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Corsa sulle basi, quanto interesse!

Sono rimasto sorpreso dall'interesse suscitato dal mio articolo "Correre sulle basi ". In realtà sono convinto che il nostro baseball possa fare dei grandi progressi su questo fondamentale. Numerosi sono stati i vostri commenti. Per citarne alcuni: Domenico che si complimenta con il nostro sito, Flavia che parla della corsa come "terzo sport" e per finire Pino Bataloni e Franco Ludovisi mi hanno inviato un loro contributo sull'argomento che con grande piacere pubblicherò. Parto dal contributo di Franco.

 

Buona lettura!

Paolo Castagnini

di Franco Ludovisi

Noi tutti diamo per scontato che i ragazzi che andiamo ad allenare sappiano correre, più o meno forte, ma sappiano correre: QUESTO NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO.

 

Assistendo ad un allenamento di giocatori non vedenti, ciechi cioè per capirci meglio, vidi insegnare la corsa ad un ragazzo che evidentemente, per la sua disabilità, non aveva mai corso. Non sapeva come muovere le gambe e le braccia ed annaspava nell’aria; poi, ricevuti gli appropriati insegnamenti, cominciò a correre verso l’istruttore, che gli indicava la direzione di corsa battendo le mani, in modo corretto, come dovrebbero fare i ragazzi che ci vedono. Ma non tutti però corrono bene.

 

Ho avuto la fortuna di far parte del gruppo di allenatori che condussero la Nazionale Cadetti al Campionato Europeo nel 1979 ed avevamo come preparatore atletico nientemeno che il grande Frinolli medaglia d’Oro sui 400 ostacoli agli Europei del 1966. Ed oltre a saper correre bene Roberto sapeva parlare altrettanto bene della corsa e dei metodi da utilizzare per ottenerla efficace.

 

Nella corsa da Casa Base in prima sosteneva che ad un primo momento di forte spinta per acquistare velocità bisognava far seguire una fase di distensione e di corsa libera. Sosteneva che il corpo umano era come un’automobile che passa dalle marce inferiori alla presa diretta dove la velocità è massima col minimo sforzo senza “imballare” il motore: “Molti corrono la distanza Casa Prima sempre in seconda, perciò non prendono grande velocità”.

 

PER INCREMENTARE LA VELOCITA’DI CORSA Frinolli proponeva questo esercizio:

Si dispongono in terra delle mazze o qualsiasi altro segnale di riferimento alle seguenti distanze:

80 – 120 – 150 – 180 – 200 – 210 – 215 – 215 cm.

 

Il percorso segnato va effettuato piuttosto velocemente, ma non al massimo della velocità e ripetuto molte volte cercando di scavalcare i segnali per abituare i giocatori a fare dei passi progressivamente più lunghi man mano che acquistano velocità e per evitare il difetto piuttosto comune di ricercare la velocità facendo solo girare le gambe con passi piccolissimi.

 

Provatelo: forse è un metodo MOLTO ELEMENTARE, ma voi siete forse già all’UNIVERSITA'?

 

Di mio, si fa per dire, vi suggerisco quanto segue per proseguire dalla Prima alla Seconda base.

Distacco dalla base:

quando il lanciatore va in pedana effettua quattro passi verso la base successiva camminando normalmente e osservando attentamente il lanciatore e i suoi movimenti: DISTACCO PRIMARIO.

Il distacco dalla base inizia con il piede dx.

 

NESSUN PASSO INCROCIATO.

Al quarto passo fermati in attesa del lancio. Attento, ma rilassato. Posizioni troppo accucciate creano tensione più che preparazione.

 

A - Se il lanciatore esegue un’ assistenza sulla base di partenza:

1 - se c’è il tempo rientra in piedi toccando con il piede sx l’angolo esterno e fuori della base:

questo metodo offre poca superficie corporea alla toccata;

2- oppure rientra toccando con il piede destro:

questo metodo permette di vedere subito se la palla è presa o sfuggita al difensore;

3 - se non c’è tempo effettua il primo passo verso la base con il piede sx e poi, con un ulteriore passo della gamba dx, buttati in tuffo per la toccata della base.

 

B - Se il lanciatore lancia a casa esegui tre saltelli strisciati (dx, sx, dx, sx, dx,sx oppure sx, dx, sx, dx, sx, dx.- DISTACCO SECONDARIO) al termine dei quali:

1 - se il battitore ha battuto parti col piede dx verso la base successiva;

2 - se il battitore non ha colpito la palla ritorna rapidamente alla base di distacco con il piede sx per evitare una possibile toccata su assistenza del ricevitore.

Se invece hai il segnale di rubata o di batti e corri dopo il DISTACCO PRIMARIO (quattro passi disinvolti) esegui subito una partenza verso la base da conquistare indirizzando il piede dx verso la stessa come primo movimento della successiva corsa.

Poi scivola in modo appropriato e ….. auguri!

 

Abbiamo fatto un po’ di tecnica spicciola ed un poco di Amarcord che non è poi male quando si propongono grandi personaggi dello sport.

 

Franco Ludovisi

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Commenti: 3
  • #1

    Pino (giovedì, 07 giugno 2012 11:28)

    complimenti Franco per l'articolo, il metodo con i bersagli a terra per aumentare la falcata viene fatto ancora oggi, te lo confermo avendo dentro casa il genero che è stato un grande esponente della velocità italiana ed io oltre al baseball mi occupo e pratico il mezzo fondo. C'è un aspetto che vorrei aggiungere: la posizione dei piedi nella corsa,dovrebbero essere possibilmente dritti e non orientati verso l'esterno,come capita spesso a chi non sa correre,perchè questo comporta che si perdono circa 5 cm a passo e su 16 passi che servono,grosso modo, per andare in 1B perdi ca 1m, il che potrebbe significare essere eliminato.
    Grande personaggio Roberto,con lui abbiamo passato dei bei periodi nei vari anni di raduno a Tirrenia, oltre ad essere stato il mio relatore per la preparazione atletica nei corsi che ho ho organizzato nei 15anni come fiduciario CNT. ciao Pino

  • #2

    Franco Ludovisi (giovedì, 07 giugno 2012 13:32)

    Verissimo Pino, i piedi nella corsa dovrebbero essere dritti e non a "papera". Però hai notato che dal 40/42 di piede della nostra generazione siamo passati a misure incredibili? Poveretti,questi giovani hanno difficoltà a posizionarli giusti!!!!!!

  • #3

    Pino (giovedì, 07 giugno 2012 14:04)

    già è vero Franco.
    Approfitto per dare un suggerimento che forse non è facile per tutti.
    alcuni anni fa allenavo la Lazio di Giulio Glorioso e avendo a disposizione il campo dell'Acquacetosa(per chi non lo sapesse è un centro Coni) ho utilizzato i blocchi di partenza sia per migliorare lo scatto che per i piedi a papera,sono anche utili effettuare lo skip sul posto e poi lo scatto o lo scatto vincolato con l'impiego di un compagno.ciao pino