Scritto da Rodolfo (Dodo) Furiassi
Un giocatore di Baseball per diventare un buon battitore deve metterci molto impegno e determinazione perché la sua formazione dipende dai numerosi allenamenti e da una pratica costante. Se l’allenamento di battuta ha l’obbiettivo di migliorare la tecnica e la coordinazione dello swing allora il Batting Tee è uno strumento che fa proprio al caso nostro. Purtroppo spesso viene sottovalutato dai nostri giocatori perché pensano che serva solo ai giovani, niente di più sbagliato !! Molti grandi giocatori della Major League lo usano costantemente con l’obbiettivo di migliorarsi !
Come già accennato in un precedente articolo, i piedi hanno una importanza particolare nel gioco del baseball, ma non solo; stessa cosa vale ad esempio per il tennis o il volley che in qualche modo ha una somiglianza per ciò che voglio illustrare nel seguito di questo articolo.
Un campione del tennis aspetterà il servizio dell'avversario con una posizione di attesa che non sia ferma. Stessa cosa un pallavolista. E un giocatore di baseball?
Un nuovo Racconto di TERZABASE
Erano i tempi del dopoguerra e già si sentiva la voglia di aggregazione, di fare molte cose e noi ragazzi, che la fantasia non mancava mai, pensammo di chiedere a Don Mario, il nostro referente dell’oratorio, di poter giocare, tentare di giocare a baseball sul quel campetto annesso alla parrocchia.
Non c’era molto spazio e il terreno era privo d’erba, ma sempre spazio per poter giocare era.
Cari amici, vi proponiamo un documento eccezionale. Lo sapevate che nel 2011 l'Uganda pur avendo vinto le finali regionali Little League non poté partecipare alle World Series in Williamsport (USA) perché ai ragazzi sono stati negati i visti? Al loro posto andò l'Arabia Saudita pur sconfitta dagli Ugandesi e quest'ultimi fecero mesto ritorno nella loro patria.
Essendo gli Stati Uniti un grande paese capace di una mobilitazione incredibile, questa notizia fece un tal scalpore che tutte le maggiori testate giornalistiche e molti network dedicarono ampi spazi a questa notizia. Leggete il resto di questo articolo.
Come si dice in questi casi; "Interrompiamo le trasmissioni perché è giunta una notizia dell'ultima ora!"
Edizione straordinaria !!!
LIDDI E' NEL ROSTER DEI SEATTLE
PER LA PRIMA VOLTA UN ITALIANO NELLA LISTA UFFICIALE DI UNA SQUADRA DI MAJOR LEAGUE!
La fonte della notizia è Daniele Mattioli che scrive sul suo sito Grandeslam.net dove si possono leggere i dettagli.
Ora Alex siamo veramente tutti con Te!!!
E' Domenica 18 Marzo e a Bologna si gioca il concentramento di finale della Winter League Allievi edizione 2012.
A contendersi l'ambito trofeo quattro squadre, le vincitrici dei propri concentramenti regionali: Athletics Bologna (società ospitante), Fortitudo Bologna, Unione Teatina e San Martino Junior.
E' proprio con quest'ultima squadra che gioca Federico Molon ed è proprio lui che oggi vi vogliamo presentare.
Ieri, Domenica, un bravo tecnico con cui ho collaborato per un progetto, ha detto una frase molto bella e che mi ha fatto riflettere. "Ai miei collaboratori ho raccomandato di non insegnare nulla sulla battuta a questo ragazzo. Che nessuno lo tocchi"
Il tecnico in questione coordina un gruppo di lavoro di una delle migliori società in campo giovanile. Il ragazzo è un anno 2000 ed è un grande talento. Dopo averlo visto girare la mazza ho capito il perché di questa frase.
2° parte del Video
Nel Luglio del 2001 in un sabato caldissimo arrivò presso lo stadio Gavagnin di Verona una troupe televisiva. Era la Disney Channel ed era venuta per produrre un video per il programma "La sfida della settimana", una trasmissione per i ragazzi che sarebbe stata trasmessa un pezzetto al giorno per tutta la settimana dedicata al Baseball. Fu una vera ripresa cinematografica con tanto di telecamere, regista, produttore e presentatore. Gli attori naturalmente furono i ragazzi.
1^ parte del video
Nel Luglio del 2001 in un sabato caldissimo arrivò presso lo stadio Gavagnin di Verona una troupe televisiva. Era la Disney Channel ed era venuta per produrre un video per il programma "La sfida della settimana", una trasmissione per i ragazzi che sarebbe stata trasmessa un pezzetto al giorno per tutta la settimana dedicata al Baseball. Fu una vera ripresa cinematografica con tanto di telecamere, regista, produttore e presentatore. Gli attori naturalmente furono i ragazzi.
Quante volte lo abbiamo sentito nel nostro sport?
Nessuno è in grado di confutare questo concetto. Le giovanili in Italia hanno l'obbligo da parte della Federazione di giocare almeno 16 partite ogni anno, 12 delle quali nella Regular Season.
Questi numeri se vengono paragonati alla patria del nostro sport, gli Stati Uniti, fanno sicuramente sorridere. In USA presso le High School (13-17 anni) il numero delle partite ufficiali in regular season sono almeno 26 alle quali si aggiungono le partite autunnali oltre che ai play-off. La differenza non è enorme, ma comunque consistente. Aggiungiamo anche il fatto che ogni studente pratica ufficialmente almeno un altro sport e le gare in una anno diventano una quarantina. Nei College (18-21 anni) le partite diventano minimo 56.
Rodolfo "Dodo" Furiassi ci presenta un suo lavoro. Ringraziamo Dodo e sollecitiamo altri Tecnici a seguire il suo esempio.
Nel gioco del Baseball, per un giocatore, uno dei momenti più entusiasmanti è la battuta. Ma battere non è facile lo dimostra il fatto che, nella sfida lanciatore-battitore, le statistiche ci indicano che un buon battitore fallisce 7 volte su 10.
Uno dei fattori principali che possono influire sul rendimento di un battitore è senza dubbio l’Aspetto Mentale.
RICORDI DI TERZABASE
Questa volta ragazzi è storia vera, non come il sogno a New York. E’ la storia di un ragazzo di periferia che giocava a palla nelle strade del suo quartiere e poi alla “LIPPA”, un gioco tramandato dai nonni e che aveva qualche somiglianza con il baseball; una di queste era di battere al volo, con un piccolo bastone un pezzo di legno molto corto e così proseguire con un certo regolamento tutte le fasi del giuoco. Ma un giorno dell’anno 1945, in quel di Como, dove ero sfollato, un referente sportivo delle truppe Alleate , invitò la popolazione a recarsi allo Stadio per assistere a una partita di Baseball.
In una sera qualunque di un giorno qualunque mi aggiravo tra i banchi della mia libreria preferita. Amo molto cercare dei libri senza un titolo o un autore preciso. Prendo in mano il libro, lo guardo, leggo la presentazione sulla retrocopertina e poi passo al successivo.
Ad un certo punto mi accorgo nello scaffale inferiore di un libricino in formato economico. Non credo ai miei occhi. Sulla copertina è stampata la fotografia di Frank Spinelli che raffigura una collezione di palle da baseball firmate. Nel mio salotto ho un manifesto gigante proprio di quella foto. Prendo in mano il libricino, quasi con timore di non aver visto giusto. Un libro tecnico sul baseball in italiano non può essere. Leggo il titolo: LA FORMULA DEL PROFESSORE autrice Yoko Ogawa - Romanzo.
Cari amici del baseball e softball italiano, abbiamo pensato di mettere a vostra disposizione una sezione del sito a nome: Io alleno così.
La caratteristica dei coach Americani, ma anche di altre nazioni è quella di saper ascoltare e di saper esporre. L'umiltà (saper ascoltare) e la consapevolezza di sé (saper esporre) è una caratteristica che a noi Italiani spesso manca. Quando un coach attraverso la sua esperienza ritiene di poter dare un contributo alla causa del nostro sport, dovrebbe essere in grado di sostenere tranquillamente la sua teoria.
E' il Febbraio 2011 quando Davide riceve la notizia che una famiglia del Colorado lo sta aspettando. Quella famiglia non è una qualsiasi; è la casa dell'Head Coach della Skyline High School, la stessa scuola frequentata da Federico Castagnini e Niccolò Loardi. Davide Costazza è nato a Bolzano il 17 Marzo 1994. Cresciuto nelle giovanili del Bolzano non ha resistito al richiamo d'oltreoceano dopo essersi allenato presso la Frozen Ropes di Verona.
Davide è partito per gli USA con la valigia piena di speranze e fiducioso di fare una grande esperienza di vita. Non sapeva che da li a pochi giorni avrebbe fatto veramente una grande esperienza di vita, ma non quella che si aspettava.
Partiranno in tredici atleti più due giovanissimi. Destinazione New York, Boston, Philadelphia.
Questo è il primo viaggio in ordine di tempo che partirà con l'organizzazione di Baseball On The Road. I ragazzi provengono da varie società dell'Italia del nord a iniziare da Ronchi dei Legionari e Verona con i gruppi più consistenti e poi Rimini, Torino, Cairo Montenotte. Quindici ragazzi e uno staff composto da ben cinque coach: Giovanna Armani e Paolo Castagnini di Baseball On The Road e poi Mario Da Re, Coach delle Nazionali giovanili, Franco Marussi e Michele Pilutti.
Oggi niente di nuovo, ma vi volevamo riproporre questo video perché è veramente travolgente. Da tre anni è visibile su Youtube e conta già oltre 3.200 visualizzazioni. Purtroppo non ha il sonoro. Sarebbe stato bello ascoltare anche il respiro di questi ragazzi e i tonfi sul pavimento per raccogliere le palle battute dal loro allenatore. Noi non ci stanchiamo di vederlo. Questo si che sarebbe da divulgare nelle scuole! Ci siamo permessi di accorciarlo (l'originale è più di 10 minuti) e di musicarlo per renderlo più accattivante. L'originale lo trovate su Youtube al titolo Gold Glove Baseball.
Per far partire il filmato cliccate sulla foto. Buona visione!
Se capita di vedere una partita di College fuori stagione ci si potrebbe imbattere nel risultato di zero a zero alla fine del nono inning. Tranquilli, non necessitano i supplementari, ne tantomeno i tecnici per riparare il tabellone guasto.
E' primavera ed è tempo di amichevoli. Esistono vari modi di affrontare una partita amichevole; basta che i due manager si mettano d'accordo e il regolamento viene modificato.
Abbiamo visto moltissimi filmati su come si raccoglie una rimbalzante. Una volta la prima cosa che si insegnava ad un ragazzino era quella di tenere il sedere basso, guanto a terra, ecc. Molti ancora insegnano così. Siamo però sicuri che sia la forma più corretta? Oppure riformulo la domanda: visto che la tecnica di ogni sport si evolve, siamo sicuri che la forma spiegata ora sia la più attuale? Noi pensiamo di no. Quel modo di insegnare implica un grande problema che anche questa volta parte dai piedi: i ragazzi sono troppo fermi e non sono in grado poi di eseguire bene e rapidamente il tiro.
I piedi, questi sconosciuti
Per giocare a baseball/softball ci vuole: velocità, riflessi, coordinazione, forza, intelligenza, buon braccio, buone mani........ e i piedi? Tutti gli sport hanno bisogno di allenare i piedi, baseball e softball compreso.
Purtroppo i piedi sono spesso dimenticati, ma non esiste gesto tecnico senza il contributo determinante dei piedi.
Dal 13 al 25 Luglio questi diciassette ragazzi, due allenatori, un dirigente e due genitori saranno negli Stati Uniti per un'esperienza indimenticabile. Soprattutto il Team sarà negli Stati Uniti per partecipare dal 16 al 22 Luglio al International Wooden Bat Tournament di Freeport (Pittsburgh). Ma non è tutto! i ragazzi si confronteranno con i pari età Americani nel Camp e nel Player Showcase organizzato da Paramount Scouting Bureau, una grande organizzazione di scout con contatti con le leghe professioniste e con le University. Insomma un'esperienza unica da raccontare, ma soprattutto 12 giorni di amicizia, condivisione e conoscenza della mentalità americana. I ragazzi infatti saranno ospitati per tutto il periodo del Torneo presso le famiglie.
Italian Dream! il Sogno Italiano!
E' arrivata la primavera, si torna in campo!
Questo è il momento tanto atteso da tutti noi del baseball. L'aria improvvisamente si fa tiepida e siamo pronti ad abbandonare i luoghi angusti quali le palestre, per poter finalmente correre sui prati. Detto questo ecco in campo il nostro gruppo di ragazzi che ancora non possiamo chiamare squadra. Da dove iniziamo? Tiri, lanci battuta? meglio più indietro! dalla corsa? io partirei un attimino prima.
Una squadra per chiamarsi tale ha bisogno di avere delle regole e noi che siamo i manager siamo preposti ad impartirle.
Il nostro lettore divenuto ormai collaboratore di Baseball On The Road che si firma TERZABASE, dopo una dedica all'amico arbitro scomparso e un racconto di fantasia ambientato allo Yankees Stadium ci regala questa poesia in vernacolo Meneghino per tutti gli amanti del baseball.
A fondo pagina la leggenda per chi ha difficoltà di lettura.
Organizzare una associazione sportiva non è cosa semplice. Come deve essere per funzionare bene? democratica? presidenzialista? gestione accentrata o con delega? Qualsiasi sia il tipo di organizzazione è di primaria importanza la definizione dei ruoli. Una piccola associazione di baseball o softball che gestisce prevalentemente attività giovanile o squadre senior che non siano le poche di alto livello, che si possono contare sulle dita di una mano o forse meno, hanno bisogno dell'aiuto dei genitori degli atleti che vi fanno parte.
Tutti siamo stati prima o poi (o in questo momento) a scuola e tutti abbiamo avuto l'insegnante che ci ha fatto fare il Tema. Spesso a scelta tra più titoli, ma a volte nelle opzioni possibili c'era il Tema libero. I più fantasiosi seglievano proprio questo lasciandosi andare ai sogni. Field of Dream, "Il Campo dei Sogni" diventato in Italia non si sa perché "L'Uomo dei Sogni"
Questo film ci aiuta a presentare la nuova iniziativa di Baseball On The Road:
Ci fa un grande piacere che Eddy Orrizzi abbia commentato il nostro articolo di ieri a titolo Gift il dono di Dio . Eddy Orizzi è stato uno dei più grandi Italo/Americani giunti in Italia tra gli anni 70/80 e che assieme a Mike Romano, John Cortese, Salvatore Variale portarono il grande baseball e si innamorarono talmente del paese dei loro avi, tanto da fermarsi definitivamente e mettere su famiglia.
Si chiama Gift Ngoepe ed è il protagonista della storia di oggi. Una di quelle storie che sono il sogno nel cassetto di ogni ragazzo che gioca a baseball. La sua storia però parte da una situazione di povertà ben diversa dal benessere del mondo occidentale ed inoltre in una nazione che fino al 1994 non avrebbe mai permesso ad un ragazzo di colore di diventare un "Uomo"
Gift nasce nel 1990 in una famiglia poverissima del Sudafrica al tempo dell'Apartheid. Fa parte della tribù dei Sotho. Alla fine dell'Apartheid alla madre viene offerta una stanza della club house di un centro sportivo, ovviamente per bianchi, presso Randburg, dove c'erano campi di Cricket e Baseball. La paga per il servizio della madre per pulizie e giardinaggio è di 200 dollari al mese, una fortuna per una abituata a vivere con 1,5 dollari al giorno.
Racconto di TERZABASE
Quasi cinque ore, una battaglia sotto il cielo stellato nel Bronx a New York, per concludere il settimo incontro che aggiudicherà i vincitori delle WORLD SERIES e ultimo inning. Era la gara della mia vita dove stavo coronando un sogno dopo tanti anni trascorsi sui vari “diamanti”, da quelli di periferia a questo che era il tempio del Baseball. Ma veniamo alla partita, come ho precisato eravamo al nono inning, con la squadra di casa alla battuta per completare il turno; Il punteggio era a favore degli ospiti di 1 a 0,due eliminati, corridore in terza base.
Sembra una storia ai confini della realtà. Quasi uno dei racconti di fantasia che in questi giorni stiamo promuovendo tra i nostri affezionati lettori. Ed invece no. E' tutta realtà che fa un po' sorridere per come ce la racconta l'anima dei Red Tiger di Montevecchia una incantevole località della Brianza. Mario Moiraghi è il Presidente della società e con una penna ironica abituata al suo lavoro di scrittore e studioso di storia Medievale, ci racconta cosa sta succedendo in questo bellissimo luogo in collina. Caro Mario, quando sarà il momento facci sapere come si comportano gli Amministratori di Montevecchia che altrimenti muoviamo il mondo del baseball e softball italiano che quando serve sa scrivere un certo numero di e-mail per "sensibilizzare". Buona lettura!