
Andata esaurita la prima edizione che la casa editrice “Ascesa dei Vinti” mise in atto per ricordare nel suo centenario l’evento che nel 1919 sconvolse quel mondo edulcorato che era il baseball della cosiddetta “dead ball era”, ovvero quando il gioco si evolveva su una completa strategia basata più sulla velocità e basi rubate tese a vivacizzare le azioni in diamante che sui fuori campo, ritorna con questo saggio la seconda edizione del fumoso “Scandalo dei Black Sox” arricchita da molti spunti e dalla pregevole biografia di Joe Jackson, più noto come “Shoeless”, resa possibile grazie al Comitato sui Black Sox della SABR per la visione gratuita degli archivi storici. In perfetta sintesi con la filosofia che persegue la casa editrice tesa ad una coinvolgente cultura del baseball come disciplina sportiva ma soprattutto per i suoi aspetti ontologici che rimarcano lo sviluppo della società e del pensiero, in chiusura del saggio viene riportato altresì un preciso elenco di libri editi dalla stessa e che attraverso eventi e personaggi presentano un baseball compagno di viaggio ma anche valido argomento salottiero invernale.
L’autore Michele Dodde, collaboratore di “Baseball on the road” cerca un dialogo costruttivo con il lettore presentando con la sua introduzione in primo luogo il periodo in cui fu circoscritto lo scandalo e per secondo l’invito velato ad astenersi ad emettere un giudizio severo e fuori dalle righe perché sempre il baseball comunque è un gioco.
Con queste finalità egli dice che “Questo saggio, che si vuole dedicare a tutti gli appassionati di Baseball, disciplina sportiva atipica perché sintesi esaustiva della filosofia della vita, tratta di personaggi che sono passati nella storia del baseball attraverso l’evoluzione del costume della società statunitense e nei loro riguardi sono stati usati tutti gli epiteti possibili ed immaginabili tra quelli negativi e positivi.

Caduti ingenuamente nelle tremende trappole degli scoop giornalistici, bisognosi non di oggettive ricerche quanto di incrementare le vendite dei loro giornali, sono stati continuamente delineati con diverse sfaccettature ma mai sono stati umanizzati nella loro semplicità di uomini bambini che giocavano a baseball con passione e talento e che hanno creduto di poter continuare a giocare pur essendo manipolati dalla malavita organizzata apertamente e conosciuta e frequentata da ogni ceto sociale di quel tempo.
Tuttavia liberamente il testo non vuole essere esauriente perché si è consapevoli che tutti gli implicati a vari titoli in quella incriminata World Series del 1919 sono stati personaggi che hanno perseguito, come tutti noi, le loro munifiche aspettative. Ed allora è sembrato giusto lasciare al lettore il giudizio finale perché loro, comunque giudicati, sono e resteranno sempre gli Uomini dei Sogni.
Confezionato da uno spunto di Pietro Striano con la supervisione di Marco Fattori il saggio di Michele Dodde allora svela come questi otto Uomini dei Sogni si trovarono ad affrontare il loro modo di vivere e come per loro quella combine non era altro che una continuazione del gioco, del loro gioco perché essi amavano giocare a baseball.
Paolo Castagnini
Il link per acquistare "Gli Uomini dei Sogni" in formato "Kindle" o in formato "Libro"
Scrivi commento