di Frankie Russo tratto da sportsloveandfamily
Il leggendario coach di pallacanestro Jim Valvano ripeteva sempre ai suoi giocatori di non mollare mai, che il fallimento era solo il primo passo verso il successo. Nonostante queste parole di grande saggezza, il fallimento può ancora provocare tanta sofferenza in giovani atleti e nei loro genitori. Prima o poi succederà a tutti di commettere degli errori, è inevitabile, e succederà quando l’atleta sta cercando di raggiungere un obiettivo. Sbaglieranno un lancio, sbaglieranno una presa, sbaglieranno una battuta e perderanno una partita.
di Frankie Russo tratto da scientificamerican.com
La chiave per il successo in qualsiasi sport non è un mistero: Buone idee, duro lavoro, disciplina, immaginazione, perseveranza e un po’ di fortuna non fa mai male. Ma non va tralasciato nemmeno il fallimento che gli studiosi del Northwestern University definiscono la vera chiave per il successo, conclusione a cui si è arrivati dopo un’analisi su circa 800.000 individui nell’arco di trenta anni che vanno dal 1985 al 2015. Ulteriori studi hanno portato ad un’altra importante conclusione ed altrettanto ovvia per la sua semplicità: Ogni vincitore inizia come perdente, ma non tutti i fallimenti garantiscono il successo ed è stato anche dimostrato che non è la perseveranza che fa la differenza tra un vincente e un perdente. Infatti, si è potuto rilevare che sia per coloro che eventualmente raggiungono il successo e coloro che falliscono, i soggetti in genere eseguono lo stesso numero di tentativi per raggiungere l’obiettivo
Leggi la 1^ parte
Indiscutibilmente quegli undici anni di vita della AAGPBL aveva lasciato un grande desiderio tra la ragazze a cimentarsi nel baseball per poi finire a giocare nelle squadre di softball ma ulteriori talenti tra di loro erano pronti al debutto nel baseball professionistico. Fu il caso di Carey Schueler nel 1993 quando definitivamente fu annullato, nei principi della Major League, l’editto di Landis grazie al nepotismo attuato dal padre Ron Schueler, ex direttore generale dei White Sox, al fine di mettere sotto contratto la figlia Carey nella franchigia di Chicago. Ai Sox necessitava un lanciatore mancino di 18 anni e Carey se l’assicurarono nel 43° round del draft MLB di quell’anno. Carey era un’atleta polifunzionale poiché giocava magnificamente anche a Basket. Ha smesso di giocare nel 1996 per un infortunio. Nel 1994 si illuminò la stella di Ila Jane Borders.
…e perché molti manager e giocatori nella Hall Of Fame pensano che il baseball stia facendo un passo indietro.
di Frankie Russo tratto da bleacerreport
Prendendo in considerazione una giornata di campionato MLB del mese di agosto 2018 si può notare come tra gli Astros e Rangers vi siano stati 19 strikeout. In Boston, i Red Sox e Twins hanno sventolato a vuoto sul terzo strike 21 volte. In Detroit, Tigers e Indians sono rimasti al piatto 16 volte pur battendo cinque fuoricampo. E in Cincinnati Reds e Phillies hanno sventolato a vuoto 14 volte nei primi tre inning finendo la gara con un combinato di 23 strikeout e 14 valide. Sei dei dieci punti segnati sono stati frutto di HR e il partente dei Phillies non ha superato la quinta ripresa mentre i Reds hanno utilizzato cinque rilievi per vincere la gara.
di Frankie Russo tratto da ESPN.com
A metà stagione del 2018 il 26enne Christian Yelich fu convocato per la prima volta per l’All Star Game con statistiche simili a quelle ottenute nei sei anni precedenti: MB 292, 11 HR, 43 punti battuti a casa, OPS 823. Nella prima gara dopo la pausa, Yelich realizzò 3 valide e da quel giorno è diventato uno dei migliori battitori nelle majors con un OPS pari a quello di Babe Ruth e una media di HR anche migliore. A fine stagione conquistò il titolo di MVP e anno dopo anno continuò la sua ascesa raggiungendo la vetta in tutte le categorie di battuta con ampio margine sugli inseguitori: MB per 9 punti, HR per 13 e RBI per 27. Di questo passo è facile immaginare che un giorno gli si spalancheranno le porte per la Hall Of Fame.
Come ormai si sa, i Chicago Cubs, dopo cinque anni, hanno deciso di dare l’addio al grande Joe Maddon (1954), a cui comunque sempre dovranno e io con loro, eterna riconoscenza per la vittoria delle World Series 2016, contro Cleveland dell’altrettanto grande Terry Francona (1959), che invece è ancora lì. Me lo ricorderò sempre, durante le ultime gare della Serie finale contro gli Indians di Cleveland, mentre consultava le statistiche, spremendo il closer, perché sapeva che non c’era altra strada per vincere. L’ultima partita poi, quella Gara7, giocata a Cleveland, sempre in salita ed inframmezzata dalla pioggia, la ricorderò davvero e per sempre, anche, perché come catcher vi giocò un certo David Ross (1977).
di Paolo Castagnini
Chi è Alvaro Espinoza
Prospetto degli Houston Astros Espinoza ha giocato come shortstop per dodici stagioni in MLB con i Minnesota Twins (1984–1986), New York Yankees (1988–1991), Cleveland Indians (1993–1996), New York Mets (1996) e Seattle Mariners (1997).
Battitore di contatto Espinoza ha totalizzato una media di .254 con 22 homerun e 201 RBI in 942 partite, tra cui 252 singoli, 105 doppi, nove tripli e 13 basi rubate. Ottimo difensore, aveva un forte braccio che gli ha concesso di eseguire molti doppi difensivi, così come la sua intelligenza e conoscenza del gioco erano le sue caratteristiche principali.
Leggi la 1^ parte
Gli eventi bellici della seconda guerra mondiale, che di fatto avevano sfoltito i giocatori delle franchigie della Major League richiamandoli ad assolvere il dovere delle armi, indussero alcuni imprenditori appassionati di baseball a non far scemare lo spettacolo del gioco che era molto sentito come garbato passatempo familiare. Così il produttore di chewing gum e dirigente della Major League, Philip K. Wrigley, unitamente al patrocinio di Walter Harvey, proprietario di una industria dolciaria, organizzò la prima stagione agonistica di baseball giocato da donne. Il film già evidenziato ripercorre così le varie fasi organizzative riesumando anche i primi preconcetti all’iniziativa. Ad iniziare dal manager James “Jimmy” Ducan, un ex giocatore menomato ad un ginocchio e dedito più all’alcol che al fine odore dell’erba sui diamanti, in quanto era il primo ad essere fortemente scettico sulle possibilità che le giocatrici fossero in grado di giocare una vera partita di baseball, e da un pubblico cui la novità strideva con i ricordi di altre gare viste.
di Frankie Russo tratto da totallytigers
Dopo anni di insuccessi, campionati terminati con più di 100 sconfitte, finalmente gli Houston Astros hanno incoronato il loro sogno conquistando il titolo delle World Series nel 2017. Un’organizzazione che fino al mese scorso ci ha fatto intravedere una macchina perfetta, e che ora invece si trova nel bel mezzo di una tempesta. Nel mondo del baseball ora ci si chiede: Fu vera gloria? E’ particolarmente difficile al giorno d'oggi essere un membro dell’organizzazione degli Houston Astros, in particolare a seguito di quanto successo negli ultimi 30 giorni. Trenta giorni che hanno causato tanti danni di cui se ne parlerà a lungo e che potrebbero danneggiare irreparabilmente l’immagine della franchigia.
di redazione
Su segnalazione di Leo Marchi che con piacere pubblichiamo.
Giancarlo Mangini oltre alla voce conosciuta da noi del baseball e del softball, è stato un validissimo disegnatore. Nell'ambiente dei vignettisti era soprannominato El Cubano. Ha disegnato anche per Il Monello, Intrepido, alcuni periodici Disney e inoltre per la Domenica Enigmistica.
Moltissimi suoi lavori furono proprio a favore del suo amato sport sia per la Federazione che per le Società. Alcuni dei loghi disegnati, sono tutt'ora quelli ufficiali, tra questi anche di società molto blasonate. Qui di seguito alcune Medaglie, Botton, Adesivi con logo di società ideati da Mangini. Un omaggio al grande Mangini per non dimenticare. Altro materiale lo si può trovare sul sito "adesivibaseball.blogspot.com"
Nella foto tre vignette disegnate con pennarello nero pubblicate sulla rivista "Il Settimo Giorno" attualmente gli originali in vendita presso il sito libreriabottigella.it al prezzo di 36€
di Frankie Russo tratto da ESPN.com
Non è stato il fuoricampo di Kendrick il momento più importante di Gara 7 e che rimarrà impressa nella memoria di tanti per lungo tempo. Il momento chiave è stato la base su ball conquistata da Juan Soto nel 7° inning, inning che veramente ha cambiato volto alla partita. E’ stato anche il momento che ha mostrato come il 21enne stella delle World Series avrà la possibilità di diventare il nuovo Albert Pujols o Mike Trout. Con un eliminato e gli Astros in vantaggio per 2-0, Zack Greinke, che fino ad allora aveva dominato l’attacco avversario, si trovava in una situazione da dover affrontare per la terza volta i migliori battitori del lineup dei Nationals: Anthony Rendon, Juan Soto e Howie Kendrick.
Leggi la 1^ parte
Dopo la Lizzie le pagine ingiallite di una cronaca andata riportano il nome di Alta Wiess Hisrich che ha incominciato a lanciare a Ragersville in una squadra di baseball di ragazzi all’età di soli 14 anni. Correva l’anno 1904 e tanta fu la curiosità suscitata dal suo stile e dalla sua tenuta sul monte di lancio che a 17 anni, entrata nel roster della squadra semiprofessionista di “Vermilion Independents”, la sua prestazione al debutto richiamò ben 1200 persone sugli spalti per assistere alla gara. Oltre 3000 invece furono i fans quando debuttò con la casacca dei “Cleveland Naps”. Le sue particolari doti di giocatrice le aprirono le porte presso lo Starling Medical College dove si laureò medico. Pur professando la sua nuova attività, continuò a giocare in squadre maschili amatoriali sino al 1920. La sua determinazione e vita da favola fu evidenziata dalla scrittrice Deborah Hopkinson nel libro per ragazzi: “Girl Wonder: a Basaball Story in Nine Innings” mentre la sua uniforme composta da una blusa ed una gonna lunga sino alle caviglie è ora presso il Museo di Cooperstown.
di Frankie Russo tratto da coachbaseballright
Supponiamo di avere un giocatore di categoria U18 che non rende come si sperava nella posizione in cui gioca, oppure un giocatore che spende più tempo in panchina che in campo. Viene naturale da pensare come può uno migliorare se non ha la possibilità di giocare. Ma non vi fate ingannare, il posto in squadra si guadagna in allenamento! Così è quando il coach decide chi deve giocare, dove deve giocare e come deve giocare la squadra. Alcuni coach preferiscono far giocare sempre i migliori, altri preferiscono dare la possibilità a tutti, entrambi i metodi sono validi, è una decisione del coach. Ma ogni decisione deve essere frutto di una valutazione presa in allenamento, è in allenamento che il giocatore si guadagna il posto in squadra.
Oggi 9 novembre è venuto a mancare Giancarlo Mangini. Era nato a Pola il 13 gennaio del 1931. Mangini è stato una delle figure più rappresentative del baseball e del softball italiano, prima come giocatore ed in seguito come manager, dirigente, tecnico federale, giornalista e telecronista. Ha conosciuto il baseball nel 1940 ed ha incominciato a giocarlo nella squadra dei Leo Baseball di Milano. La sua bravura lo ha portato a giocare nella massima serie per più di venti anni indossando la casacca dell’Ambrosiana negli anni 1948-1949, poi del Milano negli anni 1950-1951, del Pirelli nel 1953 ed infine dell’Inter, sponsorizzata allora dalla GBC Italiana, dal 1954 al 1971. Di questa squadra, che annoverava tra gli altri i fratelli D’Odorico, i fratelli Cardea, Clerici, Carmignani e lo stesso suo fratello Sergio, è stato l’indiscusso leader ed allenatore.
Quando in Italia nel 1976 apparve nelle sale cinematografiche il film “The Bad News Bears” ("Che botte se incontri gli Orsi"), la sapiente regia di Michael Ritchie, coadiuvato in sceneggiatura da Bill Lancaster, lasciava immagine dopo immagine il volitivo significato di quanto fosse importante osare comunque. Gli spettatori però, e tra questi anche i neofiti amanti del baseball, si chiesero perché il trasognato semialcolizzato manager degli evanescenti Orsi, Morris Buttermaker, impersonato sullo schermo da un gigionesco Walter Matthau al meglio delle sue interpretazioni, stesse cercando di convincere sua figlia Amanda, interpretata da una giovanissima e bravissima Tatum O’Neal, a proporsi come lanciatore in una squadra tutta maschile. La fine del film, che veniva classificato come una benevola fiaba, allo sfumato spettatore lasciava qualche dubbio: poteva una ragazza giocare in una squadra maschile di baseball? E poi con successo ricoprire il ruolo più importante della squadra, il lanciatore, che determina con i suoi lanci l’ottimale capacità difensiva della squadra? Una favola dunque o una vincente trovata dello sceneggiatore. In effetti invece quella possibilità era ed è permessa dai regolamenti dell’attività agonistica della Little League.
di redazione
Nel 1919 i Chicago White Sox perdevano la World Series contro i Cincinnati Reds. Un anno dopo, otto giocatori di quel team verranno espulsi a vita. Perchè? Pietro Striano (Going Home, Ascesa dei Vinti) e Michele Dodde (Baseball on the road), si sono uniti in un saggio a quattro mani, lontano dalle favole cinematografiche. In appendice Filippo Coppola (Baseballmania.eu) e Marco Campanini (MLB Italia/Contopieno), raccontano di un evento simile avvenuto rispettivamente in Giappone e sulla Costa occidentale degli States.
Qui i due links : DIGITALE - CARTACEO
Il progetto vuole essere totalmente gratuito, tuttavia Amazon impone dei costi fissi. Gli autori però si rendono disponibili ad inviare il PDF a coloro che lo desiderano. A tal proposito basta inviare una mail a strianopietro@gmail.com
Acquistando la versione cartacea o digitale tramite Amazon gli autori non guadagnano praticamente nulla (10 centesimi a copia, il resto va tutto ad Amazon), ma la stesura è stata realizzata per far conoscere ai più giovani aspetti ed eventi salienti della storia del baseball. Questo è solo il primo tassello di un progetto che si vorrebbe continuare ed ovviamente con l'aiuto della comunità baseball.. Condividete il pdf o il libro con più persone possibili poichè il baseball non è solo un gioco ma stile di vita e soprattutto filosofia. Per tutte le informazioni scrivere alla mail di Pietro Striano, che non ha Facebook, e vi risponderà. Buona lettura !
Per gentile concessione degli autori segue la conclusione del saggio di Michele Dodde
di Frankie Russo tratto da totallytigers
Washington DC, oltre ad essere la capitale degli Stati Uniti d’America è diventata anche la capitale dello sport. I Washington Capitals (Hockey sul ghiaccio) vinsero la Stanley Cup nel 2018; I Mystics (Basket femminile) hanno vinto il titolo WNBA e i Nationals hanno appena vinto le World Series. I Nationals sono un’organizzazione che ha potuto contare su un numero innumerevole di giocatori di talento, ma non erano mai riusciti a portare a termine la corsa per il trofeo più ambito. Hanno vinto diversi titoli divisionali, qualche successo nei playoff e niente più. Almeno fino allo scorso mercoledì notte. E qui possiamo citare l’aneddoto di George Santayana: "Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo".
di Frankie Russo tratto da totallytigers
Gara 7 delle World Series. Non esiste evento più straordinario per un tifoso di baseball, e di conseguenza si parla solo di questo in particolare per il monte di lancio. In questa particolare Gara 7 è stato un duello con due differenti stili a confronto. Da un lato la potenza, l’aggressività e l’intensità di Max Scherzer, leader e anima dei Nationals contro la calma e l’arte composta di Zack Greinke, uno stile che gli Astros sperano possa riempire il vuoto che lascerà Gerritt Cole quando opterà per divenire un free agent. Questa è stata Gara 7, almeno fino al sesto inning.
Sono a New York. E per chi ama il nostro sport, NY è foriera di tanti ricordi sportivi legati al baseball e non solo, perché è la patria degli Yankees e dei Mets, nati per supplire al “buco emotivo”, lasciato dalla partenza dei Brooklyn Dodgers e dei NY Giants, migrati sulla West Coast, ma anche e soprattutto, perché qui trovi le origini del baseball. Nel mio viaggio statunitense e prettamente newyorchese, mi sono imbattuta in tre luoghi “del cuore”, di grande fascino. Il primo si trova nel Bronx, dove, da sempre vi è lo stadio degli Yankees, che nel tempo è cambiato ed è stato proprio leggermente spostato, con tanto di demolizione e ricostruzione. Ma dalla distruzione del vecchio Yankee Stadium qualcosa è rimasta: il campo, che ora si chiama Heritage Field con il monte di lancio originale. Ma ci pensate che gente come Roger Clemens (1962) e pure Mariano Rivera (1969) hanno lanciato da quel monte?
di redazione
L'agenzia con cui collaboriamo ormai da oltre 10 anni ci comunica questa promozione a favore dei nostri ragazzi ragazze che con piacere pubblichiamo. Nella sezione "Studiare negli Stati Uniti" trovate tutte le info e le esperienze dei molti ragazzi e ragazze andati negli Stati Uniti con il nostro aiuto. Il momento ideale per lo studio in High School è la quarta superiore. Lo studente ha terminato il triennio e la scuola italiana acconsente ad un anno all'estero al termine del quale con un esame si viene riammessi nella scuola superiore italiana per frequentare il quinto anno e quindi poi la maturità. Qui di seguito la promozione di Novembre 2019
di Frankie Russo tratto da ESPN.com
Una volta a Houston si usava chiamare l’Astrodome l’"Ottava Meraviglia del Mondo", dopo quanto accaduto in Gara 7 delle World Series 2019 non sarebbe male definirlo lo "Shock del 7° inning". O forse meglio sarebbe considerarlo l’inning che ha consacrato i Washington Nationals campioni del mondo con Howie Kendrick che ancora una volta ha giocato il ruolo del super eroe della postseason. Il suo fuoricampo che ha colpito il foul pole a destra sul lancio di Will Harris ha portato i Nationals in vantaggio per 3-2 in una delle più drammatiche gare 7 che la storia ricordi. Come ci si è arrivati sarà oggetto di dibattuti e discussioni per tutto l’inverno.
di Paolo Castagnini con la collaborazione di Frankie Russo
Chi stanotte è stato in piedi per vedere la splendida gara 6 delle World Series tra Nationals e Astros ha assistito alla chiamata di interferenza dell'arbitro sulla corsa in prima di Turner. Ma facciamo una piccola cronaca per chi non ha visto. E' la parte alta del 7mo inning con il punteggio tiratissimo di 3-2 per i Nationals. Gomes batte un singolo e si presenta al box di battuta l'interbase dei Nationals Trea Turner. Swing con palla sfiorata che rotola tra lanciatore, ricevitore e interbase.
di Frankie Russo tratto da Weinstein Baseball
In Gara 5 delle WS tra Houston e Washington, in più occasioni si sono visti battitori lamentarsi delle chiamate a casa base, in alcune occasioni anche i due manager hanno manifestato il loro dissenso. Con questa premessa, cogliamo l’occasione per toccare l’argomento sulll’importanza del 1° lancio strike. La validità statistica del 1° lancio strike è inconfutabile: il 92,7% dei primi lanci strike hanno come conseguenza una eliminazione, significando che meno dell’8% dei lanci si tramutano in battute valide. Il 69% degli strike out iniziano con il primo lancio strike, e il 70% delle basi su ball si verificano quando il primo lancio è ball. La MB nelle majors su primo lancio strike è di 068 (per primo lancio strike s’intendono foul ball, strike chiamati e palle messe in gioco che finiscono in eliminazioni).
di Frankie Russo tratto da usatoday.com
Mentre oggi non si fa altro che parlare delle analitiche avanzate, c’è ancora chi crede fermamente nel metodo “Old School”. E come non dar ragione al GM Mike Rizzo che con questa convinzione ha portato i suoi Nationals alla finale delle World Series. Nella dirigenza dei Washington Nationals non esiste un solo membro con una laurea conseguita in uno dei migliori college americani. I Nationals sono una società che investe il più possibile nello scouting e nel reparto giocatori. Nel gruppo degli scout vi sono almeno 10 membri che hanno più di 60 anni, ivi compreso due che erano in vita quando fu giocata l’ultima gara delle WS in Washington nel 1933. I Nats sono in vantaggio per 2-1 contro gli Houston Astros dimostrando che è ancora valido il vecchio metodo che tratta i giocatori come esseri umani invece che in base alle attività e valorizza le loro esperienze.
L'articolo che abbiamo pubblicato ieri a firma di Frankie Russo mostrava in home page, come da lui richiesto, una foto di un allenatore assieme ad un ragazzino che gioca a calcio e sotto c'era una citazione di Horst Wein: "Un allenatore che vince tanto con i giovani non ha lavorato per il loro futuro, ma per il proprio". La profondità di questa citazione mi ha incuriosito e sono andato a scoprire chi è veramente Horst Wein. Giocatore e successivamente allenatore di Hokey in Germania ha sviluppato metodi di allenamento per i giovanissimi prima nel suo sport e successivamente nel Calcio.
Premessa: molti degli articoli che pubblichiamo sono ripresi da blog americani, quindi le situazioni riportate si riferiscono a quanto accade negli USA. Pertanto non devono essere intese come delle critiche mosse al baseball italiano.
Pare che al giorno d'oggi si stia verificando una cosa alquanto curiosa nel mondo del baseball, un problema che si verifica sia a livello di squadra sia a livello di giocatori. Troppo spesso si assiste a gare in cui il baseball non viene giocato nel modo giusto, non si vede più una corretta applicazione dei fondamentali di gioco. I ragazzi non sanno eseguire una smorzata, non sanno lanciare, si sbaglia la corsa sulle basi, non tirano all’uomo di taglio e la lista potrebbe continuare. Probabilmente questo problema nasce dal fatto che molti ragazzi preferiscono indossare l’esclusiva divisa anziché imparare a giocare a baseball.
di Frankie Russo tratto da ESPN.com
Nel 2010, come manager, AJ Hinch fu un completo disastro. Nel 2017 vinse le World Series con gli Houston Astros e nel 2019 è nuovamente finalista. Cosa è cambiato? Di prese al volo George Springer ne ha effettuate tante nel corso della sua carriera, ma quella effettuata nelle ALCS del 2017 sulla battuta di Greg Bird fu una speciale. Quella presa significava che gli Houston Astros andavano alle World Series. Springer non sapeva cosa fare con la palla. Come prima cosa se la mise in tasca e corse sul monte per festeggiare con i compagni, ma ad ogni salto sentiva che quella palla pesava sempre di più.
di Marcello Perich con la presentazione di Allegra Giuffredi
Anche questa volta, Marcello Perich (1939), ci regala qualche considerazione faceta, prendendo spunto dal libro “Calico Joe”, scritto dal grande romanziere americano John Grisham (1955) e che a lui non è particolarmente piaciuto. Personalmente, ricordo che me lo “bevvi” letteralmente sul volo Londra - Chicago e che, in realtà, non mi spiacque per niente … Che dire: gusti e colori non si discutono e il nostro Marcello è davvero colorito nei suoi racconti … e allora lasciamogli la scena.
Stiamo assistendo a qualcosa di diverso in questi playoff tanto che qualche aspetto spesso oggetto di discussione sembra passare in secondo ordine. La durata delle gare? Veramente non credo che
questo sia un problema. Le gare nei playoff durano di più e così deve essere. Nei playoff entrano in gioco tanti altri fattori e tutti i protagonisti devono concentrarsi al massimo a
cominciare dal manager e dal lanciatore per finire al ricevitore. Anche se i tanti cambi sul monte possono sembrare noiosi, è una strategia che diventa fondamentale in questo periodo dell’anno. E
proprio a causa dei tanti fattori che ne conseguono, stiamo assistendo a qualcosa di nuovo dove le nuove strategie regnano come mai era successo prima.
Un fatto accaduto durante la settimana mi ha fatto riflettere sull'attenzione che noi allenatori dobbiamo avere per evitare che i nostri ragazzi e ragazze si facciano male. Un giocatore evoluto prima di girare la mazza da sempre un colpo d'occhio dietro di se per accertarsi che qualche compagno non sia dietro. Così come quando tira una palla sa perfettamente se chi la sta ricevendo è vigile. Con i giovani spesso non accade. Quante volte i ragazzi presi dall'entusiasmo li vediamo sventolare la nuova mazza a pochi centimetri dai compagni? Ecco perché siamo noi allenatori ad essere responsabili su ciò che accade in campo. Talvolta però è proprio il nostro insegnamento a volte non corretto a causare infortuni.
Sfogliando alcune ingiallite pagine di una cronaca andata, ovvero quando il baseball incominciava a diventare l’insostituibile fraterno compagno di viaggio, ho rintracciato un singolare quanto fantasioso line up già denominato a suo tempo il “Line up delle sette note”. Stilato a cura di artisti e compositori appassionati, questo line up abbraccia il lungo periodo dal 1904 al 1983 ed è stato formalizzato sui successi delle tante ballate dedicate ai vari giocatori divenuti poi icone nell’immaginario collettivo dei tifosi. Queste ballate infatti, che hanno gioiosamente superato le aspettative dei compositori, oltre a rispecchiare in modo anche ironico la duttilità dei giocatori cui erano dedicate, vivevano oltre le gare poiché erano orecchiabili, facili da cantare e soprattutto fischiate durante il giorno.
Ranking secondo ESPN
Con la Regular Season oramai alle spalle dopo una lunga stagione che ha visto un lungo duello tra gli Astros e Dodgers per conquistare la prima posizione, oggi possiamo confermare che sono gli Astros i migliori del reame. E’ da tener presente che gli Astros hanno iniziato la stagione con l’arduo compito di confrontarsi con i campioni uscenti Red Sox , ma hanno superato ogni previsione surclassando addirittura i Dodgers e Yankees. Tornando con la memoria ad inizio stagione vediamo delle squadre che hanno sorprendentemente stupito come i Twins, Athletics e Rays che giocheranno in ottobre pur avendo iniziato la stagione fuori dalla lista delle Top 10. Ovviamente altre squadre hanno deluso con Red Sox, Cubs, Phillies e Rockies in cima alla lista e che non hanno raggiunto nemmeno i playoff.
Fine Settembre. Con gli ultimi eventi del prossimo fine settimana la stagione è praticamente conclusa ed è tempo di pensare al nuovo coach per il prossimo anno. La bacheca dei Tecnici di Baseball On The Road è un valido strumento e fino ad ora unico in Italia per unire la società che cerca un tecnico e per un tecnico che vuole lavorare. Attraverso questa bacheca ogni tecnico Italiano o Straniero potrà inserire i propri dati e il proprio Curriculum per far conoscere le sue caratteristiche e la sua disponibilità. L'inserimento è gratuito. Basta scaricare il modello, compilarlo, salvare una copia in formato word sul proprio computer e inviarlo in allegato. Per chi lo desidera può inviare anche una foto. Buona ricerca!
Ranking secondo ESPN
Entrando nell’ultima settimana della Regular Season i titoli divisionali sono stati quasi tutti assegnati lasciando aperta ancora la corsa per i posti nella Wild Card. Inoltre i votanti della ESPN all’unanimità hanno incoronato i Campioni dell’AL West Houston Astros come migliore squadra nelle majors davanti ai Dodgers e Yankees. Per la Wild Card dell’AL gli A’s sembrano aver staccato il biglietto con 1,5 di vantaggio sui Rays che invece devono guardarsi le spalle dagli Indians che inseguono con 0,5 gare di ritardo. Nella NL, dopo una settimana disastrosa per i Cubs che registra un serie di gravi infortuni e una striscia di 6 sconfitte consecutive, la squadra di Maddon (ai Padres nel 2020?) si vedono superati dai Brewers i quali dovranno fare a meno dell’infortunato Christian Yelich, ma con 4 gare di vantaggio, sembrano essere la seconda squadra della Wild Card insieme ai National.
Ranking secondo ESPN
E’ dall’inizio della stagione che Dodgers e Astros si danno battaglia per la conquista della vetta del ranking con LA che vi è rimasto più a lungo essendoci stato 16 su 23 settimane. Questa volta sono gli Astros che occupano la vetta, i quali Astros ora non devono guardarsi le spalle solo dai Dodgers ma ci sono anche gli Yankees che bussano alla porta. A parte il cambio in vetta non si sono registrati grandi movimenti nel ranking se non per le tre posizioni perse dai Dbacks mentre sono 8 le squadre che hanno guadagnato una posizione. Le classifiche delle varie divisioni sono quasi tutte stabilizzate.
Il 3 giugno 2003, l'esterno centro dei Chicago Cubs Sammy Sosa fu espulso nel primo inning per aver usato una mazza tappata. La sua mazza si frantumò all'impatto con la palla e l'arbitro che la raccolse scoprì che la mazza era stata scavata e riempita di sughero. Sammy disse che fu un incidente - che aveva usato la mazza durante l'allenamento di battuta e l'ha afferrata per sbaglio per errore quando è andato al piatto in partita. Indipendentemente da come sia arrivata la mazza, non era la prima volta che un giocatore è stato colto con una mazza modificata, e non sarà l'ultima. Ma sorge una domanda "Perché un giocatore dovrebbe usare una mazza tappata?" C'è qualche vantaggio (sostenuto dalla scienza) nell'usare una mazza tappata? Il blogger Jacopo Ranieri ha scritto un simpatico articolo che vi invito a leggere qui. Prossimamente affronteremo la questione con ulteriori articoli. Buona lettura.
Ranking secondo ESPN
Con tre settimane ancora da giocare nella Regular Season è probabile che siano i Dodgers ad essere i primi ad aggiudicarsi il titolo divisionale nelle majors. Nelle altre divisioni i vantaggi non sono così marcati ma forse abbastanza per essere quasi definitivi eccetto per la NLC dove i Cardinals sono in testa con 4,5 gare di vantaggio sui Cubs complicando la vita a questi ultimi per la Wild Card mentre i Dbacks non mostrano alcuna intenzione di voler rinunciare alla post season. Come vedremo più in avanti, la corsa per la WC in entrambe le leghe è ormai una corsa a tre. Per quanto concerne il ranking gli Astros fanno sentire il fiato ai Dodgers. Questa settimana non si sono verificati grossi passi in avanti o indietro se non per i citati Cardinals e Dbacks che guadagnano posizioni nelle Top 10.
Introduzione di Allegra Giuffredi
Questa volta l’Amico Marcello Perich, ci racconta di una figura molto romantica ed eterea, perché nel baseball ci sono anche queste particolari figure. Marcello ci parlerà di una “donnina” dal nome evocativo, perché si chiama come la sua adorata nipotina. Ma prima, lasciatemi fare una veloce introduzione, perché lo scritto del nostro Narratore, ha evocato parecchi ricordi anche a me.
Nel 1898 sono ancora i burocrati della “Rules Committee” ad evidenziarsi poichè durante accese discussioni e semplificazioni del gioco andarono a limare e smussare di fatto tutte le svariate, eclettiche e clownesche esibizioni dei vari frombolieri, che dal monte di lancio facevano divertire non poco gli spettatori, introducendo un rigido protocollo che doveva osservare quel giocatore che, a contatto della pedana di lancio, di fatto diventava il motore vivo della partita, ovvero il lanciatore. Infatti egli all’ombra delle nuove disposizioni sarà costretto ad operare dal monte di lancio con precise modalità inerenti sia la posizione di caricamento sia la posizione fissa e non potrà più nell’atto dei suoi naturali movimenti consequenziali commettere atti illeciti pena la sanzione negativa nominata “Balk”.
di Frankie Russo tratto daTotallytigers
Tanto per rimanere in tema di tecnologia, è arrivato il momento in cui anche i giudici di gara alzano la voce perché sta diventando sempre più palese che a breve il ruolo dell’arbitro di casa base sarà una specie estinta. Mentre assistiamo inermi al cambiamento repentino del baseball, niente più della zona dello strike, controllata elettronicamente, rappresenterà uno degli elementi più innovativi di sempre. Lavori in corso sono già in atto nelle minors ed è un pallino fisso del commissario Rob Manfred. Il cambiamento sarebbe una mossa drastica per il gioco e l'elemento umano subirebbe un colpo tremendo per la sua centralità. Alla base di tutto un motivo c’è: Se gli arbitri vogliono mettersi ad essere i protagonisti e vogliono fare sempre più parte dell’azione, questo atteggiamento può solo accelerare i tempi del mutamento.
Seleziona sul menu' con il tasto "Blog" per vedere gli articoli precedenti selezionando il mese o cerca con la parola chiave nella casella di ricerca posta in alto alla home page