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La doppia base intenzionale

La festa della Fortitudo (FIBS)
La festa della Fortitudo (FIBS)

di Allegra Giuffredi

Nel film "Moneyball, l'Arte di vincere", di cui non mi stanco mai di raccontare, ad un certo punto al protagonista, ossia Billy Beane (1962) viene chiesto come sia riuscito a metter su una squadra nelle Majors, vale a dire gli Oakland Athletics, avendo dovuto rinunciare a Jason Giambi (1971), ossia il Giambi bravo e "per bene", Johnny Damon (1973) e Jason Isringhausen (1972)

Jason Isringhausen
Jason Isringhausen

Isringhausen: chi era costui? Isringhausen ha giocato come lanciatore dal 1995 al 2012 con diverse squadre, tra le quali i NY Mets, i Los Angeles Angels of Anaheim e appunto gli Oakland Atheltics dal 1999 al 2001.

 

La cosa interessante di questo giocatore dal cognome così complicato è che nella sua carriera è riuscito a fare un "inning immacolato", vale a dire, per coloro che non lo sapessero, una ripresa perfetta durante la quale ha eliminato tre giocatori con tre strike out, ognuno dei quali fatto con soli tre lanci per ogni giocatore, senza ball.

 

Anche durante le partite della finale della serie A1 di quest'anno vinta dalla Fortitudo Baseball di Bologna, spesso è stata citata la possibilità di un inning immacolato, ma più che di questa opportunità, mi piace rimarcare due situazioni di gioco che mi hanno particolarmente colpita, ossia l'opposizione tra due mancini in Gara1 e la doppia base intenzionale data dal San Marino alla Fortitudo, in Gara3, poi risultata quella conclusiva e vittoriosa per la Effe.

Nella foto Raul Rivero (FIBS)
Nella foto Raul Rivero (FIBS)

In Gara1, Lele Frignani, Manager fortitudino e Mario Chiarini (1981), allenatore del San Marino, si sono affrontati a colpi di fioretto e ad un certo punto dell'incontro, Chiarini ha deciso di cambiare il rilievo dopo un solo lancio, con un lanciatore mancino, in modo affrontare il battitore mancino della Effe che stava per andare in battuta e che è stato così prontamente cambiato da Frignani, con un destro ... insomma un grande momento tecnico - tattico.

 

A proposito di statistiche, invece, vorrei tanto sapere che conseguenze vi siano, quando si decide di dare due basi intenzionali, così come lo stesso Chiarini ha ordinato di fare, durante Gara3. Il lanciatore sammarinese, infatti, era sì un po' stanco e in battuta stava per andare il cleanup della Fortitudo, ma una doppia base intenzionale, per quanto anche anticipata dal commento televisivo di Gibo Gerali (1961), mi ha lasciata di stucco, perché mi è parsa una scelta quanto mai coraggiosa all'ottava bassa, ma altrettanto suicida, alla "va o la spacca" e siccome non so in che percentuale questa situazione possa portare ad un doppio gioco risolutivo, avendo già un eliminato, mi piacerebbe conoscerne gli esisti statistici.

 

Nei dintorni delle statistiche vi è invece un altro episodio molto particolare, perché sempre durante le Italian Baseball Series, Raul Rivero, ha lanciato 8.0 shutout innings, vale a dire otto innigs, durante i quali non ha concesso alcun punto al San Marino;

Harwey Haddix (MLB.com)
Harwey Haddix (MLB.com)

ma come si sa, il lanciatore, se riesce, può fare anche una partita "completa", lanciando tutti e nove gli inning, oppure una no-hit, in cui non concede neanche una valida o addirittura una "partita perfetta", ossia la partita durante la quale il lanciatore non permette ad alcun battitore avversario di andare in base per tutti e nove gli inning e quando questo sembra accadere per ben dodici inning, ciò ha dello stratosferico ed è quanto stava per accadere a Harwey Haddix (1925 - 1994) lanciatore dei Pittsburgh Pirates nel 1959 contro i Milwaukee Braves, ma che non successe per un decisivo errore di un compagno di squadra al tredicesimo inning  ... roba da matti! Go baseball!

 

Allegra Giuffredi

 

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Commenti: 1
  • #1

    Stefano (sabato, 31 agosto 2019 18:13)

    https://www.facebook.com/notes/stefano-pieri/la-partita-perfetta-persa/124005724288376/