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La battuta, il primo fondamentale

 

Scritto da Paolo Castagnini

 

Oggi sono consapevole di inoltrarmi in un campo minato com'é quello della battuta, che come tutti noi sappiamo, è il gesto tecnico più difficile tra tutti gli sport esistenti. Infatti il battitore che "sbaglia" due volte su tre viene definito un buon battitore. Nessun altro gesto tecnico di qualsiasi sport prevede una percentuale di fallimento così elevata. Lo faccio con grande umiltà nella speranza di ricevere i commenti di altri colleghi tecnici italiani.

La complessità dell'argomento impone però che venga trattato in più tempi. Oggi pertanto mi fermerò al 1° fondamentale.

Già in altri articoli avevo sottolineato l'importanza del movimento nello sport. Per fare un esempio il tennista che aspetta il servizio dell'avversario non starà mai fermo, ma si muoverà, prima con scambi di peso e poi con un piccolo saltello, per essere pronto così a rispondere in qualsiasi parte arrivi la palla.

La stessa cosa vale per il baseball. In un precedente articolo, attraverso delle immagini e filmati, avevo illustrato il movimento degli interni. Anch'essi prima che la palla arrivi al piatto non saranno mai fermi, ma si sposteranno con il peso del corpo e spesso anche con la posizione dei piedi. Stessa cosa per il tiro dopo la presa: è buona norma infatti raccogliere la palla a terra in movimento e non "bloccati" così da poter effettuare il tiro successivo in tempi più rapidi. Potremmo elencare esempi infiniti.

 

Il motivo di tutto questo deriva dal concetto fisico che in movimento si supera meglio l'inerzia del corpo o come nel caso trattato oggi, della mazza.

La maggioranza dei giovani battitori si posizionerà in battuta in modo "statico".

Oltre ad insegnare la posizione di attesa come "posizione comoda" io insegno a non essere bloccati, ma ad avere le mani e la mazza sempre in moderato movimento. Questo consentirà al mio battitore di iniziare il primo step in modo più agevole. Se analizziamo tutti i grandi battitori, nessuno di loro si posiziona in battuta rimanendo fermo, ma tutti muoveranno mani, mazza e corpo, anche se tutti in modo diverso. Ecco perché la posizione di attesa non si può definire un "fondamentale", ma dipende dallo "stile" del battitore stesso. Quello che è importante però è che detta posizione ci permetta di arrivare al "primo fondamentale" in modo agevole.

 

Il primo fondamentale è quello che io chiamo di "caricamento" e viene assunto prima che le mani inizino a scendere verso il piatto. Questo è un "fondamentale" in quanto se osserviamo qualsiasi grande battitore, tutti si troveranno nella stessa posizione. 

Il passaggio dalla posizione di "attesa" alla posizione di "caricamento" (primo fondamentale) sarà in movimento e pertanto assieme al passo in avanti necessita di uno spostamento delle mani e del peso del corpo all'indietro. E' importante che questo movimento delle mani non sia troppo lungo e troppo repentino. Ecco perché ai giovani è meglio insegnare una posizione di attesa che già preveda le mani un po' arretrate.

Mi fermo qui al primo step o potrei definire il 1° fondamentale della battuta.

Non ci resta che vedere applicato quanto appena enunciato e per farlo come sempre ecco per voi il nostro modello: Alex Rodriguez. Fissiamo lo sguardo su "posizione di attesa" e "posizione di caricamento" e osserviamo come queste due fasi si legano tra di loro. Il resto alla prossima puntata.

 

Paolo Castagnini

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Commenti: 1
  • #1

    terzabase (martedì, 22 maggio 2012)

    Caro Paolo non ti risponde un Tecnico ma un ex-arbitro e ti assicuro che quando il battitore girava la mazza o battendo o andando a vuoto, per me era una liberazione, il giudizio era assicurato senza errore.