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Il terzo occhio: cosa guardano gli scout

di Frankie Russo

tratto da baseballamerica.com

Pur guardando attentamente una partita di baseball, ci si impiegano molti anni prima di comprendere che NON sempre bisogna seguire la palla in ogni suo momento. La vera bellezza del gioco è nelle sottigliezze e nel seguire i giocatori nelle loro innumerevoli correzioni e riposizionamenti a seguito di una palla battuta in foul, o a una valida da extra basi o da un tentativo di rubare una base (W.O. Kinsella)  Nella filosofia occidentale, il terzo occhio è un occhio mistico e invisibile, di solito raffigurato come situato sulla fronte che fornisce una percezione oltre la vista ordinaria. Nel mondo della valutazione del baseball, possedere il terzo occhio è una delle doti più ambite dagli addetti lavori. Alcuni dicono che sia il giocatore  che lo scout d'élite vedono cose che la maggior parte degli altri non vedono. Definiscilo istinto, l’intangibile, la capacità di catturare ciò che molto difficilmente altri riescono a vedere. Eh si, perché una delle doti più difficili è valutare il lavoro di chi opera dietro le quinte sviluppando giocatori.

Come ben noto, selezionare giocatori è una responsabilità ad alto rischio; ottenere quante più informazioni possibili e poi sperare che tutto vada nel verso giusto. O tutto o niente. Più alta sarà la selezione, maggiore sarà il riconoscimento, e nello stesso tempo anche il rischio. Ebbene si, la posta in gioco è alta, sia in termini di soldi che di conservazione del posto di lavoro. Prevedere il futuro dei giocatori del liceo paragonati a quelli del college e incastrare la proiezione nelle esigenze della società contro la scelta di un promettente prospetto, sono tutti elementi che entrano nella decisione e determinano la quantità del rischio.

I rischi dietro l’angolo sono molti. Come predire durante il suo sviluppo se un giovane battitore saprà affrontare le difficoltà e colpire lanci più ingannevoli? Sono state effettuate proiezioni accurate? Riuscirà il braccio a superare tutte le tensioni? Un lanciatore giovane sarà in grado di effettuare lanci che possono eliminare battitori della major league? Hanno fiducia nei loro mezzi e sapranno gestire il linguaggio del corpo o manderanno dei segnali tangibili agli avversari?

 

Questi sono gli elementi che le società cercano di predire; non è una scienza esatta. Ciò spiega parzialmente perché molti giovani che vengono selezionati non raggiungono mai le majors.

 

La tecnologia e le avanzate sabermetriche hanno reso più facile la valutazione delle abilità dei giocatori. Oggi sappiamo cos'è una ottima media di contatto, la sappiamo quantificare e conosciamo come migliorare le prestazioni. Con avanzate attrezzature tecnologiche, oggi siamo in grado di osservare nei minimi particolari i lanci ingannevoli e spiegare il motivo per cui alcuni lanci veloci e lanci secondari sono più facili da colpire rispetto ad altri, e viceversa.

 

Per molte organizzazioni, proiettare un buon battitore inizia con l’efficienza cinetica, altre invece prestano maggiore attenzione al tempismo e selezione dei lanci per meglio valutare i loro giovani prospetti. Indipendentemente dalla filosofia di valutazione, i dati a disposizione facilitano il lavoro. L’occhio esperto, tuttavia, riesce ad anticipare tutti questi dati. 

Quali sono gli altri fattori che subentrano quando trattasi di decidere una scelta? 

 

Gli scout d'élite sono tutti d’accordo nell’affermare che un occhio esperto è determinante e ciò che vede deve poi essere confermato dai dati.

 

Ovviamente, i giorni in cui le società si affidavano esclusivamente ai giudizi degli scout è ormai un lontano ricordo. Le società oggi hanno il lusso di ottenere informazioni in ritorno che possono confermare o meno con prove tangibili l’istinto dello scout.

 

E’ bene che gli scout comprendano ed accettino questo status quo altrimenti sono destinati a scomparire.  

 

Di seguito riportiamo delle considerazioni di alcuni esperti scout delle majors e quali sono le domande che si pongono quando osservano un giocatore.

 

  • Come si muove con il corpo, i movimenti sono fluidi e coordinati?
  • Come si comporta al piatto, come si incammina verso il piatto, il passo è lento, troppo veloce o è ansioso?
  • Dimostra di saper effettuare le giuste correzioni?
  • Come è il suo approccio con due strike?
  • Riesce ad adeguarsi ai vari tipi di lancio?
  • Battere sempre la palla lontana non deve essere sempre l’obiettivo principale.
  • Riesce a mantenere la concentrazione nei momenti difficili al piatto?
  • Durante il BP tenta di battere con un obiettivo o gira tanto per girare?
  • Conosce bene la sua zona dello strike?
  • Le sue routine di riscaldamento sono fatte con criterio?
  • Anticipa le azioni e sa come comportarsi in tutte le situazioni di gioco?
  • Tenterà di crescere ancora?
  • Sarà in grado di sopportare il duro lavoro andando avanti in carriera?
  • Sa giocare in diversi ruoli?
  • Gioca con grinta e le sue decisioni in campo sono ponderate?
  • E’ fluido il suo swing? 
  • Sono in grado, sia come lanciatori che come battitori, di controllare la zona dello strike?
  • Sono atletici, battono con intenzione, sanno correre e tirare?
  • Come si comportano nel circolo del prossimo battitore?
  • E’ in grado di adeguarsi alla velocità della gara?
  • Ha buon occhio sia in battuta che in difesa?
  • I difetti dello swing sono riparabili?
  • Preferisco arrivare sempre in anticipo, è allora che si osserva l’attitudine di un atleta.
  • Mi piace osservare le sue abitudini e guardare da diverse angolazioni.
  • Con quanta frequenza lancia il primo lancio strike?
  • La prima impressione è fondamentale, poi si va nei dettagli.
  • Quanta rotazione riesce ad imprimere ai suoi lanci?
  • Riesce a far girare a vuoto? riescono i battitori a leggere i suoi lanci?
  • E’ importante che i battitori conoscano la zona dello strike.
  • Quali sono i lanci che preferisce colpire, saper selezionare i lanci è fondamentale.
  • Deve saper mettere la palla in gioco.
  • Come riesce a gestire i fallimenti e concentrarsi su ciò che sa fare meglio?
  • I giovani lanciatori devono saper proteggere il proprio braccio.
  • L'ego è più grande del dubbio. Bisogna avere fiducia, il dubbio non fa parte del gioco.
  • Fare molta attenzione al giocatore talentuoso, spesso si lascia andare e si perde per strada.

Con tutti i mezzi a disposizione oggi, valutare il talento è molto più semplice rispetto al passato, le società e gli scout che girano per gli stadi hanno un grosso vantaggio. Ma non va mai trascurato il “Terzo Occhio” che avrà sempre la sua fondamentale presenza nella valutazione di un giocatore.

 

Frankie Russo

 

 

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