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Gli Astros di Urquidy pareggiano la serie 1-1

di Frankie Russo

Prima novità della serata è che per la prima volta dal 2005, si gioca una gara al Minute Maid Park con il tetto aperto. La cosa non è che faccia molto piacere agli Astros che sono 0-4 nei playoff con il tetto aperto. Non solo è cambiata la condizione del tetto ma è cambiato anche l’andamento della gara, del tutto diverso dal giorno precedente. I Braves hanno perso il loro asso per il resto della stagione ma hanno vinto Gara 1 con Rosario e Albeis che continuano a fare la differenza sia in attacco che in difesa. Resta da vedere come Snitker rivoluzionerà la rotazione per gare 4 e 5. 

Per Dusty Baker la situazione è un po diversa ma non meno complessa. Ovviamente c’è tensione con i "Big Three" che ancora non ingranano e senza di loro sarà difficile arrivare alla terra promessa. In Gara 1 i tre combinati sono andati 0x12 con 6 SO. Oggi a loro si presenta una grossa opportunità contro un lanciatore mancino.

 

Nella Regular Season l’attacco di Houston si è classificato primo in Punti xGara, Media Battuta, Media Arrivo in Base e MB con corridori in posizione punto, ma tutto deve cominciare da Altuve che rappresenta la vera scintilla dell’attacco. Sul monte poi vedremo Jose Urquidy, un grosso punto interrogativo non sapendo cosa aspettarsi dalla sua prestazione. 

Come suo solito, Brian Snitker inverte il leadoff posizionando Rosario contro il destro Urquidy e spostando Soler 5°.

 

In Gara 1 l’attacco di Atlanta è stato molto aggressivo, oggi sarà interessante conoscere la loro strategia contro un lanciatore che tira molti strike. Infatti nella RS Urquidy ha registrato una percentuale del 57% di strike, la più alta nelle majors anche se nella postseason è sceso al 38%. Da parte sua Dusty Baker da fiducia al giovane Siri al posto di McCormack all’esterno centro.  

 

L’inizio di gara è gagliardo per Urquidy che inizia con 2 SO ma stenta a chiudere su Albeis e Riley, entrambi sotto di 2 strike battono valida, ma la ripresa finisce con Soler terza vittima di Urquidy al piatto.  Altuve mostra che oggi è un altro giorno e quando gli Astros si affidano alla vecchia scuola: Get ‘em on, Get em’ over, Get em in” (Arrivare-Avanzare-Segnare). Una combinazione di un doppio, una volata di Brantley che spinge Altuve in terza e una volata di sacrificio di Bregman fa segnare il punto dell’1-0. 

 

Nel 2° Urquidy liquida subito i primi due battitori prima che d’Arnaud, sul 3-2 pareggi i conti con un HR.

 

Ma Houston non ci sta ed è sempre la parte bassa del lineup a fare da padrona. Dopo le due valide di Tucker e Gurriel, corridori agli angoli, tutto volge in favore dei padroni di casa. Siri sventola forte ma fa contatto debole mentre la palla rotola lentamente verso la seconda. Siri sprinta in prima e arriva salvo mentre Tucker segna il punto del 2-1. Sulla successiva valida a sinistra di Maldonado, complice la difesa dei Braves, i punti degli Astros raggiungono quota 4. Riley si porta in posizione per ricevere il tiro di taglio mentre Gurriel attraversa casa base, 3-1. Swuanson è lento a portarsi in copertura sulla terza, Siri è sveglio, se ne accorge e allunga la corsa verso la terza dove perviene il tiro sbagliato di Rosario permettendo a Siri di segnare un altro punto, 4-1 Astros. Maldonado segna il punto del 5-1 su valida di Brantley.

 

Le speranze dei manager sono riposte nella resistenza dei due lanciatori partenti considerata la situazione precaria di entrambi gli staff, ma entrambi sono sui 40 lanci già a fine secondo. Ciononostante, sia Urquidy che Fried riescono a portare a termine il 5° con i Braves che però accorciano con una valida, un lancio pazzo e valida di Freeman. 

Dopo 5 riprese termina l’ottima prestazione di Urquidy con 74 lanci di cui 55 strike, 6 H, 2 R e 7 SO.

 

Snitker invece vorrebbe di più dal suo partente e manda Fried fuori per il 6°, ma dopo una BB e una valida e un totale di 86 lanci, procede alla sostituzione con Dylan Lee.

 

Ancora complice la difesa di Atlanta permette a Houston di segnare un punto. Lee induce i successivi due attaccanti a battere in diamante. La prima battuta sull’interbase è troppa lenta per tentare il DP ma abbastanza per eliminare Correa in seconda. La successiva battuta di Gurriel è sempre su Swuanson ma questa volta è la difettosa presa di Albeis che non permette di iniziare il DP, ma consente a Siri di essere salvo in seconda e ad Alvarez di segnare un altro punto. Da rilevare ancora la produzione dei battitori 6-9 del lineup che è andato 4x8, segnto 4 punti e con 2 RBI.

 

Il punto del definitivo 7-1 è frutto di un HR di Jose Altuve che terminerà la gara battendo 2x5, 2 punti e 2 RBI, possiamo dire che Altuve is back. 

 

L’8° inning prevede il cuore del lineup dei Braves con Albeis, Riley, Soler e Pederson.  Baker non vuol saperne di prendere rischi e così manda sul monte il closer Tyan Pressley che concede solo una iniziale BB prima di chiudere l’inning. Il nono è affidato Kendall Graveman, ex closer dei Mariners acquisito a luglio, che lancia un perfetto 1-2-3. 

 

La serie è ora in parità e oggi è giornata dedicata al trasferimento ad Atlanta. Gli Astros hanno mostrato di essere un gatto con nove vite e Brian Snitker dovrà trovare una soluzione per la rotazione dopo l’inaspettata uscita di scena di Charlie Morton sostituito nel roster dal rilievo Tucker Davidson. 

 

Giocando in uno stadio della NL, non ci sarà il DH e quindi a Dusty Baker si pone il quesito di come tenere nel lineup sia Alvarez (410/529/769) che Brantley (352/352/426), i più produttivi del momento. Inoltre la posizione di Brantley riveste particolare importanza poiché segue Altuve che solitamente, sventola al primo lancio forzando molto spesso Brantley ad essere più paziente nel box, cosa che gli riesce molto bene essendo uno dei battitori nelle majors che subisce meno strikeout. Con questa situazione, la probabile soluzione sarà di vedere Alvarez posizionato all’esterno sinistro con spostamento di Brantley a destra e Tucker al centro. 

 

Appuntamento per Gara 3 è alle 2:09 di venerdì in Atlanta che vedrà Luis Garcia per gli Houston Astros opposto a Ian Anderson per gli Atlanta Braves.

 

Prima di concludere un breve cenno di storia.

Questa serie in Atlanta passerà alla storia per le ultime gare in cui vedremo i lanciatori entrare nel box di battuta. Infatti, dalla prossima stagione, secondo l’accordo previsto tra i proprietari e il sindacato dei giocatori, sarà introdotto il Battitore Designato (DH) anche nella National League. I puristi hanno già il mal di stomaco.

 

Cogliamo anche l’occasione per un’altra curiosità. Tutti lo chiamano Dusty, è il nome ufficiale che lo rappresenta sui giornali, sulle figurine, insomma dappertutto, ma il suo vero nome è Johnnie  B. Baker Jr. Allora vi chiederete che c’entra Dusty. Ebbene, la traduzione di dusty è polverosa. Con questo nome la madre lo apostrofava quando tornava a casa sporco e pieno di polvere dopo aver giocato. Negli annali del baseball sarà sempre ricordato come “Dusty” uno dei manager più vincenti della storia, che ha raggiunto le LCS con cinque squadre diverse e per essere il secondo più anziano manager, dopo McKeon,  a partecipare alle World Series. 

 

Frankie Russo

 

 

 Il condensato di Gara 2

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