
La California, come noto è una terra ballerina, per così dire ed è anche terra di baseball e nel 1989, questi due aspetti si sono incrociati in quello che è ricordato come uno dei terremoti più disastrosi che abbiano colpito gli USA, vale a dire il sisma del 17 ottobre 1989. L'epicentro del terremoto fu localizzato a Loma Prieta una località a sud di San Francisco che si trova esattamente sulla faglia di Sant'Andrea, una frattura sotterranea della crosta terrestre, lungo la quale la California aspetta da tempo il Big One, ossia il grande terremoto che minaccia di distruggere soprattutto San Francisco e Los Angeles. La prima scossa ebbe una potenza simile a quella che investì il Friuli nel '76, quando morirono quasi mille persone. E anche questa poteva essere un’ecatombe, perché quando il terremoto è arrivato, circa 80.000 persone riempivano il Candlestick Park di San Francisco, soprannominato “The Stick”, dove si stava per giocare la terza partita delle finali del campionato di baseball professionistico americano, tra i Giants di San Francisco e gli A's di Oakland: praticamente un derby.

Il Candlestick Park merita sicuramente due parole, perché è stato anche l’ultimo stadio americano e al mondo dove si sono esibiti i Beatles nel 1966 ed è stata la casa dei Giants dal 1960 al 2000, anno in cui questi ultimi si sono trasferiti in quella bomboniera sul mare che è l’AT&T Park.
Ma torniamo a quanto accadde in quel giorno di ottobre di quasi trent’anni fa.
“Ho avuto la precisa impressione che l'intero stadio si spostasse di qualche metro” raccontò uno degli spettatori, “credevo che un momento dopo sarebbe scoppiato il finimondo, pensavo che ci saremmo calpestati tutti gli uni sopra gli altri per cercare di fuggire.” e invece nulla di tutto ciò accadde.
Perché, miracolosamente, quasi nessuno si mosse: forse la voglia di assistere alla partita è stata più grande della paura, per la gente di una zona abituata da anni alle scosse telluriche.

Solo i giocatori scapparono al centro del campo, lasciando il dugout, dove si trovavano in attesa dell'inizio della partita e successivamente prendendo bambini e ragazzi e portandoli in salvo prima di un'eventuale altra scossa.
Lo stadio resistette all'impatto, soffrendo apparentemente solo una serie di crepe esterne, ma l’incontro venne comunque opportunamente rinviato.
Ci sono molte testimonianze video di quel giorno lontano e quindi ancora oggi possiamo vedere le immagini di una città nel caos, ferita e spaventata, ma tuttavia capace di non perdere la sua irriverenza, tanto che proprio allo stadio Candlestick, i tifosi si portarono via come souvenir i pezzi di cemento crollati per la scossa ed un tifoso arrivò a dire che “La mia unica preoccupazione … è poter rivedere presto in campo le due squadre.” e i bar del centro di San Francisco erano comunque strapieni e offrirono da bere a tutti coloro che guardavano le edizioni straorinarie del telegiornale sul terremoto, quasi che fosse accaduto altrove.
Allegra Giuffredi
Sotto immagini del terremoto sulla città
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