Ecco la tanto attesa notizia giunta nella serata di sabato 29 Marzo in Italia e pomeriggio nella Florida dove si sta svolgendo lo Spring Training dell’organizzazione Orioles. Federico è stato inserito nel roster degli Shorebirds Delmarva, una squadra che partecipa alla South Atlantic League in Singolo –A. L’inserimento era tutt’altro che scontato e Federico se l’è guadagnato palla su palla, lancio su lancio nei 25 giorni dello Spring Training di Sarasota.
Chi farà uso di sostanze proibite (Performance-enhancing-drugs) comunemente dette PED, dovrà fare i conti in futuro con un ulteriore inasprimento della pena. Questo sta a significare che la MLB è fortemente interessata a mettere fine o almeno a contrastare ulteriormente l'uso di sostenze dopanti.
USA TODAY Sports di ieri 27 Marzo 2014 soatiene infatti di aver saputo in via confidenziale da una persona attendibile e che ha chiesto di rimanere nell'anonimato, che la MLB è in trattativa con l'Associazione dei giocatori per far passare un inasprimento delle sanzioni e soprattutto di vietare la presenza alla post season, di quei giocatori che sono stati sanzionati durante la stagione regolare.
L'articolo del 19 Marzo "Tirare a lunga distanza migliora la velocità?" ha suscitato molto interesse nei lettori del sito e molti di loro hanno commentato sia in calce all'articolo o ancora di più su Facebook. Visto l'interesse ho pensato che fosse il caso di approfondire con il solito aiuto di Frankie Russo, che cura le traduzioni per Baseball On The Road, anche perché, come scritto nella mia prefazione, nel nostro sport nulla è scontato e difficilmente le opinioni coincidono. Nell'articolo di oggi a firma di Anthony Castrovince, tratto dal sito MLB.com leggerete quante sono le tesi su questo tema di personaggi assai illustri. Vi auguro quindi buona lettura e l'invito ad ascoltare tutti e ad agire con la vostra mente.
Il supplemento domenicale “La Lettura” del Corriere della Sera del 16 marzo 2014 dedica ben due pagine allo scrittore statunitense Bernard Malamud rispolverato a suo modo da Alessandro Piperno riconoscendogli che “…leggere le sue pagine dà una gioia che ondeggia tra sorriso e commozione. E’ questione di tono. Il suo è un impasto di ironia e pietà...” per concludere che dopo quasi vent’anni “…non c’è pagina di Malamud che non mi riempia di ammirazione. C’è qualcosa di tonificante nell’imparare ad amare ciò che non ti somiglia”.
Ma a noi che viviamo di pane e baseball ha interessato di più l’articolo di spalla inerente la mostra “Chasing dreams: baseball and becoming American” aperta presso il National Museum of American Jewish History a Philadelphia. La mostra nella sua sintesi, attraverso miti e secondarie figure del vivere quotidiano, ha evidenziato il baseball quale unico percorso di integrazione tra le diverse etnie presenti negli Stati Uniti.
Terry Felton: Unico lanciatore a perdere tutte e 16 le decisioni di cui era coinvolto. Giocando per i Minnesota Twins, Felton terminò la stagione con un record di 0-3 nel 1980 e 0-13 nel 1982. Detiene anche il record di sconfitte in una unica stagione senza vittorie. Nessuna differenza sia che egli fosse utilizzato come partente o entrasse come rilievo. Come rilievo il record fu di 0-9 e 0-7 come partente. A fine carriera aveva un PGL di 5,53.
Hugh Duffy: Unico giocatore delle majors a finire una stagione con una media battuta di oltre 435. Duffy stabilì il record nel 1894 giocando per Boston nella National League con una media battuta di 438. Vinse anche la categoria dei fuori campo, battute valide, media bombardieri e totale basi conquistate. Duffy concluse la carriera con una MB di 328 e fu eletto nella Hall of Fame nel 1945.
Quando incontrai Nadia la prima volta fui colpito dalla sua determinazione.
Era una serata che avevamo organizzato presso il Liceo Copernico di Verona ed era rivolta a tutti coloro fossero interessati ad un anno accademico negli Stati Uniti. A illustrare il programma MB Scambi Culturali, l’agenzia con cui da ben cinque anni collaboriamo e che ha inviato oramai una decina di studenti presso le scuole degli Stati Uniti. Al termine della presentazione un piccolo rinfresco presso il bar vicino. Vidi Nadia come una ragazza taciturna, ma molto decisa nella sua scelta. Il padre mi disse: “Lei ha già deciso. Ama il softball e vuole fare un’esperienza in America”.
Beppe Severgnini in una corrispondenza ha confermato il bugiardino in quarta di copertina avvalorando da par suo la sindrome dei primi della classe, ovvero ha testimoniato che sì, Chad Harbach, già con questo suo primo romanzo: The art of fielding (L’arte di vivere in difesa) è da consacrare quale capofila di una nuova generazione di narratori americani. Sicuramente deve essere così perché BSev, che conosce bene gli Stati Uniti oltre la Gran Bretagna, è, per dirla alla Shakespeare, un tuttologo che sa. Chi scrive dunque ne prende atto ma, poiché è lievemente un appassionato di baseball, mai consiglierebbe il citato The art of fielding ad alcuno ed in special modo ad altri appassionati del gioco antico. Infatti il libro, pur nei suoi aspetti tragici, non evidenzia una vicenda di vita che possa educare o inviare particolari messaggi sociali ed infine, poiché nel diorama del romanzo il baseball ha una parte non secondaria, non si trova in esso il giusto spirito affettivo di chi conosce in modo ontologico la spiritualità del gioco, la sua perfezione dettata dall’esoterismo massonico di Alex Cartwright ed i suoi successivi fratelli, la sua simbiosi con gli attimi che diventano poi giorni della propria vita.
Traduzione di Frankie Russo
dall'articolo Billy Hamilton's speed is still
surprising
La leggenda di Billy Hamilton cresce con l’avanzare della primavera. La sorprendente velocità di Hamilton è veramente qualcosa di scioccante da
vedere su un campo da baseball.
Il 10 marzo, nell’eseguire un bunt spinto contro il lanciatore di Texas, Yu Darvish, il tempo di arrivo in prima base è stato cronometrato a 3,3 secondi, forse 3,4.
“Mi hanno riferito entrambi i tempi” dice Hamilton. “Qualcuno delle minors ha detto 3,3, altri 3,4. Il mio record precedente era di 3,5.”
Qualsiasi sia stato il tempo, 3,3, 3,4 o 3,5, questo significa volare. Un tempo di 4,0 partendo dalla parte destra del piatto, è già considerato elite.
Basta tenere presente che speedendurance.com riporta che Usain Bolt ha percorso 30 metri in 3,78 quando stabilì il record mondiale dei 100 metri in 9,58, significando 27,43 metri in 3,46 secondi. Bolt non è il più veloce a uscire dai blocchi di partenza e Hamilton è partito da una posizione di bunt, ma quantunque il tuo nome viene associato con quello di Bolt, questo significa che sei veloce, molto veloce.
Tom Cheny - Unico lanciatore a realizzare più di 20 strike out in una sola partita. Si ritiene che sia Roger Clemens il detentore del record di kappa registrati in una singola partita quando, giocando per i Boston Red Sox, mandò kappa 20 Seattle Mariners in una partita di nove inning nel 1986. Ma il primato per una gara completa è detenuto da Tom Cheny, il quale il 12 settembre 1962, con i Washington Senators, in 16 inning, mandò kappa 21 Baltimore Orioles. Alla fine dei 9 inning Cheny aveva realizzato 13 kappa concludendo con 21 al 16°. I Senators vinsero a Baltimore con un fuoricampo di Bud Zipfel. Cheney si ritirò con un record di 19-29.
Fred Clarke – Unico manager a vedere la sua squadra subire 36 punti in una partita. Clarke aveva solo 24 anni quando fu nominato allenatore dei Louisville Colonels nel 1897 e, in una delle sue prime partite come allenatore, vide la sua squadra perdere 36-7 contro i Chicago Cubs, che rimane il primato per punti segnati in una unica partita.
Il Diamante Azzurro edito dalla FIBS, nella storia curata da Roberto Buganè, racconta che nel 1956 si svolse in Italia il Campionato Europeo. Il luogo fu il Motovelodromo Appio di Roma e la partita fu trasmessa dalla RAI con la telecronaca nientemeno di Mario Poltronieri. Chi non conosce Mario Poltronieri? Ci ha accompagnato per decenni con le telecronache della Formula 1, i motomondiali, il bob e lo speedway. Ebbene questa è storia documentata, ma quello che è ancora più interessante è leggere dalle parole stesse del grande Telecronista che quella partita fu la sua prima telecronaca in assoluto. Ma la sorpresa leggendo questo articolo è il fatto che Mario Poltronieri fu anche un giocatore e persino Presidente, iniziato a questo sport da alcuni oggetti, inviati dai famigliari ai soldati in prigionia, che per una curiosa storia giunsero nelle sue mani: un guanto da baseball, una mazza e tre palle
Quanto il nostro mondo dei tecnici si sa proporre? Quanti allenatori sono stati perduti negli anni perché nessuno li ha contattati? I coach Italiani contestano alle società di far eccessivo uso dei coach stranieri alcuni dei quali di dubbia qualità. Questo è vero. Ma i tecnici Italiani sono sicuri di aver divulgato la loro disposnibilità? Se ho un prodotto da vendere lo devo far sapere, magari presentando le sue qualità. Se cerco lavoro posso usare gli annunci sul giornale. Ricorderete l'intervista del 18 gennaio a Mike Romano di qualche mese fa. Mike cercava lavoro. Ebbene lo ha trovato. Forse quella intervista non è servita a nulla, ma forse si. Baseball On The Road ha dedicato una sezione apposita per coloro che cercano un allenatore e ai coach che si offrono per allenare. L'iscrizione è assolutamente libera e non costa nulla. E' un servizio per tutti voi.
Che cos'è la disciplina al piatto di un battitore? La potremmo definire semplicemente la capacità di un battitore di scegliere il lancio migliore da battere. Semplice a dire, ma non da fare viene. Infatti oltre a valutare se il lancio è uno strike, deve anche essere la migliore palla da battere, ma ci possiamo mettere: il lancio migliore da battere in base alla situazione del conteggio; in base ai compagni che ho sulle basi; in base a qual'è il mio turno in battuta; in base da che cosa vuole da me il manager. Potremmo continuare all'infinito tanto è vasto l'argomento. Meglio battere il primo lancio o aspettare i successivi? Ogni giocatore ha la sua risposta, ma possiamo vedere la tendenza al massimo livello e cioè nella MLB?
L’interessante momento di riflessione su “ Ma come lo vediamo noi il nostro baseball ?” scaturito dall’analisi di Paolo Castagnini a seguito della sua lettura sulla rivista Ambassador su “Come gli Americani vedono il baseball italiano” è fortemente stimolante e si sintetizza in due particolari punti di vista:
Le considerazioni riportate da Paolo sono non solo condivisibili ma da sottoscrivere. Inoltre anche quelle inoltrate da Franco Ludovisi sulle due puntualizzazioni hanno delineano inequivocabilmente questi due grandi appassionati che vivono all’ombra del diamante. Realisticamente poi Franco individua subito alcune voci che non possono essere derogate: come sport giocato il baseball deve necessariamente confrontarsi in primo luogo con il Bilancio, autentico mostro a tre teste, in secondo con il Livello Tecnico commisurato alle diverse categorie con il traguardo di una continua elevazione; come passatempo la necessità della presenza del pubblico.
Jim Bottomley – Unico giocatore a battere 12 punti battuti a casa in una sola partita. Il 16 settembre 1924 Bottomley giocò prima base per i St. Louis Cardinals che vinsero 17-3 contro i Brooklyn Dodgers all’Ebbets Field.
Realizzò sei valide in sei turni alla battuta, battendo a casa due punti nel primo inning con un singolo, un punto su doppio nel secondo, quattro nel quarto con un “grand slam”, un fuori campo da due nel sesto, un singolo da due nel settimo e un altro punto su singolo nel nono.
A cominciare dal 1924 e per sei anni consecutivi Bottomley riuscì a battere più di 111 punti a casa, e per due volte ne conquistò il titolo.
E' pronta la stagione del Baseball e del Softball non solo per gli atleti e le atlete residenti in Italia, ma anche per i nostri ragazzi e le nostre ragazze che attualmente sono negli Stati Uniti e che hanno usufruito di un Progetto di Exchange Student della MB Scambi Culturali con la collaborazione di Baseball On The Road.
Nadia Ballarin, Luca Marzio e Luca Tesselli infatti hanno già iniziato le prime partite in terra americana. Anche Alberto Perra si trova nello stato di New York attraverso i contatti della nostra associazione, anche se con procedura diversa. Alberto infatti studia in una High School privata e è in possesso di un Visto F1 per studente, diversamente dagli altri Italiani che hanno ottenuto il J1 (Exange Student)
Sfogliando alcune pagine ingiallite del regolamento tecnico.
L’evoluzione, questa mitica parola in teoria astratta, di certo è destinata a diventare un carismatico punto di riferimento per molte suggestive argomentazioni. E nelle nostre due discipline sportive, l’evoluzione, che è lo “svolgimento o sviluppo graduale e completo” (cfr. Devoto-Oli) ha interessato diverse norme sancite poi via via sia nei regolamenti tecnici sia nell’applicazione ontologica delle stesse. Ma qui sta anche la vitalità del baseball e del softball, mai decisamente fermi nelle sfumature.
Ed allora in particolare andiamo a parlare di quando avvenne nel 1986 quando, con un colpo di mano particolarmente intrigante, il regolamento del Softball non fu tradotto da quello algido emanato dalla ISF ma da quello corposo dell’ASA del 1985.
Traduzione di Frankie Russo dall'articolo di Paul Hagen / MLB.com
I commenti di giocatori, allenatori e arbitri.
Dopo mesi di preparazione e 5 ½ inning di incertezze, finalmente la prima richiesta nella storia del baseball di replay da parte di un manager, è avvenuta nel campionato Grapefruit nella gara tra i Toronto Blue Jays e i Minnesota Twins all’Hammomd Stadium
In risposta all'articolo Ma come lo vediamo noi il nostro baseball?
Qualsiasi sport, come sport giocato, penso debba soddisfare chi lo pratica: DIVERTIMENTO innanzitutto, divertimento che può derivare da tantissimi fattori fra cui riuscire a VINCERE, ad ECCELLERE, ad essere ABILI NELLO SPORT, a SAPERSI RELAZIONARE CON ALTRI che vogliono relazionare nello stesso modo con te e così via. Ora, nel Baseball nello specifico, non è necessario giocare in IBL per divertirsi vincendo, eccellendo, riuscendo ad essere efficaci, a trovare comportamenti condivisi con l’ambiente, eccetera.
Il film di Paolo Sorrentino: “La grande bellezza” vince l’Oscar come miglior pellicola straniera. Perché mai questo film se pur indubbiamente ben fatto da uno dei nostri migliori registi vince addirittura l’Oscar?
Io non ho visto il film naturalmente, ma solo il trailer che la TV ci propone negli ultimi giorni, trailer che ci mostra un’Italia forse non del tutto reale. Il film non è piaciuto alla critica europea come ad esempio alla Francia. Perché al contrario è piaciuto così tanto agli Americani? La risposta da un’esperta critica cinematografica è stata: “Perché rappresenta come agli Americani piace vedere l’Italia e gli Italiani”.
Joe DiMaggio – Unico giocatore di Major League ad arrivare in base in 74 partite consecutive. DiMaggio appassionò le folle del baseball nel 1941 quando, giocando per i NY Yankees, riuscì a battere valide in 56 partite consecutive dal 15 maggio al 16 luglio. I lanciatori dei Cleveland Indians, Al Smith e Jim Bagby, interruppero la strisca, ma DiMaggio, grazie a una base su ball, arrivò in base nella 57^ partita consecutiva. Riuscì a realizzare valide nelle 17 successive partite allungando la striscia a 74. Il primato ebbe fine quando il 3 agosto Johnny Niggeling dei St. Louis Browns impedì a DiMaggio di arrivare in base nei suoi quattro turni alla battuta.
Cari amici lettori, questa volta vi chiedo di divulgare l'ultima nostra iniziativa. Il sito internet Baseball On The Road cresce di visite e di appassionati giorno dopo giorno. Quasi tutti i nostri lettori sono persone fortemente coinvolte nel baseball e nel softball italiano. Quasi tutti voi siete allenatori, giocatori o dirigenti. Ora abbiamo bisogno di arrivare alle famiglie. Abbiamo bisogno di divulgare il nostro viaggio negli Stati Uniti. Fate in modo che tutti i vostri associati, i genitori e i ragazzi ricevano le informazioni di questo evento. Sarebbe un peccato che alcuni di loro non ricevessero l'informazione e magari desiderasse proprio partecipare ad una iniziativa come questa. Vi chiediamo pertanto un piccolo sacrificio. Divulgate con una mail alle vostre liste in particolare alle famiglie con ragazzi e ragazze dai 10 ai 13 anni.
Traduzione di Frankie Russo
Dall'articolo di Jerry Crasnick su ESPN
Mike Trout, esterno dei Los Angeles Angels, è considerato il più promettente giovane nel futuro del baseball. E’ stato votato all’unanimità come miglior debuttante nel 2012 (ROY, Rookie Of the Year), nello stesso anno ha guidato la classifica in basi rubate (49) e punti segnati; ha vinto due Silver Slugger premi, ed è finito due volte secondo dietro a Miguel Cabrera nelle votazioni per MVP dell’American League. Per gli appassionati di sabermetrica, in base alla WAR (Wins Above Replacement), è considerato il miglior giocatore in assoluto. Niente male per uno giovanotto di 23 anni al suo secondo anno nelle majors. Ma tra poco sarà tempo di contratto anche per lui, ma per il momento non vuole affrontare l’argomento.
Lauro Bassani gli appassionati del baseball e softball Italiani lo conoscono proprio tutti, visto che spesso si nota a bordo campo con i suoi potenti teleobiettivi.
Lauro, è fonte inesauribile di tutti noi gestori dei siti del settore, perché gli "rubiamo" (si fa per dire) le foto da usare negli articoli. Lauro però non avrebbe mai immaginato un giorno di ricevere una richiesta per utilizzare le sue foto da Don Oldenburg della NIAF (National Italian American Foundation) nonché capo redattore della rivista Ambassador, il quale, proprio in quel periodo, stava lavorando su un articolo relativo al baseball italiano. Ottenuto il permesso da Lauro di utilizzare le sue foto, dopo due mesi fu pubblicato sulla rivista il seguente articolo dal titolo emblematico: ARRIVARE ALLA PRIMA BASE IN ITALIA Come si è sviluppato il “Bel Gioco” nel “Bel Paese”. Un interessante punto di vista di come gli Americani vedono il baseball italiano. Ecco allora per tutti voi cari lettori di Baseball On The Road il lungo articolo apparso su Ambassador mirabilmente tradotto come sempre dal nostro Frankie Russo e corredato dalle pagine in originale della rivista che potrete ingrandire con un semplice clic e ammirare così le foto di Lauro Bassani.