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Allenare il baseball giovanile - 15^ parte

di Frankie Russo

Libera traduzione dal libro

Coaching Youth Baseball the Ripken Way 

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La Battuta

Ogni giorno da qualche parte qualcuno inventa dei nuovi esercizi per la battuta, e troppo spesso sono eccessivamente complicati oppure trattasi semplicemente di variazioni a quelli basilari che sono stati tramandati da generazione a generazione. Invece di abbracciare subito nuove tesi, probabilmente la cosa migliore sarebbe di seguire la filosofica del rimanere semplici.

Quando ci riferiamo a rimanere semplici, non significa essere elementari o piatti. Esistono decine e decine di esercizi, importante è sapere scegliere quelli adatti per ogni fascia di età, e a volte anche questi potrebbero essere troppo difficili da eseguire. Cominciate con gli esercizi più facili  e passate oltre solo quando questi sono stati totalmente recepiti dal gruppo. Più che il tempo dedicato per acquisire questi concetti, la maggiore attenzione va prestata alla capacità recettiva dei giocatori poiché non si deve scoraggiarli nell’eseguire esercizi a cui non sono preparati né fisicamente né mentalmente.

E’ errore comune di molti coach che, appena arrivati sul campo, il  loro primo compito è d’insegnare. Certamente, insegnare ai ragazzi a giocare a baseball è il nostro obiettivo primario, ma è altrettanto importante saper osservare.

 

Non ha senso vedere un giocatore battere per la prima volta e cominciare immediatamente ad insegnare. Prima di poter istruire, è necessario osservare il giocatore e analizzare il gesto tecnico.

 

E’ possibile vedere un giocatore sventolare una volta e notare due o tre imperfezioni che andrebbero corrette. Cosa succede poi  se si correggono quegli errori e subito dopo il ragazzo non riesce più a battere? Osservate il giocatore per un certo periodo di tempo, e resistete dalla tentazione di cominciare ad insegnare. Se i risultati sono sostanzialmente soddisfacenti, trattenetevi dall’intervenire e aspettate eventualmente in seguito se dovesse avere bisogno di aiuto. 

Quando si è incaricati di istruire i battitori, evitate di intervenire durante il batting practice o quando si pratica in situazioni simulate, men che meno in partita.

 

Battere una palla da baseball è la cosa più difficile di tutti gli sport. Il lanciatore lancia una palla al massimo della sua velocità, o cambi di velocità o una curva, alta, bassa, interna o esterna.

 

Il battitore è nel box con una mazza e un coach è alle sue spalle che lo incoraggia a colpire la palla. E’ difficile? Sicuramente non è facile, e diventa ancora più arduo quando al battitore pervengono consigli mentre sta cercando di seguire la palla che esce dalla mano del lanciatore, di fare il passo, spostare il peso indietro, tenere le mani su, girare il piede posteriore,  ecc. I continui suggerimenti non faranno altro che confondere il battitore.

 

Durante il batting practice e simulazione di situazioni, il coach deve osservare prima e insegnare dopo. Ricordate, o prendete nota su cosa intervenire e fate eseguire i necessari esercizi per correggere eventuali imperfezioni. L’allenamento è il momento più opportuno per insegnare in quanto il giocatore è più propenso ad apprendere. 

 

Aspetti chiave su cui focalizzare:

  1. Posizione – punto di partenza; sguardo, equilibrio e copertura del piatto.
  2. Impugnatura – presa morbida della mazza nelle dita, non nel palmo della mano, in modo da permettere mobilità dei polsi e favorire maggiore velocità della sventolata.
  3. Spostamento del peso – il peso del corpo va indietro per guadagnare energia prima di spostarsi in avanti, come si suol dire: Andare indietro per poter andare in avanti.
  4. Passo – corto e rilassato, verso il lanciatore.
  5. Chiusura – una o due mani, viene tutto naturale se tutti gli altri elementi sono eseguiti in armonia.

 

Difetti e correzioni

  

  • Senza approfondire troppo sugli aspetti tecnici, se i più piccoli non riescono a battere la palla al centro quando usano il tee,  probabilmente stanno allargando troppo il passo (step in the bucket) e aprendo troppo la spalla anteriore. Una correzione potrebbe essere di far battere la palla dalla parte esterna del piatto e forzare il passo e la spalla di andare di più verso il lanciatore.
  • Quando i giocatori battono dal tee, specialmente girando con forza, spesso essi tendono ad abbassare la spalla posteriore e sventolare con un movimento dal basso verso l’alto. Se la palla è colpita troppo nella parte bassa e si colpisce il tee o si battono rotolanti, molto probabilmente dipende da un eccessivo abbassamento della spalla posteriore. Va spiegato loro che la mazza deve essere portata nella zona dello strike parallela al terreno. 
  • Se nel fare il toss vi accorgete che il battitore non gira la mazza confortevolmente, dovete considerare da dove state facendo il toss e dove avviene il contatto. Questo perché spesso si effettua il toss troppo laterale, nel qual caso il battitore si vede arrivare la palla addosso costringendolo a trascinare la mazza per colpire la palla che non arriva dalla direzione di fronte al piatto di casa base. Il toss dovrebbe pervenire da una leggera angolazione di fronte e la palla deve essere colpita davanti a casa base. Questo permette anche un movimento più sciolto dei polsi.
  • Per evitare che i giocatori flettano troppo la spalla anteriore, suggerite loro di mirare a un bersaglio direttamente di fronte al tee. Se battono debolmente, è probabile che dipenda dal fatto che non spostano il peso all’indietro prima effettuare il passo verso il lanciatore. Se colpiscono il tee troppo spesso, se battono rotolanti o girano a vuoto troppo spesso, consigliate loro di fissare un punto ben preciso della palla fino al contatto.
  • Se un battitore gira con ritardo e non è pronto per il lancio successivo, rallentate il ritmo, non è una corsa. Aspettate che il battitore sia pronto e se non riesce a caricare per tempo, o non è in equilibrio, probabilmente dovrà allargare o stringere la posizione delle gambe.
  • Se eseguendo l’esercizio a una mano il battitore non ha il pieno controllo della mazza, fate girare con il gomito più vicino al corpo.
  • Se un battitore non riesce a stare dietro, e sposta il peso troppo presto, fate loro allargare la posizione delle gambe e accorciare il passo.
  • In caso di smorzate, se la palla non è battuta a terra è probabile che la punta della mazza sia in una posizione più bassa rispetto alle mani al momento del contatto. Il giocatore potrebbe anche trovarsi a cercare di smorzare una palla troppo alta, cominciando con le mani troppo basse per poi portarle verso l’alto per fare contatto oppure potrebbe non piegare le ginocchia su un lancio basso. Se la palla è indirizzata verso il lanciatore, significa che il battitore non sta angolando correttamente la mazza con la mano inferiore. Se la palla finisce in foul, significa che la mazza non è posizionata davanti al piatto di casa base.

 

La corsa sulle basi

Ad un certo momento non ben definito, la corsa sulle basi si trasformerà da divertimento in un lavoro più serio. La corsa sulle basi è importante e spesso viene trascurata invece che essere praticata ogni volta che si fa allenamento.

 

Molte volte si sentono coach lamentarsi che a causa di errori sulle basi si è persa la partita e il più delle volte quegli errori sono conseguenza della mancanza di allenamento.

 

Una squadra che sa correre sulle basi rappresenta una vera spina nel fianco, forzando l’avversario a prendere decisioni più rapide del solito e che spesso di tramutano in errori difensivi. I bravi corridori di basi sono in grado di inventarsi i punti e aiutare la squadra anche quando i compagni stanno battendo poco.

 

Difetti e correzioni

  • Se i corridori non riescono a tracciare la giusta traiettoria sulle basi, ponete dei coni per fare in modo che girino all’esterno di essi.
  • Anche se non è sempre consigliabile insegnare la scivolata testa in avanti, quando, e se possibile, è un esercizio da eseguire a fine allenamento.
  • Se un giocatore tende a rotolarsi dopo aver effettuato una scivolata, fatelo toccare terra con il sedere e non sul fianco. Questa tecnica farà in modo che le punta dei piedi siano rivolte verso l’alto ed evitare infortuni alle ginocchia. Il peso può essere più su una natica che sull’altra, ma il sedere deve essere a contatto con il terreno.
  • Deve essere insegnata anche la scivolata a gamba piegata, o pop-up, e la scivolata ad uncino, sia con la mano che con la gamba.

 

 

Frankie Russo

 

 

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Articolo già pubblicato il 5 maggio 2016

 

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Commenti: 2
  • #1

    marco (giovedì, 02 giugno 2016)

    grazie...piano piano li leggo tutti...ottimo lavoro..
    si potrebbe provare ad aprire una pagina dove tutti noi allenatori inseriamo degli esercizi utili per migliorare i nostri giovani, soprattutto quelli alle prime armi...ho sempre considerato interessanti le similitudini che vengono utilizzate per spiegare come si deve colpire, afferrare o lanciare una palla...

  • #2

    Paolo Castagnini (venerdì, 03 giugno 2016 07:40)

    Caro Marco, innanzitutto grazie perché ci segui e per i tuoi complimenti.
    Per quanto riguarda la tua proposta, se vai alla sezione "Articoli tecnici" e leggi la presentazione scoprirai che i contributi dei tecnici sono ben accetti. Naturalmente prima di pubblicarli li dovremo leggere e approvare. Quindi qualsiasi cosa tu voglia comunicare invia a info@baseballontheroad.com
    Un caro saluto