
Leggo su una newsletter che a Rimini in località Miramare si propongono “Vacanze antistress con la mazza in mano”, poiché c’è un albergo che propone pacchetti turistici alquanto particolari. Dal Carlino si legge che: << “Da metà giugno a metà settembre, le quattordici camere dello Stupido Hotel si trasformeranno in ‘no stress room’: si potrà rompere tutto a scopo terapeutico.
Situazioni simili sono già diffuse a Milano: al cliente vengono consegnate con le chiavi mazza da baseball o barra di ferro, coi quali sfogare tutto il nervosismo della giornata lavorativa. “Non andranno in pezzi gli arredi reali della camera”, precisa il gestore Fabio Siva. Si tratta di “oggetti che installerò io ogni giorno, vecchi televisori, stampanti, bottiglie, bicchieri, soprammobili”>>.
L’idea è quella di rompere qualcosa piuttosto che andare in burnout e fino a lì, posso anche condividere l’intento, ma quello che proprio non mi va è il fatto di utilizzare la mazza da baseball, associata alla “barra di ferro” e quindi con lo stesso intento distruttivo.
Quello che non mi piace, non è tanto la proposta che pare davvero rigenerante, ma il fatto che alla violenza distruttiva seppure rigeneratrice, sia comunque collegata una mazza da baseball.
Forse sarà un po’ ingenuo da parte mia, ma il gioco del baseball è appunto un gioco che diventa un ritrovo per famiglie, specie negli Stati Uniti e anche se dai dugout, talvolta le squadre escono e si picchiano un po’ “a manoni”, se continuiamo a veicolare l’idea, anche a livello subliminale, che alla mazza da baseball si colleghi la violenza, per quanto rigenerante, non mi pare una gran bella pubblicità.
E non è un caso che quando due squadre si menano sul serio, le mazze restano nel dugout, o vengono lanciate lontano, quasi a voler eliminare l’idea della mazza come qualcosa atta ad offendere.
Ci sono sport di contatto come l’hockey, che indirettamente si prestano a questo scopo, perché i giocatori si stuzzicano e si attaccano fisicamente, ma in una maniera tale che sugli spalti si sfogano più a parole che nei fatti.
Il baseball invece, specie negli States sta sfoggiando un’anima green e particolarmente vocata alla sostenibilità e all’inclusività, valori non propriamente in voga nell’America trumpiana, ma che evidentemente resistono.
Da qualche tempo, infatti, tra un inning e l’altro delle MLB, si vede uno spot molto semplice e tutto in green, cioè tutto colorato di verde nel quale si parla dell’impegno delle Majors per la giornata della Terra 2025.
Tutte le squadre saranno impegnate a produrre lo sforzo più originale per la salvaguardia ambientale, il maggior risparmio d’acqua ed energetico possibile e la migliore raccolta differenziata di sempre.
Ogni squadra, quindi, partecipa ad una sorta di mega concorso dal quale usciranno le migliori compagini green e soprattutto sul primo obiettivo son proprio curiosa di vedere cosa strologheranno per la salvaguardia ambientale, perché gli americani da questo punto di vista sono sempre molto, ma molto fantasiosi.
Che dire? Questo è il baseball che mi piace! Sarebbe bello farlo anche in Italia, ma credo che ormai anche solo singolarmente ognuno di noi, tifoso o non tifoso di baseball è alquanto sensibile e continuamente sensibilizzato alla preservazione ambientale, quindi Go Green!
Allegra Giuffredi
Il link della pagina "verde" della MLB
Scrivi commento