
Libera traduzione dal sito challies.com
The Perfect Game
(Le personali riflessioni di Tim Challies, blogger, autore e revisore di libri)
Per quanto mi riguarda il baseball è il migliore di tutti gli sport. Un gioco perfetto. Da piccolo ho sempre voluto approfondire le tecniche del baseball spendendo migliaia di pomeriggi estivi per capire cosa fosse la perfetta fastball, il perfetto giro di mazza, il perfetto tiro dall’esterno a casa base. E quando scendeva la notte mi assopivo ascoltando la radiocronaca dei Toronto Blue Jays, fino a quando mi addormentavo sognando di essere schierato al fianco dei miei giocatori preferiti, George Bell, Tony Fernandez e Dave Stieb. La fantasia infantile fu poi soppiantata dalla realtà adolescenziale, ma nemmeno i sogni infranti affievolirono la mia passione per il baseball. Nacque un figlio e il primo pensiero fu di introdurlo al mondo del baseball. Stava per avere inizio un’altro ciclo. Che c’è di tanto speciale? Cos'è che mi colpisce così tanto che ogni mese di aprile mi riempio nuovamente di ottimismo, di una nuova speranza e di una nuova eccitazione per un’altra stagione? Perché a ottobre sono ancora desideroso di vedere qualche partita o qualche altra serie? Perché amo tanto questo sport?
AMO LA SFIDA
Il Baseball è uno sport il cui regolamento è composto da 172 pagine in cui puoi trovare una clausola per ogni evenienza, dalla routine quotidiana fino all’imponderabile. Ma per quanto possa sembrare complesso, in realtà è un gioco semplice dove un uomo con una palla dista 60 piedi e 6 inch da un altro uomo con la mazza. L’uomo con la palla fa una pausa, fissa il bersaglio, si prepara, e per un momento rimane perfettamente immobile. Poi riprende a muoversi con accurata coreografia. Le mani si alzano al petto o alla testa, il ginocchio si alza fino ai fianchi, il piede si muove verso l’esterno, e mentre il corpo cade verso casa base la mano si scaglia in avanti.
Fissate l’immagine e lo vedrete stringere la palla, a volte con le dita separate attraverso due cuciture, a volte attraverso quattro cuciture, a volte con la palla profonda nel palmo, a volte sulle punta delle dita.
Riprendete a scorrere l’immagine. Con una frustrata del polso la palla è partita e dopo circa quattro decimi di secondo s’imbatte nel guanto del ricevitore con il familiare suono: Spack!
A meno che, naturalmente, l’uomo con la mazza non la colpisca.
Il battitore affronta il lanciatore, e nel mentre quest’ultimo si prepara a lanciare la palla, il battitore si muove preparandosi a proteggere il piatto. Prima che avvenga il lancio, tiene la mazza morbidamente tra le dita, i polsi roteano lentamente e lo sguardo è fisso al punto in cui verrà rilasciata la palla.
Sposta il peso indietro, alza il piede anteriore e frustra i fianchi in avanti seguito dalle mani. Se tutto va bene, si sentirà il classico rumore dell’estate, l’impatto della mazza con la palla.
Sono fermamente convinto che questa sfida di lanciatore contro battitore, il duello di uomo contro uomo, sia la migliore di tutti gli sport professionisti. E’ una sfida nella sfida, giocata centinaia di volte ogni sera, che non invecchia mai e mai perde il suo fascino.
AMO 200, 300, 400
Baseball è uno sport di numeri, lo sport di centinaia di statistiche. Quella più basilare è la media battuta, una remota misurazione per valutare l’abilità del battitore di mettere la palla in gioco. E’ meglio conosciuta come il numero di volte che un battitore realizza una valida rapportato a 1.000 opportunità.
La differenza tra una media battuta di 200 e una di 300 è di circa una valida ogni 10 turni alla battuta, 100 valide su 1.000 tentativi. Eppure quel piccolo margine rappresenta la differenza tra una super star e un uomo in cerca di un nuovo lavoro.
Un battitore con la media battuta 200 sarà rispedito nelle minors o, se tutto va bene, relegato ad un ruolo secondario. Un battitore con la media battuta 300 sarà un grande giocatore e gli sarà offerto un congruo contratto. Per quanto concerne un battitore con media battuta 400, non se n’è visto uno da oltre 70 anni.
Quanto è difficile per un uomo con la mazza avere la meglio contro un uomo con la palla? Se avrà successo 2 volte su 10 dovrà cambiare sport, 3 volte su 10 diventerà una stella, 4 volte su 10, ebbene, diventerà una leggenda.
AMO LA FASTBALL
La fastball è un lancio che ogni lanciatore deve possedere e che deve essere in grado di padroneggiare. Per quanto si voglia parlare di slider, curve e sinker, non c’è nulla di più essenziale per un lanciatore che dominare il battitore con la velocità. Potrà lanciare una quattro cuciture che passa diritta in mezzo al piatto o optare per una due cuciture che rasenta il bordo del piatto, ma mescolare quei tipi di lancio farà in modo che il battitore dovrà sempre indovinare. Il lanciatore potrà centrare i bordi, potrà ingannare il battitore e farlo girare a vuoto, potrà lanciare alto o basso nella zona e potrà essere dominante. Ma il baseball raggiunge il top dell’eccitazione quando un lanciatore lascia il battitore a guardare la sua fastball passare in mezzo al piatto.
AMO IL CAMBIO
La purezza e la semplicità della fastball è bilanciata dall’imprevedibilità e l’inganno del cambio. Il cambio è un gesto ingannevole. Ha le caratteristiche della fastball, sembra la stessa, ha la stessa azione e stesso movimento, ma viaggia a una velocità inferiore. E questo è l’inganno.
La sua lentezza può essere facile preda del battitore se egli individua il tipo di lancio. Quindi, un lanciatore saggio mostrerà prima la sua fastball, la lancerà una volta, due volte, forse tre. Quando il battitore ha preso il suo tempo ed è pronto per la prossima, sarà allora che il lanciatore prenderà il rischio e lo sorprenderà con un lancio più lento.
La fastball schizza, questa è vagante, la fastball rimane diritta, questa vacilla e scende. Il battitore è ingannato, gira la mazza prima ancora che la palla raggiunga il piatto o magari rimane immobile come legato da un corda, incapace di qualsiasi movimento mentre la palla gli passa davanti. Niente più di un perfetto cambio fa sembrare un esperto battitore un dilettante.
AMO 60 PIEDI E 6 INCH
L’integrità del baseball si basa su due misure fondamentali, entrambe delle quali apportano equità all’aspetto della partita. La prima misura sono i 60 piedi e 6 inch che è la distanza dal monte di lancio al piatto di casa base. La distanza perfetta apporta parità tra l’uomo con la palla e l’uomo con la mazza.
Una misura inferiore significherebbe che una fastball diverrebbe imbattibile, il tempo per leggere, per giudicare il lancio e girare la mazza sarebbe troppo poco. Aumentare la distanza diverrebbe troppo lontano per il lanciatore, il vantaggio sarebbe tutto dalla parte del battitore. Ma 60 piedi e 6 inch è la distanza perfetta, assicurando che solo i migliori lanciatori e i migliori battitori potranno sopravvivere, e solo i migliori dei migliori saranno in grado di raggiungere il successo.
AMO I 90 PIEDI
Se la prima importante misurazione sono 60 piedi , 6 inch, la seconda sono i 90 piedi che separano le basi l’una dall’altra. Anch’essa è perfetta perché stabilisce parità tra l’attacco e la difesa, tra corridori e difensori. Anche il più scaltro dei rubatori di basi deve saper valutare il giusto momento per correre per evitare di essere eliminato. Ma anche il migliore dei difensori deve essere sempre vigile per non essere colto di sorpresa e regalare una base all’avversario.
La distanza di 85 piedi metterebbe in difficoltà la difesa, e 95 sarebbe troppo lontano per i corridori. Basta osservare un tentativo di rubata per constatare quanto sia minima la differenza per una chiamata tra salvo ed eliminato. Oppure osservare un battitore come riesce ad arrivare salvo in prima su una battuta in diamante e comprendere come altri 5 piedi, o 2 piedi, invertirebbe la situazione. E’ la perfetta distanza per mantenere la sfida nella giusta misura in cui deve essere.
AMO 325 PIEDI
Il baseball dipende da misure ben precise, 60 piedi 6 inch dal lanciatore al piatto di casa base, 90 piedi da una base all’altra, ma poi ce ne sono altre che non hanno una misurazione ben precisa. Oltre a queste due misurazioni ci sono altre eccentriche e personalizzate.
Un campo di una squadra di calcio professionistico o di football è identico per tutti, ma quando si tratta di baseball, ogni campo è diverso e ha le proprie caratteristiche. C’è una breve distanza di 325 piedi all’AT&T Park di San Francisco e c’è l’imponente Green Monster all’esterno sinistro a Boston, la scellerata struttura che condiziona battute da due basi ed i fuoricampo in Tampa Bay, ed infine le mura ricoperte da vegetazione al Wrigley Field in Chicago. Alcune hanno l’erba più alta per rallentare il gioco ed altre sono in sintetico che velocizza il gioco e causa imprevisti rimbalzi. Ogni stadio è diverso e ogni stadio è personalizzato.
AMO LO SHIFT
In effetti, a me non piace lo shift, ma mi piace cosa rappresenta. Cioè lo shift rappresenta una strategia, le squadre cercano di guadagnare ogni vantaggio che possono nei confronti dell’avversario.
Ma per ogni beneficio, esiste un rischio. Una squadra può applicare lo shift per rafforzare una zona del campo e a seguito di ciò abbandona completamente un altro settore. Altre prevedono che gli interni giochino dentro, sull’erba, per evitare un punto, ma questo aumenta le probabilità che una palla battuta forte passi tra gli interni. Si tiene il corridore vicino al sacchetto per evitare la rubata, ma questo crea uno spazio maggiore tra la prima e la seconda. Oppure si sceglie di non tenerlo per coprire più campo, ma questo offre al corridore la possibilità di prendere maggiore vantaggio se decide di rubare.
In definitiva, sotto ogni aspetto della gara un giocatore si posizionerà in tanti modi diversi a seconda delle centinaia di situazioni che si presentano, ma in corrispondenza ad ogni azione c’è una strategia ben definita.
AMO IL BASEBALL
Probabilmente ciò che affascina il baseball più di ogni altro sport è il largo abisso che esiste tra l’apparente semplicità del gioco e la sua effettiva difficoltà. E’, e rimane, la più grande resa dei conti di uomo contro uomo tra tutti gli sport. Non c’è nulla di simile. Tiri liberi, calci di rigore, punizioni, hanno tutti la loro difficoltà e la propria ebbrezza. Ma non c’è nulla di più esaltante e appassionante che vedere un uomo lanciare la palla verso un altro uomo con la mazza.
Frankie Russo
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