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Stranezze da World Series

Ogni World Series che si rispetti ha le sue “stranezze” e quindi determinati contrappunti che i giocatori delle diverse squadre praticano ad ogni punto segnato, ma non solo, perché già durante le partite che decidono l’assegnazione del Pennant della National e dell’American League e quindi le squadre che si disputeranno le World Series finali, di stranezze se ne vedono e ce ne sono un bel po’. Qualche anno fa, quando a vincere fu sorprendentemente, ma non poi così tanto, Washington, il jingle che accompagnò le World Series e il gesto che tutti i tifosi biancorossi fecero, aveva a che fare con Baby Shark, la canzoncina (del tipo Pulcino Pio …) che ancora oggi piace tanto ai bimbi. Washington vinse tutte le partite in trasferta delle WS e anche questa fu una certa qual stranezza con un monte di lancio “da urlo!”, formato, tra l’altro, da Max Scherzer e Stephen Strasburg (MVP), contro niente popò di meno che gli Houston Astros, di Justin Verlander squadra texana che quest’anno, ha vinto le WS, anche se questa volta a contendergliele sono stati i Phillies di Philadelphia.

La squadra degli Astros era una Cenerentola che ad un certo punto ha conosciuto la sua “Fata madrina” ed è da diversi anni che arriva in Finale nelle WS e nel 2017 le aveva già vinte con un’ossatura di squadra che mantiene ancora oggi e che forse è ciò che le ha permesso di superare pure uno scandalo, quello dei segnali avversari intercettati, che sembrava poterla affossare per un bel po’.

Quest’anno se l'è vista, come dicevamo, contro il Phillies di Philadelphia che prima di arrivare in finale hanno vinto il Pennant contro i San Diego Padres, che pur avendo esibito la loro fantastica mascotte, un frate francescano ben pasciuto e bonaccione, nulla hanno potuto contro Phillie Phanatic, ossia contro l’altrettanto fantasmagorica mascotte di Philadelphia.

 

Phillie Phanatic è un grosso peluche di colore verde che pare essere un uccello e che di sicuro indossa una maglietta dei Phillies ed è quanto di più irritante possa esserci per una mascotte.

 

E’ dispettoso e sessista ed entra in campo a bordo di un quad, che guida ad alta velocità, perché è un fanatico dei Phillies; qualche anno fa fece accomodare sul quad e si portò via perfino la commentatrice di bordo campo Julia Morales che per sua fortuna, stette allo scherzo, cosa non così scontata nel “Me too” statunitense, dati tutti i doppi sensi, le strusciate e i chiari riferimenti sessuali lanciati da Phillie Phanatic. Niente a che fare con Swinging Friar, il frate di San Diego che al massimo avrebbe potuto operare un esorcismo contro il collega di Philadelphia, ma che alla fine nulla ha potuto contro la squadra dei Phillies.

 

Altre “stranezze” del pre WS sono alcuni cognomi che ricordano altro, come per esempio l’interbase Francisco Lindor che gioca nei Mets e Jurickson Barthelomeus Profar che gioca proprio con i San Diego Padres: sia il primo che il secondo, come avrete sicuramente capito, ricordano un buonissimo cioccolatino e, per i più avvertiti, una ditta farmaceutica.

 

Comunque sia, quest’anno la serie si è giocata tra Philadelphia e Houston e la meglio l'ha avuta proprio Houston. 

 

Allegra Giuffredi

 

 

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