attraverso i nuovi contratti sottoscritti dalla Major League Baseball e la Tencent, una società tecnologica televisiva cinese che ha già un pubblico di spettatori di oltre un miliardo, che si impegnerà a trasmettere le gare della Major League Baseball in Cina dove l’interesse per il baseball è lievitato senza precedenti ed è già giocato in più di 80 college ed università. E l’indice di espansione è delineato dalle dozzine di nuove strutture di baseball costruite negli ultimi anni da governi locali e privati. In più c’è il positivo ascendente di questo nuovo anno detto del coniglio che è considerato il più fortunato dei dodici segni animali nati nello zodiaco cinese. Dunque arriderà fortuna in ogni atto.

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Come il nuovo format MLB influirà sui playoff

 

di Frankie Russo

Articolo tratto da MLB.com

Oltre a tutte le variazioni che ci saranno sul campo nel 2023, orologio, no shift, basi più larghe, limiti pickoff, ne esiste un’altra che sembra fino ad ora essere sottovalutata. Per la prima volta, dopo l’introduzione dell’Interleague Play nel 1997, il calendario sarà più equilibrato. Ogni squadra affronterà le altre 29 almeno una volta e visiterà tutte le città almeno ogni due anni. Questo ovviamente avrà effetti sulla Wild Card oltre al fatto che tutti gli appassionati avranno l’occasione di osservare da vicino il fenomeno Shohei Othani e tanti altri campioni. Ma ancora più interessante è il fatto che le squadre della stessa divisione non si affronteranno più 18/19 volte come per il passato e qui sorge naturalmente la domanda: Come il nuovo format influirà sulla corsa ai playoff?

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Notizia sotto silenzio.....

(Photo by Joshua Bessex/Getty Images) 

di Michele Dodde

Ci sono notizie che spesso vengono passate sotto silenzio: questa è una di quelle ma quando poi viene rispolverata dai glabri contesti, diventa un’affettuosa valenza per i reconditi motivi etici e morali che schiudono i veri sensi di ammirazione e di stima. La breve cronaca di questa notizia apparve il 13 aprile del 1948 a pag. 9 del quotidiano “Greenville News”, il giornale della città natale del personaggio Joe Jackson il giocatore passato alla storia come shoeless, il senza scarpe, felice scelta di un cronista che lo vide disdegnare le scarpe da gioco, quel giorno troppo nuove e strette, e preferì battere e poi attuare la corsa sulle basi correndo a piedi nudi. 

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I gemelli del Modena Baseball

(Photo by Joshua Bessex/Getty Images) 

di Franco Ludovisi

Avevo ben tre coppie di gemelli in squadra quando allenavo il Modena nell’84:

i gemelli Moschin, Roberto e Pierluigi, i gemelli Dolzani, Gianni e Paolo e i gemelli Mauriello, Alfonso e Adriano.

Se si escludono i gemelli Mauriello che li ho sempre riconosciuti immediatamente dal momento che uno portava la barba e l’altro no (finchè Adriano non si tagliò il pizzo ed allora mi sbagliai anche con loro) le altre due coppie erano praticamente identiche almeno per me che avevo appena cominciato a frequentarle. Moschin Roberto e Pierluigi giocavano rispettivamente terza base ed esterno centro e con loro rimediavo dicendo:

Gli interni con me a fare infield, gli esterni invece fuori a giocare palle fungate!”   ed allora Roberto stava con me e Pierre si allontanava. 

Nella foto di squadra cerchiati i gemelli Roberto Moschin in alto e Pierluigi Moschin inginocchiato (foto tratta dal profilo FB di Roberto Moschin)

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L’incredibile dietro l’angolo: i gemelli Brady Feigl

(Photo by Joshua Bessex/Getty Images) 

di Michele Dodde

Sbaglia chi pensa che in Italia le notizie del mondo del baseball non sono messe in debito risalto dai media italiani, come invece avviene per ogni respiro causato dai giocatori del calcio i cui cognomi vanno letti dopo aver studiato le proverbiali sette lingue straniere, poiché in realtà quando queste notizie si ammantano in termini di scoop seriali suscitando straordinarie vicende pruriginose o fantasiose verità al limite dell’incredibile ecco che si ampliano le colonne e si calano gli antichi fiumi di inchiostro. Comunque è vero: la notizia che due persone nate la prima il 27 dicembre del 1990 a Severn, Maryland e l’altra il 27 novembre del 1995 a St. Louis, Missouri, ovvero in due città distanti ben 1399 chilometri si siano guardate allo specchio confondendosi l’un con l’altra per via di una strabiliante somiglianza da far pensare a due “gemelli” separati alla culla, ha suscitato molta curiosità.  (foto di copertina da ilpost.it)

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Battitori, aggressivi al primo lancio

 

di Frankie Russo

Articolo tratto da MLB.com

Dopo il punto di vista del lanciatore al primo lancio strike, ecco quello del battitore

Diciotto anni fa sarebbe stato veramente difficile immaginare che Yadier Molina, forse il migliore ricevitore difensivo degli ultimi 20 anni, colui che ha la più alta percentuale di corridori colti rubando, potesse cambiare il suo approccio mentale nel box di battuta. Negli ultimi due anni le sue percentuali in battuta sono state stravolte. Colpisce la palla con più forza pari ad una media del 41%, batte più line drive con abbassamento della media di palle battute a terra al 36%, si registra un lieve incremento della media per SO, 21%, che tuttavia resta nella media di lega.

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L'importanza del primo lancio strike

 

di Frankie Russo

Articolo tratto da ABCA e samford.edu

Oggi affronteremo questo argomento che dà tanti grattacapi non solo ai lanciatori ma soprattutto ai pitching coach. Per la maggior parte trae spunto dalla filosofia di Jerry Weinstein, ex coach e manager nelle minors oltre ad essere stato manager della nazionale israeliana nel World Baseball Classic 2017. Le ricerche di Weinstein hanno portato al risultato inconfutabile che in coincidenza del primo lancio strike, il 92,7% delle volte il turno in battuta si tramuta in una eliminazione. In altre parole, meno dell’8% dei primi lanci strike si tramutano in battute valide. Così come è vero che il 69% degli strike out sono frutto del primo lancio strike, è altresì vero che il 70% delle basi su ball sono conseguenza del primo lancio ball. 

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La straordinaria vita di Hank Greenberg

(Photo by Joshua Bessex/Getty Images) 

di Michele Dodde

Dopo 9 anni dalla sua ultima apparizione sui campi di baseball della Major League datata 18 settembre del 1947, la Commissione preposta alle induzioni nella Baseball Hall of Fame di Cooperstown all’ottavo scrutinio con voti pari all’84,97 per cento conferì tale ambito onore al giocatore Henry Benjamin Greenberg, soprannominato dai fan come “Hammerin 'Hank "o " Hankus Pankus " ma soprattutto " The Hebrew Hammer” poiché egli era ebreo e per la cronaca è stato il primo giocatore di religione ebraica a ricevere tale induzione.  Straordinaria ed ammirevole la storia di questo carismatico personaggio come giocatore professionista ma soprattutto come cittadino nel seguire i suoi principi etici sociali e religiosi. Dopo essersi messo in grande evidenza nella squadra di baseball in atto presso la James Madison High School ubicata nel Bronx giocando in modo particolarmente eccellente nel ruolo di prima base viene contattato nel 1929, all’alba dei suoi 18 anni, dagli scout degli Yankees che lo avrebbero ingaggiato e tenuto in caldo come vice di Lou Gehrig. 

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Il baseball vive anche nel Camerun

 

di Frankie Russo

Articolo tratto da MLB.com

Non ci sono i campi, ma ci sono i giocatori.

Yaoundè è la capitale del Camerun, una città di circa 2 milioni ottocentomila abitanti dove fiorisce l’industria del tabacco e della birra ed un centro città caratterizzato da una affascinante architettura. Può succedere anche di vedere qualche stadio di calcio o di pallamano o campi da pallacanestro (Joel Embiid, super stella dei Philadelphia 76ers è originario di qui). Quello che non troverai è un campo da baseball, ma potresti trovare dei giocatori da baseball.  Si gioca su campi da calcio ci riferisce Arsel Giowou, il 20enne fondatore dell’Harmony Baseball Academy. Ci si adatta con ciò che è a disposizione. Anche se il baseball non è uno degli sport principali in Africa, una certa storia nel continente c’è. 

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Il giudizio arbitrale

 

(Photo by Joshua Bessex/Getty Images) 

di Michele Dodde

Il posizionare una videata altamente tecnologica ma fredda nell'insieme per configurare un interessante studio sui giudizi inerenti le chiamate di Strike e Ball di ben 12 umpire durante le gare della post season in MLB, attuato in modo impeccabile da David G. Temple, capo redattore di TechGraphs, felicemente propenso a sollecitare meraviglia, conoscenza e riflessioni, invita a più considerazioni su quell'incredibile ectoplasma che è la Zona dello StrikeDunque con la incisiva tecnologia di oggi dove chip e raggi laser stanno incominciando a farla da padroni, ecco venir fuori il controllo dei lanci, con tanto di rigido rule alla mano, nell’ipotetica Zona dello Strike. Quasi come andare a giocare con il video gioco “9 innings”. 

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Luoghi comuni sui lanciatori

 

di Frankie Russo

Articolo tratto da:  Throw out the Book  By Rob Smith 

Quando si parla del lancio, saltano fuori molte teorie su cosa è giusto e su cosa è sbagliato. Alcune di esse corrispondono al vero, altre sono solo delle percezioni che non trovano riscontro da nessuna parte. Spesso capita di vedere qualcosa una volta o due e si ritiene che necessariamente servirà anche nel futuro. In questo articolo intendo evidenziare alcune argomentazioni che vi è capitato di ascoltare da vari coach o commentatori sia televisivi che radiofonici. In molti casi trattasi di pensieri o d’idee ritenuti in assoluto essere la bibbia, ma in effetti sono sensazioni basate su alcune personali precedenti esperienze. Il mio obiettivo non è dimostrare che è tutto sbagliato, ma esprimere il mio pensiero e farvi riflettere.

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La preparazione mentale alla battuta

 

di Frankie Russo

tratto da humankinetics.com

 

Una cosa è conoscere la meccanica della battuta, un’altra è sviluppare il processo dello swing. Di seguito vogliamo elencare alcuni suggerimenti che possono aiutare i battitori ad acquisire maggiori informazioni per migliorare l’approccio mentale alla battuta.

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Lanciare la prima palla: a chi l’onore?

(Photo by Joshua Bessex/Getty Images) 

di Michele Dodde

Era il 14 aprile del 1910 quando, dopo un’estenuante assemblea organizzata dal movimento delle Suffragette, durante la loro 42esima Convention, al fine di illustrare e perorare le loro richieste, l’avvocato William Howard Taft, accademico  e magistrato, nonché 27esimo Presidente degli Stati Uniti, preferendo evitare ulteriori ed irritanti polemiche, essendo grande estimatore e tifoso del gioco del baseball, decise di recarsi verso lo stadio di Washington, il National Park, per assistere all’incontro tra gli Athletics di Philadelphia ed i locali Senators, gara che di fatto andava a sancire l’inizio della stagione agonistica, ovvero quell’Opening Day inventato dalla Major League ben dieci anni prima come spettacolare evento. Fu così che la sua presenza, anche se in forma anonima, fu notata dal manager dei Senators Jimmy McAleer che ebbe la brillante idea di coinvolgere l’inquilino della Casa Bianca invitando lui a consegnare la pallina ai giocatori. Da buon navigato politico il buon Taft non si fece perdere quell’occasione di grande partecipazione sociale ed allora tra un festante pubblico lanciò dagli spalti la pallina verso Walter Johnson, lanciatore e stella della squadra di casa. (foto sotto)

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Lanciatori: Off season - Tirare o riposare?

Nella foto Chris MCElvain Valderbilt University
Nella foto Chris MCElvain Valderbilt University

 

di Frankie Russo

Articolo tratto da: insidepitching

E’ la domanda di sempre: Durante l’off season i lanciatori devono continuare a tirare o è meglio riposare il braccio? Molte squadre professioniste programmano un periodo di riposo piuttosto lungo, anche sei settimane. Alcune squadre di college seguono lo stesso schema, mentre altre si limitano a un programma di long toss e pesi.  Altri tecnici sostengono che il braccio è tarato per un determinato carico di lavoro e quindi è il caso di non far lanciare durante l’off season. Di seguito riportiamo le opinioni di alcuni coach di College. 

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