Qualche tempo fa ho avuto modo di andare a vedere una partita di baseball in quel di Reggio nell’Emilia, dove ho trovato, insieme ad un gran fermento organizzativo e di tifo per la squadra locale, la A.S.D. Reggio Rays, anche un volantino con una bimba disegnata alla maniera dei fumetti giapponesi che invita a scoprire il softball con lo slogan “amicizie ed emozioni che fanno grandi”. La squadra è la “ASD Reggio Dream Team baseball e softball” e leggendo l’assai considerevole volantino ho letto tante informazioni sul gioco del softball, tra un po’ di storia, i ruoli dei giocatori ed in poche righe, pure la descrizione del gioco: un mezzo miracolo data la nota complessità. Ad un certo punto, poco sopra la lettura della possibilità di provare a giocare a softball gratuitamente per un mese, che non è poco, per “conoscere uno sport diverso!” mi imbatto in un nome ed in un numero telefonico, così lo metto in memoria su Whatsapp e dopo qualche giorno, scrivo un messaggio.
A rispondermi è Francesca, alla quale propongo di darmi un’intervista che prontamente mi concede.
Francesca, Francesca Lo’ per la precisione, innanzitutto si presenta con una biografia davvero interessante ed affascinante, come leggerete; infatti, dopo avermi ringraziata per averla contattata (anche se alla fine sarò io a ringraziare molto lei, come sicuramente concorderete con me) mi scrive che: “Mi chiamo Francesca Lo' e sono nata e cresciuta a Reggio Emilia. Sono attualmente insegnante di sostegno di una scuola secondaria di secondo grado in Provincia di Reggio Emilia. Sono anche Life e-business coach, oltre che coach di intelligenza emotiva. Professionalmente però vengo dal mondo aziendale: mi sono laureata in lingue orientali e ho vissuto oltre dieci anni tra Cina, Giappone e Hong Kong, dove ho lavorato in multinazionali ricoprendo varie posizioni.”.
A questo punto comincio con le mie domande, sempre alquanto semplici e naïf ad iniziare da come Francesca, Francesca Lo’, si sia avvicinata al softball e cosa l’abbia appassionata di più di questo gioco, per proseguire col chiedere, se mai vi abbia giocato e del caso con quale ruolo, in che squadra e in quali anni.
A questo proposito Francesca mi risponde che: “Al softball mi sono approcciata attorno ai 16 anni, dopo aver partecipato a un gemellaggio estivo di tre settimane negli Stati Uniti. Mia sorella Ippolita, più giovane di me di un anno e mezzo avrebbe da sempre voluto giocare a softball e ha scoperto una squadra a Reggio Emilia, così abbiamo iniziato entrambe. Era il 1993 ed eravamo le più giovani del gruppo, che in quegli anni partecipava al campionato di serie C. Grazie al passaparola e alla partecipazione di amiche di amiche, siamo riuscite a fare anche una squadra under 18 per un paio di anni. A memoria, abbiamo sempre perso per manifesta inferiorità. Però ci divertivamo come gruppo, sia in under 18, sia in serie C nonostante le differenze enormi di età: penso siano state proprio le relazioni a fare la differenza in questo sport. Organizzavamo sempre gite per andare a vedere le partite dei ragazzi del baseball oppure semplicemente per divertirci insieme. Eravamo un gruppo anche fuori dal campo, e con molte ragazze mi vedo o sento dopo tutti questi anni. Credo che la magia di questo sport risieda soprattutto nel contesto di gioco.
Nel 1996 ho iniziato l'università a Venezia e nel 1998 mi sono trasferita all'estero, dove ho avuto modo di continuare ad allenarmi e a giocare con dei ragazzi giapponesi. In questo senso, il softball non solo ha supportato la mia crescita relazionale durante gli anni difficili dell’adolescenza, ma mi ha anche aiutato a costruire splendide relazioni internazionali!
La mia carriera nel softball è stata brevissima, ma quando ripenso a quegli anni sono stati tra i più ricchi di emozioni ed esperienze della mia vita: il profumo dell'erba tagliata (di cui in quegli anni al campo si occupava mia madre, che era diventata dirigente accompagnatrice!) mi riporta ancora oggi in gioco: io ero esterno e amavo il senso di libertà e "potenza" del prendere le palle al volo.”
Dalle parole che avete letto emergono quelli che a me sono apparsi come nitidi e affettuosi ricordi fatti anche di rapporti umani oltre che sportivi e allora per chiudere ho voluto sondare Francesca su come abbia continuato a trasmettere questa sua passione e su com’era e soprattutto com’è la realtà reggiana, concludendo sul ciò che si può fare per avvicinare i giocatori e i tifosi, dato che il baseball e il softball hanno un calo di tifosi e tesserati.
Francesca mi ha risposto che: “La società di softball in quegli anni era separata da quella del baseball, ma allo stesso modo di quella di oggi, si sosteneva grazie alla passione e al volontariato degli appassionati di questo sport. In questi anni ho seguito l'esempio di mia madre e mi sono spesa per fare rinascere il softball a Reggio Emilia: le mie figlie di 10 e 12 anni si sono allenate per alcuni anni col mini-baseball senza grande soddisfazione o coinvolgimento. Come anche le altre bambine, non si sentivano molto valorizzate nelle squadre miste. Così, anche spinte da Sabrina Gabelli allenatrice del Parma jr, contro cui avevamo giocato nel campionato mini-baseball, abbiamo portato avanti il progetto di ricostruire a Reggio una squadra di softball under 13 con la società di baseball Reggio Rays. Non è stato facile: ha richiesto un grande investimento di tempo ed energia, ma è un sogno che si corona per molte bimbe di Reggio Emilia e Modena. Il numero delle bambine che si allenano nelle due città è ancora troppo esiguo, così abbiamo deciso di unire le forze per dare l'opportunità di partecipare al campionato.
Siamo soddisfatte di quanto raggiunto quest'anno e speriamo di riuscire a fare crescere sempre più questo sport, coinvolgendo le famiglie e creando rete con altre realtà sportive.
Personalmente, ho notato diverse evoluzioni rispetto agli anni 90, e non tutte positive. Credo che il softball, essendo uno sport di nicchia in Italia, non dovrebbe allinearsi ai livelli di competitività degli sport maggiori. L'aspetto inclusivo e partecipativo che mi aveva appassionato in gioventù è un po' sfumato oggi. In Emilia-Romagna ci siamo trovate a partecipare a un campionato molto impegnativo e a fronteggiare squadre di livello molto alto. La teoria del flow di Csikszentmihalyi dice che se il livello è troppo sfidante per le capacità si instillano sfiducia e scarsa autostima. Il compito deve essere "sfidante al punto giusto". Al contrario di pallavolo, il softball (come anche il baseball) non può permettersi di perdere ragazze a causa della motivazione, con l'aggravante della complessità tecnica e di regole di gioco che caratterizzano questo sport.
Le società di baseball e softball del territorio, unitamente alla federazione, dovrebbero collaborare per fare conoscere e rendere maggiormente accessibile e allettante questo sport. Credo che sia l'aspetto valoriale quello su cui fare leva e che vada innanzitutto dimostrato in campo e sugli spalti: sottolineando fair play, amicizia e inclusione piuttosto che performance e risultati.
Da parte nostra, oltre a portare il softball nelle scuole, c'è il progetto di portarlo nei parchi cittadini: spesso, il problema principale è che le persone nemmeno sanno dell'esistenza del softball.”
Come avrete letto ci sono diversi spunti interessanti nelle parole di Francesca Lo’ ed uno in particolare, mi preme evidenziarlo, vale a dire l’importanza della motivazione che nasce sempre dall’equilibrio che non deve mai portare alla frustrazione, se vogliamo perpetuare sia il softball che il baseball.
A parte ciò, peraltro, anche se avrei sicuramente molte altre considerazioni da fare, non voglio assolutamente togliere vigore e visibilità alle parole di Francesca Lo’; quindi, scopriamo o riscopriamo il softball, magari anche recandoci in Via Petit Bon a Reggio Emilia che per gli autoctoni è solo Reggio, o scrivendo a info@reggiobaseball.com .
Go A.S.D Reggio Dream Team Baseball e Softball!!
Allegra Giuffredi
Sotto la neonata squadra U13 di Reggio Emilia
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Valerio Fantini (lunedì, 09 settembre 2024 12:50)
molto bella questa intervista soprattutto per le motivazioni e i valori che caratterizzano il gioco e lo sport del softball
è stata una grande soddisfazione vedere questa nuova squadra di softball " dream team" in campionato
bellissimo e divertente gruppo delle ragazze e splendido gruppo dei genitori
grazie allo staff capeggiato da Francesca per lo splendido lavoro