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Il ricevitore: soprattutto cervello

Nella foto Elio Gambuti (Foto tratta da Il Corriere di Romagna)
Nella foto Elio Gambuti (Foto tratta da Il Corriere di Romagna)

Premessa di Paolo Castagnini 

Ospitiamo oggi su Baseball On The Road un intervento del grande ricevitore italiano, anzi forse il più grande, che è stato Elio Gambuti e riportiamo una sua pubblicazione uscita sul Foglio notizie CNT del novembre 2001. Ringrazio Frankie Russo per la segnalazione.

 

Il Ricevitore… soprattutto cervello!!! (by Elio Gambuti)

Uno dei principali ruoli del baseball è quello del ricevitore, colui che davanti alla propria difesa orchestra i lanci e le strategie. E’ un ruolo duro e impegnativo, difficile e logorante che richiede come dote principale, oltre la profonda conoscenza del gioco e dei giocatori (compagni e avversari), astuzia e intelligenza.

Il catcher non solo intercetta la palla tirata dal lanciatore ma è anche uno stratega, uno dal quale nasce la mentalità vincente. Egli ha una doppia funzione: deve aiutare il lanciatore ad assumere il giusto atteggiamento mentale ed essere la sua prima fonte di informazione.

 

Ci sono parecchie ragioni per cui un lanciatore può incorrere in una “cattiva giornata”. Ci possono essere cause non correlate alla partita, ci può essere una scarsa preparazione mentale oppure qualche piccolo problema di meccanica; un catcher ben allenato può cavarsela sia con gli aspetti mentali che con i problemi di controllo del lanciatore.

Lavorare con il pitcher con un atteggiamento corretto rende più forte la batteria e con loro ne guadagna la squadra. Bravi ed esperti ricevitori spesso trasformano i lanciatori e rappresentano le fondamenta di un’efficace difesa. Un lanciatore mediocre può diventare un buon lanciatore se ha un grande ricevitore; un lanciatore di qualità può perderne parte se il ricevitore non è all’altezza.

 

 

Per questo motivo il ruolo di ricevitore deve essere affidato a” persone speciali” che possiedono determinate qualità fisiche e psichiche. Appartengono alle prime la forza e l’uso del braccio, le mani, la tecnica di ricezione, la velocità, la resistenza, la mobilità  e la destrezza. Fanno parte delle caratteristiche psichiche l’intelligenza, il senso del baseball, l’apprendimento, la conoscenza del gioco, la furbizia, l’aggressività e la calma.

 

Un giocatore che possiede una buona dose delle doti caratteriali sopraindicate è il leader che chiama la partita programmando ogni sua mossa in conseguenza dell’atteggiamento del battitore avendo ben presenti le “tre” aree dello strike per ogni battitore, cioè l’area in cui egli è più pericoloso; la zona dello strike dell’arbitro, quella in cui egli individua e chiama i lanci buoni, e la zona dello strike del lanciatore che è quella dove il lanciatore effettua i lanci più efficaci.

 

Evidentemente i lanci dovranno viaggiare nell’area dell’arbitro e del lanciatore, mai in quella del battitore. Il catcher dovrebbe valutare i punti deboli di ogni singolo battitore, ricordando che il comportamento dei battitori cambia a seconda della situazione e che nessuno può essere ingannato a ripetizione.

 

 

Se un giocatore deve essere sempre all’erta e concentrato, a maggior ragione un ricevitore deve avere sotto controllo la situazione; il catcher studia l’avversario, lavora sui i suoi difetti e le sue debolezze, valorizza le capacità della propria squadra e sfrutta le caratteristiche del campo dove gioca.

Quando il ricevitore si trova davanti un battitore deve capire se questi può risultare decisivo in una gara fondamentale come una finale. Se un battitore del genere è sulla sua strada dovrà sapere come giocarlo pensando non solo ai lanci singoli, ma anche ai quattro lanci che seguiranno e magari quelli di tutta la stagione.

 

Si può chiamare per far battere, ma questo solo dopo aver chiamato un paio di lanci che ci abbiano saputo dire che tipo di battitore abbiamo davanti. Se incontriamo un battitore sconosciuto, il lancio più sicuro rimane il lancio basso-esterno, lontano da dove il battitore possa esprimere il massimo della potenza. E’ compito del ricevitore evitare che il battitore sia a proprio agio facendo variare spesso la velocità dei lanci al proprio lanciatore. Il traguardo del catcher dovrà, comunque, essere quello di chiudere la gara facendo fare al pitcher il minor numero possibile di lanci.

 

Un passo ulteriore nel chiamare la partita dovrebbe essere quello di valutare se la chiamata è giusta rispetto a chi corre in base; infatti, è anche compito del ricevitore prevenire i tentativi di rubata dei corridori utilizzando tattiche difensive come il pitch-out per evitare l’avanzamento degli stessi alla base successiva.

 

Queste semplici premesse sono necessarie per poter capire quale sia l’importanza di questa posizione nel gioco difensivo di una squadra.

 

Il catcher è lo psicologo che valuta lo stato d’animo del proprio lanciatore e dei battitori, ha la possibilità di influenzare il lanciatore incoraggiandolo ad avere successo nell’eliminare l’avversario e ancora, è in grado di costringere il battitore a battere i lanci fuori dalla zona dello strike o di farlo battere dove lui stesso vuole.

 

Queste qualità fondamentali fanno del ricevitore un ruolo complesso a cui si chiede sempre di più, la direzione delle strategie di lancio non è l’unico impegno; la rapidità e la tempestività del rilancio, la difesa delle aree di foul e l’abilità di cogliere ogni opportunità difensiva, così come una buona consistenza nel box di battuta sono qualità sempre più ricercate.

 

 

A tale ruolo dovrebbe essere dedicata, specialmente a livello giovanile, molta attenzione all’insegnamento dei fondamentali, quali la giusta tecnica di ricezione dei lanci, di bloccaggio sui lanci a terra, curare il tiro sulle basi, la corretta posizione da assumere in caso di eliminazione a casa base, la difesa delle volate in territorio foul, le responsabilità di copertura.

 

 

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