Softball, un colpo di fulmine....

Foto tratta da MLB.com 

di Michele Dodde

E’ difficile poter individuare i tempi e le modalità di un colpo di fulmine e la sua durata, ma resta inspiegabile anche al Dottor Jerry Westbrook, uno stimatissimo accademico della South Est Missouri University (SEMO) dove insegna dal 1995 e dove ora per le sue alte qualità di docente è rimasto ancora nell'elenco dei docenti anche alla giovane età di 82 anni. Attualmente insegna part-time, comprese due classi durante il semestre autunnale della scuola.

Ebbene accadde che  nel 2010, come narra la cronaca, lo stimato Dottor Westbrook un bel giorno si accorse che due sue giovanissime allieve, Alora e Amber, fossero sempre in anticipo dinnanzi all’aula dove avrebbe svolto la lezione rispetto all’apertura fissata per le ora 08,00 e che poi una volta entrate per prime in classe si sedessero sempre in prima fila.

 

Un giorno però dopo essersi sedute le due allievi appoggiarono stanche la testa sul banco ed alla sua domanda perché fossero in quello stato risposero che esse avevano iniziato gli allenamenti con annessa ginnastica a corpo libero a partire dalle ore 05,30. Per pura curiosità il Dottor Westbrook chiese chi mai fossero quei pazzi ad iniziare quelle attività alle 05,30 del mattino. La risposta fu semplice: ”Noi giocatrici della squadra di Softball dell’Università, le Redhawks”.

 

Il Dottor Westbrook, preso sempre dai suoi molteplici impegni accademici, in cuor suo si confessò che non conosceva il gioco del softball e di conseguenza non ne aveva mai visto una partita. Dunque, incuriosito da tanta abnegazione evidenziata dalle sue due allieve, da docente ma anche da buon educatore andò a vedere prima lo svolgimento mattutino degli allenamenti e poi ad assistere ad una gara delle Redhawks.

 

Fu un inaspettato colpo di fulmine, fu amore a prima vista poiché egli subito individuò nel gioco la sua ontologica formazione educativa, la spiritualità etica dello stesso atta a spalmarsi sui praticanti oltre allo stile comportamentale durante la pratica.

 

Cosi da allora lo stimato Dottor Westbrook, durante la stagione agonistica, scende dalla sua cattedra e si siede in prima fila tra i vocianti tifosi di quella squadra inserita nel torneo NCAA (National Collegiate Athletic Association). E per quelle occasioni indossa sempre un elegante completo con una camicia button-down a maniche lunghe, pantaloni ricercati e un berretto da baseball con dicitura e logo SEMO e non dà mai adito ad essere infastidito dal caldo del Mississippi o dal sole splendente. Ed è sempre ed ancora lui il leader che durante la gara, nei momenti salienti della stessa, si gira verso i tifosi seduti sulle tribune sollecitando cori ed applausi. 

 

Da allora il Dottor Westbrook per scelta non insegna più alcun corso durante il semestre primaverile per non privarsi della partecipazione agli allenamenti quotidiani e a tutte le partite di softball casalinghe delle Redhawks. Certo inizialmente gli sembrò casuale assecondare e sostenere la determinazione sportiva delle sue allieve ma poi traendone il significativo spirito egli ne è diventato geloso custode sempre pronto ad incoraggiare le giocatrici della squadra Redhawks all'uscita dal campo come loro inossidabile sostenitore senza evidenziare se hanno vinto o perso poiché è il gioco che affascina e colpisce il suo interesse affettivo.

 

Ora la mascotte della SEMO, Rowdy the Redhawk, con i suoi colori rosso e nero sulle casacche da gioco, è il suo compagno di viaggio… e dunque, quanto dura un colpo di fulmine? Se è amore, per sempre.

 

Michele Dodde

 

 

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Commenti: 5
  • #1

    Claudio (mercoledì, 03 aprile 2024 15:02)

    È sempre piacevole leggerti ed acquisire nuovi spunti per apprezzare la vita! A volte basta poco, ma il risultato è sicuro. Grazie Michele.

  • #2

    Tonia (mercoledì, 03 aprile 2024 15:04)

    Quando è vero amore non si può resistere, ma si gioisce e si soffre. Comunque è bello amare,è vita.

  • #3

    Ezio Cardea (mercoledì, 03 aprile 2024 22:52)

    La storia mi fa venire in mente che anch'io in giovanissima età ho avuto la ventura, anzi, la fortuna di comportarmi come quelle due allieve: l'indimenticabile dr. Lou Campo portava noi ragazzini ancora in età scolare sul campo di via Rossetti ad allenarci alle 6 del mattino! Vita dura? Macché, una favola che arricchisce i miei più bei ricordi... e la nostalgia di quei tempi... di quei personaggi come Lou Campo!

  • #4

    Paolo Bossi (mercoledì, 03 aprile 2024 23:17)

    Conosco colpi di fulmine che, dall'origine del softball italiano, continuano tuttora o sono durati una vita intera. Grazie, Michele, per la tua straordinaria vena narrativa, inestinguibile come l'amore che abbiamo per il softball e ovviamente per il baseball.

  • #5

    Rosa Mariano (mercoledì, 03 aprile 2024 23:24)

    Lo sport raccontato attraverso la passione di chi lo ha vissuto come fondamento della propria vita