“Bob!!” è il tweet di un vaticanista americano, anzi statunitense che quando è stato eletto il nuovo papa, Papa Leone XIV ha così deciso di esternare la sua gioia per un’elezione quanto mai imprevista, anche se un Papa americano, americano del nord sembrava essere nell’aria. Non tanto per quelli che un tempo si chiamavano fotomontaggi con la foto di Trump vestito da Papa e in posa ieraticamente benedicente e blasfema, ma, perché dagli USA arrivano spesso cambiamenti epocali e questo è quello che un po’ ci aspettiamo, perché abbiamo bisogno di cambiare l’inerzia bellica che ci sta sulla testa e non ci piace per niente. Papa Leo quattordicesimo, al secolo Robert Francis Prévost Martinez è nato a Chicago nel 1955 e quindi ha quasi settant’anni e provenendo dagli USA è uno sportivo che pratica il tennis ed è naturalmente amante del baseball.
Non che tutti gli statunitensi debbano essere sportivi e amanti del baseball, per carità del cielo, ma di solito un sano pragmatismo salutare e sportivo è proprio degli americani che peraltro oscillano dalla ricchezza più sfrenata, la cultura e la ricerca universitaria più raffinate, all’ignoranza e povertà più assolute, ma il nostro nuovo Papa, Papa Bob è un matematico e laureato anche in filosofia oltre che in teologia ed un uomo evidentemente riservato, con un carisma diverso dall’amatissimo Francesco I, ma sicuramente scelto da quest’ultimo, sia in vita per il Dicastero dei vescovi (tutti i vescovi del Pianeta, non so se mi spiego!!) che con un endorsment dall’al di là.
Papa Leone, ci dice l’ormai onnipresente fratello John Joseph gioca a Wordle che altro non è se non un popolare gioco di enigmistica sviluppato nel 2021 da Josh Wardle, in cui il giocatore deve indovinare una parola di cinque lettere entro sei tentativi e pare che il neo papa stesse proprio giocando a Wordle in attesa della fumata bianca, cercando di risolvere l’enigma del giorno.
Il nostro nuovo Papa è agostiniano ed ha vissuto una vita da missionario, sporcandosi davvero le mani in special modo in Perù, paese di cui ha anche la nazionalità e di cui è stato Vescovo di una piccola diocesi che ha salutato, parlando in spagnolo, perché è pure poliglotta.
Ma alla fine ciò che a noi tifosi di baseball interessa, cos’è? Ci interessa sapere che il nuovo Papa, tiene per una squadra di baseball, così come Francesco I teneva al San Lorenzo de Almagro, squadra di calcio di Buenos Aires: i Chicago White Sox, proprio come l’ex Presidente Barack Obama.
Evidentemente i Chicago Cubs sono troppo elitari, ma va comunque benissimo così, perché anche se io sono di sponda Cubs e un po’ (molto!) mi è spiaciuto, ma vogliamo mettere che pubblicità immensa, dopo solo cinque minuti dall’elezione, Papa Prévost ha fatto al nostro gioco preferito?
Ecco, in un certo senso il Papa ha già fatto un piccolo miracolo, perché vedere la foto del Papa con il cappellino da baseball dei Cubs e quindi assolutamente errato, messa in circolo sempre da quel vaticanista di cui si diceva, mi ha fatto dapprima sussultare di gioia, ma poi anche se non è un fan dei Cubbies, vuoi mettere? Volete mettere che pubblicità è stata? Tutti chiedevano a quale squadra appartenesse quella “C” rossa in campo blu, con quel che ne viene, perché la scintilla e l’interesse devono pur scattare in qualche modo.
Mai come ora abbiamo bisogno di tutto quel che si può per ridare vigore al gioco del baseball e sarebbe davvero bello vedere il Papa, Papa Bob con il guantone o la mazza alla battuta per due lanci. Ma ve lo immaginate? E poi, perché no? Chissà se proprio i White Sox (o i miei amatissimi Cubs) decidessero di fare un tour in Italia e magari proprio a Roma coinvolgessero la Santa Sede … Beh, per adesso Go Pope Bob! E grazie!
Allegra Giuffredi
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Michele (martedì, 13 maggio 2025 11:46)
Già, perché no? Un incontro a Nettuno tra la Nazionale Italiana ed i White Sox...
Ed è un sogno da realizzare...