I Dodgers si rimettono al passo: 1-1

Yoshinobu Yamamoto (Foto Wikipedia)
Yoshinobu Yamamoto (Foto Wikipedia)

Yoshinobu Yamamoto (Foto Wikipedia)

di Frankie Russo

Game 2

LA Dodgers 5 – Toronto Blue Jays 1

La prestazione di Yoshinobu Yamamoto ci fa tornare indietro con la memoria ai tempi in cui i lanciatori rimanevano sul monte per nove riprese, e il fenomeno giapponese l’ha fatto per due volte consecutive ripetendo le gesta di Curt Shilling che fece allo stesso modo nella postseason 2001. I Dodgers sembrano ben intenzionati a divenire la prima squadra in un quarto di secolo a vincere le World Series per due anni consecutivi.

Kevin Gausman ha lanciato bene ma per come è finita la gara si capisce quanto crudele possa essere il baseball. Ti fa capire che lanciare bene non è sufficiente, contro i Dodgers devi essere perfetto, e Gausman lo è stato fino al 7° fino quando ha poi commesso due errori. 

 

E’ stata una gara dominata dai due partenti dove per tre riprese, dal 4° al 6° non si sono visti corridori in base seppure inizialmente la gara sembrava fosse indirizzata in diversa direzione. Gausman ha eliminato subito i primi due battitori per poi concedere un doppio a Freeman che segna su valida di Smith per 1-0. Da quel momento e fino al 7°, grazie ad un efficientissimo splitter, Gausman elimina i successivi 17 battitori permettendo al solo Freeman dei Dodgers di toccare la prima base unicamente quando va in difesa.  

 

Diverso l’inizio di gara di Yamamoto che sembra troppo rilassato nell’affrontare l’attacco dei Blue Jays intenti a ripetere quanto fatto in gara 1. Infatti i primi due battitori battono valide e fanno presagire un pronto pareggio, ma il giapponese esce dai pasticci seppure costretto a 23 lanci. Una valida concessa nel 2° e una nel 3° permettono anche al solo Bule Jay Guerrero Jr di toccare la prima unicamente quando in difesa.  

 

Nel 7° Gausman commette i due errori che determineranno la gara. Con il conteggio di 3-2 su Will Smith, la sua FB manca la locazione rimanendo interna e all’altezza della cintura e finisce nelle tribune a sinistra per il 2-1. Due battitori dopo contro Max Muncy, sul 2-2 la FB esterna rimane ancora troppo alta ed anch’essa finisce pressoché nella stessa area dell’HR precedente di Smith decretando la fine gara di Gausman che comunque esce a testa alta con 6,2 inning lanciati, 4 valide, 3 punti, 0 basi su ball e 6 strike out.

 

Ma con il fenomeno giapponese sul monte per LA, la sola bravura non è sufficiente. Gausman viene sostituito da Varland che chiude l’inning ma nell’8°non riesce a frenare le mazze dei Dodgers che vanno a segno altre due volte per il definitivo 5-1.

 

 In Gara 1 i Blue Jays avevano fatto qualcosa che nessun’altra squadra aveva fatto segnando 9 punti in un inning. Ma per segnare tutti quei punti contro il Yamamoto di ieri sera non sarebbero bastate altre 10 riprese. Mescolando i suoi 6 diversi tipi di lanci, Yamamoto ha scompigliato i battitori di Toronto limitandoli a sole 4 valide, 1 punto, 0 basi su ball con 8 strike out, dominando un attacco che la sera prima aveva ridicolizzato Blake Snell.

 

L’unico punto concesso è arrivato nel 3° a seguito di un colpito sul leadoff, una valida e un sac fly, da quel momento Yamamoto ha eliminato i successivi 20 battitori affrontati dando un grosso respiro di sollievo non solo a Dave Roberts che ha potuto evitare di chiamare in causa i suoi rilievi, ma ha messo la sua squadra in una situazione più favorevole con la serie in parità sull’1-1. 

 

Quando la serie si trasferirà a Los Angeles i Blue Jays dovranno fare un altro miracolo. Scherzer dovrà essere al suo meglio e Bieber dovrà essere dominante mentre l’attacco dovrà trovare il modo di segnare contro Glasnow e Othani. Una vittoria significherebbe tornare a giocare al Roger Center per gara 6 ed eventualmente gara 7. 

 

Due superlative prestazioni hanno caratterizzato le prime due gare, prima abbiamo assistito a un dirompente attacco di Toronto e poi ad una straordinaria prestazione sul monte di Yamamoto. Ma ormai sono cose che appartengono al passato, nelle World Series la medaglia d’argento non conta nulla. 

 

Frankie Russo

 

Nell'articolo precedente il Condensed Game

 

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