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Più gioco!

Riprendiamo il ragionamento interrotto nel mese di agosto riguardante il miglioramento del baseball dal punto di vista dello spettacolo. Dopo l'articolo del 25 agosto ecco un nuovo pezzo di Mauro Paglioli sull'argomento.

 

PIU' GIOCO!

di Mauro Paglioli

 

Il baseball è un gioco meraviglioso, ma non solo da giocare, anche da vedere, per gli spettatori, in quanto è, o dovrebbe essere, una sequenza continua di azioni e di pause, tale da emozionare e tenere legati alla sedia dello stadio per un certo numero di ore. Dico subito che, a mio avviso, le fasi di gioco effettivo di ATTACCO e DIFESA potrebbero e dovrebbero durare mediamente la META’ del tempo che durano ora nel nostro campionato. Cercherò ora di spiegare come e perché.

Prendo le finali scudetto dell’IBL faccio subito un esempio ed un commento:


  • La 3° partita dei play-off sarebbe stata una bella partita per lo spettacolo e per lo spettatore, se … fossi arrivato sveglio fino alla fine! Se fosse durata 2 h e 30/40’ e non 3 h e 43’ (bastavano 3 0 4 minuti in meno per ogni mezzo inning!).
  • Idem per la 4° - 4 ore!
  • Meglio i lanciatori italiani nella 5° - solo 2 h e 40’!
  • Alla sesta partita ero presente allo stadio ed è durata oltre 3 ore e mezzo, ma per quanto mi riguarda, sono volate via (da tenere presente anche che sono stati utilizzati 6 lanciatori)
  • La settima e ultima partita l’ho seguita invece in TV. Molto bella e molto tesa anche quella; anche RIVERO ha lanciato molto bene, ma fino alla fine del 6° erano pur sempre solo 2 a 0 e nessuno poteva sapere se avrebbe retto.  Questa partita, fra l’altro, è durata solo poco più di 2 ore e mezza (nonostante i 4 lanciatori utilizzati). Molto bella e molto emozionante anche vedendola in TV; sapendo come era il pubblico (il giorno prima c’ero), mi sarebbe piaciuto che in TV l’audio dello stadio fosse un po’ più alto, che si sentisse un po’ di più il tifo del pubblico.
Gli arbitri della settima partita (Foto Bassani)
Gli arbitri della settima partita (Foto Bassani)

Devo dire ancora un bravo agli arbitri, tutti pronti a criticarli, ma poi quasi sempre, anche con la moviola (facile), avevano ragione loro.

Bravi gli arbitri tenendo conto che la posta era altissima e non credo che capiti molto spesso, così come ai giocatori, anche agli arbitri, di giocare in un “clima” così. Sono stati comunque molto bravi a superare gli  attimi di difficoltà e ad arbitrare delle ottime partite.

Credo che la prima espulsione di Screti (3^ partita) ,  seguita dall’altra di Filippi il giorno successivo (4^ partita) , siano state determinanti ed abbiano aiutato ad arbitrare bene tutte le partite e le squadre a pensare più al gioco che ad altro, con beneficio del pubblico.

La mascotte della Fortitudo (Foto Bassani)
La mascotte della Fortitudo (Foto Bassani)

Il Baseball è bello perché permette ad amici, a famiglie di poter scambiare due parole, rilassarsi, alzarsi, mangiare qualcosa, prendere un caffè, mangiare un gelato, in una parola di “socializzare” nei momenti di pausa e cioè prima dell’inizio (sarebbe bello riprendere l’abitudine di arrivare almeno mezz’ora prima dell’inizio della partita e vedere lo “spettacolo” (così dovrebbe essere, già dal “diamante” pre-partita si inizia a vincere)) e nei 16/17 cambi di campo.

Questo dovrebbe permettere di avere la massima attenzione e “tensione” nel seguire le fasi di gioco effettivo. Le fasi di gioco (il mezzo inning) dovrebbe e potrebbe essere quindi una sequenza “continua” di azioni:

LANCIO

LANCIO

BATTUTA

CORSA

DIFESA

LANCIO

LANCIO

ECC. …

in modo tale da “prendere”, da conquistare l’attenzione dello spettatore con una sequenza molto ravvicinata di:

AZIONI ESPLOSIVE

BREVI PAUSE

AZIONI ESPLOSIVE

ECC. …

Il fuoricampo di Mazzanti (Foto Bassani)
Il fuoricampo di Mazzanti (Foto Bassani)

Tutti sanno che ogni persona può mantenere la massima concentrazione per pochi secondi ed un’alta  concentrazione per pochi minuti.


Questo vale anche per il normale spettatore (allo stadio o in TV), non solo per i giocatori.

Il Baseball giocato “BENE”, con “PASSIONE” e con “SANO AGONISMO” (in una parola, come uno SPORT!) si adatta perfettamente a queste “regole” dell’attenzione.


Immaginate se uno spettatore (che resti ca. 3 ore (2 ore e 30’ più 30’ prima)) che vede allo stadio un’intera partita, poi “perdesse” (non vedesse perché distratto) un fuoricampo decisivo ad inizio partita (ad esempio il fuoricampo di Mazzucca nella finale di San Marino o quello di Mazzanti nella 3° partita dei play-off) e poi non succedessero più altre azioni importanti; senza il replay in TV od il megaschermo (?) allo stadio, questo spettatore tornerebbe a casa avendo “perso i soldi del biglietto” e soprattutto senza la voglia di tornare.


Come può quindi un “NON ADDETTO AI LAVORI” (anche gli “addetti” si distraggono) essere attento, concentrato e non perdere le azioni migliori, avendo quindi forti emozioni ed andando a casa contento dello spettacolo?

Può farlo solo se c’è continuità di gioco e se le fasi di attacco e difesa sono brevi!


Da una durata media del mezzo inning di 6/7 minuti ad una durata media di 10/12 minuti c’è un abisso nella possibilità per lo spettatore di non distrarsi e di riuscire a seguire le vere azioni di gioco.

Perché una persona dovrebbe preferire andare allo Stadio anziché guardare la partita per la televisione?

Secondo me perché allo Stadio si dovrebbe poter avere molta più “EMOZIONE”, più possibilità di socializzare, di essere vicini all’EVENTO SPORTIVO, capace appunto di dare emozioni con quell’alternarsi di azioni e pause di cui parlavo prima.

Roberto Corradini del Rimini durante la settima partita (Foto Bassani)
Roberto Corradini del Rimini durante la settima partita (Foto Bassani)

Ora, un’altra considerazione; noi “addetti ai lavori” ci vantiamo che il Baseball è uno degli sport più DIFFICILI e quindi più belli ed emozionanti quando c’è il fuoricampo, la bella valida o il bel doppio gioco e diciamo sempre:

  • Basta un lancio per vincere (o perdere) una partita;
  • La partita non è mai finita fino all’ultimo eliminato;
  • Chi sbaglia 7 volte su 10 è un “campione” (in battuta);
  • Ecc. …

ed è vero!

Ma è anche vero che lo spettatore spesso perde, non vede, è distratto, ecc. … proprio durante quelle poche azioni decisive, per il fatto che il tempo delle fasi di attacco e difesa è mediamente “troppo lungo”!


Cosa occorre quindi?

Occorre “CONTINUITA’”!


Ci deve essere una netta separazione tra le fasi “ufficiali” di pausa e le fasi di “azione”, di agonismo!

Da noi, da anni, manca questa “continuità” ed il “sano agonismo”!

C’è molta furbizia, mestiere, lentezza a volte esasperante, proteste, ecc. …; per questo le fasi di attacco o difesa durano mediamente anche il doppio del dovuto.

Preciso che uso il termine “furbizia” in un senso “negativo”, per me lo SPORT è affrontarsi a viso aperto e, quasi  sempre, per non dire sempre, chi è il migliore, singolo giocatore o squadra, vince!

Faccio un altro esempio:

  • Un altro sport definito “difficilissimo” e con una percentuale di errori ammessa è il pattinaggio su ghiaccio (credo che tutti noi abbiamo davanti agli occhi le imprese della nostra Carolina!)
  • Nel pattinaggio succede che dopo 10/15 secondi dall’inizio l’atleta cade e poi si deve rialzare, recuperare il tempo, riprendere il ritmo, ricominciare come se nulla fosse ed eseguire alla perfezione le fasi ed azioni successive per poi, eventualmente, andare a vincere un ORO od un ARGENTO meraviglioso!
  • Tempo totale 4 o 5 minuti. Il pubblico è inchiodato alla sedia (o davanti alla TV), non fiata!

Ora io non capisco perché l’atleta del pattinaggio possa farcela ed invece per l’atleta del baseball sia naturale, ovvio e scontato che per andare, ad esempio, strike-out (a volte senza neppure girare la mazza) sia necessario perdere un “casino” di tempo ed impiegarci più minuti per far eseguire i 3/6 ed oltre lanci necessari. Alla fine sempre strike-out è!

 

Noi (da tantissimi anni), i nostri giovani, “prendono su” immediatamente e con una facilità che ha dell’incredibile i peggiori “vizi/difetti” dei giocatori grandi che vedono.

E’ già stato scritto, ma in America non è che se BIG PAPI ha un “vizio” allora a tutti è permesso di fare uguale! In Italia è tutto un entra ed esci dal box (non sarebbe neppure ammesso), slaccia ed allaccia i guantini, batti la mazza in testa, perdi tempo e chiedi (all’inizio del turno???) tempo, sputa di qua e di là (non avete idea dello schifo che fa alla gente che vede in TV), ecc. … In una parola troppo tempo perso e poca azione!

 

Tornando agli USA, anche a BIG PAPI od a DEREK JETER al massimo si permette (raramente) di dare un’occhiata all’arbitro, quando non d’accordo su una chiamata, ma senza far perdere tempo!

 

Le nostre partite sono LUNGHE e poi NOIOSE non per la durata dei cambi inning, ma perché sono troppo lente e frastagliate le varie fasi di gioco che dovrebbero invece avere ritmo e continuità.

 

Io penso ad esempio che il turno di battuta dovrebbe essere una di queste “azioni di gioco” e si dovrebbe fare di tutto per NON interromperlo per nessun motivo (neppure l’arbitro per pulire il piatto, lo può fare tra un battitore e l’altro).

Li si dovrebbe vedere la:

  • bravura del LANCIATORE (batteria, difesa, squadra, ecc. …)

contro la

  • bravura del BATTITORE (corridore/i, strategia, squadra, ecc. …)

e chi è il più bravo dovrebbe, di solito, vincere!

Il tutto in pochissimi secondi o minuti di gioco e di tensione.

 

Io penso che i veri bravi giocatori, sicuramente i campioni, siano capaci di fare questo e si possa capire, di volta in volta, chi ha vinto questa sfida; dando emozioni allo spettatore.

Tutti gli altri “trucchetti” non servono a nulla, sono fatti e “portati” da “mestieranti” e non fanno che il male del Baseball italiano, perché cattivi esempi e perché allontanano sempre più il pubblico.

 

A volte sembra quasi che il lanciatore abbia “paura” a lanciare o che il battitore abbia “paura di battere” (o di non battere), ma un interno non può permettersi di “aver paura” quando deve prendere una battuta o girare un doppio, ecc. …; un ricevitore non può “aver paura” quando deve tirare per una rubata di seconda o di terza; idem per un esterno che debba tirare a casa, ecc. … Idem il battitore non può aver paura e cercare solo di “ritardare” il gioco, se deve andare out ci andrà e lo stesso vale per il lanciatore.

 

 

Visto che dal 25 al 35/40% del tempo è di “pausa” per i cambi di campo, bisogna assolutamente che il restante 75/60% del tempo sia di GIOCO continuo senza o col minor numero possibile di interruzioni.

 

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