· 

Diventare un coach di successo

di Frankie Russo

libera traduzione da The Season

Paul Blanchard, coach del Minnesota Southwest College, presenziava all’annuale American Baseball Coaches Association quando un pensiero gli balenò per la mente: I giocatori hanno i loro mentori ai quali rivolgersi per consigli, ma i coach, specialmente i più giovani, coloro che sono agli inizi, spesso non hanno una vera e propria guida, un mentore, qualcuno che li accompagna nei loro primi passi per divenire un buon coach.  Blanchard immaginava un programma che andasse oltre la normalità, un incoraggiamento da parte dei più esperti per aiutare i più giovani a crescere nei loro momenti più difficili.

Non fu facile, ci vollero 15 anni prima che Blanchard potesse salire sul palco durante l’annuale convention per esprimere la sua idea, ed ebbe immediatamente un positivo approccio che fu accettato con successo.

 

Alla prima convention cui Blanchard ebbe l’opportunità di esporre il suo programma per Debuttanti Coach,  ci fu una presenza di 30 partecipanti alla sessione Domande&Risposte che aveva per oggetto: Come meglio crescere e superare le difficoltà.  L’anno successivo il numero salì a 150 e si pensa di raggiungere i 500 partecipanti in un futuro non lontano.

 

Il programma di Blanchard non ha un sito o altro, il suo obiettivo è semplice: Riunire i coach di qualsiasi livello per condividere le loro esperienze e instaurare relazioni con i più giovani per affiancarli nel loro cammino. Il Capo Allenatore ha un obbligo verso i suoi collaboratori e assistenti. Egli deve servire da mentore e non utilizzarli solo per fungare o tirare il batting practice.

Blanchard fu abbastanza fortunato ad avere come mentore il padre Johnny che era stato giocatore nelle majors come utility per i New York Yankees nel periodo in cui vinsero cinque World Series di seguito dal 1960 al 1964.

 

Mai Johnny antepose il successo alla famiglia, a lui non piacevano le prime pagine, il suo obiettivo principale era creare una famiglia ideale.

 

Paul ebbe egli stesso successo come coach. Spese diversi anni come assistente e capo allenatore sia a livello di High School che di College. Durante i suoi 20 anni al Southwest Minnesota college, Blanchard conquistò diversi titoli intercollegiali e interstatali terminando la carriera con 486 vittorie che fecero di lui il coach più vincente della scuola. Nel 2003 fu invitato a far parte del Team USA Baseball U18 che vinse il titolo mondiale di categoria in Taiwan.

 

La filosofia di Blanchard si basa su tre principi fondamentali:

 

Essere credibili

Per crearsi una buona reputazione con una squadra o una società ci vuole tempo. Progredire nel lavoro certamente tornerà a vostro favore, e avvantaggerà la vostra permanenza con la società per cui collaborate.  La stima che riuscirete a creare intorno a voi vi aiuterà anche nel futuro.

 

Imparare a insegnare

Non importa quanto successo abbiate avuto in carriera come giocatore o quanto siano le vostre conoscenze come coach; ciò che conta è la comunicazione, di come trasferite le vostre conoscenze ai vostri giocatori. Ciò che farà la differenza nella vostra carriera sarà come insegnerete ai vostri ragazzi il modo giusto di giocare. Se riuscirete a relazionarvi con i vostri giocatori e far sì che essi apprendano, avrete ottenuto il massimo risultato che può desiderare un coach.

 

Imparare ad ascoltare

Ogni buon coach dovrebbe essere disponibile per il feedback. Mai insegnare a un giovane qualcosa per cui poi non si è in grado di spiegare. Se non si comprende il perché, sarà anche difficile che un concetto venga recepito.  Quando si offre una spiegazione, bisogna sincerarsi che la nozione venga compresa. Questa certezza si ottiene anche con il sistema delle domande. Come ti senti con il nuovo giro (di mazza)? Hai notato la differenza?  

Questo metodo di  interfaccia sarà di grande supporto per creare una migliore sensibilità tra il coach e i suoi allievi.

 

Frankie Russo

 

Scrivi commento

Commenti: 0