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Matilda Bianco Dolino, un'esperienza per la vita

Matilda con la divisa delle Jaguars accanto alla famiglia ospitante
Matilda con la divisa delle Jaguars accanto alla famiglia ospitante

di Paolo Castagnini

Sono ben otto le ragazze e i ragazzi che quest'anno con l'aiuto di Baseball On The Road hanno trascorso un anno di studio e sport negli Stati Uniti e in Canada. Come sempre determinante la gestione della nostra Agenzia di riferimento MB Scambi Culturali che ha gestito tutte le pratiche. Oggi vi voglio presentare con un'intervista la prima di queste ragazze appena ritornata in Italia. Matilda che dall'Avigliana Bees e La Loggia è passata alle Jaguars in Minnesota ci racconta la sua esperienza.

Ciao Matilda sei appena rientrata dal tuo anno scolastico negli Stati Uniti. Raccontaci com’è andata la tua esperienza. Innanzitutto dove sei stata ospitata? 

Sono rientrata il 9 giugno dal Minnesota. Il paese in cui vivevo si chiamava Hinckley e andavo alla Hinckley Finlayson High School, una scuola più o meno delle dimensioni della scuola che frequento in Italia, circa 450/500 studenti. Hinckley era un piccolo paesino con non più di 2000 abitanti però tutti molto carini e accoglienti.

Com’era la tua famiglia e la casa in cui eri ospitata?

La mia famiglia era stupenda, avevo una sorella della mia età (17 anni), di nome Corrina, con cui andavo un sacco d'accordo e a cui piacevano praticamente le stesse cose, sono stata molto fortunata. Avevo anche un fratello più piccolo, di nome Kieran, che aveva 14 anni, anche lui molto carino, anche se non abbiamo legato molto. Poi c'erano la mamma e il papà, Amy e Troy, anche loro molto affettuosi e carini con me fin da subito. Loro abitano in una casa in mezzo ai prati verdi, non in paese, ma più in periferia, a 20 minuti dal centro. Il loro giardino era enorme e la loro casa era circondata da boschetti dove d'inverno andavano a caccia di cervi. 

 

Parliamo di sport in genere. Com’è andata la tua esperienza con il mondo sportivo scolastico? Molto differente da quello italiano vero?

Per quanto riguarda gli sport era un po' diverso dall’Italia. Loro praticano sport a scuola e gareggiano e giocano contro le altre scuole dei dintorni. Gli sport cambiano ogni stagione, quindi quelli che ci sono in inverno non ci saranno più in primavera ma invece gli studenti devono scegliere sempre un nuovo sport ogni stagione. Questo vuol dire che uno studente può praticare tre sport diversi durante l'anno. Io personalmente ho giocato a basket durante l'inverno e invece in primavera ho giocato a softball, lo sport che pratico anche in Italia.

Nella foto Matilda "Tilly"  nella sua posizione di catcher
Nella foto Matilda "Tilly" nella sua posizione di catcher

Passiamo al tuo sport. Racconta la tua esperienza nel Softball. Sei stata soddisfatta? Che rapporto hai avuto con le compagne di squadra?

Quest'anno la squadra della scuola era davvero una bella squadra, le mie compagne erano fantastiche e molto legate fra di loro. La stagione è andata abbastanza bene, siamo arrivate terze per un pelo. Io ho giocato come ricevitore nella prima squadra e mi sono trovata molto bene.

 

Il livello tecnico che hai trovato nella tua squadra e nelle squadre avversarie era più alto di come eri a abituata in Italia o più basso?

I lanciatori sono bravi ma un po' più lenti delle compagne che sono abituata a ricevere in Italia. L'allenatore era anche il mio professore di fisica quindi ho legato molto con lui e mi sono sentita parte della squadra fin da subito. Il livello di gioco devo dire che varia molto da squadra a squadra, puoi trovarne di fortissime oppure di quelle che a mala pena hanno 9 giocatrici. Ho notato che le squadre più forti solitamente vincono perché il lanciatore fa tutto il lavoro ed è molto bravo. 

Cosa ti è piaciuto maggiormente nel vivere negli Stati Uniti?

Devo dire che la mia esperienza è stata stupenda in tutto e la consiglio caldamente a tutti quanti. Se devo dire la cosa che mi è piaciuta di più allora direi la famiglia, soprattutto mia sorella, lei è fantastica e non la cambierei per niente al mondo, se avessi potuto portarla con me non ci avrei pensato due volte. 

 

Cosa invece hai rimpianto dell’Italia?

Dell'Italia principalmente mi è mancata la mia famiglia, soprattutto mia sorella, e poi anche qualche cibo, ma comunque non darei via questa esperienza per niente al mondo.

 

Devi dire qualcosa ai tuoi genitori che hanno reso possibile questa tua esperienza?

Devo tutto ai miei genitori perché hanno reso possibile una delle esperienze più belle della mia vita e non potrò mai ringraziarli abbastanza per questo.

Pensi che questa esperienza abbia segnato il tuo futuro?

Credo che quest’anno all'estero mi abbia fatto crescere come persona, sono diventata più responsabile e più attenta a tutte le cose che mi circondano. Il mio inglese è anche migliorato molto, il che è un bene perché spero mi aprirà nuove porte per il mio futuro.

 

Ora cosa farai?

Adesso quello che farò è abbastanza incerto, sicuramente finirò il liceo qui in Italia, poi dopo stavo pensando di trasferirmi in America per frequentare il college là con mia sorella ospitante.

 

Perfetto! Grazie Matilda! Allora un grande in bocca al lupo per il tuo futuro!

Grazie a te Paolo per tutto l'aiuto!

 

* Il giornale locale The Pine County News ha dedicato un articolo per questo scambio culturale

 

Paolo Castagnini

 

 

Nella foto sotto la preparazione al "ballo della scuola"

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