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Cogliere indizi per riconoscere un lancio

Nella foto lo Staff del Centro Frozen Ropes di Verona. Da sx: Andrea Sartori, Gianfranco Vinco, Tony Abbatine (Responsabile dei Centri Frozen Ropes) Lucia Rigo e Paolo Castagnini (Nella foto manca Giovanna Armani Presidente del Centro di Verona)
Nella foto lo Staff del Centro Frozen Ropes di Verona. Da sx: Andrea Sartori, Gianfranco Vinco, Tony Abbatine (Responsabile dei Centri Frozen Ropes) Lucia Rigo e Paolo Castagnini (Nella foto manca Giovanna Armani Presidente del Centro di Verona)

Presentazione di Paolo Castagnini

In questi giorni Franco Ludovisi ha postato nella sua pagina Facebook un commento molto interessante al quale, come altri amici,  ho replicato contribuendo spero al dibattito. L'argomento per me è sempre stato molto intrigante. " Per battere una palla bisogna vederla" e chi se non occhi e cervello sono dedicati a questo? Tra il 2005 e il 2009 a Verona abbiamo aperto un Centro di Addestramento associato alla Frozen Ropes di Tony Abbatine coach conosciutissimo anche in Italia come relatore ad alcune Coach Convention. In quel centro utilizzavamo alcuni strumenti che allenavano la "visualizzazione" e che in quel periodo utilizzava anche Manny Ramirez. Quindi "Focus" o "Occhio di Fuoco" come scritto da Franco Ludovisi che cos'è e com'è l'approccio per "visualizzare la palla" correttamente in battuta? Sappiamo che la cosa non è affatto semplice ma alcuni campioni ci aiutano a capire. Ecco un articolo di Tony Abbatine con traduzione di Frankie Russo sull'argomento.

Molti esperti del lancio si soffermano a parlare del "tunnel del lanciatore", questo spazio particolare durante la prima fase del tragitto (per comodità diciamo i primi 3-4 metri dal punto di rilascio) dove anche per i più bravi  (come Clayton Kershaw per esempio) inizia la traiettoria di tutti i loro lanci.  Non si scopre l’acqua calda nell’affermare che la vera chiave del successo è il tardo movimento che assume la palla alla fine del suo tragitto. Non è nemmeno un segreto che ai più alti livelli il punto di rilascio dei lanci per i migliori lanciatori avviene approssimativamente con la stessa apertura sia del braccio che della mano. Quindi come si deve comportare il battitore?

 

Non esiste segreto nella sfida tra lanciatore e battitore che non sia stato profondamente esaminato e dove il fallimento statistico è superiore al 70%.  Tuttavia, 1/100° di secondo di miglioramento nella previsione del tragitto della palla può offrire un vantaggio al battitore approssimativamente da un metro e mezzo ai 2 metri di anticipo per meglio leggere la direzione e traiettoria della palla. E’ vero, Ted Williams giurava che lui riusciva a leggere la rotazione della palla, ma per la maggior parte dei grandi battitori la memoria e gli indizi si basano più sulle differenziazioni  tra movimento  e velocità.

 

Hitting coach e i battitori stessi asseriscono che le strisce positive e i turni di qualità sono conseguenze di un buon ritmo e giusto tempismo. Tuttavia, ritmo e tempismo sono in funzione di come efficientemente il battitore riesce visivamente ad individuare il punto di rilascio e correttamente prevedere la traiettoria della palla (che coinvolge anche il timing). Molte crisi iniziano, o potrebbero essere ridotte, andando a verificare dove il battitore ha perso la visione della traiettoria che ha eventualmente interrotto il suo ritmo e timing.

 

Può una scarsa capacità visiva provocare un crollo mentale in un periodo di crisi nel corso della stagione?  Ebbene, se gli occhi sono parte del cervello, allora perché non intervenire sulla prima parte del problema che potrebbe ridurre, o  addirittura eliminare quella pericolosa insidia che è il pensare troppo?

Nell'immagine, Tony Abbatine lavora con Manny Ramirez
Nell'immagine, Tony Abbatine lavora con Manny Ramirez

Tornando al tunnel. A seguire segnaliamo due punti di verifica visiva su cui i coach e battitori possono riflettere:

 

Primo, dai una sbirciata al tunnel prima di cominciare.

Questo mi riporta alla memoria un tempo quando nel 2005 il grande Manny Ramirez mi descrisse come lui analizzava e inquadrava i movimenti del lanciatore in cerca di indizi. Chiedendo cosa lui prestasse maggiore attenzione, rispose: “Guardando nel vuoto, io vedo tutto”.  Ma questa riposta voleva essere  Manny being Manny o era uno spunto  per indicare le capacità visive del campione?

 

Più cerchi di fissare e strizzare gli occhi, meno possibilità hai di vedere. Molte crisi si  prolungano poiché i battitori focalizzano troppo su uno spazio che appare e scompare rapidamente. I battitori bravi affermano che riescono a vedere molto di più guardando di meno.  Ciò che fanno i bravi battitori è eliminare per tempo dalla loro vista i vari movimenti del lanciatore quali la postura, il guanto, le braccia, le mani, le dita. La realtà è che questo accade molte volte nel subconscio e comporta che non si può trasmettere ad altri ciò che non si è visto.

 

Secondo, immaginate la palla fuori dal tunnel e fissatela in una determinata zona del campo. 

Le capacità di leggere la traiettoria della palla migliorano quando il campo visivo del battitore rimane di fronte alla palla. Basta chiedere ai piloti di aereo da combattimento sulle loro strategie di ricerca visiva e vi diranno di stare leggermente di fronte al bersaglio in modo che possa meglio vedere dove  è diretto e usare detto spazio per aiutare a prevedere meglio la sua velocità e movimento.

 

 

I battitori vanno in crisi quando, stando nel tunnel,  tentano di leggere la traiettoria della palla utilizzando solo quel piccolo spazio che finisce per eliminare tutti gli altri elementi della traiettoria, cioè le variazioni di spazio e velocità. E’ difficile avere un giusto approccio verso un determinato lanciatore se non riesci a fissare bene la traiettoria della palla nella tua zona preferita perché hai letto male il tragitto perché ti trovi nel tunnel e tenti di vedere la palla nel tunnel. 

 

Fissare è la disciplina visiva che i bravi battitori possiedono per predire e guidare visivamente i lanci nelle loro zone offensive. In effetti è una combinazione tra la disciplina visiva e l’immaginazione di vedere nei tuoi occhi il lancio che desideri. E’ inutile insegnare la mentalità ai battitori di aspettare il lancio perfetto da battere o sventolare solo su strike a meno che non si offrano loro gli strumenti visivi per farlo. 

 

Battere una palla da baseball è difficile. Una volta che inizia la gara,  anche ai livelli più alti, bisogna rimanere nel mondo visivo.

 

In gara, la consapevolezza visiva e la capacità di fare le correzioni visive, per il battitore e per i loro coach, sono i migliori esercizi per eliminare i problemi del tunnel

 

Tony Abbatine 

 

Traduzione di Frankie Russo

 

 

Sotto Claudio Liverziani e Eva Trevisan lavorano alla Frozen Ropes di Verona

 


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Commenti: 1
  • #1

    francoludovisi@libero.it (venerdì, 07 agosto 2020 16:11)

    Tutto bello, tutto apprezzabile, FORSE tutto vero. Ma, ditemi, come faccio IN PRATICA ad ottenere qualche miglioramento da quello che so già fare? IN PRATICA: DI FATTO. Io non ci sono riuscito coi miei allievi, in nessun modo.