
Baseball On The Road il 30 Maggio 2013 aveva pubblicato un dettagliato articolo sulla valutazione degli Scout. Ecco la traduzione di un articolo di Alan Siegel apparso sul sito Five Thirty Eight che racconta la storia della valutazione dei prospetti attraverso la scala 2-8.
Nel 1999 Joe Mauer aveva 15 anni e frequentava ancora l’High School ed era ben lontano da diventare il campione che è oggi per i Minnnesota Twins con varie presenze nell’All Star Game. Era bravo tanto da essere già sotto osservazione di scout delle majors. Il giorno in cui Mike Larson decise di osservarlo dal vivo, rimase molto impresso dalla sua personalità, dalla sua posizione in battuta, dalla velocità del giro di mazza e l’abilità che aveva di essere sempre costante nella sua sventolata.
Con il passare degli anni, arrivò il momento di dover dare una valutazione. Larson affermò che è stata l’unica volta che fu assegnato un “8” in battuta, il massimo dei voti per un giovane dell’High School.
Per quanto concerne la scala dei valori usata dagli scout, ai non lanciatori è attribuito un valore sia per il presente sia per il futuro riguardante cinque abilità: battuta, potenza, velocità di corsa, forza del braccio e difesa. (I lanciatori sono giudicati sulla palla veloce, sulla curva, sullo slider e un quarto lancio, ndr). Un 2 corrisponde a “insufficiente”, un 5 è la “media” della major league e 8 è “eccezionale". Per decenni gli scout hanno usufruito di questo metodo per valutare i prospetti tenendo presente varie fattori quali: il modo in cui sono utilizzati dal coach, le dimensioni del campo in cui giocano e il livello di competizione. E’ un processo standardizzato per misurare le capacità che non siano basate esclusivamente sulle statistiche. Ed è questa la bellezza della scala “da 2 da 8” che è semplice ed è facile per tutti da leggere e comprendere. Per gli scout è la lingua universale.
In quest’epoca di analisi super avanzate, il metodo può sembrare antiquato, al contrario invece, permette agli scout di avere una valutazione personale. In tutto il mondo ci sono prospetti che giocano baseball organizzato, e nemmeno le più avanzate tecnologie sono in grado di tenere sotto osservazione tutti, cosa invece possibile con la scala “da 2 a 8”. Se da un lato è vero che la valutazione personale permette di classificare il prospetto su cui si è veramente focalizzato, dall'altro lato è pur vero che spesso il giudizio di diversi scout non coincidono.
Molto prima che la sabermetrica entrasse negli uffici della MLB, la scala “da 2 a 8” ha permesso agli scout di prevedere il futuro ed era in largo anticipo rispetto ai tempi. Se la media era “5”,
era facile interpretare qualsiasi punto che fosse sopra o sotto lo standard della lega. Ma era anche molto improbabile che uno scout della vecchia scuola avesse valutato un giovane lanciatore
esclusivamente in base alla velocità di tiro

In verità non si sa chi ha dato origine alla scala “da 2 a 8” anche se alcune voci sostengono che sia stata una creazione di Branch Rickey, un General Manager delle majors dal 1913 al 1955. Rickey è stato l’inventore della farm system, del frazionamento delle valutazioni per le diverse abilità, e per questo studiò una scala per le classificazioni, ma non fu quella “da 2 a 8”, bensì “da 0 a 60”.
Tantomeno fu Al Campanis, un collaboratore di Rickey e GM dei Dodgers dal 1968 al 1987, che inventò la sua scala che andava “da 60 a 80” dove 70 rappresentava la valutazione media.
Per far comprendere a molti il lavoro soggettivo di pochi, era necessario unificare i vari sistemi. A tal fine, nel 1974, 17 società decisero di istituire l’Ufficio di Scouting MLB. Gli scout stanziati nell'America settentrionale e nei Caraibi compilavano rapporti sui giocatori, e l’ufficio centrale permetteva alle società di accedere alle informazioni a un basso costo con risparmio di molto denaro. Non fu facile stabilire quale delle scale dovesse essere utilizzata, ma alla fine prevalse quella della “da 2 a 8”.
Una volta stabilita la scala, era necessario procedere alla formazione degli scout. Quindi fu fondata un’apposita scuola con un programma di preparazione della durata di dodici giorni, nei quali gli scout imparavano per prima cosa e principalmente quale fosse il valore “5” in modo da poter valutare correttamente e in maniera più o meno univoca gli atleti sotto osservazione. Nel dettaglio, il “Manuale degli Scout”, oltre ad insegnare come valutare un lanciatore che tira a 97mph, include anche altri rapporti di scouting, un elenco di giocatori già nelle majors cui comparare i prospetti, e suggerisce termini specifici da utilizzare per descrivere i giocatori. Per citarne alcuni: E’ costruito come un dio greco (per indicare un fisico possente, ndr) oppure: E’ come un hot dog (per indicare un fisico floscio, ndr).

Per quanto si voglia standardizzare la scala, gli scout avevano sempre un loro giudizio personale. Per questo motivo Billy Beane volle introdurre la formula della “valutazione secondo prestazione” (Moneyball).
Il nuovo sistema,è in contrasto con quello tradizionale, elimina il giudizio personale dello scout basandosi sostanzialmente su quanto effettivamente il giocatore ha reso. Il nuovo metodo sostiene, inoltre, che attraverso le statistiche è possibile trovare in un giocatore di baseball tutto ciò che si cerca, ivi compreso il carattere. Pertanto, non è basato sui capricci degli scout che spesso sono più propensi a valutare il giocatore per quanto potrà fare in futuro piuttosto per quanto hanno reso in passato. Inoltre, i numeri della scala “da 2 a 8” potrebbero trarre in inganno. Non sempre gli “8” sono uguali per tutti, ci sono più “8” assegnati ai corridori che ai battitori, e non necessariamente le prestazioni poi coincideranno con quelle del campionato. Per esempio, un “7” in potenza potrebbe corrispondere a 27/34 fuori campo nelle majors, ma non funziona sempre così. Un “7” relativo a una veloce di 94/95mph potrebbe essere un “6” se alla veloce manca un po’ di movimento.
Anche il metodo studiato da “Potenziale futuro”, simile alla “da 2 a 8” ma moltiplica il risultato per due, presenta i suoi difetti. Nel caso di Mauer, Larson assegnò 8 per la battuta, 6 per la potenza, 3 per la velocità, 6 per il braccio e 6 per la difesa. Ma non tutte le abilità hanno lo stesso peso. Oggi per esempio, con i mezzi a disposizione che ci sono per meglio comprendere ciò che rende un giocatore di baseball più prezioso, è possibile affermare che è più importante battere di potenza che tirare la palla con più velocità.
Un altro problema è rappresentato dall’extra che poteva essere aggiunto dallo scout nella sezione OFP (On Field Percentage = percentuale in difesa, ndr). Secondo la valutazione di Larson, l’OPF di Mauer a 58 era insufficiente, quindi aggiunse 5 punti per arrivare 63, che comunque non rappresentava un risultato sufficiente. Stando al regolamento del manuale, allo scout è concesso la facoltà di aggiungere o sottrarre punti secondo il suo istinto. Col senno del poi, Larson avrebbe dovuto aggiungere dai 10 ai 12 punti per ottenere un soddisfacente 70.
La scala “da 2 a 8”, efficiente o meno, è quella attualmente in uso. La valutazione delle abilità offre un apprezzabile criterio di giudizio a disposizione degli scout per classificare un giocatore, non sarà perfetto, ma produce risultati soddisfacenti. Tra le varie citazioni riportate nel libro “Moneyball” , alcuni dirigenti delle franchigie affermano che il criterio migliore è quello che si ottiene tenedo in considerazione sia il giudizio umano sia quello della tecnologia avanzata.
In conclusione, fin quando ci saranno giocatori amatoriali in giro per il mondo, gli scout saranno lì per fare le loro valutazioni e, naturalmente, lo faranno usando il criterio della “da 2 a 8”.
Scrivi commento