Mentre i dieci energumeni si stavano dirigendo verso di noi maledissi l'idea di essermi fermato in quel locale per cercare l'indiano.
Procedevano a passo cadenzato verso di noi. I primi tre erano uomini e dietro di loro c'erano due donne; il resto della truppo li seguiva. Il primo che sembrava il capo aveva le braccia completamente tatuate. Portava gli stivali neri e una barba incolta. Si fermarono di fronte a John il quale impassibile seguitava a sorridere. "Ei nonno! ce l'hai con noi?" Rimasi nell'angolo buio sperando non mi vedessero.
Pino Bataloni ci aveva già mandato molte delle sue schede di lavoro. Questa volta ci manda un'intera preparazione di Off-Season da fare in palestra attrezzata oppure in una normale palestra che lui definisce Palestra tecnica. Il programma è molto corposo (33 pagine) e ben illustrato. Ringrazio Pino per questo contributo a nome di tutti i lettori di Baseball On The Road. Questo programma si aggiugne a quello di Gianni Natale di cui abbiamo già pubblicato la prima parte.
Nella speranza che questi lavori contribuiscano ad alimentare nei ragazzi la voglia di diventare atleti e nei tecnici il desiderio di aumentare le prorie conoscenze, eccovi il programma Off Season di Pino Bataloni
Scarica il progetto nel link sottostante
Cari amici e lettori di Baseball On The Road, oggi vi presentiamo uno dei cinque ragazzi che la nostra organizzazione ha aiutato o forse più propriamente, ha indicato le modalità, per poter trascorrere un anno a studiare e giocare negli Stati Uniti.
Niccolò Burani di Reggio Emilia da metà Agosto si è seduto sui banchi di una High School dell'Oklahoma.
Anche la sua avventura come tutte le altre ha un qualcosa di speciale, una caratteristica che la contraddistingue. La potremo definire "La grande sfida"
Se entrate nel cuore di questo articolo saprete cos'è questa grande sfida.
Ecco l'intervista a Niccolò!
Il vecchio indiano si era assopito ed erano passati ormai almeno dieci minuti. Non sapevo cosa fare. Dopo averlo ascoltato per più di un'ora, mi era rimasta la curiosità di sapere qualche cosa di più sulla storia degli "indiani". Nel frattempo la baracca adiacente alla pompa di benzina si stava animando. Erano arrivate almeno una decina di Harley Davidson che, dopo aver fatto il pieno, erano state messe in cavalletta proprio fuori dalla porta e i loro proprietari stavano per entrare nel locale. Avevo il timore che potesse succedere qualche cosa di poco piacevole non tanto a me, me la sarei cavata, ma al mio amico indiano e così lasciai appositamente cadere un barattolo di latta, che fungeva da portatovaglioli e il rumore svegliò John dal suo torpore. "John, non mi piace quella gente!" gli dissi rivolto al gruppo. Avevano dei giubbotti in pelle nera. Sulla schiena c'era una scritta:"Black Angels".
John non li guardò nemmeno e riprese a raccontare.
IL BASEBALL follia d'America
Nel numero 147 anno 4^ del giornale EPOCA uscito il 26 Luglio del 1953, appariva nella parte centrale un servizio di quattro pagine con tanto di foto a colori a firma di Giorgio Fattori. Abbiamo segnalato della cosa Roberto Buganè il quale ha acquistato prontamente una copia per la FIBS reperendola attraverso i mercatini online. Trovo che sia sempre interessante leggere cosa scrivevano i giornali dell'epoca specie quando parlavano del nostro sport.
In un suo articolo Riccardo Schiroli racconta un aneddoto sul miglior giovane talento MLB 2012 dal titolo: Cosa ci può insegnare Bryce Harper
L'articolo presenta questo grande atleta che in pochissimi anni ha bruciato tutte le tappe diventando uno dei protagonisti del grande campionato 2012 dei Washington National.
C'è un racconto inedito su questo giocatore descritto da Riccardo che riguarda l'esperienza della Nazionale Italiana che nel 2011 si recò presso Viera in Florida per due volte e durante le amichevoli contro la lista dei 40 National capitò un fatto curioso.
Il fatto descrive che giocando contro questa squadra un ragazzone alto 1.95 si presentò al box di battuta per ben tre volte ogni line-up.
Molti sono negli ultimi anni i ragazzi e le ragazze che hanno intrappreso l'esperienza di studio negli Stati Uniti. Molti di questi sono stati aiutati da Baseball On The Road. Ma che cosa comporta studiare e magari praticare il nostro sport negli Stati Uniti?
Ecco la scheda
Ci sono due momenti nella carriera di studente dove si può scegliere lo studio in USA (in questo articolo non contempliamo i progetti Universitari già in essere) Leggi l'articolo
Cari amici, chissà se qualcuno di voi lettori dopo aver letto gli articoli precedenti (prima e seconda parte) si è convinto che è il momento di cambiare marcia. I più attenti avranno letto un passaggio dell'intervista a Gianni Natale. Alla domanda di cosa pensasse riguardo i due/tre allenamenti settimanali la sua risposta è stata:Due–tre episodi settimanali sono buoni per tenere attive persone di una certa età o per curare questioni di salute generale.......Cari amici pensate Gianni non li chiama neppure allenamenti, ma "episodi". Ed allora aproffittiamo della sua disponibilità ed ecco la prima scheda di lavoro con la sua presentazione. Buon lavoro!
Paolo Castagnini
Nel mio girovagare per gli Stati Uniti, giunsi nel Wisconsin. Ero a secco di gas, mi fermai quindi alla prima pompa di benzina. Il posto era stranamente isolato; un distributore di vecchio tipo, di quelli che dopo aver infilato la pompa devi alzare la leva per far partire la benzina. Di carta di credito non se ne parlava nemmeno; per fortuna in tasca avevo 50 dollari. Entrai in una specie di baracca che puzzava di pollo fritto e mi diressi all'unica persona dietro il bancone. Era una donna dai lineamenti indiani. Pagai il conto e poi le chiesi: " Scusi ho sentito parlare di un vecchio che racconta delle storie sugli indiani - chi John il matto?" mi rispose la donna. "Guardi, è seduto in quell'angolo". Mi girai e vidi un anziano nella penombra in fondo al locale. Aveva gli occhi chiusi. Davanti a se una pipa spenta e una bottiglia di qualcosa che non seppi definire. Mi sedetti di fronte e chiamai: "signore, ei amico, posso farti una domanda?" Il vecchio aprì gli occhi e gli angoli della bocca si sollevarono. "So che racconti delle storie sugli Indiani, ne racconteresti una anche a me, per i miei lettori? Il vecchio respirò a fondo inarcando la schiena e iniziò a raccontare:
Questa volta non è organizzazione di Baseball On The Road, ma ci sembrava una buona iniziativa, questa volta per atleti Senior e come l'abbiamo ricevuta, la divulghiamo.
Da sempre più pressante è l'esigenza per un confronto qualificato, col Baseball d'oltre oceano, nella fattispecie quello argentino.
Nasce da Mondovì questa Proposta che porto alla VOSTRA CORTESE attenzione.
A parte le nostre Nazionali, nulle sono le opportunità che si offrono ai nostri atleti di serie A/B/C per cimentarsi a più alti livelli. Da anni, sui nostri impianti sportivi, molti sono gli atleti che hanno onorato la loro doppia Nazionalità (italo/argentina) con prestazioni sportive di alto livello tecnico, in tutti i campionati FIBS.
Proseguendo questo cammino iniziato da qualche giorno, affrontiamo ancora quella parte di stagione denominata post season e off-season, così importante per tutti gli sport compreso il nostro.
Pino Bataloni, divenuto ormai collaboratore fisso di Baseball on the road scrive:
"Costruire una buona coordinazione motoria e non solo, in un giocatore, significa realizzare in modo corretto i fondamentali relativi alla battuta, al lancio, alla presa, alla corsa sulle basi etc etc. Da qui l'importanza del lavoro invernale in palestra."
Ecco un suo lavoro per quanto riguarda il lanciatore.
Buona lettura
Voglio diventare un Campione (seconda parte)
Quando parli con Gianni Natale senti un flusso di energia che ti scorre dentro. Quando lui ti dice che cosa fare tu lo fai e basta. Gianni è il "Preparatore" per eccellenza. Chi ha avuto il piacere di conoscerlo (e io sono uno dei fortunati), o lo ha avuto come preparatore (ed è ancora più fortunato) sa quanta passione trasmette nel suo lavoro. Amatissimo da tutto l'ambiente delle Nazionali perché coniuga una professionalità d'eccellenza con una umiltà e simpatia che ne fa un personaggio ricercatissimo.
Abbiamo la fortuna e l'onore di ospitarlo in una lunga intervista qui su Baseball On The Road. Gianni ha risposto immediatamente appena ha saputo che il tema era: Voglio diventare un Campione! a voi l'intervista e alla fine il link per sapere chi è Gianni Natale. Buona lettura!
Voglio diventare un Campione! (prima parte)
Detta così sembra la frase di un ragazzino, ma in realtà nasconde un pensiero molto comune nei giovani atleti compreso quelli che giocano a baseball/softball. E allora visto che è un pensiero così comune e così popolare vediamo come un giovane potrebbe realizzare questo sogno.
Siamo ormai a fine stagione e noi tecnici sappiamo benissimo che questo sport non ci lascia nemmeno il tempo di staccare la spina perché, ancora prima di finire le partite di ottobre, abbiamo già sulle costole i genitori che vogliono sapere il programma del periodo scolastico e cioè ottobre/giugno. Si perché molti genitori più che pensare al figlio campione stanno pensando a come piazzarlo un paio di volte alla settimana tenendo conto del corso di chitarra, di danza, incastrati tra l'ora di catechismo e l'immancabile nuoto. (si perché sembra che senza il nuoto non si sopravviva).
Riceviamo da Franco Ludovisi e integralmente pubblichiamo.
Purtroppo non è più tempo per me di programmare il futuro. Però posso testimoniare il passato e ricavare da quello utili conferme. Non ho neppure mai avuto esperienze troppo coinvolgenti e tali da farmi predisporre le cose da fare; ma da buon “allenatore di campagna” ho guardato ai frutti che il campo mi dava e a seconda dei risultati applicavo un metodo di coltura o un altro.