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Come gli Oakland Athletics cambiano il baseball

di Frankie Russo

Libera traduzione da Five Thirty Eight

Lo hanno fatto una volta, e forse lo stanno facendo ancora.

Già a metà campionato tutto sembrava risolto in favore delle squadre maggiormente quotate. Poi all’improvviso spuntano fuori gli A’s che trasformano la NL West quasi in un dramma. Dopo essere terminati ultimi nella divisione per tre anni consecutivi, gli Athletics hanno iniziato la stagione avendo  un 16% di possibilità di raggiungere i playoff e 6% per poter vincere la divisione. Solo due mesi fa inseguivano i campioni uscenti Houston Astros indietro di 11 gare e mezzo. Ma con una striscia vincente di 42 vittorie su 58 gare disputate (riferito a ven  24/8, ndt), gli A’s si sono portati a 1 gara e mezza dalla vetta della divisione guadagnandosi l’89% di possibilità di giocare ad ottobre e 22% per vincere l’AL West.  E non si tratta di una casualità, Oakland ha una differenza di +94 tra punti segnati e subiti oltre ad aver registrato il più evidente miglioramento nelle majors, un +23 da dopo la pausa dell’ASG e +61 rispetto ai pronostici iniziali. 

Come è potuto succedere tutto ciò? Non si tratta della ripetizione della storia di “Moneyball”  dove la sottovalutata OBP (On Base Percentage/Media Arrivo in Base) non è più un segreto nel baseball e non è nemmeno il loro attuale punto di forza. Gli A’s invece sono andati alla ricerca di nuove strategie per diventare una delle squadre più titolate nelle majors.

 

Battere la palla in aria

 

Considerato che le volate e line drive portano a più soddisfacenti risultati rispetto alle rimbalzanti, sempre più frequentemente i giocatori cercano di battere la palla in aria. Infatti,  gli A’s hanno acquisito, e apparentemente cercato di sviluppare questa abilità a livello di squadra sin dal 2013. Recenti analisi hanno portato alla conclusione che gli A’s hanno registrato  la più bassa percentuale di palle battute a terra in cinque delle ultime otto stagioni, compreso quest’anno.  La loro angolazione  d’impatto della mazza con la palla di 14,9 gradi è la più alta nelle majors.

 

Mentre la società ha provveduto ad acquisire battitori di volate quali Jed  Lowrie, Matt Joyce e Khris Davis, essa ha provveduto a sviluppare in tal senso anche  i giovani  quali Matt Olsen e Matt Chapman.

 

Quello che la Media di Arrivo in Base rappresentava per gli Athletics ai tempi di Moneyball, è stata ora sostituita dalla percentuale di palle battute in aria. Questo è quanto ha reso il loro attacco uno dei più efficaci nonostante un appena sufficiente 322 di OBP (ved BOTR del 12-6-17)

 

Un altro punto di forza è che gli A’s hanno dovuto e saputo adattarsi ai diversi ambienti considerato che il loro Oakland Coliseum è uno dei più difficili in cui battere fuoricampo. Con il 37,8%, gli A’s detengono la percentuale più bassa di palle battute a terra in trasferta, ma la percentuale sale al 40,9 quando giocano in casa. (E’ raro trovare un giocatore degli A’s con una MB alta tenuto conto dell’ampio spazio del foul territory, fattore che invece influisce a favore dei battitori negli stadi degli Yankees e Red Sox, solo per citarne alcuni, dove il foul territory è molto ristretto, ndt). 

 

Sempre in trasferta, essi guidano le majors anche in wRC+ con 119 (media che tiene in conto dello stadio e relative dimensioni e 100 rappresenta la media),  mentre in casa la percentuale scende a 96. Oakland sono 18^ in classifica per HR battuti in casa con 67, mentre sono primi per HR battuti in trasferta con 106 e posseggono il miglior record di vittorie in trasferta nelle majors con un solido 37-26. Lo stadio di Oakland si trova sotto il livello del mare con  venti che generalmente soffiano verso il campo interno. Quindi, anche il monte di lancio ha saputo adattarsi sfoderando un PGL di squadra di 3,22 in casa mentre in trasferta sale a 4,30.

 

La solidità del bullpen

 

All’inizio degli anni 2000 raramente i rilievi erano altamente quotati poiché non si teneva in considerazione a pieno il loro valore.  Oggi gli Oakland A’s hanno nel bullpen il più dominate dei rilievi nelle majors in Blake Treinen, e come se non bastasse si sono assicurati i servigi di altri due closer a luglio con le acquisizioni di Jeurys Familia dai Mets e Fernando Rodney dai Twins. Treinen è secondo nelle majors  in WAR con un 1,00 di PGL. Se è vero che il WAR non è la migliore delle statistiche per misurare il valore di un rilievo, è pur vero che Treinen detiene altre statistiche dove risulta essere migliore di “assi” del calibro di Max Scherzer, Jacob DeGrom e Aaron Nola. La sua arma migliore è il sinker, considerato il migliore nelle majors e che produce il maggior numero di sventolate a vuoto.  Insieme al sinker, lo slider e il cutter fanno di Treine un dei rilievi più dominanti.

 

La diversificazione dei partenti

 

Mentre nel bullpen gli A’s hanno rilievi di prim’ordine, diversa è la storia per la rotazione dei partenti.  Nei primi anni 2000 Oakland aveva un trio di superstar in Barry Zito, Mark Mulder e Tim Hudson.  Quest’anno la rotazione è composta prevalentemente da  lanciatori che hanno nessun evidente background quali Trevor Cahill, Brett Anderson, Mike Fiers e Edwin Jackson. Pur senza poter contare su un legittimo asso o nome di spicco, gli A’s sono secondi solo ai Red Sox per WPA  (in sintesi misura il contributo di un giocatore per la vittoria, ndt) .

 

 

Cahill è stato messo sotto contratto per un anno per la modica cifra di unmilionecinquecentomila $ divenendo un vero affare. Il successo va ricercato  principalmente nella diminuzione dell’utilizzo della sua fastball e ottenendo maggiori sventolate a vuoto grazie allo slider di cui ne ha raddoppiato l’utilizzo.  Una volta il suo successo dipendeva dal sinker, ma più approfondite analisi hanno dimostrato che non aveva sufficiente rotazione.  Ciò è stato possibile anche grazie alla Rapsodo technology in uso dagli A’s che lo ha aiutato a migliorare il punto di rilascio e meglio misurare lo spin rate dei vari lanci (ved BOTR del 30-5-16).

 

Un’altra piacevole sorpresa è stato Edwin Jackson che ha ben figurato nelle 60 riprese fin qui lanciate, non male per uno che ha già cambiato 13 casacche! Anche Jackson ha trovato beneficio riducendo il numero di fastball dal 35,3% al 16,2%.

 

Mike Fiers è appena arrivato a fine luglio in uno scambio con i Tigers e anche lui ha tratto beneficio dalla maggiore diversificazione dei suoi lanci. Nelle tre apparizioni con Oakland Fiers ha un PGL di 1,47.

 

Salvare più punti

 

Il successo del monte di lancio non può emergere se non supportato da una ottima difesa, e Oakland, capitanata da Matt Chapman, ha una delle migliori difese in diamante delle majors. Oltre ad essere un  eccellente battitore,  Chapman è di gran lunga anche il miglior terza base secondo la statistica DRS (Defensive Runs Saved). I suoi 26 punti salvati sono il miglior risultato paragonato ad ogni altro position player. Per rendere l’idea, il migliore terza base dopo di lui è Travis Shaw dei Brewers con nove punti salvati. Ma non è Chapman la sola ragione. Secondo il DRS, il prima base degli A’s occupa la seconda posizione nella graduatoria di lega mentre il SS occupa la nona. Secondo molte sabermetriche gli A’s sono secondi in difesa solo ai Diamondbacks.  Tradotto in cifre significa che gli interni riescono a catturare più palle battute a terra e line drive rispetto a tutti gli altri rivali interni.

 

 

 

Gli Oakland Athletics di Moneyball non privilegiavano  la difesa, le volate o l’importanza del bullpen come invece  fanno oggi. Mentre è cambiata la formula rispetto all’inizio degli anni 2000, ciò che è rimasto uguale è che questa organizzazione ha trovato ancora altri modi per vincere,  cosa che altre squadre non hanno ancora trovato.

 

Nello scontro diretto gli Astros si sono aggiudicati la serie 2-1 dopo una entusiasmante e cardiopatica Gara 3. Gli A's ora inseguono la capolista a 2 gare e mezza e si preparano a difendersi dall'assalto della 3^ in classifica Seattle Mariners

 

Frankie Russo

 

 

 

(N.B. le statistiche riportate nel presente articolo sono riferite fino a venerdì 24 agosto)

 

 

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