· 

Il bunt, questo fondamentale bistrattato

di Paolo Castagnini

Il bunt, questo fondamentale bistrattato e sottovalutato negli allenamenti, spesso ci toglie le castagne dal fuoco. Ci sono due scuole di pensiero: La prima che considera il bunt come un regalo alla squadra avversaria, la seconda che è un essenziale gioco d'attacco. C'è chi il bunt non lo chiama praticamente mai, nemmeno al 9° inning con punteggio in parità, c'è chi lo usa fin dal 1° inning per portare l'uomo in seconda. In mezzo ci stanno tutte le posizioni intermedie.

Quello però che andremo ad analizzare oggi è come si allena un bunt.

Per prima cosa a chi lo facciamo allenare il bunt? In base alle previsioni di utilizzo e quindi se non chiameremo mai un bunt al nostro 4° in battuta, perché perdere tempo ad allenarlo?

Così come impegneremo molto tempo a chi riteniamo sia probabile che chiederemo la sua esecuzione.

 

Come alleneremo il bunt? Sicuramente i due bunt fatti fare prima del turno del batting practice non è il miglior modo. I battitori sono svogliati, poco concentrati e non mettono l'impegno necessario. Quindi prediligere la seduta specifica di bunt con tanto di spiegazione di dove appoggiare il bunt in base alla situazione di gioco e soprattutto curando la concentrazione per effettuare un bunt perfetto già al primo tentativo.

 

Ricordiamo ai giocatori che spesso abbiamo una sola possibilità per fare quel bunt e che se lo sbagliamo, non avremo la prova d'appello.

Fatte queste essenziali considerazioni vediamo una delle tecniche per eseguire un bunt in modo corretto.

Per farlo ci affidiamo ancora una volta a Matt Maher di Pro Swing, nel video qui sotto, che va ad implementare la nostra sezione Corso tecnici video

 

Buona visione

 

 

 

 

Se ti è piaciuto questo articolo condividi

 

 

Scrivi commento

Commenti: 2
  • #1

    franco ludovisi (domenica, 10 novembre 2013 09:04)

    Faccio una sola considerazione sulla smorzata eseguita per ottenere una segnatura:
    con una battuta si ha una probabilità in più di ottenere il punto; la presa al volo di una volata lunga all'esterno.
    Poi, personalmente, in parità al nono (se gioco in casa) lo uso eccome un bunt!

  • #2

    Frankie (martedì, 12 novembre 2013 20:23)

    Io appartengo alla scuola che ritiene il bunt un regalo all'avversario e pertanto è uno schema che utilizzo raramente, a meno che non mi trovo negli inning finali della partita. Questo pensiero certamente vale per squadre ad un certo livello in quanto viene utilizzato il DH (a meno che non parliamo della NL in MLB) e quindi il lineup è più proiettato verso il power. Spesso sento dire che tutti devono sapere eseguire il bunt, anche il 4° in battuta, ma chiaramente sono in disaccordo. Come per il "ruba basi" si richiede scaltrezza e saper "leggere" il lanciatore più che la velocità, così è importante che chi deve eseguire il bunt abbia la giusta predisposizione. Il discorso chiaramente cambia quando si tratta di squadre giovanili in quanto, a mio modesto parere, è più raro avere un lineup pieno di buoni battitori e poi si spera anche e purtroppo, nell'errore dell'avversario. Resta comunque il fatto che bisogna sempre fare i conti con le caratteristiche dei giocatori che si ha a disposizione.