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Battuta: 10 miti da sfatare

 

di Frankie Russo

tratto da theseason.gc.com

Troppi coach focalizzano su alcuni aspetti non proprio esatti relativi alla battuta, o si concentrano su un unico aspetto anziché adattarsi alle caratteristiche di ogni individuo.

Di seguito sono elencati 10 principali miti da sfatare:

Mito # 10 – Focalizzare sul backspin

Mentre il backspin è senza dubbio importante, colpire la palla con forza dovrebbe essere l’obiettivo primario di ogni battitore. Oggi essi si concentrano troppo nell’effettuare una battuta con effetto  baskspin e finendo spesso con un difettoso swing  “ad accetta”, dimenticando di colpire con forza e con la parte larga della mazza. Il migliore effetto backspin NON si ottiene “accettando” sulla palla, ma colpendo dietro la palla, con tempismo, in piano, e con contatto nella parte inferiore della palla. Il backspin di per sé non è un mito, ma lo è il modo in cui viene insegnato.

 

Mito #  9 – L’approccio di battere sempre in campo opposto

Al giorno d'oggi si enfatizza troppo nell’insegnare ai giocatori a battere sempre in campo opposto. Ci sono coach che forzano tutti i battitori in questo modo credendo che se non si batte in campo opposto, non si raggiunge il massimo risultato. Il problema è che mentre ci sono battitori che beneficiano nel pensare campo opposto, ci sono altri che ne soffrono. Ogni battitore deve avere il proprio approccio in relazione ai propri punti di forza e di debolezza. Concentrarsi eccessivamente sull’approccio sempre in campo opposto può portare ad avere problemi relativi alla velocità dello swing, sui lanci più veloci e sui lanci interni.

 

Mito #  8 – Anticipare i fianchi rispetto alle mani

L’argomento viene dibattuto ormai da decenni ed è divenuto un presupposto ampiamente accettato nel mondo del baseball. Mentre è vero che i fianchi devono aprirsi in anticipo rispetto alle mani, i coach non devono enfatizzare su questo tipo di insegnamento. Se non insegnato correttamente, l’approccio del “fianchi prima”, può causare problemi relativi al timing creando un processo mentale del step by step che può influire negativamente sulla fluidità dello swing. Il battitore dovrebbe sempre pensare di usare fianchi e mani contemporaneamente, per poi usarli separatamente. La meccanica dello swing deve essere fluida e in sintonia. Il malinteso concetto del “fianchi prima delle mani” causa un effetto di rallentamento sull’approccio mentale del battitore.

 

Mito   7 – Battere Lineare o con Rotazione

“Lineare contro Rotazione”  è una falsa contrapposizione. Dalla mia esperienza, le meccaniche attuali dello swing dovrebbero essere sia lineare che in rotazione. Infatti, in base ad ogni battitore, lo swing dovrebbe essere una combinazione di entrambe. Per esempio, battere una palla interna richiede un movimento rotazionale, mentre una palla esterna richiese un movimento lineare. Il battitore dovrebbe unire queste due filosofie in un unico swing,  roteando aggressivamente i fianchi verso la palla e muovendo le mani in traiettoria verso la palla per tenere la mazza più tempo possibile sullo stesso piano della palla. Vogliamo chiamarlo “rotaneare” o “lineazione”? Per me è solo una questione di battere.

 

Mito #  6 – Anticipare troppo il passo.

Quante volte avete sentito un coach dire al battitore di anticipare il passo? Il passo non deve essere effettuato in anticipo. Deve essere effettuato velocemente ed in tempo. Infatti, anticipando troppo il passo spesso fa perdere il ritmo e il timing. Può causare un movimento robotizzato dello swing e diminuirne la velocità e aggressività. Mentre può aiutare alcuni, può danneggiare altri.

 

Mito #  5 – Lavorare con il tee è fondamentale.

Lavorare con il tee può essere importante per sensibilizzare alcuni aspetti dello swing e per correggere specifici difetti, ma non servirà mai per migliorare gli aspetti più importanti della battuta: approccio, selezione dei lanci, visione,  adeguamento alle curve e mentalità. Ciò che osserva il coach quando un battitore usa il tee, non necessariamente lo aiuterà a riconoscere i difetti; battere dal vivo aiuta molto di più nel rilevare i problemi della meccanica.

 

Mito #  4 – “Accettare” verso la palla.  

Sono d’accordo che la strada più veloce tra due punti è una linea retta.  Nella battuta, la linea retta non è verso il basso, è in avanti. Quindi, le mani devono muoversi in parallelo con il terreno e non verso il basso. Mentre è possibile creare molto backspin muovendo verso i basso, generalmente elimina la necessaria forza per battere in linea. L’obiettivo principale del battitore è di arrivare in tempo e sullo stesso piano del lancio. Questo diminuisce la possibilità di errori ed espande drasticamente il punto di contatto.

 

Mito #   3 -  Lasciare viaggiare la palla nella zona.

Indipendentemente se il lancio è interno o esterno, il punto ideale di contatto dovrebbe essere in prossimità di dove atterra il piede del passo (un po’ più in avanti per lanci interni, e un po’ più indietro per lanci esterni). Mentre questa teoria può essere utile per prevenire al battitore di muoversi verso la palla, è anche importante per inculcare la mentalità che il contatto con la palla dovrebbe essere sempre in coincidenza con la parte anteriore del corpo.

 

Mito #  2 – Creare lo swing perfetto.

Sarò chiaro, non esiste lo swing perfetto. Andare alla ricerca dello swing perfetto non deve essere il nostro obiettivo. I grandi battitori diventano grandi perché sono in grado di correggere la posizione del corpo durante lo swing in base alla locazione e alla velocità del lancio. Questo significa che il battitore deve essere in grado di guidare il corpo differentemente per lanci esterni o interni, alti o bassi o che arrivano più profondi nella zona o che sono più lenti. Tutti i grandi battitori hanno un’infinità di swing perfetti!

 

Mito #  1 – La meccanica da sola fa grandi battitori.

Un’appropriata meccanica è vitale per lo sviluppo di un bravo battitore, ma non significa che solo perché un battitore ha un buono swing automaticamente può battere. C’è molto di più nel potere colpire la palla che va oltre semplicemente la meccanica. I coach invece devono insegnare in base ai punti di forza e deboli di ogni singolo individuo.  Concentrarsi nell’uniformare lo swing può distrarre il giocatore da altri aspetti su cui forse dovrebbe prestare maggiore attenzione, quali l’approccio, riconoscere i lanci e fare delle correzioni. Non è la meccanica che fa grandi battitori, bensì  la loro mentalità.

 

Troppo spesso i coach focalizzano troppo nell’insegnare un metodo o trasferire ai giocatori ciò che realmente non serve per aiutarli a crescere, anziché ricercare i punti di forza e deboli del giocatore. Il vero senso della battuta non è uno stile o una filosofia da utilizzare, e nemmeno una sfilata di moda, è una battaglia!

Scendete dal piedistallo e siate competitivi!

 

Frankie Russo

 

Articolo pubblicato 17 marzo 2015

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