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Le World Series saranno vinte da.......

di Frankie Russo  

tratto da ESPN

Dopo una prolungata estensione dei playoff a causa dell’anomalo campionato, alla fine sono giunte alla fase finale le due squadre che hanno conseguito il migliore record in entrambe le leghe. I Los Angeles Dodgers, che hanno ottenuto il migliore record nelle majors e non vincono le finali da 32 anni, affronteranno i Tampa Bay Rays la cui ultima presenza risale al 2008 quando furono sconfitti in finale dai Philadelphia Phillies.  Il vantaggio sembrerebbe a favore dei Dodgers con il 69,8% ma come si sa, nel baseball non vince la squadra migliore, ma chi gioca meglio ed in questo i Rays non sono secondi a nessuno.

I Rays sono guidati da un manager, Kevin Cash, che si affida molto alle analitiche, ma al quale non manca la fantasia cambiando spesso il lineup e raramente permette a un suo partente di affrontare il lineup avversario per la terza volta in una gara. Infatti l’ultima gara completa dei Rays risale al 2016.  Potendo contare su uno staff dominante che comprende tre potenziali assi in Blake Snell, Charlie Morton e Tyler Glasnow, i Rays hanno vinto il duello contro gli Athletics con il migliore record dell’AL. Nel lineup il solo Brandon Lowe figura tra i 12 migliori battitori nelle majors con 289 punti segnati e un OPS di 753 nella regular season. Nella postseason però, è salito in cattedra il rookie Randy Arozarena cha ha battuto 321 paragonato al 183 del resto della squadra. Il 71,9% dei punti sono venuti via HR che non è così male, ma lo staff dei Dodgers ha registrato la media più bassa per HR concessi. 

 

I Dodgers, invece, una volta completato l’acquisto di Mookie Betts sono diventati i favoriti numeri uno per la conquista del titolo delle World Series. Non hanno deluso durante la regular season con un record di 43-17 e una differenza tra punti segnati e subiti di +136.

I punti di forza di Tampa Bay sono:

La rotazione dei partenti che può contare su un maggior periodo di riposo, e se anche così non fosse stato, sicuramente Cash si sarebbe inventato qualcosa per presentarsi all’appuntamento con i lanciatori nella forma migliore.  Invece, avendo Charlie Morton, Anderson e Peter Fairbanks sconfitto gli Astros con un totale di soli 114 lanci, i Rays inizieranno la fase finale con due giorni di riposo e nella situazione più favorevole della rotazione. I Dodgers invece hanno un giorno in meno di riposo e due dei suoi partenti, Walker Buehler (vesciche) e Clayton Kershaw (schiena), presentano problemi di salute. Questo non significa automaticamente che gli infortuni influenzeranno le loro prestazioni, ma il rischio è dietro l’angolo. 

 

L’impostazione della rotazione ha la possibilità di presentarsi al meglio al contrario di quello dei Dodgers. Certo, da Cash c’è da aspettarsi di tutto, ma se la postseason ci ha insegnato qualcosa, allora è molto probabile che vedremo Tyler Glasnow in Gara 1 con il riposo di routine dei soliti cinque giorni. In Gara 2 dovremo vedere Blake Snell e in Gara 3 ci sarà Charlie Morton. In questa maniera Morton dovrebbe essere il partente in una eventuale Gara 7 con riposo regolare e non dimentichiamo che Morton non ha mai perso una gara 7. In Gara 4 dovremmo vedere Ryan Yarbough che non lancia dal 13 ottobre, e questo potrebbe spingere Cash a utilizzarlo anche come rilievo nelle prime gare. Ipotesi non da scartare considerato i Dodgers soffrono i mancini lenti contro i quali registrano un OPS di 659 e tenendo conto che la media velocità di Yarbrough quest’anno è stata di 81,4mph. In Gara 5 ritorna Glasnow e in Gara 6 Snell. Questo sulla carta, ma nei playoff non sempre tutto va secondo i piani, ma è pur vero che con i giorni di riposo i rilievi dovrebbero avere abbastanza tempo per recuperare ed evitare a Cash di utilizzarli nel bel mezzo delle gare. 

 

Il bullpen può contare sul trio di Fairbanks, Anderson e Diego Castillo, tutti e tre in grado di fungere da closer, elemento importante quando si giocano le finali e nelle ultime riprese è fondamentale tenere il vantaggio o tenere il risultato stretto. Più vulnerabili invece si presentano Thompson, Curtiss e Loup che rappresentano il loro tallone di Achille

I punti di forza dei Dodgers invece sono

Un attacco più potente e produttivo che ha registrato una media di 5,82 punti a gara durante la regular season paragonata al 4,82 dei Rays.  Il lineup di LA è temibile dall’inizio fino alla fine, non esistono eliminazioni facili, non permette rilassamenti e a questo si aggiungono le buone mazze in panchina. E’ un attacco che sa essere paziente, non gira molti lanci fuori la zona obbligando l’avversario spesso a riprese stressanti che alla lunga volge a loro favore. E’ sufficiente ricordare che in Gara 5 contro i Braves, Will Smith con ha girato i primi 5 lanci portandosi sul 3-2 per poi battere un HR da tre punti che ha cambiato direzione alla partita. 

 

Il bullpen dei Dodgers è più completo rispetto a quello dei Rays avendo registrato un PGL di 2,74 rispetto al 3,37 di Tampa. Al contrario dei Rays, i partenti dei Dodgers vanno profondi nelle gare il che permetterebbe loro di utilizzare solo 4 partenti e la possibilità di utilizzare Dustin May o Tony Gonsolin da rilievi. Tenuto conto anche delle continue variazioni che effettua Cash, particolare attenzione dovrà prestare Roberts all’utilizzo dei due mancini Jake McGee e Victor Gonzales. Il closer Kenley Jansen ha registrato miglioramenti ma dovrà essere al meglio se i Dodgers vorranno arrivare fino in fondo. 

 

Sono favoritissimi, niente di scientifico, ma da diversi anni dominano la NL vincendo 8 titoli divisionali di seguito. Aver recuperato lo svantaggio di 1-3 contro i Braves è stata sicuramente un’iniezione di fiducia. Sembravano fuori dai giochi ed ora, dopo tre giorni si trovano a giocarsi il titolo che manca da LA dal 1988. I Dodgers possono contare su cinque validi partenti ma Roberts starà sulle spine fino a quando non avrà verificato le condizioni fisiche di Kershaw e Buehler.

 

La mia opinione è che vedremo un serie diversa dal solito. Da una parte una squadra, i Dodgers, solida in tutti i suoi reparti contro una squadra che, alternando i numeri alla fantasia, riesce molto spesso a trovare il modo di vincere. 

 

Frankie Russo

 

 

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