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Nella notte dei tempi.... 1^ parte

presentazione di Paolo Castagnini

Com'è nato e dove è nato il baseball? Quante volte abbiamo sentito questa domanda. Ebbene oggi vi presento Mario Moiraghi un amico che ha dedicato la sua vita allo studio oltre che essere uno di noi, uno del baseball e softball. Benvenuto in Redazione Mario!

di Mario Moiraghi

 

MOLTO, MOLTO TEMPO FA 

Nella notte dei tempi

L'idea di battere una palla con un bastone o una mazza affonda le sue origini come si usa dire, nella notte dei tempi, e forse anche prima, perché le osservazioni condotte su animali anche non americani, come le scimmie e i corvi, permettono di osservare la loro capacità di afferrare un bastoncino e di utilizzarlo, con il becco o con le zampe, per muovere un altro oggetto in una direzione da loro ritenuta utile ai loro fini. Non sono in grado di fare un fuoricampo, ma almeno un line drive riescono a farlo, con una buona media battuta. :-)

Areale di distribuzione del Corvus frugileus e del Baseball preumano... forse
Areale di distribuzione del Corvus frugileus e del Baseball preumano... forse

Dalla cartina sopra si può già dedurre che il Baseball è nato nell'Antico Continente, per opera del Corvus Frugileus, troppo spesso dimenticato dagli storici del settore.

 

Per quanto riguarda l'Italia si può anche notare che è praticato e giocato solo al nord, dai Corvi.

Non avendo dati precisi sul comportamento dei dinosauri, non possiamo procedere ulteriormente su questa linea e siamo allora costretti a risalire solo ai tempi in cui un primate più avanzato, l'Homo sapiens sapiens, fu in grado di lasciarci figure o tracce scritte che testimonino la sua volontà di battere una palla con un attrezzo adeguato, sublimando così la tentazione di battere con una mazza la testa di un avversario: un deciso passo verso la Civiltà. 

Alle soglie della storia

Egitto

Fu solo molti decenni dopo che in Egitto decisero di giocare a baseball che però, per favorire la comprensione da parte dei locali, fu chiamato seker-hemat e scritto, con evidente semplicità, attorno al 2400 a.C.

 

Gli studi in materia furono condotti da Peter A. Piccione, Ph.D., (nulla a che vedere col Corvo) che scrisse un testo di vasta diffusione dal titolo '' Pharaoh at the Bat: Egyptian Ball Games and American Baseball," ( Il faraone alla battuta:  Il Gioco della Palla Egiziano e il Baseball Americano) dove si analizzano le caratteristiche del batti-e-corri faraonico, cercando di compararlo al Baseball americano.

 

Secondo Piccione, il più antico riferimento al seker-hemat (battere la palla) è connesso ai riti della fertilità e al rituale della rinascita, di cui si trova traccia nelle Piramidi fin dal 2400 a.C.

Più tarda è la rappresentazione che compare sulle pareti del tempio di Deir et-Bahari, che mostra Tutmosi III intento al gioco della palla sotto gli occhi vigili di Hator, datato 1460 a.C (foto sopra)

 

Difficile anche per gli archeologi, stabilire se la dea Hator avesse funzione di catcher, di arbitro o di semplice tifoso.

A conferma di ciò nel British Museum sarebbe conservata una palla di pelle usata, come scrive M.A. Marcucci "con tutta probabilità 2000 anni a.C. da giovani egiziane che, come alcuni graffiti testimoniano, giocano propio con mazza e palla".

 

Robert W. Henderson, nel libro "Ball, Bat and Bishop" diede grande impulso alla cosa, fin dal 1947, conducendo un'analisi rigorosa della materia. Egli ritiene che il gioco della palla è connesso con l'antico rito egiziano della fertilità e ad esso si mantiene collegato nel tempo, sviluppandosi poi in tempi e in modalità differenti.

 

In origine è probabile che rappresentasse il conflitto fra Horus e Set, o fra l'inverno che finisce e la primavera che subentra. Non è un caso che l'autore, di cultura americana, si ricolleghi al noto film del 1949 "Quando torna

primavera", interpretato da Ray Milland.

 

Henderson sostiene anche che la palla abbia rimpiazzato la testa di bambola che inizialmente era oggetto del gioco. Ciò sembrerebbe in contrasto con la cultura egizia che raramente effettuava rituali macabri.

 

Simili riti erano comunque diffusi nel Nord Africa e nel Medio Oriente, in collegamento con i cicli stagionali, secondo modalità diverse.

 

Simili considerazioni sono consentite anche da un rituale religioso, del 5000 circa a.C. utilizzato per formulare auspici per il futuro, dove si sono trovate molte delle regole base del Baseball:

il sacerdote lanciava ai fedeli una palla di cuoio che doveva essere colpita al volo con un bastone, cercando di mandarla oltre il punto da cui era partita. Dall'esito più o meno favorevole dell'azione dipendeva il destino della comunità.

 

Si osservino sotto anche le mazze e le palle di filo trovate a Lahun.  (1850 - 1750 a.C.)

Anche tra le fanciulle dell'antico Egitto era diffuso un gioco simile. Esse usavano, come svago, lanciarsi la palla che veniva colpita con una mazza e poi lanciata di mano in mano.

 

Sorprendente, in ogni caso, è la raffigurazione sotto riportata, dove sembrano apparire ben due scene di battuta, mediante mazza ricurva.

 

Mario Moiraghi

 

Segue

 

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Commenti: 1
  • #1

    francoludovisi@libero.it (giovedì, 26 novembre 2020 10:03)

    Articolo molto piacevole e istruttivo. Io ero rimasto alla dizione greca: "E Nausica dava la battuta" che mi faceva pensare a qualche antenato del softball. Ma purtroppo non riesco a uscire dal mio ruolo di Pitching Coach e voglio notare, nell'ultima rappresentazione dell'articolo,la perfetta posizione del braccio di lancio del pitcher dell'antico Egitto!