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Non ci  sono più  i "ladri" di  una volta!    parte 2^

di Frankie Russo

Libera traduzione dall'articolo su Sports On Earth

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VELOCITA’ E’ UNA PRIORITA’

I Kansas City Royals non usano il segnale di rubata, è sempre ‘luce verde’ e resta una decisione del giocatore come comportarsi sulle basi. Tale decisione può essere naturale per alcuni, come per Jarrod Dyson, mentre per altri dipenderà più dalla situazione di gioco. E’ una strategia che ha funzionato per i Royals e lo si è visto negli ultimi due anni dei playoff letteralmente travolgendo gli avversari con la loro aggressività sulle basi, costituendo una delle migliori squadre nella specifica categoria. A sorpresa, e incredibilmente, il numero di tentativi di rubate è diminuito del 37% la scorsa stagione. La ‘luce verde’ sta forse diventando gialla?

Niente affatto afferma il manager Ned Yost. I Royals restano una squadra che vuole rubare basi, ma gli avversari sono divenuti più guardinghi e coscienti che KC è una squadra aggressiva, ma se viene loro offerta l’opportunità, i corridori vanno. E’ solo che gli avversari mettono in atto ogni accorgimento per evitarlo.

 

E’ forse la nuova tecnologia che ci sta privando di uno degli aspetti più spettacolari del baseball? La verità è che  le squadre non sono più molto aggressive e la motivazione dei Royals è solo una delle ragioni.

 

Con ogni aspetto del gioco sottoposto ad analisi minuziose, il baseball si è trasformato in una scienza. Tirare una palla a casa in meno di 1,4 secondi, la necessità di avere successo almeno il 75% delle volte che si tenta di rubare base, e sopratutto si preferisce anteporre il valore di un’eliminazione di cui in una gara ce ne sono solo 27 a disposizione.

Il gioco è cambiato, non vedremo più giocatori rubare 100 basi in una stagione.

Ma le squadre stanno tentando almeno di rubare di più? Non dovrebbe la diminuzione di punti segnati e gli shift difensivi suggerire di essere più aggressivi sulle basi? O è solo una questione di precauzione?

Quello che sappiamo di certo è che le squadre sono sempre meno aggressive sulle basi.

 

Nel 2015 le basi rubate sono state 2.505, il numero più basso dalle 2.488 del 1974 quando c’erano sei squadre in meno. La media di 0,52 di basi rubate per squadra è la più bassa registrata dal 1973. Come dimostra la tabella, il numero di tentativi di rubate è drasticamente diminuito negli ultimi 30 anni eccetto qualche rara eccezione.

 

E’ un’illusione pensare di tornare ai tempi di Rickey Henderson e Vince Coleman. Nel 1985 i Cardinals di Coleman rubarono ben 314 basi. Dall’inizio di questo secolo, solo i New York Mets nel 2007 hrubarono 200 basi, e il record negli ultimi tre anni appartiene ai Royals con 153. Per quanto si voglia ammirare i Royals, negli ultimi quattro anni la loro media di tentativi del 178,5 è pressoché simile ai 176 tentativi del 1985 quando erano al centro della specifica classifica. 

Per quanto possano essere direttamente chiamati in causa, i velocisti vorrebbero vedere più ‘luci verdi’.

Rajai Davis (allievo di Henderson quando con gli A’s, ndr) detiene il terzo migliore numero di basi rubate dal 2007 ad oggi. Davis è convinto che ‘rubare’ sia una strategia fondamentale in quanto condiziona particolarmente il lanciatore obbligandolo o a velocizzare la sua meccanica di lancio  focalizzandosi sul battitore, o a prestare maggiore attenzione al corridore.

 

Ma anche questa teoria è solo un aspetto parziale. E’ stato ben documentato che è divenuto più difficile segnare punti e non si può non tener conto che, sin dall’introduzione del DH, nelle ultime tre stagioni è diminuita anche la media di arrivi in base.  E non si può rubare se non si arriva in base.

 

Allora viene da chiedersi perché le squadre non rischiano una volta che hanno un corridore in base? Fondamentalmente perché non ne vale la pena. Le statistiche suggeriscono che se non si raggiunge una media del 70/75% di successo di basi rubate, il gioco non vale la candela e le squadre si sono adeguate. La media dello scorso anno è stata del 70,2% e poche hanno superato la media richiesta.

 

Quindi, le statistiche indicano che non regalare out è più importante che  tentare di rubare, ed è noto ormai quanta attenzione i responsabili delle società prestino ai numeri e li ribaltano ai tecnici.

Quando i Dodgers lo scorso anno realizzarono una media del 44,4% di basi rubate, i dirigenti non persero tempo a segnalare il caso alla panchina. La conseguenza fu che il numero di tentativi di rubate diminuì drasticamente (-95), ma la società non tenne conto di quanto importante fu la cessione di Dee Gordon che da solo aveva ben 83 tentativi nel 2014, a conferma che spesso il roster a disposizione influisce sulla filosofia di gioco.

 

Probabilmente la verità è che non ci sono più in giro buoni rubatori di basi. Gordon, che ha vinto il titolo di miglior battitore e di rubatore di basi lo scorso anno per la NL, è ormai un’eccezione che conferma la regola.

 

Dyson dei Royals solo ora, con la velocità in decrescita a 31 anni, ha l’opportunità di giocare titolare, e Billy Hampton, che era una meraviglia nelle minors rubando 155 basi nel 2012, ha una media di arrivo in base di 287, troppo poco per rischiare una eliminazione nel tentativo di rubare. Un’altra conferma del vecchio detto: Non si può rubare la prima.

 

Di conseguenza sembra che oggi la velocità sia diventata una priorità, e coloro che ne hanno, sono sempre sotto attenta osservazione. Anthony Gose aveva una percentuale altissima di successi nelle minors, specie per la rubata ritardata, una volta nelle majors la percentuale è scesa al 67,6%.

 

Non ci sono indicazioni che i lanciatori si muovono con più rapidità, ma sicuramente la rivoluzione dell’informazione ha molto contribuito sulle attuali strategie di gioco. Infatti, fino agli anni 80 non arrivava mai un segnale dalla panchina di tentare un pick-off in prima, e i lanciatori non curavano lo slide step o la rapidità della meccanica. Adesso è diventata di importanza fondamentale. E che sia diventato raro trovare rubatori di base lo dimostra anche il fatto che le basi rubate da McCutchen dei Pirates sono scese da 27 a 18 a 11 nelle ultime tre stagioni.

 

Forse solo quando segnare punti arriverà a un punto di non ritorno le squadre si renderanno conto che dovranno costruire il roster basato sulla velocità. Ma per ora ciò che assistiamo è che per i Royals, squadra campione del mondo, la luce si sta muovendo dal verde verso il rosso.

 

Frankie Russo

 

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