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CHAMPIONSHIP SERIES

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di Frankie Russo

NLCS G 2 

PHILLIES - SAN DIEGO 

I FRATI RISPONDONO AI PHILLIES: ANCHE NOI ABBIAMO MUSCOLI

Quando tutto sembrava perso, i Padres hanno saputo tirare il coniglio fuori dal cilindro e cancellare lo svantaggio di 4 punti con una vittoria per 8-5 in Gara 2. Un pazzesco 5° inning ha visto i Padres portare 11 battitori al piatto ribaltando lo svantaggio di 2 punti in un vantaggio da 3 punti battendo valida dopo valida. Ma i Padres non sono nuovi a queste rimonte. Avevano già rimontato 4 punti in Gara 2 della Wild Card contro i Cardinals, e hanno ripetuto l’impresa già effettuata rimontando ancora 5 punti nel 7° inning in Gara 4 contro i Dodgers nella NLDS. Nonostante i 4 punti concessi, non va sottovalutata la prestazione di Snell il quale ha tenuto la squadra in partita finendo con una linea di 5 H, 4 R, 1 BB e 6 SO. Va anche tenuto conto che è stato vittima di una difesa difettosa e alquanto distratta nel 2° inning. Soto non effettua una presa avendo perso la palla nel sole, Profar ha letto male una volata a sinistra e Drury in prima non ha raccolto pulitamente una rimbalzante perdendo l’occasione per un doppio gioco. Con 4 punti al passivo,

Snell per nulla si è scomposto e ha chiuso la ripresa con 3 SO. Però, a metà del 2° inning, il tabellone segna Phillies 4, Padres 0. A quel punto, spalleggiato da un potente attacco e non avendo ancora concesso un punto guadagnato nella postseason, per Aaron Nola i giochi sembravano ormai fatti, un vantaggio di 4 punti da proteggere, tornare a Philadelphia in vantaggio 2-0 nella serie con il miraggio di tornare alle World Series dopo 13 anni. 

 

Ma aveva fatto i conti senza l’oste e i Padres rispondono alla Phillies maniera. Va premesso però che Bob Melvin aveva apportato ciò che potrebbero sembrare alcune insignificanti mosse che invece sono risultate determinanti considerato che sia Drury che Bell avevano fino ad ora deluso nella postseason con una linea combinata di 108/128/184. Melvin sposta Jake Cronenworth su al 4° posto nel lineup generalmente ricoperto da Bell che scende al 6° nel ruolo di DH.

 

A Wil Myres, che offre maggiori garanzie in difesa, viene preferito Brandon Drury che in passato ha avuto maggiore successo contro Aaron Nola. Entrambe le mosse ripagano la fiducia del manager quando Drury e Bell realizzano back-to-back HR su back-to-back lanci nel 2° dimezzando lo svantaggio.

 

Va rilevato che entrambi sono stati acquisizioni a metà stagione con il proposito di alternarli come DH e con il proposito di proteggere il duo Soto/Machado. In occasione di una più che necessaria vittoria, le loro mazze sono tonate calde con 5 valide e 5 punti battuti a casa. E ancora una volta i Padres s’inventano una rimonta che sembrava impossibile.

 

Tre riprese più tardi, nella parte bassa del 5°, i Padres mandano 11 battitori nel box e segnano 5 punti. Tre dei primi 4 battitori arrivano in base e Soto pareggia con un doppio nell’angolo a destra. Ancora Drury porta a casa altri due punti con una valida a basi cariche e Bell segue con un altro RBI. Il Petco Park esplode quando il tabellone segna Phillies 4, Padres 7. Ironia della sorte vuole che la rimonta iniziasse con Austin Nola che porta a casa il primo punto battendo valida contro il fratello Aaron.

 

In passato si è potuto osservare un Wil Smith affrontare nel box un altro Wil Smith (nessuna parentela), ma questa è stata la prima volta nella storia che due fratelli si affrontassero sul monte e nel box nella postseason. Ma San Diego aveva nessuna intenzione di fermarsi. Molte erano le speranze poste in Manny Machado affinché potesse trascinare la squadra nei playoff e Machado finalmente si fa vivo con un HR nel 7° per l’8-4.  A poco serve l’HR di Rhys Hoskins nell’8° che fissa il punteggio sul definitivo 8-5. Hader protegge il risultato con 3 SO nel nono e con questi fanno 8 battitori consecutivi rimasti al piatto. Ricordiamo che anche Hader è stato un’acquisizione di metà stagione.

 

A far da ponte tra Snell e Hader si sono alternati Martinez e Suarez un inning ciascuno combinando complessivamente per 3 H, 1 R, 4 SO. Da parte sua Aaron Nola aveva limitato i Padres a sole tre valide entrando nel 5°, poi qualcosa non ha più funzionato ed è successo il patatrac. La sua prestazione termina con 4,2 riprese lanciate, 7 H, 6 R,, 6 SO, la sua peggiore prestazione dal mese di settembre. A seguire Hand, Bellatti, Brogdon, Robertson e Gibson per i Phillies portano a termine la gara. 

 

 Con un occhio al Box vediamo che si è potuto vedere un po di tutto: un totale di 8 H per i Phillies, 13 per i Padres; 13 SO Phillies, 10 Padres; 1 HR Phillies, 3 Padres. San Diego non poteva permettersi il trasferimento a Philadelphia giù 0-2 nella serie e il pareggio di ieri li ha messi in una situazione favorevole. Con l’attuale format 2-3-2, le squadre che hanno pareggiato la serie nelle prime due gare casalinghe, hanno poi finito per vincere la serie il 55% delle volte. Oggi la giornata è destinata al trasferimento delle squadre a Philadelphia con Gara 3 in programma per domani 21 alle h. 1,37. Un altri interessante duello sul monte tra Joe Musgrove per i Padres (10-7, 2,93 PGL, 184) opposto a Ranger Suarez per i Phillies ( 10-7, 3,65 PGLL, 129 SO).  

 

Sotto il box della partita e più sotto il condensed Game (clicca sulla foto)


ALCS G 1

YANKEES - ASTROS

JUSTIN VERLANDER DOMINATORE IN GARA 1 

Gli Astros sono alla loro sesta consecutiva presenza all’ALCS sperando di partecipare alle World Serie per la quarta volta durante lo stesso periodo, ma devono prima far i conti con i New York Yankees in cerca di rivincita dopo essere stati eliminati dagli stessi Astros nelle LCS del 2019. Gli stessi Astros che oggi si presentano alle LCS con alcune preoccupazioni.

 

La prima è sorta quando a Justin Verlander sono stati necessari 45 lanci per portare a termine le prime due riprese creando tanta ansia in Dusty Baker prevedendo di rivolgersi al suo bullpen troppo presto. Verlander aveva già avuto un complicato inizio contro i Mariners e le preoccupazioni sono aumentate quando nel 2° ha concesso un HR a Harrison Bader per il vantaggio degli Yankees.

 

Ma si sa, Verlander è un bulldog e offre il meglio di se nei momenti difficili. Il veterano futuro Hall Of Famer è rimasto in gara per 6 riprese lasciando al piatto ben 11 avversari e dal 3° non ha permesso più a nessun corridore avversario di raggiungere la prima trascinando Houston a una vittoria per 4-2 in Gara 1 dell’ALCS.

 

Verlander possiede un record della postseason con almeno 8 gare con più di 10 SO e ha appena infranto il record di Clayton Kershaw (213) per numero totale di SO nella postseason (219). Nella parte bassa del 2°, gli ultimi due del lineup di Houston pareggiano i conti.

 

McCormick batte valida prima che Maldonado batta profondo a destra dove staziona Judge. Ai presenti torna in mente la forte battuta di Alvarez nella prima ripresa su cui solo una grande presa in tuffo di Judge ha vietato a Houston di andare in vantaggio. La battuta di Maldonado sembra destinata alla stessa sorte ma questa volta a Judge l’impresa con riesce e McCormick segna il punto dell’1 pari.

 

Ma altre serie preoccupazioni fanno perdere il sonno a Baker e sono le crisi dei veterani che in questi anni sono stati determinati per il successo degli Astros. Jose Altuve, Yordan Alvarez, Kyle Tucker e Alex Bregman non stanno producendo all’altezza della loro fama. Avrebbe potuto questo forse indurre gli avversari ad affrontare con più leggerezza la parte alta del lineup e con più tranquillità la parte bassa?

 

Nonostante lo 0x19 di Altuve per iniziare i playoff e per come i lanciatori affrontano ora con più accuratezza Alvarez dopo i primi 2 HR nelle prime due gare delle DS, gli Astros continuano a trovare eroi nel loro lineup. Dopo il pareggio degli Astros, per 2,1 riprese Jameson Taillon tiene a freno le mazze di Houston fino a quando nel 5° Jeremy Pena batte doppio.

 

Boone ritiene sia il momento di utilizzare il bullpen e la mossa risulta azzeccata. Viene concessa la intenzionale ad Alvarez per la possibilità di un doppio gioco ma fuori programma, il neo entrato Clarke Schmidt concede la base a Bregman.   Con le basi cariche e un eliminato, agli Astros si presenta una ghiotta occasione più unica che rara. Ma Kyle Tucker spegne sul nascere ogni velleità battendo nel tanto sospirato doppio gioco da parte degli Yankees.

 

Nel 6° avviene la svolta della gara ed è ancora la parte bassa del lineup a prendere le redini in mano. Yuri Gurriel e Chas McCormick, intervallati dall’eliminazione di Aledmys Diaz, portano a 3 i punti di Houston con 2 soli HR. Il leadoff del 7° per gli Astros è il rookie Jeremy Pena che dopo le due precedenti valide da due basi, non si sente ancora soddisfatto e così decide di spedire la palla nelle tribune per il 4-1.

 

Nell’8°, dopo che Montero aveva lasciato al piatto i primi due battitori, anche Anthony decide di voler partecipare alla saga e batte un solo HR per il 4-2. Gli Yankees sono squadra tosta e non si arrendono mettendo due corridori in base. Con due out Baker decide è che arrivato il momento per il closer Ryan Pressley che ottiene la terza eliminazione lasciando al piatto Matt Carpenter e si guadagna la salvezza nel 9° con 2 SO e una battuta in diamante.

 

Cosa inusuale per gli Yankees, che generalmente hanno buona disciplina al piatto, oggi si son potuti contare 17 battitori eliminati per strikeout. In Gara 2 prevista per stanotte h. 1,37 italiane, gli Yankees si affideranno a Luis Severino (7-3, 3,18 PGL, 112 SO) mentre Dusty Baker consegnerà la palla a Framber Valdez (17-6, 2,82 PGL, 194 SO). 

 

Frankie Russo

 

 

Sotto il box della partita e più sotto il condensed Game (clicca sulla foto)


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