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Qual'è il metodo migliore per allenare la battuta?

di Paolo Castagnini

Forse per chi ha giocato o gioca in questo sport è una delle domande più affascinanti. La stessa cosa è per gli allenatori. Ma in realtà quanto tempo passiamo a porci questo problema e quanto invece facciamo l'allenamento secondo una nostra routine? In realtà la risposta alla domanda del titolo è assolutamente semplice. Quel'è il metodo migliore per allenare la battuta? Risposta: quello più simile alla gara se non la gara stessa. In major league nonostante gli atleti passino tutto l'inverno ad allenarsi alla battuta la forma arriva spesso a campionato inoltrato dopo aver superato 80/100 turni di battuta durante le partite di spring training.

Con questo articolo vorrei assieme a voi riflettere sul metodo o forse sui metodi di allenamento alla battuta. Senza entrare nel merito della tecnica dei fondamentali del giro di mazza a cui secondo me viene data un'importanza forse eccessiva, come alleniamo i nostri giocatori?

 

Per prima cosa cerchiamo di comprendere alcuni principi dell'impatto della mazza con la palla.

La prima considerazione, da un punto di vista scientifico, è valutare la velocità in entrata della pallina. 

 

Nel lavoro sul tee, la palla non si muove. 

Nel batting practice tradizionale si utilizza velocità di lancio di circa 50/60 miglia da circa 10/12 metri.

Con la macchina lanciapalle si possono raggiungere velocità di 90 miglia all'ora da 16/18 metri.

 

La variazione della velocità in entrata crea due problemi scientificamente e, forse, atleticamente rilevanti. 

 

Innanzitutto, la collisione palla-mazza è nettamente diversa in quanto la velocità di uscita dalla mazza dipende in una certa misura dalla velocità di lancio. 

 

In secondo luogo, la capacità di tempismo del battitore è sostanzialmente nulla con il lavoro al tee  e invece messo fortemente alla prova dalla pitching machine.

 

Iniziamo con il problema della velocità di uscita (velocità della palla battuta). Se vogliamo comprendere a fondo la fisica della collisione tra palla e mazza, dobbiamo dedicare del tempo a capire quali sono i parametri interessati.

 

La velocità di uscita della palla dipende dalla velocità del lancio e dalla velocità della mazza, questo è un concetto semplice. La formula dettagliata ci dice che la relazione è:

 

Velocità in uscita = q x velocità del lancio + (1 + q) x velocità della mazza

dove q è l'efficenza di collisione e dipende da molti fattori quali:  la palla, il tipo di mazza,  il punto della mazza dove viene colpita la palla, ma possiamo definire il punto q per un buon contatto di una buona mazza.

 

Ma prima di definire il parametro q proviamo a pensare alla differenza tra un bunt e uno swing. Gli studi affermano che il giro di mazza è 6 volte più importante della velocità di lancio. Il parametro q=0,2

 

Quindi applicando la formula scritta in precedenza facciamo l'esempio di un giro di mazza di 75 miglia

Velocità in uscita = 0,2 x velocità del lancio + 1,2  velocità della mazza

 

Con questa premessa vediamo le differenze della velocità in uscita rispetto ai tre allenamenti:

Metodo Velocità del lancio Velocità di uscita
Lavoro con il Tee 0 90 mph
BP tradizionale 60 mph 102 mph
 Pitching Machine 90 mph   108 mph

Questi risultati mostrano chiaramente che la velocità del lancio non fa una differenza sostanziale nella velocità di uscita. Inoltre, sollevano la seconda questione. Nel BP tradizionale ci sono molti più fuoricampo che in una partita. Eppure i dati di cui sopra indicano che la velocità di uscita dovrebbe essere maggiore con un lancio di 90 mph che per uno di 60 mph. La spiegazione è nei tempi.

 

Quanto ci mette la palla per arrivare dal punto di lancio fino a casa base?

Metodo Distanza Tempo per arrivare al piatto
Lavoro con il Tee 0 0
BP tradizionale 40 piedi e 60 mph 0,45 sec
 Pitching Machine 55 piedi e 90 mph  0.42 sec

Quindi possiamo notare che il tempo per raggiungere casa base per il BP tradizionale e la macchina lanciapalle è entro il 10 % l'uno dall'altro, differenza in realtà molto contenuta. 

 

Detto questo si potrebbe rilevare che un BP tradizionale a bassa velocità da vicino potrebbe sostituire una pitching machine  da 90 miglia o peggio ancora un lanciatore vero dal monte.

 

In realtà non è così. C'è un altro parametro estremamente importante: quanto tempo la palla trascorre nella zona di battuta?

 

La zona di impatto può essere stimata supponendo che il punto migliore della mazza sia a circa 30 pollici (76 cm)  dalle mani e che lo swing sia po' meno di 45°. Ciò fornisce una distanza di circa 20 pollici (50 cm) in cui il contatto con la mazza si traduce in una battuta corretta. La tabella seguente mostra il tempo in cui la pallina è nella zona di battuta per ciascun metodo.

Metodo Tempo a disposizione
Lavoro con il Tee tutto quello che vuoi
BP tradizionale 60 mph a 40 piedi 0,019 sec
 Pitching Machine 90 mph a 55 piedi 0,013 sec

Incredibile quanto sono piccoli questi numeri! 

 

Anche nel BP tradizionale il battitore ha meno di due centesimi di secondo entro i quali deve avvenire la collisione per risultare una palla buona. Tuttavia  questa impresa viene eseguita con facilità sorprendente. 

 

Il tempo nella zona di battuta però è un terzo più breve con la pitching machine, una netta differenza rispetto al tradizionale BP.

In sintesi, il lavoro al tee ha una velocità massima di uscita molto inferiore rispetto agli altri due metodi. Tuttavia, il battitore non deve preoccuparsi di calcolare il lancio in arrivo. 

 

Il BP tradizionale ha velocità di uscita leggermente più elevate e il tempo in cui la palla raggiunge il battitore è all'incirca lo stesso tempo della velocità di partita. La differenza è che il tempo in cui la palla trascorre nella zona di battuta è molto più lungo per il BP tradizionale che alla velocità di un lanciatore.

 

La macchina lanciapalle impostata sulla velocità reale di partita si traduce in velocità di uscita come in partita. Inoltre, anche il tempismo di arrivo della palla verso il piatto e il tempo che la palla trascorre nella zona di battuta sono coerenti con le condizioni di gioco.

 

Quindi quale sarà Il miglior tipo di allenamento in battuta tra quelli qui considerati? dipende da cosa vogliamo migliorare in un particolare battitore. Se si sta lavorando sui fondamentali dello swing, forse il lavoro al tee work è più efficace.

Sembrerebbe che invece la pitching machine sia il modo migliore per lavorare sul tempismo del contatto con la palla. 

Il BP tradizionale è invece utile per reagire al momento del rilascio di un lanciatore, ma è meno efficace nell'allenare l'impatto con la mazza.

 

Conclusioni

Il tee è il miglior metodo per migliorare il fondamentale dello swing ma i migliori metodi per allenare alla partita un battitore sono nell'ordine:

  1. La partita
  2. Il BP live (allenamento di battuta con i propri lanciatori)
  3. Macchina lanciapalle ad alta velocità
  4. BP tradizionale anche lavorando su distanze variabili (leggi L'arte di lanciare il BP)

Poi noi in Italia dobbiamo fare i conti con ciò che abbiamo. Molte società non posseggono una buona pitching machine ed inoltre battere alla pitching machine chiede una preparazione evoluta. E' importante però conoscere ciò di cui si tratta in questo articolo.

 

Giocare molto e molti turni in battuta è il metodo migliore per allenare un battitore; Un buon BP Live settimanale è molto valido facendo attenzione a come si organizza; tenere fuori tutta la squadra in difesa durante il BP Live è sconsigliato. Utilizzare l'allenamento dei lanciatori e una rotazione dei battitori in stazioni al Tee, BP tradizionale e BP Live è la cosa migliore. Ed infine utilizzare il BP tradizionale in modo intelligente. Se nel prepartita abbiamo bisogno di un BP che dia fiducia, nel BP durante giorni di allenamento possiamo, variando le distanze, il tipo di lancio, le situazioni, mettendo delle difficoltà allenanti ai nostri giocatori.

 

Tris Speaker che giocò nei primi del 900 disse: "è impossibile tentare di spiegare il successo nella battuta" e  sotto questo punto di vista di strada non se n'è fatta molta.

 

Paolo Castagnini

 

 

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Commenti: 3
  • #1

    Marco Lampronti (giovedì, 09 febbraio 2023 20:39)

    Come lo scoppio di un fuoco d’artificio, una festa per il cuore di chi effettua la battuta e di chi sino ad allora di essere in attesa. Si potrebbe fare un infarto in quel momento e sarebbe egualmente una festa

  • #2

    Gianni (sabato, 11 febbraio 2023 13:50)

    Grazie, come sempre, per i tuoi preziosi articoli. Ciao

  • #3

    franco ludovisi (lunedì, 13 febbraio 2023 08:41)

    Roberto Bianchi aggiungeva a tutte queste pratiche un numero esorbitante di sventolate a vuoto e le faceva in palestra, al campo ed anche in camera sua.