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Ecco perché le nuove regole salveranno il baseball

Alec Zumwalt a dx è l'hitting coach dei Kansas City Royals dal 16 maggio 2022 (foto da Sport Illustrated) 

di Frankie Russo

tratto da totallytigers.com

Alcuni giorni fa abbiamo descritto nel dettaglio come funzioneranno le nuove regole. Oggi vogliamo soffermarci sulle positività e del perché le nuove regole salveranno il baseball. In poche parole Adattarsi o morire. Diciamo che con l’introduzione delle nuove regole, dopo averle sperimentate nelle minors, finalmente la MLB ha fatto qualcosa di positivo. Tutto è iniziato con Theo Epstein un anno dopo che aveva lasciato i Cubs. Infatti Epstein è stato incaricato dalla MLB di studiare un progetto destinato a salvare il baseball. Per gli ultimi 15 anni gli spettatori sono diminuiti del 5-6% ogni anno raggiungendo l’8% nel 2022. Gli appassionati del baseball sono tra i più anziani di tutti gli sport professionistici mentre i giovani non mostrano alcun interesse tenuto conto della lungaggine delle gare e della scarsità di azione.

Perfino nei playoff e nelle World Series si è mostrato un disinteresse, tanto che nelle ultime serie si è toccato la più bassa quota di spettatori televisivi di sempre. Ed è anche il motivo per cui le televisioni private sono in crisi. Alcune compagnie sono in via di fallimento non potendo conseguire più profitti. Quindi era urgente apportare delle innovazioni. Il baseball non era più quello del passato, è cambiato drasticamente sin dagli anni 60. I giocatori sono più atletici con fisici più possenti, vi sono più squadre che partecipano al campionato, più materiale a disposizione, sono cambiate le strategie ed è cambiato il metodo per formare i roster. Tutti elementi che hanno avuto un importante impatto sul gioco. 

A questo, va aggiunto il dominio del monte di lancio, i lanciatori lanciano con più potenza e più velocità imprimendo rotazioni impressionanti alla palla lanciata a 100mph mettendo in seria difficoltà i battitori.

 

Tutto ciò ha creato uno squilibrio nel gioco, i lanciatori hanno di fatto surclassato i battitori rendendo le gare più lunghe e più noiose. Il baseball era semplicemente in agonia. 

 

Come successe a fine anni 60 quando fu abbassato il monte di lancio, per sopravvivere il baseball aveva necessità di innovarsi e risorgere. All’uopo la MLB ha richiesto supporto ai tifosi chiedendo cosa desiderassero per far rivivere questo sport diventato ormai esasperatamente lento con un incremento esagerato di strikeout.

 

Gli appassionati hanno chiesto più azione. 

Negli anni 50 la durata delle gare era mediamente di 2 ore e 5 minuti, diminuendo di poco negli anni 60 e 70 per salire vertiginosamente a 2 ore e 44 negli anni 80. Negli anni 90 ed inizio del nuovo secolo, la durata media è passata a 2 ore e 54 minuti per raggiungere le 3 ore e 3 minuti nel secondo decennio del 21° secolo. Gli ultimi dati indicano che la media di durata di una gara è salita ancora fino a 3 ore e 7 minuti.  Nel questionario, i tifosi hanno dichiarato che 2 ore e 50 minuti era un tempo accettabile.

 

Da qui l’introduzione dell’orologio.  Come è successo nelle minors nell’ultimo anno, così per quanto visto nelle prime gare i tempi si sono accorciati.   E' come tornare indietro di 40 anni.

 

La lungaggine delle gare è dipesa anche da altri fattori quali il maggior utilizzo dei lanciatori, più tempo nell’assestare sistematicamente i guantini di battuta ed altro. Anche i lanciatori impiegavano più tempo per prepararsi al lancio, magari utilizzando diversi sistemi per ricevere i segnali e perché no, aspettando che il battitore entrasse nel box di battuta.  Tutti tempi morti durante il quale il gioco era praticamente fermo, niente di niente succedeva, niente azione e questo è ciò che irritava i tifosi. 

Il baseball dovrebbe avere un ritmo piacevole. Questa è una grande parte di ciò che ha reso speciale il baseball in tutti questi anni. Il baseball non dovrebbe avere un ritmo letargico, elemento che di fatto irrita gli spettatori. 

 

Ex giocatori, ora dirigenti e coach, affermano che adesso il baseball sta tornando ad essere come lo era una volta, ed è questo che tiene i tifosi coinvolti nello spettacolo.

 

Con l’introduzione dell’orologio le gare di questo inizio stagione sono diminuite di almeno mezz’ora. Si vedono più giovani alle partite e sono pochi coloro che lasciano lo stadio prima della fine della gara.

 

Lo scopo dell’introduzione dell’orologio non è di velocizzare il gioco, bensì eliminare i tempi morti. 

Questa è una sostanziale differenza, si sta priorizzando la qualità invece della quantità.

 

Anche le basi più larghe ha avuto il suo impatto positivo il cui principale scopo è di ridurre il numero degli infortuni che nelle minors sono scesi del 15%. Ma i tifosi vogliono anche più azione, più battute da extra basi e più spettacolari giocate difensive, e le basi più larghe incontrano i loro desideri. La distanza tra le basi è diminuita di 11,43 cm. che di fatto incrementerà i tentativi di rubata. Incentiverà anche i battitori a mettere la palla in gioco con più frequenza avendo maggiori possibilità di arrivare salvi in base che porterà a più divertimento. 

Ma sarà l’eliminazione dello shift che sarà il maggior contributo per i più scettici.  Negli ultimi anni lo shift ha evitato di mettere la palla in gioco incentivando a battere più per il fuoricampo che di contro comportava un maggiore numero di strikeout. 

 

Le statistiche ci indicano che negli ultimi anni si è raggiunto il numero minimo di palle messe in gioco e che il numero degli strikeout ha superato quello delle valide. Negli ultimi 40 anni la media battuta è scesa da 261 a 243, la più bassa di sempre. 

 

Obbligando la difesa ad avere gli interni posizionati sulla terra rossa anziché sull’erba esterna incentiverà i battitori a mettere la palla in gioco con meno strikeout. In aggiunta, vedremo più atletismo da entrambe le parti.  

           

Queste innovazioni sono un grosso passo in avanti e probabilmente salveranno il baseball dal declino. Qual è lo spettatore che vuole assistere a un periodo indefinito di tempi morti? Qual è lo spettatore che non desidera assistere a più azione in campo? Qual è lo spettatore che non desidera tornare allo stadio con lo scopo di divertirsi?  Forse solo coloro che si divertono a vedere il battitore sistemarsi sistematicamente i guantini prima di entrare nel box.

 

Per quanto riguarda invece i dati certi verificati durante questo spring training, l’orologio ha già dimostrato di ridurre il tempo di gioco dai 20 ai 25 minuti ma ancora più importante ha tagliato i tempi morti. Sul campo è tornato il ritmo che tanto piace al pubblico. I tentativi di rubata sono aumentati del 50%. La modifica dello shift ha comportato più punti segnati, si sono riviste le battute valide al centro, la media battuta per palle messe in gioco è aumentata di 8 punti e il numero degli strikeout è diminuito. 

 

E’ veramente bello vedere il baseball tornare ai vecchi allori! 

 

Frankie Russo

 

 

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Commenti: 1
  • #1

    Massimo T. (domenica, 07 maggio 2023 18:08)

    Senza andare in America già mia madre a Milano si domandava nel 1980 perchè le partite iniziavano alle 21 per finire il giorno dopo!