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Julio Franco strike out guardato, Francoeur strike out sventolato e Langerhans fly out sull'esterno centro. Usciamo indenni dall'attacco del 16°. Ora tocca a noi, ma sembra che questa partita non debba avere mai fine. Sono trascorse cinque ore dall'inizio. Il pubblico non si siede più nonostante sia stravolto dalla stanchezza. Per noi in attacco nulla da fare ancora una volta: Chavez, Lane e Vizcaino sono out.
Andiamo al 17° inning. Sempre Rocket sul monte. Al bullpen non c'è più nessuno. Nelle panchine sono rimasti pochi giocatori da una parte e dall'altra. Il primo in battuta per Atlanta è McCann ed è out in prima. Cox inserisce Brian Jordan come pinch hitter. 38 anni e una grande esperienza per lui ed infatti batte un doppio al centro destro. Ora è in zona punto con un solo out.
Il pubblico scandisce Rocket! Rocket!, sono tutti con Clemens, ogni persona dello stadio offre la sua piccola energia come potesse arrivare nel braccio del loro pitcher il quale non delude facendo battere una rimbalzante a Furcal e mettendo un K memorabile a Marcus Giles. Gli Astros in attacco ci riprovano, ma sono uno, due e tre out in fila e si va al 18°. Fino a questo momento è come aver giocato due partite di 9 inning. Sul monte va ancora lui, Roger Clemens, ventidue anni di Major League da quando nel 1983 lasciò l'Università per il professionismo.
Andruw Jones arriva salvo in prima su errore di tiro del nostro shortstop Vizcaino. Oggi però the Rocket non ci sta a perdere. Forse questo è il suo ultimo anno di attività. Raccoglie le ultime forze e porta al cambio inning. Astros in attacco ed è proprio Roger Clemens in battuta. Il pubblico gli regala un'ovazione. Clemens è strike out, ma il pubblico lo acclama come un eroe.
Riusciremo mai a chiudere questa partita? Mi rammento le parole del mio amico John: Vinceremo questa partita e sposerò Cindy. Gli occhi quasi non vedono la palla che si perde altissima e che vola sull'anello più alto dell'esterno sinistro. Ho un nodo in gola. Chris Burke, un ragazzo di 24 anni al suo primo anno in Major League sta girando le basi, gli occhi al cielo, il pugno in alto. Sa che oggi ha scritto una pagina di storia. Lui il più giovane e Roger il più vecchio hanno messo la parola fine a una delle più grandi partite della storia di Major League. Mentre Chris Burke e Rogers Clemes sono portati in trionfo vedo gli occhi di John diventare lucidi; non riescono a trattenere le lacrime che ora scendono sul suo viso quasi impassibile. "Nel baseball non si piange" dicono gli allenatori, ma queste sono lacrime di gioia e non di dolore.
Epilogo
Caro amico, sei arrivato fino a qui. Grazie per la tua pazienza. Vuoi sapere come è andata a finire tra John e Cindy? Si sposarono? Forse si e forse no. Lascio a te la conclusione della storia.
Il racconto è inventato. Bob, John e Cindy non esistono, ma purtroppo l'uragano Katrina si. New Orleans nell'Agosto del 2005 fu spazzato via e morirono 1.836 persone. Esiste anche il Subway tra la Main e la Mckinney Street, così come esiste la Brown & Brown Insurance di Houston.
La partita giocata tra Atlanta Braves e Houston Astros di Domenica 9 Ottobre 2005 è verissima, così come la sua cronaca dettagliata. Vincendo quella partita gli Astros passarono il turno dei Play-off, ma non arrivarono alla finale perché furono sconfitti dai Chicago White Sox. Questa partita però è ricordata per una delle più belle di tutte le post season giocate in MLB e la più lunga in assoluto. Durò infatti 5 ore e 50 minuti. 23 Giocatori usati dagli Astros e 19 dai Braves e 553 lanci effettuati dai lanciatori. Ma la pagina più bella la scrissero questi due campioni, uno al suo ultimo anno di Major League e l'altro al suo esordio.
Scritto da Paolo Castagnini
https://www.youtube.com/watch?v=pnUCwt5_qPM