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Il vantaggio mentale

AJ Hinch, manager, George Lombard, bench coach, e Chris Fetter pitching coach
AJ Hinch, manager, George Lombard, bench coach, e Chris Fetter pitching coach

di Frankie Russo   tratto da totallytigers

Premessa: Quest’articolo è tratto da un blog dei Detroit Tigers e quindi le considerazioni si riferiscono a questa organizzazione, ma nulla toglie al fatto che potrebbero essere rapportate a qualsiasi società e/o manager che allena a un certo livello.  Cosa hanno in comune AJ Hinch, manager, George Lombard, bench coach, e Chris Fetter, pitching coach? Tutti e tre hanno conseguito la laurea in psicologia. Meglio detto, stanno utilizzando i loro studi su come dirigere e istruire i loro giocatori. “La psicologia è lo studio della mente e del comportamento. Esso comprende le influenze biologiche, le pressioni sociali e i fattori ambientali che influenzano il modo in cui le persone pensano, agiscono e si sentono ". Infatti, questo è il criterio con cui Hinch ha scelto i suoi collaboratori. Non ha scelto i grossi nomi o gli amici. Ha voluto al suo fianco persone che sappiano fare la differenza e che vedano diverse prospettive del gioco. E’ il motivo per cui ha collaboratori che non si affidano esclusivamente alle analitiche o a ciò che semplicemente vedono. Soprattutto, ha voluto collaboratori che capissero cosa fosse l'intelligenza emotiva e che potessero rapportarsi con i giocatori. Dice Hinch:

“Parte del nostro lavoro, o meglio la gran parte di esso, è rapportarsi con i giocatori e cercare di ottenere il meglio da loro. Bisogna conoscere le loro personalità, come motivarli, come comunicare con ognuno di loro in modo diverso e come aiutarli”.

 

George Lombard, che si è laureato mentre già allenava a livello di MLB con lo scopo di migliorarsi, sostiene che bisogna trovare il modo di comunicare verbalmente ma non solo, saper lavorare con giocatori di diverse nazioni, giocatori di diversa estrazione sociale e diversi gruppi etnici.

Alcuni giocatori hanno accettato di venire a Detroit sapendo che c’era Hinch, e questo non capita tutti i giorni. Bisognerebbe ricordare come HInch ha gestito George Springer durante la postseason del 2017. Da peggior battitore, nei playoff è passato ad essere votato l’MVP delle WS.

 

Springer accredita il merito al suo manager. (BOTR 21/10/19: AJ Hinch, dal fallimento alle WS).

Per quanto concerne Chris Fetter invece, egli enfatizza su come sono connessi tra di loro l’approccio mentale, fisico e analitico.  Oltre agli esercizi fisici, Fetter si sofferma molto anche sull’allenamento della meditazione del lancio. Non sono forse i lanciatori a subire il maggiore stress, specialmente in situazioni critiche e/o quando sono giovani? 

 

E’ stato notato com'è cambiato l’ambiente quest’anno durante lo spring training; si è visto più energia, più entusiasmo e più preparazione. La prima mossa che ha fatto lo staff appena nominato, per quanto riguarda i loro rispettivi settori, è stata quella di mettersi in contatto direttamente con ogni giocatore. Qualcuno addirittura è andato a visitarli di persona. Ad ognuno è stato dato un programma da seguire. In passato vi sono stati giocatori che non si degnavano di rispondere nemmeno al telefono durante la pausa invernale. Quest’anno, gli stessi giocatori hanno inviato video del loro lavoro off-season. Altri si sono presentati alla struttura di allenamenti giorni prima della convocazione. 

 

Sin dal primo giorno i giocatori sono rimasti sorpresi per come Hinch conosceva ognuno di loro, nome e cognome, ivi compresi i più giovani che avrebbero avuto vita breve al camp. A mo' di scherzo in passato un giocare si fece fare delle T-shirt con il nome dei giocatori per aiutare il manager a riconoscerli. 

Tigers allo spring training (KIRTHMON F. DOZIER, DETROIT FREE PRESS)
Tigers allo spring training (KIRTHMON F. DOZIER, DETROIT FREE PRESS)

Hinch ha voluto poi avere un incontro personale con ogni singolo giocatore, volendo conoscere i loro obiettivi, le loro preferenze e come avrebbero voluto essere contattati.

 

La maggior parte dell’incontro era basata sull’ascolto di cosa avessero loro da dire. Ogni giocatore veniva considerato per la sua personalità, non semplicemente come facente parte anonima di un gruppo.

 

Lo scopo era quello di voler studiare i propri giocatori prima di giudicarli.

 

Questo modus operandi permette di sviluppare una profonda intesa e una linea di comunicazione con ogni giocatore, sia che la loro personalità sia schietta e turbolenta, piuttosto che riservata e silenziosa.

Come manager, bisogna trovare il modo di sfruttare il loro potenziale.

 

Ci sono molti fan che credono che il talento fisico sia l'unico fattore che conta. Alcuni credono che le capacità fisiche e mentali determinino le prestazioni. E c'è chi crede che il manager e gli allenatori possano essere gli elementi stimolanti per la vittoria. A chi crede invece che i leader in panchina non contino o non possano migliorare una squadra, allora perché averli? Se le squadre assumono questi personaggi e li pagano, ci deve pur essere un vantaggio reale e tangibile.

 

Si son visti molti esempi nel corso degli anni dove manager e allenatori non hanno saputo ispirare i giocatori. Ci riferiamo a risultati molto al di sotto delle aspettative nonostante un roster pieno di superstelle. Sarebbe sufficiente ricordare la rotazione dei Tigers in cui ognuno dei componenti ha vinto le World Series solo dopo aver cambiato squadra. Justin Verlander, Max Scherzer, David Price, Anibal Sanchez e Rick Porcello. Solo un colpo di fortuna? Sembra poco probabile. 

 

Quindi, se uno staff tecnico può essere responsabile di risultati deludenti, allo stesso modo può essere responsabile di ottime prestazioni.

 

Frankie Russo

 

N.d.r. Articoli simili già pubblicati su Baseball On The Road:

 

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24/08/18: Il modo giusto di comunicare

 

 

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Commenti: 2
  • #1

    Roberto Cabalisti (venerdì, 12 marzo 2021 23:45)

    Grazie Frankie, pensavo di essere sbagliato per come mi hanno giudicato quando ho fatto una relazione pre campionato dopo aver studiato il comportamento singolo di ogni giocatore che avevo a disposizione nel roster durante la prima fase di lavoro invernale e nello spogliatoio poi in campo, vis a vis ho presentato le caratteristiche a rimbalzo tra ogni giocatore e ai tecnici, caratteristiche non fisiche ma psicologiche di atteggiamento di ogni uno per creare sinergia di lavoro specifico poi di lavoro al singolo caso comportamentale... Come letto era un bel progetto di crescita, lo sarebbe stato. Poi... (te ne parlerò in privato)
    Bell'articolo per palati fini!!! � Caba

  • #2

    Frankie (sabato, 13 marzo 2021 07:13)

    Grazie a te Roberto per seguirci. Pubblico molto volentieri questi articoli che riguardano altri aspetti oltre che tecnici. I tempi cambiano, le persone cambiano e bisogna aggiornarci. Sono molto contento che l'articolo ti sia stato di aiuto come spero lo sia stato anche per molti altri colleghi. Ad majora semper!