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Il merito dei Coach

da MLB.com 

di Frankie Russo

tratto da Totally Tigers

Indubbiamente il ruolo del coach è fondamentale per la crescita dei ragazzi seppure talentuosi. Il talento da solo non basta più, nel gioco moderno subentrano tanti altri fattori, vale dalle giovanili fino alle majors. Questo  si spiega in quanto molti giocatori a un certo momento della loro carriera apportano i cosiddetti “adjustments”. Il ruolo del coach, con supporto della dirigenza, è fondamentale; ne sono d'esempio i Tigers. Quando le cose non funzionano, si dice spesso che Il pesce puzza dalla testa, ed è quanto accaduto sotto il reame di Al Avila (ex General Manager). Oggi tutti i giocatori attribuiscono i loro progressi allo staff dei coach attuali.

Cominciamo da Torkelson. Per lo sviluppo dei giovani prospetti si suggerisce che questi rimangano almeno due anni nelle minors. Solo ai fenomeni generalmente ne basta uno. Con la squadra in piena crisi due anni fa, Avila promosse Tork alle majors con meno di un anno di esperienza nelle minors per mostrare che aveva fatto qualcosa di buono, invece ha rischiato di rovinare questo talentuoso battitore salvato solo dal nuovo staff di coach. Inizialmente contrariato, Tork aveva rifiutato di allenarsi nella offseason con i tre nuovi hitting coach. Harris (President of Baseball Operation) ha detto o prendere o lasciare.  I risultati sono sotto gli occhi di tutti: 31 HR, 34 doppi, 94 RBI che gli sono valsi il titolo di “Tiger Of the Year”. (foto sotto)

Con una squadra che risultava essere tra le ultime per prestazioni offensive, Avila era andato precipitosamente sul mercato portando a Detroit il funambolo Javier Baez come interbase senza considerare che era tra i peggiori nelle majors per disciplina al piatto con il maggior numero di strikeout, che la maggior parte degli errori difensivi erano di tiro e che era un giocatore piuttosto distaccato dai compagni e che spesso contestava i tifosi.

 

Durante la passata offseason, AJ Hinch si è recato in Porto Rico spendendo una settimana con Baez nell’intento di capire quali fossero i suoi problemi e cercando di aiutarlo. Poco è cambiato se non che nella parte finale di campionato Hinch lo ha escluso frequentemente dal lineup.

 

Quest’anno Baez ha cambiato preparatore atletico, non sta spendendo tutto il tempo in Porto Rico bensì in Lakeland lavorando con i nuovi hitting coach che gli sono attaccati come l’erba alla terra e cambiando anche il programma di preparazione. Sarà benefico? Solo il tempo ce lo dirà.

 

Oltre alla situazione offensiva dei Tigers che sotto Avila era al 30° posto come produzione, oggi invece 18^, anche il settore difensivo ci fa porre la domanda con quale criterio venivano selezionati i giocatori. Secondo il ranking la difesa è passata dalle ultime posizioni al 13^ posto.  In precedenza i fatti ci indicano che i giocatori erano scelti in base al loro nome piuttosto che da un profondo studio delle loro prestazioni, Jordan Zimmermann è l’esempio più lampante, ma non è il solo, l’elenco è lungo.

 

Oggi prendiamo come esempio il neo acquisto Mark Canha, non è un nome che riempie le prime pagine dei giornali, ma è stato acquistato per le sue qualità: grande abilità di arrivare in base; in grado di battere bene sia contro lanciatori mancini che destri; bilanciare la situazione degli esterni tutti mancini; per la sua esperienza di nove anni nelle majors e per le sua qualità di leader negli spogliatoi.

 

Quindi è stata un’acquisizione basata sulle necessità di squadra piuttosto che sul grande nome. Per la costruzione di un roster di qualità, i fattori importanti sono il carattere e la leadership, la giusta selezione dei giocatori, la giusta scelta delle loro personalità, la giusta scelta della loro esperienza, la mentalità dell’uno per tutti, tutti per uno, e anteporre la squadra a se stessi; non per niente si dice che in squadra non c’è la I di IO. 

 

In conclusione, armonia e coesione insieme a tutto il resto, sono gli elementi fondamentali per raggiungere il successo.

 

Frankie Russo

 

 

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