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10 errori nel baseball giovanile

di Frankie Russo   tratto da littleleague.org

Quando i ragazzi e le ragazze si avvicinano per la prima volta al baseball/softball, il loro desiderio principale è di correre, battere e prendere la palla. Invece quello che troppo spesso vediamo sui campi è che si batte di meno, si corre di meno e non s’insegna a prendere la palla, ci si concentra eccessivamente a sviluppare un lanciatore che riesce a eliminare un gran numero di avversari per strike out e così facendo si è tolto tutto il divertimento. Lo scopo del baseball giovanile dovrebbe essere divertimento, amicizia e la possibilità di stare insieme e giocare con gli amici. Purtroppo, troppo spesso si tratta di adulti che competono contro altri adulti con l’inconsapevole coinvolgimento dei loro figli. Se vogliamo continuare a far crescere questo sport ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Di seguito ci permettiamo di riportare alcuni problemi che assillano lo sport giovanile con le rispettive soluzioni.

Problema # 1 – La specializzazione per ottenere un vantaggio nell’immediato.

Abbiamo una tale fretta di raggiungere i risultati migliori che spingiamo i ragazzi a ritmi eccessivi fino a causare infortuni. I bambini che si specializzano nel baseball e nel softball prima dei 12 anni hanno un tasso di infortuni superiore al 70-90% rispetto ai bambini che praticano anche altri sport, hanno il doppio del tasso di lesioni causato dall’enfatizzazione e hanno maggiori probabilità di stancarsi e abbandonare rispetto ai loro coetanei.

 

Soluzione – Siate generalisti.

 Se volete sviluppare grandi campioni sin dall’età di 10 anni, allora la specializzazione è la via migliore. Ma se volete che i vostri giocatori continuino a giocare fino a raggiungere i livelli più alti, allora non lavorate sulla specializzazione. I ragazzi/e hanno bisogno di un'infanzia multi-sport e multi-movimento per svilupparsi prima come atleti e poi come giocatori di baseball o softball. I migliori atleti alla fine raggiungeranno e supereranno quelli senza abilità atletiche e in possesso di capacità limitate solo al baseball.

 

Problema # 2 – Allenare i ragazzi come se fossero adulti.

L'allenatore olimpico britannico Ian Yates ha dichiarato in una recente intervista che gli viene chiesto da molti genitori di allenare il proprio figlio allo stesso modo che allena i campioni olimpionici, ma nessuno di questi genitori chiede di conoscere come si allenavano gli olimpionici quando avevano 12 anni. Questo è un problema che troviamo anche nel baseball giovanile. I bambini hanno capacità fisiologiche diverse, e man mano che crescono bisogna stare molto attenti nel monitorare il loro allenamento, soprattutto in uno sport come il baseball dove movimenti unilaterali come lanci e battuta possono creare squilibri fisici.

 

Soluzione – Allenare i ragazzi da ragazzi.

Ai giovani giocatori di baseball/softball deve essere monitorato il loro carico di lavoro e ricevere un adeguato tempo di riposo e condizionamento di tutto il corpo, ma principalmente avere l’opportunità di giocare semplicemente a baseball e non solo per ottenere risultati nell’immediato.

Problema # 3 – Troppe partite, pochi allenamenti.

(N.d.r. attenzione che qui ci riferisce al mondo americano)

Troppo spesso si usa il gioco professionistico come modello per i ragazzi, rapportato al numero di gare e per come si dovrebbe giocare, ma riflettiamo un attimo. Nel corso di una partita un ragazzo potrebbe vedere al massimo 8-10 lanci, raccogliere 3-5 palle ed essere coinvolto in una piccola percentuale di azioni, sia in attacco che in difesa. Se l'obiettivo è quello di renderli migliori giocatori a lungo termine, questo non è il modo migliore per impiegare il tempo rispetto alla quantità e qualità in cui i giocatori potrebbero effettuare molte più ripetizioni.

 

Soluzione – Individuare un rapporto migliore tra partita e allenamento. 

Molti esperti del settore sportivo giovanile sostengono che un rapporto ottimale tra pratica e gioco è di 2 a 1 e fino a 4 a 1 per i giovani giocatori. Questo toglie l'assillo del risultato e garantisce che ogni giocatore riceva il numero adeguato di ripetizioni in tutti gli aspetti del gioco sotto una pressione minore rispetto alla partita. Ciò promuove l'affezione a lungo termine e il divertimento per lo sport.

 

Problema # 4 – Enfatizzare eccessivamente sui tornei e sulle selezioni regionali anziché sull’esperienza della Little League in genere. 

Mentre le finali regionali sono l’obiettivo a cui la maggior parte delle persone mira quando trattasi di baseball estivo, la stagione dei tornei è solo una piccola parte di ciò che riguarda l'intera esperienza della Little League. È importante che i coach e i genitori non enfatizzino il successo scegliendo per un giocatore una squadra favorita a vincere il torneo, ma piuttosto si concentrino sulle lezioni di vita e sulle esperienze che potranno semplicemente apprendere da quelle opportunità.

 

Soluzione - Trovare altri modi per creare le emozioni simili durante tutto l'anno

La verità è che solo poche squadre arriveranno a disputare le finali e sebbene sarà una esperienza che resterà indelebilmente nella memoria, non dovrebbe essere al centro dell’attenzione del coach o del genitore. È importante trovare altri modi per creare l’esaltazione dei tornei nella quotidianità del campionato e fare in modo di celebrare i successi. Festeggiate con i vostri ragazzi e riconoscete ogni giocatore per il contributo che ha dato alla squadra. 

Problema # 5 – Interessarsi troppo presto al risultato. 

Il baseball è uno sport unico nel senso che un solo giocatore, il lanciatore, può dominare completamente una partita e impedire al resto dei ragazzi di fare ciò che amano di più, ovvero battere, correre sulle basi e prendere la palla. Quando il coach si concentra solo sul risultato della partita, il tutto si traduce in una riduzione del tempo di gioco per i meno dotati e impedisce loro di provare diverse posizioni o avere più turni in battuta. Perseguire vittorie a breve termine spesso fa sì che i bambini abbandonino definitivamente lo sport.

 

Soluzione – Inseguite i risultati, ma lo scopo principale deve essere l’insegnamento.

Non c’è nulla di male nel cercare di vincere le partite, ci mancherebbe, ma bisogna saperlo fare nel modo giusto. Lasciate che ogni bambino giochi in posizioni diverse, alternate senza problemi i lanciatori e non compilate sempre lo stesso ordine di battuta. Sarà più facile osservare come ognuno sviluppa le proprie capacità in modo diverso e avrete la possibilità di tenere i ragazzi in campo abbastanza a lungo per valutare se hanno la capacità di migliorare. 


 

Problema # 6 - Forzare i bambini a giocare come gli adulti.

Il baseball professionistico, con regole e strategie di gioco di livello superiore, sono concepiti per giocatori più abili e maturi, non per i bambini. L’adattamento del gioco per bambini non dovrebbe assomigliare a quello per adulti, quindi dobbiamo essere pazienti e adattarlo alle loro esigenze e alla loro comprensione. Ovvio che vogliamo vincere, ma a quale costo? Certo, un lanciatore potrebbe mandare kappa tutti gli avversari, ma siamo sicuri che poi questo farà tornare tutti i ragazzi per la prossima stagione?

 

Soluzione - Siate pazienti e applicate regole al livello di chi avete a disposizione.

È un errore pensare che un bambino non è bravo solo perché non sta lanciando dal monte dalla distanza regolamentare o non autorizzarlo a prendere un giusto vantaggio per rubare solo perché il ricevitore sa tirare in seconda. Non bisogna rapportare le strategie di gioco di livello professionistico a quello dei ragazzi dodicenni. Così come non dobbiamo costringere i bambini dell'asilo a sedersi su sedie a grandezza naturale e dietro grandi scrivanie, così non dovremmo avere fretta a vedere i nostri giovani giocatori giocare a livello superiore, almeno finché non sono fisicamente, tatticamente, tecnicamente e psicologicamente in grado di farlo. Le regole e i regolamenti della Little League sono studiati per fornire la migliore esperienza a lungo termine a tutti i bambini, sia dentro che fuori dal campo.

 

Per favorire questo sviluppo, la Little League offre ai suoi giocatori l'opportunità di passare facilmente dalle dimensioni ridotte a quella di grandezza naturale. Le regole, i regolamenti e le risorse che la Little League ha sviluppato per i bambini forniscono una struttura, ma danno anche flessibilità alle varie leghe e alle famiglie per aiutare a garantire ai ragazzi una esperienza che potranno ricordare negli anni a venire. 

Problema # 7 – Genitori che vedono nei figli il loro passato. 

Il baseball giovanile dovrebbe essere un percorso riservato ai bambini e non la continuazione di quello dei genitori. Troppi genitori sottraggono il divertimento ai propri figli tentando di realizzare i loro sogni incompiuti attraverso i figli. Se i bambini non si sentono padroni del loro destino, se non si divertono, e se non trovano una propria motivazione, è solo una questione di tempo che abbandoneranno lo sport. Questi tre elementi si traducono nella vera valutazione delle loro prestazioni.

 

Soluzione – Eliminateli dal gioco. 

"Noi" non abbiamo eliminato 10 battitori, li ha eliminati Antonio. "Noi" non abbiamo battuto tre valide, le ha realizzate Giuseppe. Lasciate che siano i ragazzi a godere dei loro successi, lasciate che sia una loro priorità. I genitori devono accettare gli obiettivi dei ragazzi e le loro ragioni per cui giocano. I genitori devono agire solo da tifosi! 

 

Problema # 8 – Il ritorno a casa dopo la partita.

Molti bambini dicono che il ritorno a casa è il momento peggiore della giornata, sono fisicamente ed emotivamente esausti, come lo sono anche i genitori, eppure troppi scelgono di rendere questo un momento istruttivo. Gli esperti invece ci dicono che questo è il momento meno indicato per istruire. Le intenzioni dei genitori sono senz’altro a fin di bene, ma è il tempismo che è sbagliato. Quindi va preso in considerazione il loro stato emotivo prima di decidere di insegnare o criticare.

 

Soluzione - Ai ragazzi va dato lo spazio e il tempo necessario per assimilare il gioco, e poi saranno pronti ad imparare.

Molto semplicemente e in poche parole, a meno che non sia il ragazzo ad iniziare il discorso, di sicuro non dovrebbero essere i genitori. Magari il genitore potrebbe concordare in anticipo quando è il momento per avere quella conversazione. E allora di cosa si può di discutere in macchina? Di due cose. "Mi sono divertito a vederti giocare" e "Cosa vorresti per pranzo?"

Problema # 9 – Coach non preparati.

Recenti studi hanno dimostrato che il 95% dei bambini che giocano per un allenatore che riesce a trasmettere tecniche motivazionali con buone doti comunicative, proseguirà nello sport. Purtroppo, quando un tecnico non possiede queste qualità, il 26% dei bambini abbandonano. Sebbene va apprezzato il fatto che gli allenatori volontari si dedicano ai ragazzi pur avendo un lavoro a tempo pieno e impegni familiari, questa non può essere una giustificazione per non chiedere loro un'istruzione da tecnico. Solo perché uno ha giocato non significa che sa allenare, poiché fare e insegnare sono due cose diverse. Inoltre, se si chiede ai giocatori di imparare, perché non chiedere lo stesso comportamento al tecnico?

 

Soluzione – I tecnici vanno istruiti. 

In tutto il mondo, chiunque è impegnato a supervisionare e insegnare ai bambini dalle 8:00 alle 15:00, deve possedere un diploma e una istruzione di alto livello. Alle 15:00 invece, spesso l'unica qualifica è basata sulla disponibilità e questo non è giusto nei confronti dei bambini. Gli allenatori dovrebbero sfruttare gli strumenti e le risorse educative messe a disposizione dagli organi federali e istruirsi sul gioco in modo da poter fornire ai propri giocatori la migliore esperienza possibile, sia dentro che fuori dal campo.

 

Problema # 10 - Mancanza di rispetto per gli arbitri.

Senza arbitri non avremo nessuna partita. Eppure una alta percentuale di arbitri, tra il 50 e 70%, dopo il primo anno di esperienza abbandona, una percentuale che supera addirittura quella dei ragazzi.  Tutti, allenatori e genitori, devono imparare a rispettare di più gli arbitri, molti dei quali sono nuovi o molto giovani e stanno imparando proprio come i ragazzi. Non saranno mai perfetti, ma sono esseri umani e la mancanza di rispetto con cui molti di loro sono trattati è vergognoso. Dobbiamo migliorare in tal senso.

 

Soluzione – Conoscere il proprio ruolo.

Indipendentemente da quale dei quattro ruoli si ricoprono, giocatore, allenatore, arbitro o tifoso, non sarà mai possibile ricoprirne più di uno. Quindi, se sei un tifoso o un allenatore, lascia che siano gli arbitri a prendere le decisioni e impariamo a saperle rispettare. E soprattutto con i nostri giovani arbitri, difendiamoli e proteggiamoli dalle contestazioni. Immaginate se fosse un vostro figlio a fare una brutta chiamata? Cosa fareste?

 

Sebbene non sono questi gli unici problemi nello sport giovanile, se lavoriamo seriamente per migliorare almeno questi dieci, ognuno di noi sarà parte integrante del miglioramento del nostro sport. Lo renderemo più divertente per i bambini e trasformerà i nostri lunghi pomeriggi di fine settimana in un momento meno stressante e più piacevole per tutti! 

 

Frankie Russo

 

 

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Commenti: 4
  • #1

    Luigi (venerdì, 05 febbraio 2021 14:02)

    Un applauso � calorosissimo!!!

  • #2

    Ennio (venerdì, 05 febbraio 2021 14:13)

    Che dire se non di essere d’accordissimo!
    Sono anni che applico questa “filosofia”.

  • #3

    LAB (domenica, 07 febbraio 2021 07:54)

    Per fare il tecnico serve una capacità empatica e comunicativa, la fascinazione. Se non apri il cuore, non apri nemmeno la testa dei ragazzi.

  • #4

    Primo Allegri (venerdì, 12 febbraio 2021 19:54)

    Mi è sembrato di rileggere la mia comunicazione alla Convention di Livorno di molti anni fa. non posso che essere d'accordo