
Siamo alle solite, Davide deve avercela a che fare con il solito Golia, chissà se anche stavolta la storia si concluderà come nel Primo Libro di Samuele con la vittoria di Davide. Certo è che con il Covid-19 tutto si sta complicando. Ma mentre a Codogno i media nazionali hanno dato risalto al Baseball come sport simbolo per la ripartenza della Città, a pochi chilometri di distanza, nella vicina e lombarda Brescia chi decide la pensa diversamente. E a nulla sono valse le assicurazioni da parte dei dirigenti del Baseball bresciano sull'applicazione delle norme Federali che ricordiamo sono approvate dal CONI e quindi dal Governo. Il curioso è che le scuole non si sono potute aprire, ma i centri estivi si (ma questa è un'altra storia) e cosa si fa molto spesso nei centri estivi? Si gioca a calcio. Quindi il Campo del CUS Brescia non è adatto al Baseball, ma al calcio forse si. Riporto integralmente la lettera di un ex dirigente del CUS Brescia Baseball all'attenzione degli organi di informazione, che potrebbe essere "La Lettera" di tutti i dirigenti Italiani.
CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLE DECISIONI CHE MORTIFICANO IL BASEBALL BRESCIANO.
Scrivo queste riflessioni nella speranza che il Presidente e i Consiglieri del Cus Brescia ne prendano visione, direttamente o per il tramite dell'amministratore del profilo.
Sono un ex dirigente della sezione Baseball del Cus Brescia e per oltre 15 anni ho dedicato tempo ed energie a favore di questo sport, spinto inizialmente dal desiderio di stare vicino a mio figlio, che ha giocato dalle categorie giovanili fino alla squadra di serie A.
Questa motivazione iniziale si è presto trasformata in una insopprimibile passione, non solo per l'amore del gioco (che - comprendo benissimo - può o meno contagiare !), ma soprattutto per lo spirito di amicizia e di ammirazione che ho potuto coltivare in questi lunghi anni con tutte le persone - atleti, allenatori e genitori - che ho avuto il privilegio di frequentare e apprezzare.
Sono stato testimone del valore educativo che il nostro ambiente ha trasmesso a decine (anzi a centinaia, sommando tutti gli anni trascorsi) di bimbi e ragazzi.
Ho chiari nella memoria i sacrifici in termini di tempo e risorse economiche profusi, con il solo obiettivo di rendere sempre più ospitale la "nostra casa".
Si, Presidente, quel campo che lei con tanta leggerezza ci sta togliendo è stato "la nostra casa" e vorremmo che rimanesse tale, almeno per il poco tempo che ci è concesso dai programmi dell'Università.
E, mi creda, le risorse investite in questa "casa" non sono rappresentate solamente dai contributi (peraltro apprezzati) del Cus, ma sono in larga parte (anzi, a dire il vero, in maggior parte !) il risultato degli sforzi e dell'impegno (e ribadisco, anche economici) delle tante persone che nel tempo hanno frequentato il nostro diamante.
Comprenderete quindi ( mi rivolgo anche a tutti i Consiglieri che condividono la stessa responsabilità del Presidente) con quanta amarezza ho seguito in questi mesi le vicende che hanno portato alle recenti decisioni in merito sia all'utilizzo del campo che alla possibilità (anzi, alla impossibilità da Lei decisa) di continuare a praticare il nostro meraviglioso sport nella nostra città.
Avendo maturato una competenza specifica nel merito (competenza che, a quanto pare, fa difetto a chi ha preso le decisioni) trovo assurde e immotivate le scelte fatte!
Forse le motivazioni - a ben pensare - sono da ricondurre ad un vostro appiattimento su comportamenti di natura "politica" (non nel senso nobile del termine !) che trovano comodo ignorare la realtà delle cose e si orientano in primis "a proteggersi le spalle", sottraendosi alla responsabilità implicita in chi riveste ruoli di "comando".
Comportamento che- purtroppo- devo considerare che vi accomuna a quello dell'Amministrazione pubblica, che tante parole ha speso e sprecato in questi anni.
Basti ricordare, a titolo di illuminante esempio, l'articolo in cui - solo un anno fa - il Sindaco di questa città dichiarava "il Cus Brescia è patrimonio della città intera. Il futuro della sua attività va tutelato".
E mi lasci aggiungere che le sue dichiarazioni apparse oggi sul Corriere della Sera sono, a dir poco e per essere benevoli, ridicole. Come può infatti affermare "E' bellissimo vedere i ragazzini del Brescia Baseball giocare gratuitamente sul terreno del Cus".
A parte l'infelice avverbio "gratuitamente"..mi chiedo se Lei abbia mai visto una partita di baseball, non in TV ben inteso, ma sul nostro campo!...non le suona un poco come una presa in giro?
E poi, la chiosa finale dell'articolo testimonia, ahinoi, che forse il campo Lei non l'ha mai visto, o quanto meno non lo vede da qualche tempo...ci faccia un giro uno di questi giorni e poi , forse, non confermerà che - come dichiarato oggi - "non possiamo parlare di degrado".
Sotto l'articolo apparso ieri sul Corriere della Sera
Chiudo con la considerazione che su decisioni di tale e tanta importanza sarebbe stato auspicabile ascoltare anche la voce di chi ha lavorato e lavora su questo campo, di chi ci gioca con grandi sacrifici, di qualche genitore che ha affidato i propri figli alle cure del Baseball bresciano.
Ma forse per Lei sono di maggior interesse quei genitori che affideranno i propri figli ai centri estivi del Cus (lodevole iniziativa, .. ovviamente a pagamento!) per i quali il rischio sanitario - da Lei portato a supporto della decisione di negare perfino gli allenamenti ai nostri atleti- non sussisterà e che magari nelle prossime settimane vedrò giocare (a calcio, ben inteso, visto che non si tratta di sport di contatto!) sul nostro diamante, opportunamente sottratto a quel degrado che Lei oggi non vede !!
Cordialità
Claudio Poli
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Michelr (giovedì, 11 giugno 2020 11:34)
Egregio Signor Poli,
non ho il piacere e l'onore di conoscerla, tuttavia mi prende la voglia di abbracciarla condividendo in tutto ciò che lei ha scritto.
Sono tempi particolari questi che rivelano completamente le menti libere da quelle occluse da nascosti interessi. Ma, come dicono là dove il sole è fermo: "ha da passa' a nuttata"....
Un saluto