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Come comunicano i giocatori

Foto tratta da MLB.com 

di Frankie Russo

tratto da Totallytigers

Il blog Totally Tigers oggi ci offre lo spunto per trattare alcuni aspetti del carattere delle persone: apparenza, comportamento e comunicazione, con particolare attenzione a quest’ultimo. Il principio base è che tutte e tre le caratteristiche di una persona dovrebbero coordinarsi in simbiosi e completarsi a vicenda in modo che una persona qualsiasi possa comprendere chi è in grado di raggiungere i propri obiettivi personali e professionali più facilmente. Il modo in cui un individuo pratica ciascuno di detti aspetti è molto significativo. Certo, ci saranno delle eccezioni, ad esempio una persona che è un eccellente comunicatore non è detto che abbia un comportamento professionale dei migliori. Oppure l'individuo che ha un bell'aspetto ed è raffinato nel suo comportamento potrebbe avere difficoltà ad esprimere i propri pensieri e le proprie esigenze a coloro che lo circondano.

Una persona che presenta difficoltà di presentazione può dipendere semplicemente dalla mancanza di informazioni o risorse. Lo stesso si può dire del suo comportamento o delle sue capacità diplomatiche.

Ma per le capacità comunicative il discorso cambia completamente.

 

Sebbene lo stile di comunicazione di qualcuno possa sempre essere raffinato, gran parte del modo in cui si presenta verbalmente è legato al suo carattere e agli aspetti intangibili che costituiscono la sua personalità.

 

Anche se alcuni sono in grado di mascherare i loro difetti (ma non per molto) o sembrare raffinati nel loro comportamento, è proprio il modo in cui comunicano a rivelare la loro vera identità. E’ il modo con cui trattano gli argomenti, quanto spesso e in che modo affrontano gli sbagli o i doni della vita, i problemi attuali e come interagiscono con le persone. Tratta tutti con rispetto e gratitudine e sarai visto come un'anima gentile. Parlare male degli altri fa sembrare meschini o voler mirare a obiettivi personali.

 

D’altra parte, non riconoscere gli altri per ciò che portano in discussione è spesso visto come un atto narcisistico o ingrato. Oppure, quando continui costantemente a lamentarti, a trovare scuse o a cercare di giustificare le tue azioni, è perché devi razionalizzare il tuo cattivo comportamento davanti agli altri per ottenere l'approvazione.

Rapportiamo ora quanto sopra prettamente al baseball pur tenendo conto che trattasi di MLB. 

 

Prendiamo ad esempio Matthew Boyd che lo scorso anno ha firmato nuovamente per i Tigers, in parte per il suo carattere e le sue capacità di leadership e in parte perché è uomo gentile e che ha fatto tanta beneficenza per la comunità di Detroit. In entrambe le volte in cui ha lasciato i Tigers, ha pubblicato lunghi e sentiti tributi sia ai tifosi dei Tigers che alla società. Mai nelle sue dichiarazioni si trova una parola fuori posto. 

 

Poi c'è Eduardo Rodriguez. Nonostante tutti i problemi che ha causato, non ha mai chiesto scusa a nessuno per le sue azioni. Quando lasciò i Tigers l'anno scorso per quasi 2 mesi interrompendo ogni e qualsiasi contatto con la società, al suo ritorno si rivolse ai suoi compagni di squadra per dare una spiegazione della sua assenza e non per chiedere scusa. Voleva che sapessero perché se n'era andato mancando di ringraziarli per come hanno dovuto adattarsi durante la sua assenza. Era semplicemente una comunicazione intesa ad assolvere sé stesso e giustificare le sue azioni.

 

Il suo egoismo si è evidenziato di nuovo quest’anno al trade dead-line quando all’ultimo minuto, dopo avere dato il consenso, ha rifiutato il trasferimento ad altra squadra ignorando le dozzine di persone coinvolte nell'affare attribuendo la colpa ad altre persone per non aver portato a termine l'operazione.

 

Ancora una volta E-Rod ha fornito una spiegazione per giustificare il suo comportamento sconsiderato. In entrambi i casi non si è assunto la responsabilità e ha invece utilizzato la sua famiglia, non sé stesso, come motivo per cui ha agito in quel modo. Nessuna sorpresa quindi, se alla fine i suoi commenti sull'amore per Detroit, sul voler restare a Detroit e affermare che le squadre della West Coast non erano un'opzione, si sono rivelati tutti falsi. Il denaro era l'unico fattore decisivo per lui e quando non poteva ottenere di più, non ha accettato il trasferimento. Il tutto ha a che fare con l'utilizzo delle persone per ottenere ciò che si desidera, e quando questo accade, si va via senza riconoscere o ringraziare la società per quanto fatto.

 

I Tigers sono stati straordinariamente gentili riguardo la sua assenza la scorsa stagione, ma Eduardo non ne ha tenuto conto. Invece di apprezzare quello che i Tigers avevano fatto per lui, ha continuato a mancare di rispetto, come è stato confermato a fine stagione. Ma la vera natura del suo carattere si è vista in quello che non ha fatto.

 

Ogni giocatore quando cambia squadra lascia sempre ai tifosi un messaggio di ringraziamento. Molti pubblicano annunci di apprezzamento sui giornali, attraverso interviste e anche tramite messaggi sui social. Nulla di tutto ciò ha fatto E-Rod. Assolutamente niente, nemmeno un tweet, e per questo nessuno dovrebbe più sorprendersi. Il suo stile comunicativo è uno specchio perfetto del suo carattere. Tutto gira intorno a sé stesso, e non cambierà.

 

Poi abbiamo un altro esempio di un giocatore che ha mostrato il suo vero carattere attraverso la comunicazione. Non entreremo nella lunga odissea di Spencer Turnbull che ha portato alla rottura con i Tigers. Ci limiteremo ad annotare che Turnbull ha prima rifiutato il declassamento in Triplo A per scarso rendimento. Per non perdere benefici contrattuali, ha poi dichiarato di avere dolori al collo per essere così inserito nella lista infortuni. Successivamente, sempre allo scopo di evitare il declassamento, ha dichiarato che aveva dolori ad un'unghia del piede che gli impediva di giocare. Tutto ciò serviva solo per mantenere lo status quo per divenire free agent a fine 2024. 

 

Turnbull ha raggiunto il suo scopo e in un primo momento potrebbe sembrare una vittoria ora che i Tigers non gli hanno rinnovato il contratto, ma tutta la vicenda ha avuto risonanza nazionale e fino ad ora nessuna squadra lo ha contattato avendo, oltretutto, pochissime statistiche in suo favore per giustificare un contratto almeno decente. 

 

A questo punto è seguito un tentativo goffo di riparazione. Il suo nuovo agente ha organizzato delle interviste con giornalisti accondiscendi in cui Turnbull, in un monologo, ha dichiarato il contrario di tutto evidenziando tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare, il suo amore per la squadra e per tutte le persone che ne fanno parte, il vero motivo per cui non ha lanciato bene, la sua gratitudine, e che finalmente ha recuperato la sua piena forma. Nonostante dal mese di maggio non abbia scambiato una parola con il suo manager o con il GM, Turnbull ha dichiarato che AJ Hinch per lui era come un padre. Dichiarazioni volte a placare le preoccupazioni delle altre squadre sulla capacità di lavorare con un nuovo manager. 

 

La verità in questa vicenda è che i Tigers dell’infortunio al collo non sapevano nulla fino al momento del declassamento e che lo stesso è successo con l’unghia rotta, se n’è venuto a conoscenza solo dopo che gli è stato chiesto di giocare in Triplo A. Ma indipendentemente dal fatto che sia tornato in forma o meno, ci dobbiamo chiedere se è questo il tipo di giocatore che qualcuno vorrà nel suo roster? Niente di ciò che ha detto getta una luce positiva sul suo carattere o sulle sue intenzioni. Ha sostenuto che lui non aveva nessuna colpa che invece attribuiva tutta ad altri. Come Rodriguez, si tratta solo del suo egocentrismo.

 

Aveva ragione Theo Epstein quando affermò che prima di ingaggiare qualsiasi giocatore, la società avrebbe intervistato la famiglia, gli amici, i compagni di squadra e persino le ex del candidato per determinare il livello di carattere del giocatore. Voleva conoscere tutto ciò che si diceva sul suo conto.

 

Ma tutto ciò non è nelle facoltà di noi tifosi. Quello che possiamo fare invece, è ascoltare ciò che i giocatori hanno da dire. Ascoltare se si assumono la responsabilità di una brutta partita o stagione. Ascoltare cosa dicono degli altri all'interno o all'esterno dell'organizzazione. Ascoltare se si lamentano o se esprimono gratitudine. Perché la loro comunicazione mostra chiaramente il loro carattere.

 

Frankie Russo

 

 

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Commenti: 1
  • #1

    Fabrizio (venerdì, 08 dicembre 2023 12:52)

    Bellissimo articolo...specchio dello sport ai nostri giorni... purtroppo....