Come insegnare ai ragazzi a lanciare strike

di Frankie Russo

Libera traduzione da theseason.gc.com

In un precedente articolo del 23 Marzo 2015 abbiamo pubblicato una prima parte di questo argomento trattato dal coach Dan Spring. Qui di seguito la seconda parte.

 

Nel precedente articolo ho parlato dell’ importanza per i pitcher di lanciare strike e che la velocità ha poca rilevanza se non si riesce a comandare il lancio. Ora che siamo d’accordo che centrare la zona dello strike è fondamentale, la domanda successiva è: “Come s’insegna a un giovane pitcher a lanciare strike”.

Purtroppo la meccanica di lancio è piuttosto complicata, ma c’è un aspetto fondamentale che aiuta a correggere molte delle altre imperfezioni; è facile da riconoscere, e aiuterà a lanciare più strike. E non sono necessarie 10.000 ore di sedute di allenamento per individuarlo!

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La verità sullo stretching

Presentazione di

Paolo Castagnini

Quante volte capita di vedere la squadra all'esterno destro che esegue esercizi di stretching così come nella figura qui a fianco? Quante volte per pigrizia abbiamo mandato la nostra squadra di giovani a scaldarsi da soli osservando poi che oltre a fare lo stretching statico lo fanno male e chiacchierando? Per fortuna! dico io perché è ormai dai primi anni 2000 che è stato riscontrato che questo tipo di stretching fa male. Quindi nonostante tutto, chiacchierare fa per lo meno "meno male". C'è da dire che le vecchie abitudini sono dure a morire. Ecco allora per sensibilizzare il tema questo articolo tratto dal New York Times e scritto per noi in italiano da Frankie Russo

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Ancora sulla specializzazione giovanile

di Paolo Castagnini

L'articolo "Sempre più baseball/softball e sempre prima?" ha suscitato molto interesse. C'è chi ha commentato sulla pagina Facebook, chi direttamente in calce all'articolo e chi mi ha scritto privatamente.

La sensazione di molti è che si stia parlando di una realtà geografica (gli Stati Uniti) e agonistica molto differente dalla nostra. Questo è in parte vero, ma il rischio di non considerare il problema è un po' come il doping che sembra materia dei campioni per poi scoprire che invece è molto usato anche nei livelli più bassi. Allora proviamo a trasportare quanto detto nell'articolo alla nostra realtà.

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