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PFP, un rito di Primavera

di Paolo Castagnini

Il PFP (Pitcher’s Fielding Practice), è uno dei più importanti allenamenti di difesa e la miglior stagione per eseguirlo è la Primavera e le prime uscite sul campo. Dedicare un buon tempo per allenare i lanciatori alle situazioni in cui si troveranno in partita è senza dubbio una cosa da fare, perché non si trovino poi a dover eseguire un semplice tiro in prima e sbagliarlo come dei principianti. In questo articolo tratto dal sito MLB.com e Frankie Russo ci racconta l'importanza che gli allenatori delle squadre di MLB danno a queste semplici esercitazioni di difesa. Al termine dell'articolo un filmato su un PFP dei New York Yankees.

 

L’Allenamento di Difesa per Lanciatori è un rito di primavera.

Gli esercizi includono la copertura delle basi, pitchout, pickoff e difesa su smorzate.

 

L’allenamento comincia al suono di una campana, di una tromba o al grido del pitching coach. Di solito inizia tra un sospiro generale, un’alzata di spalle e qualche volta anche tra gli applausi. E non importa se hai voglia di praticare o meno, come non interessa se sei Andy Petitte, John Lackey, Tim Lincecum, Zack Greinke o qualsiasi altro lanciatore delle minors, devi esercitarti nella difesa durante lo Spring Training, devi esercitarti su tutte le situazioni e devi farlo come primo esercizio ogni giorno per le sei settimane della preparazione.

 

Ogni – Singolo – Giorno.

 

Si chiama Allenamento di Difesa per Lanciatori (PFP, Pitcher’s Fielding Practice, ndr) ed è la più noiosa delle esercitazioni nel periodo di preparazione, ma è anche tra le più importanti. Il PFP mette i lanciatori nella migliore condizione di essere un buon difensore e potrebbe risultare determinante in una gara vinta o persa per un punto.

 

Nel corso del campionato capiterà a molti lanciatori vincenti e di successo  di effettuare giocate come se fossero interni,” afferma Darren Balsey, pitching coach dei San Diego Padres. “ I lanciatori che eseguono bene le giocate e riescono a eliminare l’avversario, spesso sono anche i vincenti della partita. Capita spesso che lanciatori sbaglino il tiro sulle basi o non riescano a raccogliere correttamente una smorzata facendo segnare punti. Non deve succedere, ed è il motivo per cui lavoriamo molto sulla difesa con i lanciatori durante la preparazione”.

 

Ogni squadra ha i propri schemi di PFP e il tempo speso per l’esercitazione varia dai 15 minuti ad un’ora ogni giorno. Il PFP inizia subito dopo il riscaldamento mattutino e generalmente si eseguono i seguenti esercizi: copertura della prima e della terza, pitchout, pickoff e trappola, difesa sulle smorzate, coperture su tiri degli esterni, rotolanti lenti, battute dirette sul lanciatore (comebackers), doppi giochi e rotolanti battute in mezzo a due interni.

 

Come lanciatore, se hai la possibilità di fare una eliminazione, aiuti prima di tutto te stesso”, dichiara il lanciatore dei Padres Jon Garland. ”E’ sempre preferibile che una palla venga battuta nella tua zona anziché in campo esterno, quindi, è meglio che ti fai trovare pronto per giocarla.  Dedichiamo molto tempo al PFP e bisogna ammettere che è abbastanza noioso,  ma bisogna anche dire che va eseguito con il massimo impegno.”

 

Nella National League i lanciatori vanno in battuta, eseguono smorzate, scivolano e devono memorizzare i segnali durante la pre season. Molte squadre poi ripetono gli esercizi di PFP 2/3 volte durante il campionato.

 

Esiste un modo corretto per coprire la prima e posizioni corrette per raccogliere rotolanti, raccogliere smorzate e come toccare il sacchetto”, riferisce il manager dei Padres Bud Black. “Non vogliamo che i nostri lanciatori improvvisino. Lavoriamo molto su questi dettagli durante la preparazione e anche durante l’anno, quindi, quando un lanciatore commette qualche errore, veramente ci arrabbiamo”.

 

Molti ritengono che Greg Maddox sia stato il migliore tra tutti i lanciatori difensivi e 18 Guanti d’Oro vinti ne sono la conferma. Kenny Rogers e Mike Mussina, entrambi ritirati, assieme a Mark Buehrle (ex Chicago White Sox) e Adam Wainwright (St. Louis Cardinals), anch’essi vincitori di Guanti d’Oro nel 2009, sono spesso presi ad esempio come migliori lanciatori difensivi. Ma ci si nasce un buon difensore o ci si diventa? Sicuramente avere un fisico atletico gioca un ruolo importante, ma quanto è importante?

 

Per me è una questione atletica”, afferma di C.J. Wilson, lanciatore dei LA Angels. “Io ho iniziato la carriera come esterno e credo che tutti coloro che hanno iniziato in una posizione diversa da lanciatore siano avvantaggiati. Personalmente preferisco spendere più tempo ripassando le strategie e lavorare sulla meccanica anziché allenarmi sulla difesa, è proprio noioso.”

 

L’istinto pure ha un ruolo fondamentale nelle giocate difensive dei lanciatori. Ma può essere insegnato l’istinto?

 

Io credo che molto avvenga anche con naturalezza”, dichiara Mark Buehrle. “Non hai tanto tempo per pensare e spesso la palla arriva molto velocemente. La giocata viene eseguita per istinto”.

 

Inoltre Buehrle ha un grosso vantaggio quando è sul monte. Da giovane ha praticato l’hockey su rotelle e spesso ricopriva il ruolo di portiere,  quindi ha imparato a muoversi lateralmente e spesso riesce ad applicare le stesse tecniche quando si trova sul monte.  E’ disposto anche ad allungare una gamba o offrire un fianco pur di bloccare una palla se lo scopo è evitare un punto o eliminare un avversario.

 

Mi è capitato in passato di essere colpito da una palla battuta, ma fino ad ora sono sopravvissuto”, aggiunge Mark con un sorriso. “Potrebbe succedere pure che un giorno mi faccia male e poi mi chieda se ne era valsa la pena. Ma alla fine la risposta sarà una sola. E’ una questione d’istinto”.

 

Nelle World Series di qualche anno fa, Cliff Lee dei Phillies, fece alcune belle giocate in difesa, compresa una con il guanto dietro la schiena, è stata una presa d’istinto. Con queste giocate Lee è salito nella graduatoria come uno dei migliori lanciatori difensivi.

 

“Su alcune di quelle giocate non ho fatto altro che mettere il guanto fuori e per questo non c’è preparazione. E’ l’istinto. Credo anche che le mie abilità atletiche abbiano avuto un ruolo importante nel merito, ma si tratta anche di farsi trovare pronti. Una volta effettuato il lancio, diventi un interno”.

 

I pitching coach sono ben consci che l’istinto ed essere atletici hanno un ruolo importante nel PFP, ma è pur vero che la ripetizione aiuta a migliorare il gesto tecnico, non c’è dubbio. Non potrebbero mai raggiungere risultati concreti senza esercitarsi a raccogliere rotolanti o coprendo le basi nel periodo di preparazione. I lanciatori, come la maggior parte dei giocatori, corrono molto e sollevano pesi durante il periodo invernale. Non è insolito vedere un lanciatore di MLB pronto a tirare in gennaio, ma gli esercizi di difesa da soli non li fanno.

 

“Si sente sempre dire che i lanciatori devono essere coinvolti il meno possibile nelle azioni di gioco, ma noi pitching coach la pensiamo diversamente”, dichiara Bryan Price dei Cincinnati Reds. “ Vogliamo che i nostri lanciatori siano in grado di effettuare qualsiasi gioco e l’unico modo per farli sentire sicuri è la ripetizione del gesto  e avere confidenza in sé stessi sul campo”.

 

Un altro modo per evitare che i lanciatori si annoino durante il PFP è coinvolgerli in sfide. I lanciatori dei Rangers giocano con le “wiffle balls”, mentre i Padres fanno gare a chi sbaglia di meno su giochi difensivi. Uno degli episodi più noti che si racconta al riguardo, è stato quando il manager di Detroit, Jim Leyland, sfidò il suo lanciatore Verlander in una gara di fungo e presa . Dopo due giorni di duro lavoro a raccogliere rotolanti battute al monte, Verlander dichiarò che mai, fino alla fine della preparazione, una palla battuta dal suo manager sarebbe andata oltre il monte. Il risultato fu una divertente competizione da cui ne trassero beneficio tutti gli altri lanciatori presenti.

 

Furono, infatti, proprio i Detroit Tigers a riportare alla luce l’importanza del PFP dopo le World Series del 2006 quando i lanciatori commisero cinque errori, quattro dei quali per tiri sbagliati sulle basi. Verlander ne commise due e i Tigers persero la Series in cinque gare contro i St. Louis Cardinals.

 

Tutti si ricordano quello che è successo nelle World Series del 2006 con Detroit, e tutto accadde nel momento più importante della stagione”, ricorda Garland. “Ma può capitare in qualsiasi partita nel corso dell’anno, e spesso un errore può compromettere il risultato della gara.”

 

Ecco un PFP dei New York Yankees filmato da una telecamera amatoriale durante lo Spring Training.

 

Vediamo ora nella pratica, tratto da Coach Baseball Right come si fa un buon allenamento PFP

Oggi elencheremo una serie di schemi da prendere in considerazione quando si tratta di preparare i nostri lanciatori al PFP, e ove possibile, riporteremo anche qualche esempio. 

 

 

Rotolanti battute direttamente sul lanciatore (Comebackers).

Nelle majors non si vede più tanto spesso, ma noi non siamo a quei livelli quindi dobbiamo insegnare ai nostri lanciatori a divenire il quinto difensore dopo il lancio. Insegniamo loro come raccogliere la palla e posizionarsi correttamente per il tiro sulle basi. Se la palla è leggermente sulla sinistra, con 2 eliminati o nessuno sulle basi, il lanciatore può anche correre lui stesso verso la 1B anziché tirare la palla. Se invece non ritiene di arrivare in tempo, allora deve portarsi verso la 1B ed effettuare un tiro sottomano. Lo stesso va praticato con corridori in 3B e 1B. Dopo la presa, controllare il corridore in 3B prima di effettuare il tiro in 2B per iniziare un doppio gioco.

Raccolta di smorzate e conseguente tiro.

In situazioni di smorzate di routine, insegnate al lanciatore a raccogliere la palla possibilmente in direzione dell’occhio sinistro (lanciatore destro), spostare il peso sulla gamba posteriore e effettuare il tiro facendo il passetto (shuffle). Evitate che la palla venga raccolta in una posizione non equilibrata, con la mano nuda quando in movimento e di tiare facendo il doppio passo. 

 

Difesa sullo squeeze. 

In una situazione di squeeze non capiterà spesso di potere effettuare la presa nella corretta posizione ma il tiro a casa base ad ogni modo deve essere effettuato sottomano. 

Copertura della 1B.

E’ necessario seguire alcune regole semplici ma fondamentali: 

Il lanciatore deve correre SEMPRE verso la 1B su ogni palla battuta alla sua sinistra;

 

Il lanciatore deve correre direttamente verso la 1B senza effettuare la traiettoria a banana, quindi sono importanti i primi 2/3 passi;

 

Rallentare leggermente la corsa in prossimità del sacchetto. La presa andrebbe effettuata pochi passi prima di arrivare al sacchetto, resta un po difficile fare entrambe le cose contemporaneamente;

 

La base va toccata con il piede destro dalla parte interna del campo;

 

Non va assolutamente attraversata la linea di foul per evitare di scontrarsi con il corridore (è qui che si verificano seri infortuni!);

 

Se la palla non viene raccolta perfettamente, è probabile che il lanciatore debba posizionarsi sul sacchetto come un 1B per poi allungarsi per effettuare la presa solo dopo che la palla è uscita dalla mano del difensore e aver letto la traiettoria del tiro;

 

Dopo la giocata in 1B è possibile che l’azione continui se vi sono corridori in base. Quindi, una volta effettuata la presa il lanciatore si deve portare in una posizione pronta per effettuare immediatamente il tiro nel caso che un corridore si sia allontanato troppo dalla base. Per esercitazione durante l’allenamento, il lanciatore può proseguire sempre effettuando il tiro a casa base. 

Rotolanti tra il lanciatore e il 1B.

Con questa definizione intendiamo una palla battuta tra il 1B e il lanciatore e abbastanza forte da superare quest’ultimo. A questo punto si possono presentare diverse situazioni:

 

Il 1B generalmente non è in grado di capire subito se la palla sarà raccolta dal lanciatore, quindi si porterà verso la palla come se la dovesse raccogliere lui stesso. Quando il 1B realizza che il lanciatore può effettuare la presa, egli si porterà sulla prima in attesa di ricevere il tiro che il più delle volte sarà effettuato sotto mano; 

 

Se invece è il 1B ad effettuare la presa, il lanciatore continuerà la sua corsa verso la 1B in attesa di ricevere il tiro, anche in questo caso molto probabilmente sotto mano; 

 

Contrariamente se la palla è battuta talmente lenta da non superare il lanciatore, il 1B non deve andare verso la palla bensì portarsi direttamente sul sacchetto per ricevere il tiro.

 

Questi schemi non sono facili da applicare, vanno praticati spesso e con concentrazione. Il lanciatore dovrebbe avere la precedenza sulla presa. E’ importante pure che i due giocatori coinvolti riescano a leggere il più presto possibile la traiettoria della palla. La conoscenza di questi due elementi permetterà di prendere in fretta la giusta decisione. 

 

Copertura delle basi.

La copertura delle basi da parte del lanciatore è un aspetto che deve assolutamente far parte del programma PFP. Posizionate il lanciatore sul monte, posizionate corridori sulle basi e simulate diverse situazioni di gioco e osservate come reagisce il lanciatore, assicuratevi che sia sempre nella posizione giusta e che arrivi in tempo per intervenire in caso di tiro o presa sbagliata.

Alcuni esempi:

  • Corridore in prima e valida al centro. Il lanciatore si porterà 8/10 metri dietro la 3B in linea con la base e l’esterno da dove arriverà il tiro.
  • Corridori in 1B e 2B, valida all’esterno centro/destro. Il lanciatore uscirà tra la 3B e casa base, legge il tiro e si porta a copertura della base dove è indirizzato il tiro. 

Il più delle volte questi schemi possono fare la differenza tra una vittoria e una sconfitta, quindi vanno praticati con la giusta frequenza. (ved anche BOTR 24/5/18).

Copertura di casa base su lancio pazzo.

Questo è un altro aspetto della partita che merita la dovuta attenzione e va eseguito ogni volta che la palla supera il ricevitore. Non è facile coordinare corsa, osservare il tiro, effettuare la presa e toccare il corridore, quindi deve essere insegnato il modo corretto di scattare e posizionarsi sul piatto di casa base. Quando praticato nel modo giusto non solo si avranno più possibilità di fare l’eliminazione ma principalmente si eviteranno gli infortuni. Per la tecnica di questo esercizio, potete far riferimento al nostro articolo del 4/6/18. (N.d.r. Un'azione con in questo clip non si vedrà più perché non esiste più la base intenzionale con i 4 lanci, ma il concetto non cambia)

 

Tiro in seconda per iniziare il doppio gioco.

Qui possiamo tranquillamente far riferimento alla presa relativa alle rotolanti battute direttamente sul lanciatore solo che è consigliabile effettuare il passetto ed eseguire i movimenti di tiro con una maggiore rapidità. 

 

Prendere i segnali, controllare i corridori e step off. 

Sembrano concetti semplici, ma vanno allenati

 

I movimenti del pick off.

Quando trattasi di lanciatore destro è importante enfatizzare sulla velocità del movimento dei piedi (step off) e tiro con colpo secco dell’avambraccio e polso (snap throw). Sarebbe anche il caso che il lanciatore avesse due movimenti di pick off, uno di preparazione e uno per l’eliminazione.  Il lanciatore mancino invece può aggiungere un terzo movimento che consiste in una lenta alzata della gamba che permette di leggere la reazione del corridore. E’ anche da notare che lo snap throw per il mancino è più efficace avendo il corridore posizionato di fronte e ne consegue che la meccanica richiede meno macchinazione. 


A seguire gli aspetti su cui lavorare:

  • Movimento di pick off preparatorio e per l’eliminazione;
  • Velocità nel movimento dei piedi e snap throw;
  • Per il pick off in 2B utilizzare sia il movimento rotativo e l’inside move. Questa tecnica torna utile anche quando il corridore cerca di rubare la terza;
  • Per il movimento in 3B il lanciatore destro utilizzerà l’inside move mentre il mancino utilizzerà la tecnica del lanciatore destro per il pick off in 1B, cioè step off e snap throw. Per entrambi i lanciatori è possibile utilizzare lo step off per controllare il corridore. La ripetizione di queste tecniche è particolarmente consigliata quando vi è una situazione di squeeze play;
  • Non meno importante per il lanciatore è conoscere la tecnica con corridore in 1B e 3B quando il primo tenta o finge la rubata. Per evitare il balk va effettuato lo step off.

 

Altri semplici suggerimenti per il lanciatore mancino:

  • Lavorare sulla lenta alzata della gamba sinistra e atterrare a metà tra casa base e 1B, piuttosto verso quest’ultima che viceversa per evitare il balk;
  • Conoscere bene i conteggi favorevoli per una eventuale rubata anche allo scopo di trarre maggiore beneficio dallo snap throw;
  • Assicurarsi di avere un buon movimento sia di rotazione che di inside move con corridore in 2B;
  • Lavorare sulla velocità di movimento dei piedi e snap throw con corridore in 3B.

 

Ecco, avere la possibilità di lavorare su questi fondamentali ad ogni allenamento aiuterà a tenere sotto controllo la corsa sulle basi dell’avversario. Da parte dei pitching coach è importante che essi dedichino sufficiente tempo a questi fondamentali e affinché possano essere efficaci gli esercizi andranno eseguiti a ritmo di partita.

BUON LAVORO! 

 

Frankie Russo

 

Articolo già pubblicato in due articoli precedenti il 25 febbraio 2014 e il 22 febbraio 2021

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