
Oggi vi voglio presentare questa ragazza che nonostante la pandemia ha deciso di "cogliere l'attimo" e, affrontando tutti gli ostacoli, coronare il sogno di una vita. Quando molte Agenzie di Exchange Program chiudevano le frontiere extra europee, Elisa con la nostra Agenzia di riferimento è volata negli Stati Uniti. A fare cosa? be' sapete già a cosa mi riferisco, ma se leggete questa intervista per intero scoprirete di che pasta è fatta Elisa Siri. Buona lettura!
Ciao Elisa! Innanzitutto presentati.
Mi chiamo Elisa Siri e ho 17 anni, sono nata a Sanremo in Liguria.
Dove vivi in Italia e come è composta la tua famiglia?
Ho sempre vissuto a Sanremo con la mia famiglia che è composta da mio fratello Giacomo che ha 4 anni meno di me, Roberta e Davide che sono i miei genitori e il nostro cane Livio che ha 12 anni.
Quando hai iniziato a giocare a softball?
Parecchi anni fa mentre partecipavo ad una piccola festa nella mia città, quella che ora è la mia allenatrice (Flavia Ciliberto N.d.r.) si è avvicinata e mi ha dato una bottiglia di plastica vuota in mano, dicendomi che mi avrebbe lanciato una pallina di carta e io avrei dovuto colpirla, così ho fatto e dalla settimana seguente ogni settimana sono nel mio amatissimo campo ad allenarmi.

Descrivi la scintilla che ti ha fatto decidere "questo è il mio sport!"
Il primo allenamento mi ha fatta innamorare, non eravamo in molti ma era la prima volta che provavo uno sport di squadra; l’ambiente era così amichevole e mi sono divertita talmente tanto che da quel giorno la passione non ha potuto far altro che crescere.
In che società giochi in Italia a che livello e in quale ruolo/ruoli?
Prima di partire per gli Stati Uniti stavo partecipando per il secondo anno consecutivo al campionato di Serie B con la mia società la SANREMESE BASEBALL-SOFTBALL; principalmente in questa squadra sono un catcher, però, quando non ricevo, gioco in terza.
Descriviti come giocatrice.
Non penso di poter giudicare la mia bravura o meno in questo sport, ma mi sento in grado di affermare che l’impegno e la dedizione portano a grandi cose, e che il non arrendersi mai e l’impegnarsi al 100% in ogni minima attività sono caratteristiche fondamentali in un giocatore che vuole raggiungere i suoi obiettivi e crearne altri da conquistare.
Quali passioni oltre al softball?
Tengo molto al mio corpo per questo oltre al softball frequento una palestra, sia in Italia che in America, per svariati motivi, tra cui quelli estetici ma ovviamente anche quelli pratici, sviluppare la forza in palestra e applicarla nella tecnica degli allenamenti al campo è per me una cosa assolutamente utile.

Il tuo piatto preferito?
Cerco sempre di mantenere una dieta equilibrata per il bene del mio fisico, ma non mi vieto di certo qualche sfizio. Il mio piatto preferito sono gli Gnocchi alla Romana, se potessi li mangerei ogni pasto.
Perché hai voluto fare l'esperienza di studiare/giocare negli Stati Uniti?
Ho deciso di affrontare questa esperienza per molte ragioni, la principale credo sia sviluppare un'indipendenza e un livello di maturità che si rivelerà utile nel mio futuro.
Oltre a ciò ovviamente lo studio e il softball sono a pari merito nella mia lista e gli Stati Uniti sono particolarmente bravi nell’unire le due cose ponendole allo stesso livello di importanza.
Il mio obiettivo principale al momento è conseguire la graduation qui e trovare una buona offerta per un college da frequentare. Inoltre la lingua inglese è la mia preferita sin da quando ero bambina, grazie a mia Zia che me l’ha sempre insegnata in modo utile e divertente.
Hai affrontato un momento così difficile come questo del COVID-19!
Considerando la situazione mondiale riguardante la pandemia abbiamo dovuto fare delle considerazioni, ma informandoci e basandoci su dati scientifici e non su opinioni soggettive abbiamo concluso che non era così determinante nella decisione della partenza, quindi rispettando le dovute regole e restrizioni, il Covid non è stato un ostacolo insormontabile.
I tuoi genitori ti hanno sostenuto in questa decisione o sono preoccupati?
Questa esperienza è il mio sogno nel cassetto fin da quando ero bambina, per questo motivo i miei genitori mi hanno sostenuta in ogni minimo dettaglio fin dall’inizio, abbiamo lottato insieme per far avverare questo desiderio e gliene sarò grata sempre, il loro aiuto è stato rilevante nonostante, giustamente, cercassero di farmi organizzare il più indipendentemente possibile in vista dell’esperienza.

Ora dove ti trovi?
In questo momento mi trovo a Seneca, piccola città vicino a Joplin, nello stato del Missouri.
Vivo in una grande casa in campagna con una famiglia stupenda. I miei genitori ospitanti si chiamano Wayne e Teresa e sono due persone magnifiche, educate, gentili e severe il giusto.
In casa con me ho un fratello di 12 anni, Aaron e una sorella di 15, Emily, con la quale condivido la grande passione per il softball.
Lei è una lanciatrice e io sono un catcher, le nostre vite sono perfettamente compatibili, non passa giorno in cui non ci alleniamo assieme e in giardino abbiamo addirittura un t-ball, le palline e la rete!
Hai dovuto affrontare restrizioni come ad esempio un periodo di quarantena?
Appena arrivata ho dovuto fare una quarantena di 14 giorni imposta dall’ambasciata.
Durante queste due settimane la famiglia ha fatto del suo meglio per non farle sembrare pesanti…. cucinavamo insieme, giocavamo insieme e ci allenavamo insieme, quindi sono passate senza che neanche me ne accorgessi.
Quali sono le cose diverse dall'Italia che ti hanno sorpreso sia nel bene che nel male?
Sarebbe più facile trovare le cose uguali che le cose diverse….qui la vita è un'altra storia.
Si vive di sport, il mio primo giorno di libertà dopo la quarantena sono stata accompagnata a guardare la mia prima partita di football e da quel giorno in poi quando non sono impegnata a giocare partite con la mia squadra, andiamo sempre a guardare altri sport, è una cosa stupenda ed indescrivibile.
Un’altra cosa a cui danno molta importanza è la religione, le squadre di qualsiasi sport pregano prima di ogni partita e gli adolescenti frequentano tutti una chiesa.
Inoltre sono molto patriottici, ogni giorno durante l’intervallo tra la sesta e la settima ora, tutta la scuola recita “Pledge of Allegiance” con sguardo alla bandiera (presente in ogni classe) e mano sul cuore.
La scuola….l’esatto opposto di quella italiana, qui si studiano solo 7 materie, materie scelte da te prima dell’inizio dell’anno scolastico, la scelta è molto ampia e le materie proposte sono molto utili a mio parere, l’organizzazione della giornata scolastica è particolare, ma dopo i primi giorni ci si ambienta benissimo, le persone sono molto amichevoli e comprensive, e chiunque è disposto ad aiutarti in qualsiasi momento di difficoltà.
Pensandoci non riesco a trovare qualcosa che mi abbia sorpreso negativamente.

Parliamo di softball nella tua nuova squadra
Il mio primo giorno al campo è stato bellissimo, le ragazze sono state così accoglienti ed amichevoli che mi sentivo a casa, chiunque voleva sentirmi parlare per il mio accento e in più erano curiosissime di sapere qualunque cosa sull’Italia. Oltre alle compagne anche gli allenatori sono stati gentilissimi e mi hanno messo subito alla prova facendomi allenare in terza e esterno, col passare dei giorni hanno voluto vedere come ricevessi e adesso sono un Catcher del Team Varsity della mia scuola.
Come vedi il livello di gioco della tua nuova squadra?
Il livello della mia squadra è veramente buono abbiamo lanciatori bravi e battitori forti, sono onorata di poter giocare con loro.
Il campionato nel Missouri mi sembra contrariamente agli altri stati si gioca nella stagione autunnale. Hai già giocato qualche amichevole? Come hai visto il livello in generale delle altre ragazze?
Ora stiamo giocando il campionato scolastico, le partite sono tantissime, quasi ogni giorno scolastico e in parecchi weekend abbiamo tornei, adoro questa cosa perché credo che giocare partite sia il miglior allenamento che si possa fare. Inoltre le squadre che abbiamo già affrontato sono su un buonissimo livello quindi le partite sono intense e divertenti.
Consiglieresti ad altri ragazzi e altre ragazze ad affrontare questa esperienza?
Non solo consiglierei ad altri ragazzi di fare questa esperienza, ma gli consiglierei anche di volerla con tutto se stessi perché nel momento in cui scendi dall’aereo negli Stati Uniti realizzi quanto tutto, gli sforzi, la passione e la costanza siano serviti a raggiungere e conquistare questo grande obbiettivo che segnerà la tua vita per sempre.

Perché ti sei rivolto a Baseball On The Road?
Mi sono rivolta a Baseball On The Road perché oltre all’ottima recensione che una ragazza mi ha fatto su di voi, leggendo le storie sul vostro sito, mi sembrava di leggere il mio sogno che a tutti i costi volevo realizzare.
Chiunque sia partito con voi ne è uscito soddisfatto e io ne sono l’ennesima prova.
L’Agenzia che ti ha consigliato Baseball On The Road, MB Scambi Culturali, ti ha supportato nel migliore dei modi anche tenuto conto di questo periodo Covid?
Assolutamente si, MB Scambi Culturali mi ha supportata e seguita fino all’ultimo minuto. E’ grazie anche a loro, che come me non si sono arresi, se in questo momento sto scrivendo questa intervista negli Stati Uniti.
Rimpianti?
Zero rimpianti, mai.
Vuoi aggiungere qualcosa?
Voglio ringraziare mio Padre e mia Madre per avermi sostenuta da tutti i punti di vista, mia zia grazie alla quale il mio livello di inglese è tale da non aver alcuna difficoltà qui, la mia allenatrice Flavia Ciliberto che è quasi come una seconda madre per me, le mie compagne di Sanremo e la mia famiglia ospitante che ha deciso di accompagnarmi in questa importante avventura.
Grazie Elisa!
Intervista di Paolo Castagnini
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