
di Giovanni Delneri e Michele Dodde
Ci vuole un po’ di coraggio a saccheggiare nella bisaccia dei ricordi dell’umpire Giovanni Delneri, ma superato il primo impatto si viene a conoscenza di storie senza fine e piene di profonda umanità. Infatti quella della catcher che, plasmata dalle regole del softball e dalla sua intrinseca filosofia che induce ad osare per non fallire, accetta in sè la vocazione di divenire Suora Missionaria della Carità di Madre Teresa di Calcutta per servire in un lebbrosario e nel piccolo divenire protagonista della carità, è una di quelle perle incastonate nel suo voluminoso palmares. Ancora poi, correva l’anno 1983, nell’essere assunto come revisore di gare d’appalto da una importante società di costruzioni sita alla periferia di Milano fu notato da un nuovo collega mentre Delneri posizionava sulla scrivania di sua competenza una pallina da baseball logorata e sdrucita ed accanto un consunto libretto. “No, non sono cimeli – sentenziò il Giovanni in risposta agli occhi meravigliati del collega – sono semplicemente una parte esterna di me stesso.
La pallina è quella dell’ultimo strike da me chiamato prima di appendere la mia maschera da umpire al chiodo, il libretto è quello del Regolamento del Gioco del Baseball e come vedi è così consunto poiché è divenuto il mio giornaliero breviario. Si pensa sempre di averlo imparato a memoria e poi, quando vedi una partita, ti accorgi che tra le righe c’è un’altra regola che non avevi mai analizzato. Non è dunque solo un libretto ma uno scrigno di continue sorprese”.
La passione esternata nel presentare la pallina ed il libretto incuriosì molto il suo collega tanto da attendere quotidianamente la pausa pranzo al fine di farsi spiegare dal nostro umpire per sommi capi sia le regole sia lo svolgimento di una gara di baseball e di softball.
A cascata il collega, padre di due giovani figlie: Sara (1966) e Laura (1969), riversò su di loro il suo entusiasmo nell’aver conosciuto una disciplina sportiva diversa ed educativa ed insieme a Giovanni andarono ad assistere ad una partita. Fu una lievitazione di intenti, Giovanni ad entrare nel suo ruolo di appassionato del gioco cui aveva profuso tempo ed interessi, Sara e Laura a sognare a praticarlo. Ed il sogno si concretizzò nell’ambito scolastico nel 1984 quando entrambe entrarono a far parte dell’Atletica Milano Softball, squadra militante in Serie C. Da allora Sara e Laura seguono tutte le vicende dell’Atletica Milano Softball che chiude nel 1987 ma apre la via alle “Frogs” di Rho sino al 1993 quando dalla serie C vanno a cimentarsi in serie A2 nel roster della Soc. Bollate Softball sino al 1995.

Qui si esaurisce la loro partecipazione all’attività agonistica e come un classico romanzo d’appendice emerge e si delinea quella di Sara che diventa mamma di Gloria nel 1999 e Chiara nel 2006. A dieci anni compiuti Gloria, dopo aver spulciato i ricordi della mamma, decide di seguirne le orme ed entra nelle giovanili del Bollate Softball seguita poi dalla sorella Chiara nel 2010.
La passione della mamma si trasforma in un continuo credo per le due sorelle che incominciano ad impreziosire il loro status anno dopo anno con stile e determinazione. Così nel:
- 2012 Gloria diventa Vice Campione d’Italia nelle “ Ragazze”
- 2013 Gloria ancora una volta si cinge d’alloro quale Vice Campione d’Italia nelle “ Ragazze”
- 2014 Gloria col passaggio di categoria raggiunge la medaglia di Campione d’Italia nelle “Cadette”
- 2015 Gloria si conferma Campione d’Italia nelle “Cadette” e Trofeo delle Regioni nelle “Senior” in Italia ed in Europa e partecipa nel relativo mondiale in Serie A
- 2015 la sorella CHIARA diventa anch’essa Campione d’Italia nelle “Ragazze”.
La favola di queste due giovanissime non ha ancora una fine ma è in continuo progresso tanto che, mentre i loro genitori sono entrati a far parte dello staff tecnico del Bollate settore “Ragazze”, Gloria nel 2016 per scelta di studi va negli USA e sta giocando nel Campionato Americano di Softball nella prestigiosa “Legend” a Kansas City .
Questo è il prezioso ricordo di una storia nata per caso da una logorata e sdrucita pallina di baseball ed un consunto libretto posati incautamente su una scrivania su cui operava chi del baseball aveva appreso le tante sfumature con le ombre ed i contorni ma che da umpire ed educatore ha sempre saputo trasmettere qualità e filosofia in specie a quei giovani sprovveduti componenti della famosa “sporca dozzina” (Black Devils) che dagli incolti prati della Milano Nord Est esordirono poi nella serie C di baseball nel 1959-1960.
Ma questa sarà un’altra storia.
Giovanni Delneri e Michele Dodde
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nordhal1947@gmail.com (giovedì, 01 febbraio 2018 10:13)
grazie Michele per la Tua collaborazione, TERZABASE
emilio federico Russo (venerdì, 02 febbraio 2018 19:17)
Incredibile! ma si tratta proprio di Giovanni Delneri fondatore dei Black Devils nel 1959?
Una domenica pomeriggio di fine estate 1958 al campo Giuriati di Milano dove si svolgeva una partita della serie A incontrai Nino lo studente (era l'appellativo che i ragazzi di via Mambretti usavano quando si riferivano a Giovanni, anche quando aveva 30 anni e lavorava da 10). Io giocavo in serie B nel Legnano e l'unica persona che conoscevo a cui piacesse il baseball nel quartiere oltre al sottoscritto era Salvatore Benenati riserva in una squaldra di serie A. Ora sapevo che eravamo in tre.
Bene per farla breve fondammo i Black Devils: Nino presidente Salvatore coach e io capitano. L'adesione dei ragazzi di via Mambretti fu inaspettata. A noi si unì un gruppo di
giovanissimi da viale Espinasse che ci portò in dote una ragazzino americano bravissimo
Jack Bickley. Così nella primavera del 1959 i Black Devils iniziarono la loro avventura.
nordhall1947@gmail.com (venerdì, 09 febbraio 2018 11:37)
Caro Emilio non riesco a contattarti.telefonamii dalle 8 alle 20 023085268 oppure
3461107962.grazie nino