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La gara più pazza di sempre

Kelley L Cox-USA TODAY Sports 

di Frankie Russo

Articolo tratto da MLB.com

Per ben 7 volte è cambiata la squadra in vantaggio, realizzate 38 valide e 10 HR. E non è tutto!

La gara più pazza nelle majors fu vinta per un punto e fu caratterizzata da una serie di errori. Ben 11 lanciatori salirono sul monte e nessuno di loro ne è uscito indenne senza aver concesso almeno un punto. Cinque di essi hanno bruciato la salvezza che rappresenta ancora oggi un record. Delle 18 mezze riprese giocate, in 14 di queste sono stati segnati punti. La squadra ospite ha battuto 6 HR inclusi tre consecutivi su tre lanci consecutivi nel secondo inning, nonostante fosse in vantaggio di due punti nel nono  ha perso la gara. Per ben 7 volte è cambiata la squadra in vantaggio e sono state realizzate 38 valide e 10 HR. Il seconda base della squadra di casa rubò 6 basi, record ancora imbattuto, compreso quando ha rubato la seconda, la terza e casa base nel terzo inning.

Il lanciatore vincente, o più appropriamente il lanciatore sopravvissuto, ha trasformato un vantaggio di due punti in uno svantaggio di un punto nell’unico inning in cui ha lanciato. Questi erano numeri dopo 4 ore e 20 minuti di gioco, la più duratura gara nella storia della National League. 

 

Non è difficile comprendere che la gara si disputò al Coors Field prima che fossero introdotti gli umidificatori, con temperatura intorno ai 33 gradi e con il vento che soffiava a 10 mph verso l’esterno centro. Una stagione con una media SLG tra le più alte di sempre. Era il 30 giugno 1996 quando i Rockies sconfissero i Dodgers per 16-15 completando lo sweep in una serie di 4 gare in cui furono segnati 85 punti, ma c’è dell’altro. 

Per fortuna dei Dodgers, sulla panchina non sedeva il manager Tommy Lasorda il quale la settimana prima aveva sofferto problemi di cuore e così i medici consigliarono di non partecipare alla trasferta. Il malcapitato   sostituto fu Bill Russell al suo debutto come manager. Difficile immaginare che Lasorda fosse sopravvissuto ad una gara di tanta intensità. 

 

Fu una esagerazione? Assolutamente no. Cosa rende una gara esaltante? Generalmente le risposte sono due. Primo, deve finire con un risultato stretto e non con un grosso vantaggio e il risultato deve essere in forse fino alla fine. Secondo, la gara deve vedere molte azioni senza esagerazione. Il primo requisito, risultato stretto, si distingue di gran lunga dalla gara del 2003 in cui Boston sconfisse Florida per 25-8. Ovviamente ci fu molte azioni, ma 14 dei 25 punti furono segnati dai Red Sox nel primo inning eliminando di fatto l’esaltazione trasformando i rimanenti 8 inning in una noia infinita.  

 

Il secondo requisito è che ci sia molta azione che elimina risultati molto bassi come uno 0-0 o 1-0 che sono si risultati stretti, ma difficilmente si vedrà molta azione. Per molti appassionati una gara che entra nel nono inning sull’1-0 è esaltante, per molti altri è noiosa.  In questi casi manca sempre uno dei requisiti. 

 

Ciò che vuole l’appassionato è azione e un risultato stretto nelle riprese finali dove ogni giocata e ogni turno alla battuta può determinare la sconfitta o la vittoria dell’una o dell’altra squadra. Ed è ciò che ha offerto questa gara del 30 giugno 1996 al Coors Field. Resta anche difficile immaginare come si sarebbe svolta la gara dopo l’introduzione dell’umidificatore. Ma una cosa è certa, la seconda gara più pazza fu disputata sempre al Coors Field nel 1998 e lo stesso dicasi per la quarta gara più pazza nel 2016. Sei della dieci gare in questione, ivi comprese quelle della postseason, sono state disputate al Coors Field. 

 

Che l’intensità della gara avrebbe potuto rappresentare un forte rischio per il cuore di Lasorda è confermato dal grafico che segue dove sono ripotate le probabilità di vittoria per entrambe le squadre. 

Dopo 21 presenze alla battuta i Dodgers avevano un 70% di probabilità di vittoria, per ben 4 volte hanno superato l’80% per arrivare all’88% entrando nella parte bassa del nono inning. Ma 88% non è 100%, specialmente nel 1996 quando si giocava al Coors Field. Va considerato che in quell’anno in Colorado il PGL in genere dei lanciatori fu del 7,06% che resta ancora oggi il più alto nella storia della MLB. Il risultato finale fu di 16-15 in favore dei Rockies. 

 

Sarebbe molto interessante raccontare la gara inning per inning ma diventerebbe una cronaca troppo lunga, quindi ci limiteremo a farvi rivivere la nona ripresa. 

 

NONO INNING

Siamo al nono inning, il risultato è di 14-12 a favore della squadra di casa che, con due punti di vantaggio, ha il 91% di probabilità di vittoria. Sale sul monte per Colorado Bruce Ruffin al quale il suo inizio non poteva andar peggio: Valida, lancio pazzo, valida con punto segnato, avanzamento corridore per tiro sbagliato del ricevitore, HR, strike out. Dodgers 15, Rockies 14 Ruffin entra in vantaggio di due punti ed esce in svantaggio di uno mentre le probabilità di vittoria dei Dodgers sale al 71%.

 

La situazione offre la possibilità di salvezza al closer dei Dodgers Todd Worrell, uno dei più dominanti rilievi negli anni 80 e 90. Nel 1986 debuttò aggiudicandosi il ROY Award e anche all’età di 36 anni Worrell fu selezionato per l’ASG e terminò quinto nelle votazioni per il Cy Young Award. Aveva già lanciato quell’anno al Coors Field con risultati più che soddisfacenti. 

 

Il primo battitore è eliminato con pop in campo interno. Dopo la valida di Bichette, segue Galarraga con un altro pop. In vantaggio di un punto nel nono, due eliminati e corridore in prima, la percentuale di vittoria per i Dodgers sale all’88%, la più alta della gara. Una valida di Castillo posiziona corridori agli angoli. Entra il pinch-hitter Jeff Reed, mediocre battitore, ricevitore con 12 anni di esperienza nelle majors. Reed porta il punteggio in parità con una valida a sinistra seguita da un doppio di McCracken  che porta a casa il punto della vittoria. 

 

Se fu una gara dominata dai battitori o se furono scarse le prestazioni dei lanciatori resta sempre difficile da determinare. Due mesi dopo la catastrofe, i Dodgers ritornarono al Coors Field e mandarono sul monte il giapponese Nomo. Ironia della sorte volle che Nomo lanciasse una no-hitter. Chissà, forse anche quella fu una gara tra le più pazze. 

 

Frankie Russo

 

 

Sotto il condensed game del 30 giugno 1996 - Al minuto 05 e 58 secondi la partita descritta - Da notare all'inizio del home run di Mike Piazza

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Commenti: 1
  • #1

    Mautsumoto (sabato, 25 febbraio 2023 08:15)

    Come al solito, la reputazione del Coors Field non si smentisce. Poveri pitchers che per 16 anni non hanno avuto la possibilità di lanciare palle trattate nell'umidificatore. Ora tutti gli stadi MLB hanno un umidificatore, anche se non tutte le città hanno la stessa percentuale di umidità. Comunque, gara pazzesca!
    https://roxpile.com/2022/03/27/mlb-colorado-rockies-baseball-coors-field-humidor/