Quella sera del 4 giugno 2025 al Fenway Park - Racconto di fantasia

Foto da FIBS

di Paolo Castagnini

Sono le 3 del pomeriggio quando il bullpenn coach mi dice: “tocca a te, scaldati”. Ho un attimo di mancamento, ma faccio un respiro profondo e sono pronto. Dopo l'esperienza dello scorso anno a fine stagione, gli Angels mi hanno richiamato tre giorni fa. E' stata una gioia incontenibile. Non sapevo se prima o dopo fosse successo o se mi avrebbero lasciato in minor per molto tempo, magari per sempre ed invece sono qui. Mentre inizio a muovere le braccia guardo verso l'alto. La folla del Fenway Park è li sopra di me. Sono nel tempio del baseball, con il Green Monster ancora più temibile visto da avversario. Sono pronto, il coach mi sorride, "vai! inizia a tirare, fatti valere". La palla esce dalle dita senza fatica, mi sento bene. Ho voglia di dimostrare il mio valore. Sento l'ansia benefica che mi da una forza quasi violenta. Fastball, fastball, changeup, breacking ball. Sto comandando agevolmente il mio lancio. So che questo è ciò che so fare, so che lo posso fare.

Questa volta si fa sul serio. A fine 2024 salito sul monte sapevo di dover semplicemente dimostrare il mio valore, non avevo niente da perdere, gli Angels erano fuori dai giochi. Oggi no, oggi si fa sul serio. E' una partita dura. La mia squadra è in vantaggio per 8-7 sui Red Sox.

 

Metà del sesto e il mio nome sul tabellone. Entro di corsa, devo scaricare la tensione. I 33.000 di uno stadio stracolmo sono in attesa di questo pitcher italiano quasi sconosciuto. Salgo su quel monte dove lanciarono Roger Clemens, Pedro Martinez e perfino Babe Ruth. Sono pronto dopo la mia serie di lanci. A ricevermi è Logan O'Hoppe, anche lui è giovane, ha solo 25 anni ma già 4 anni di esperienza in Major. Mi affido a lui. 

Inizio con Kristian Campbell; "Bene!" penso, l'ultimo del lineup anche se in Major non significa nulla. Logan mi chiama una curva, metto tutto me stesso, ma la palla mi esce male e lo colpisco. "Iniziamo bene" dico tra me. Ora tocca il leadoff con corridore in prima. Merda!, ma faccio un respiro e cancello il passato. 

 

Jarren Duran il velocissimo seconda base dei Sox è nel box. Con lo sguardo al corridore di prima carico e tiro una fastball: Ball; Ancora fastball che sul tabellone segna oltre 92 miglia: Ball numero 2. Devo stare calmo; Logan mi cambia il lancio e mi chiama una curva: è Strike!  il primo strike della mia partita. "Bene!" Ora mi sento meglio. Replico la curva e Duran colpisce verso la seconda per un doppio gioco. In un attimo passo da corridore in prima con zero out a nessuno in base e 2 out., Che bello il baseball da quassù! Ma il prossimo battitore è Rafael Devers, e..... non servono presentazioni. Lancio una fastball che Devers lascia passare per uno strike. Secondo lancio è la volta di uno slider da 83 miglia che Devers, scheggia in foul. Due strike per me, Un lancio per chiudere. Dentro di me dico, Sam niente di facile! Ancor uno slider che esce per cercare di far pescare il battitore che non ci casca. 1 ball e 2 strike "sono ancora in vantaggio". Voglio farlo cadere su una curva, ma anche questa la tocca per un foul. Lancio la mia palla veloce da 93 miglia, è una fiammata che esce dalla mazza a oltre 100 miglia ma va dritta nel guanto del mio esterno Taylor Ward. Scendo dal monte indenne, guardo il pubblico avversario deluso; è un momento che assaporo con tutto me stesso.

 

Chi come me lancia sa cosa significa arrivare a 3 ball e poi rovesciare il risultato. Mi trovo davanti al 7° inning Rob Refsnyder 10 anni in Major League. Lancio in serie curva, fastball e curva ancora per andare a 3 ball e zero strike. Situazione non bella al primo battitore dell'innig, ma poi le 4 fastball che lancio in successione vanno tutte in strike sventolate a vuoto una sola toccata in foul e il mio primo battitore è strike out! 

 

Con Carlos Narváez non sono così preciso e gli regalo una base ball. Ma i problemi non vengono mai soli. Romy Gonzalez mi batte uno stoppone;  gli esterni centro e destro si ostacolano a vicenda e l'errore porta i corridori in seconda e terza. Peccato. Ma non ci sono problemi, anche questo è baseball.

 

E' la volta di Abraham Toro ed è una battaglia tra noi due. Strike in foul, Ball, Strike in Foul, Ball, Strike in foul, ball e l'ultimo changeup va al volo all'esterno centro che purtroppo provoca il pesta/corri e punto a casa. otto pari il punteggio della partita.

 

Mi servono altri 8 lanci per la battaglia con Abraham Toro e la sua palla finisce nel guanto dell'esterno sinistro per il terzo out. Rientro nel dogout consapevole di aver dato tutto me stesso. L'esterno Matthew Lugo in panchina mi si avvicina e mi fa segno che gli dispiace per l'errore. Io alzo la mano e gli dico che va tutto bene. Siamo una squadra!

 

All'inizio dell'8° inning i miei recuperano il punto e siamo ancora sopra per 9-8. Ritorno sul monte per affrontare il mio 3° inning. Affronto Trevor Story anche lui 10 anni di Major alle spalle. Parto con uno slider e una fastball, ma sono due ball. Ancora fastball e questa volta va in foul per il primo strike. Un'altra fastball e Trevor batte sul terza base che sbaglia. Secondo errore della squadra, secondo errore da quando sono sul monte. Ok può succedere. Affronto nuovamente  Kristian Campbell. E' un'altra epica battaglia tra me e lui. Primo strike chiamato, ball al secondo lancio, strike ancora sventolato, ancora un lancio colpito in foul e infine il mio lancio più bello, una fastball che mette in ginocchio Campbell. Ora mi sento un leone, sono pronto a tutto, ma il manager chiama tempo e viene verso di me con il sorriso. Mi chiede la palla e mi da un un colpetto sul culo, il segnale che significa, "bravo Sam hai fatto un buon lavoro."

 

Finisce qui questo racconto di fantasia che poi tutta fantasia non è come avrete letto all'ultima riga era la mia interpretazione dell'ultima impresa del nostro ragazzo Sam Aldegheri. Sono stato colpito dal titolo del sito FIBS che recitava " MLB, buon debutto stagionale per Aldegheri con gli Angels" Il titolo è corretto senza dubbio se guardato dal punto di vista della MLB, ma per me invece è stata un'altra prova monumentale del nostro Sam e volevo rendergli onore. Ho immaginato di essere io su quel monte. I pensieri son i miei e non i suoi ma penso che qualcuno l'ho azzeccato. La sequenza dei lanci e i battitori invece sono veri. 

Facci volare Sam!

 

La partita è terminata con la sconfitta degli Angels contro i Red Sox per 11-9

 

Paolo Castagnini

 

Sotto il condensed game della partita 

 

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