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E' guerra! - 2^ parte

di Frankie Russo

tratto da totallytigers.com

La maggior parte degli osservatori sostengono che è la mancanza di volontà da parte dei proprietari la vera causa del fino ad ora mancato accordo tra le parti che potrebbe causare un ritardato inizio di stagione provocando un ulteriore sgretolamento di uno sport che sta già evidenziando numeri in costante calo.‎ Il loro comportamento in questa soap opera è come se il baseball fosse una loro esclusiva creatura rifiutando di trattare l’argomento con la necessaria serietà. Ora, tutto questo non significa che la ragione è tutta dalla parte dei giocatori, ma vi sono almeno due punti su cui non si può transigere:

  • Tra i giocatori vi sono dei veri professionisti che con le loro prestazioni hanno portato bilioni di dollari nelle tasche dei proprietari aumentando drasticamente il valore della società. 

In qualsiasi azienda, se vi sono degli impiegati che lavorano estremamente bene e generano profitti per l’organizzazione, è prassi che ottengano dei premi in danaro. Nel caso del baseball questo non avviene. Infatti i salari sono diminuiti negli ultimi 6 anni e su questo i proprietari continuano a fare orecchio da mercante. 

 

  • I giocatori sono gli unici che vogliono apportare cambiamenti per migliorare il gioco e incrementare la competitività sul campo. 

Lo scorso anno si possono contare almeno 14 società  che hanno schierato squadre non competitive, ed esiste ancora la pretesa che i tifosi accorrono numerosi allo stadio. Questa tattica ha continuato ad aumentare da quando lo fecero per primi gli Astros. I benefici per i proprietari sono molteplici. Le società hanno diritto alle prime selezioni e tre diversi flussi di entrate quando finiscono nella bassa classifica. E nel frattempo risparmiano sui salari e altre spese. Le squadre non competitive sono quelle che generano maggiori profitti.

I giocatori vogliono assolutamente porre fine a questo scempio. Chiedono che venga cambiato il sistema delle selezioni. Chiedono che gli incentivi ricevuti vengono investiti per migliorare la qualità delle squadre anziché finire nelle tasche dei proprietari, e per gli stessi motivi, chiedono che venga fissato un minimo di tetto salariale per ogni società. 

I proprietari non vogliono saperne facendo intendere, di fatto, che non vogliono migliorare il gioco. Ed è questo il vero problema. E’ un braccio di ferro dove i proprietari non vogliono rinunciare a nulla. Il loro scopo è di riempire il portafoglio e questo tatticismo potrà portare tutto in una spirale mortale e ripetere il disastro a cui abbiamo già assistito in passato con il precedente sciopero.

 

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito alla costante diminuzione di appassionati che si sono riversati su altri sport e un eventuale ritardo dell’inizio del campionato non potrà che alimentare questa tendenza.

 

Gli altri sport hanno apportato modifiche per attirare più spettatori, il baseball è rimasto insensibile.  

 

I proprietari trattano il baseball come se non dovesse mai morire, come se fosse a prova di proiettili, pensando che i tifosi comunque continueranno a riempire gli stadi. Ma poi non si tratta solo del loro completo rifiuto, è probabile che essi non abbiano nemmeno nessuna idea di come migliorare il gioco visto e considerato che sono uomini di affari prima di essere proprietari di una squadra.

 

Il baseball è il più remoto degli sport professionisti e nulla si sta facendo per accaparrarsi le nuove generazioni a differenza degli altri sport che invece hanno capito che esiste una forte concorrenza per sedurre i tifosi. La durata delle partite si è allungata e le azioni sono diminuite con il risultato di assistere a meno spettacolo. Il tutto si è ridotto a HR o SO con decremento delle palle messe in gioco. Crediamo veramente che ciò possa attirare più spettatori? 

 

Un altro ostacolo è che il Commissario MLB non lavora per il bene dello sport, egli lavora per i proprietari. E’ da questi che viene eletto, ed è da questi che viene licenziato. Il suo scopo è di favorire un gruppo di proprietari sufficiente abbastanza per riconfermare la sua rielezione invece di lavorare per mettere tutti insieme. Obbedisce a loro per non perdere il posto. C’è qualcuno che ha notato se ha avanzato una proposta per migliorare il gioco o se ha proposto qualche idea che i proprietari hanno accettato? O si comporta da semplice “Yesman”? 

 

I proprietari sono insensibili ad ogni richiesta del sindacato per migliorare il baseball e questo gioco al massacro non fa altro che danneggiare lo sport. Non è più loro scopo prioritario incrementare la qualità del gioco e per questo le negoziazioni potrebbero durare più a lungo del previsto, forse fino a quando guarderanno i loro libri contabili constatando l’aumento delle spese e la diminuzione delle entrate. O forse fino a quando vedranno gli stadi vuoti anche in occasione dell’Opening Day. Questi potrebbero essere gli unici elementi che li forzerebbero ad aprire gli occhi e fargli capire che quando comprano una squadra non sono solo uomini d’affari, ma si assumono anche un impegno nei confronti dei tifosi. 

 

PS: Il presente articolo è del 9 febbraio. Riportiamo quanto ha dichiarato Rob Manfred in una intervista riportata da ESPN il 10 febbraio:

“Per quanto concerne lo spring training non vedo alcun ritardo, e per quanto concerne l’inizio di campionato sono ottimista e credo che raggiungeremo un accordo in modo da iniziare la stagione regolarmente il 31 marzo”. 

 

Segnaliamo pure che Fox Sports riporta che i proprietari hanno accettato di rivedere il sistema delle selezioni e accettare il DH anche nella NL.  

 

Frankie Russo

 

 

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