Lanciatori, quanti lanci?

Il problema del numero di lanci che un giovane lanciatore può fare per la salvaguardia del braccio, è stato fortemente dibattuto in questi ultimi 10 anni.

La Federazione ha messo dei limiti molto severi limitando il massimo di inning lanciati per ogni giorno (seguiti dai rispettivi riposi). Tre per i Ragazzi, quattro per gli Allievi, cinque per i Cadetti e sette per gli Juniores.

Si potrebbe obiettare che pochi inning non significa pochi lanci. Infatti in particolari occasioni, quando è stato fattibile, fu inserito il conteggio dei lanci limitandoli secondo le indicazioni che provenivano dalla Little League.

Non sempre questo è stato possibile perché la suddetta forma richiede una persona che si incarica al conteggio dei lanci e non sempre era disponibile.

La domanda a questo punto è: vista la sensibilizzazione a questo argomento, i coach italiani sarebbero in grado di autoregolamentarsi limitando il numero di lanci senza necessariamente essere obbligati per regola?

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La terza scheda di allenamento

Di Giuseppe Bataloni

 

Pino dopo la prima scheda di lavoro, e la scheda 2/a e la 2/b , ci invia la 3^ scheda che idealmente conclude la sua settimana di allenamento.

Pino ci precisa inoltre il suo pensiero: Queste schede a mio parere, coprono una buona parte del lavoro che bisognerebbe fare durante la settimana, ma non tutto.

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Guarda la palla, batti la palla

Alex Liddi si allena a Grosseto (www.lanazione.it)
Alex Liddi si allena a Grosseto (www.lanazione.it)

Tony Abbatine fondatore della Frozen Ropes che abbiamo avuto modo di conoscere per cinque lunghi anni di collaborazione tecnica, diceva che la prima cosa importante di un battitore non sono le mani, i fianchi, il piede chiuso, ecc, ma sono gli occhi. E come si fa a dargli torto.

Scrivere di battuta qui sul Blog è impresa veramente ardua. La battuta nel baseball è giudicato il gesto tecnico più complicato tra tutti gli sport.

Allora io volevo fare da apripista in attesa del contributo di altri coach Italiani.

Dire che vedere la palla per batterla è di fondamentale importanza, non facciamo altro che scoprire l'acqua calda. Allora proviamo ad immergerci in questo primo ed importantissimo argomento.

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Un dialogo tra coach

L'iniziativa di Baseball On The Road rivolta ai tecnici, relativamente all'esposizione dei loro lavori, sta offrendo degli spunti molto belli. Succede quindi che oltre a ciò che appare sul sito ci sia anche un dialogo "dietro le quinte" di grande interesse. Cogliendo alcune parti di questo dialogo, ho realizzato l'articolo di oggi. Il tutto all'insaputa dei due coach che, spero, non la prendano male visto che erano e-mail tra loro due e di cui mi hanno fatto partecipe per copia conoscenza. Trovo molto bello e interessante infatti questo scambio di vedute tra Pino e Franco.

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Una scheda per organizzare gli allenamenti

La prima cosa che dovrebbe fare un coach è un programma di allenamento giornaliero. Il programma consente di allenare ogni fondamentale e ogni situazione di gioco, in particolare riprendere quelle carenze che sono apparse nell'ultima partita. Il capo coach inoltre dovrà spiegare agli altri allenatori come sarà l'organizzazione della giornata. A volte si fa, a volte non si fa. A volte si prepara tutto per bene e magari ti mancano i giocatori chiave. Spesso il programma si scrive su un foglietto che poi risulta difficile di difficile interpretazione.

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L'importante è che si divertano!

L'importante è che si divertano!

Quante volte abbiamo sentito e probabilmente detto questo riferendoci alle squadre giovanili.

Questa frase mi ricorda un po' il programma di Renzo Arbore "Quelli della notte" il mitico salotto trasmesso da Rai 2 nell'anno 1985. Massimo Catalano diceva: "È molto meglio essere giovani, belli, ricchi e in buona salute, piuttosto che essere vecchi, brutti, poveri e malati. o Nino Frassica che diceva: "Non è bello ciò che è bello, ma che bello, che bello, che bello."

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La meccanica di lancio - seconda parte

di Rolando Cretis

Lanciatore, ha giocato nella massima serie dal 1985 al 2005; giocatore della Nazionale Maggiore per 12 anni; ha partecipato alle Olimpiadi di Barcellona 92 e Atlanta 96; quattro Campionati Mondiali, quattro Campionati Europei, 3 Coppe Intercontinentali. Pitching Coach della Nazionale Juniores 2006/2007 e del Redipuglia in serie A 2009, 2010, 2011.

Attualmente è Pitching Coach della Nazionale Under 21, del Redipuglia e Scout dei Pittsburgh Pirates. Questa è solo la parte principale del suo Curriculum.

Rolando ci ha inviato un suo lavoro molto interessante. Lo pubblichiamo in tre parti perché è molto consistente. Questa è la seconda parte. Vedi la prima parte.

Buona lettura!

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Franco Ludovisi e un ricordo straordinario di Volfango Valbonesi per tutti il Nonno

Intervenendo ancora sul Batting Tee, Franco Ludovisi ci ricorda la figura straordinaria di Volfango Valbonesi, il Nonno di tutto il Baseball e Softball Italiano.

 

Per sgombrare il campo dal fatto che qualche mio intervento - come quello sul tee - sia finalizzato a far vedere che sono più bravo dell'autore dell'articolo iniziale, vi dico che prima di scrivere il pezzo sul diverso utilizzo del tee avevo privatamente contattato Dodo Furiassi, amico da sempre e preparatissimo allenatore, e gli avevo raccontato del doppio tee.

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La meccanica di lancio

di Rolando Cretis

Lanciatore, ha giocato nella massima serie dal 1985 al 2005; giocatore della Nazionale Maggiore per 12 anni; ha partecipato alle Olimpiadi di Barcellona 92 e Atlanta 96; quattro Campionati Mondiali, quattro Campionati Europei, 3 Coppe Intercontinentali. Pitching Coach della Nazionale Juniores 2006/2007 e del Redipuglia in serie A 2009, 2010, 2011.

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Alcune puntualizzazioni sulle presentazioni tecniche

Quando aprimmo questo capitolo "Io alleno così" sottolineammo il fatto che tutti i tecnici venivano invitati a dare il loro contributo. E i contributi iniziano ad arrivare e questo ci riempie di gioia.

 

Vorremmo però chiarire che questo sito non ha la pretesa di diventare la verità assoluta, ma è semplicemente un insieme di punti di vista. Qui troveranno spazio tecnici di grande esperienza di massima serie, ma anche tecnici che vivono a contatto con i ragazzi e le ragazze delle giovanili.

Questo sito vorrebbe dare l'opportunità ai tecnici di mettersi in discussione. Poter illustrare le proprie teorie e scoprirne delle altre. Ecco quindi che ogni articolo che sarà qui pubblicato non è "verità assoluta" ma solo un "punto di vista" e in quanto tale deve essere rispettato da tutti.

 

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Batting Tee, ancora utili suggerimenti

 

Franco Ludovisi prende spunto dall'articolo di Dodo Furiassi sull'importanza dell'uso del Tee e ci invia queste sue interessanti considerazioni.

 

Ho letto l'articolo di Dodo Furiassi che giustamente riqualifica il tee che non è sempre gradito ai tecnici, giocatori ed altri.

 

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Ancora sulla raccolta di una rimbalzante

Piedi aperti, sinistro un po' avanzato, mani e guanto in avanti e a terra. Questa è la perfetta posizione di raccolta di una rimbalzante. Così la possiamo descrivere, perché così ce l'hanno insegnata e perché così noi la insegnamo. Così è anche perfettamente rappresentata nella foto da un grande campione qual'è Tulowitzki shortstop dei Colorado Rockyes. Come scritto l'altra volta però questo non è altro che un fotogramma di un movimento complesso.

 

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La capacità di concentrazione nei giovani

Alla Coach Convention di Castelnuovo del Garda, Marco Mazzieri manager della Nazionale maggiore durante la presentazione di Alex Liddi, parlando del suo allenamento a Tirrenia disse che la cosa che più lo impressionò, era la sua concentrazione e determinazione nel lavorare sui piccoli dettagli della battuta attraverso il Batting Tee. L'ultimo articolo pubblicato su questo sito ad opera di Dodo Furiassi parla proprio di questo attrezzo così amato dai campioni e così trascurato dai giovani.

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